All’inaugurazione della Fiera internazionale della Sardegna (che mantiene una denominazione allo stato non veritiera, anche se programmaticamente auspicabile per un possibile futuro) mancava il Sindaco di Cagliari. La sua assenza era pienamente giustificata dai concomitanti impegni istituzionali della Giornata della Liberazione. La dirigenza della Fiera pensava, sbagliando, che all’ora fissata per l’inaugurazione, le 11, i connessi impegni del Sindaco, come di altre autorità, fossero terminati. Non è andata così, e dunque il Sindaco non si è presentato. Avrebbe però potuto delegare qualcuno, per esempio uno dei sui otto assessori, preferibilmente l’assessore alle attività produttive Barbara Argiolas, che infatti era stata data come sostituto del Sindaco. Anche lei impegnata nel corteo della manifestazione della Liberazione? Certo che no: non si è vista neppure lì, così come altri suoi colleghi. Azzardiamo quindi che l’assenza alla manifestazione fieristica dell’Amministrazione comunale è stata voluta. Male, malissimo: si è trattato di una scelta sbagliata, di una diserzione rispetto alla necessità di un impegno della città per la sua Fiera. A maggior ragione in quanto la Fiera così com’è non va bene e che va pertanto ripensata rispetto alle esigenze dell’economia di Cagliari e della Sardegna. Un comportamento, quello dell’amministrazione comunale, che non contribuisce a dare prospettive allo sviluppo della città. Lo abbiamo sempre sostenuto: da soli non si va da nessuna parte; occorre invece unità di intenti e vera collaborazione tra le istituzioni, le imprese e l’associazionismo. Tutti pronti a fare fotografie di gruppo e a dare dimostrazione di splendidi rapporti collaborativi che però non bastano a coprire una diversa realtà fatta di assurdi compartimenti stagni e incapacità di gestire importanti progetti comuni. Attenzione: le elezioni sono vicine e certi errori si pagano, soprattutto quando sono conseguenze di miopi scelte politiche!