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FIERA: la transizione non deve prevedere licenziamenti, verso un piano industriale portatore di nuova occupazione
di Franco Meloni
“Il poeta Arrigo Heine, passeggiando una notte, non ricordo per quale città del Reno, immaginava di essere continuamente seguito da una specie di genio che si incaricava di tradurre in atti le idee e i propositi germogliati nel suo cervello, e quando egli pensava che bene sarebbe stato l’abbattere dalla facciata di una cattedrale non so più quali immagini regali, ciò subito veniva eseguito, e così via. Anche noi abbiamo a nostra disposizione un genio di questa natura. Esso è la nostra organizzazione. Tracciata la linea politica, indicati gli obiettivi da raggiungere, l’organizzazione interviene per darci la capacità di attuare la prima e raggiungere i secondi. Essa dispone gli uomini nel modo più adeguato al lavoro che debbono compiere e in questo modo raddoppia le loro capacità di lavoro, il loro rendimento”.
* tratto dalla prefazione al volume “Il Partito – Togliatti” di Romano Ledda, Ed Riuniti Roma, 1972
La citazione di Palmiro Togliatti sul passaggio dal pensiero all’azione per il tramite dell’organizzazione, che altre volte abbiamo ripreso, mi è tornata in mente con riferimento alla vicenda della Fiera e, specificamente, sulla volontà di mantenere la celebrazione della 68a edizione della Campionaria, ribadita con la determinazione commissariale del 24 marzo. Con i seguenti adattamenti: Paola Piras, commissaria della Camera di Commercio al posto del poeta Arrigo Heine e l’organizzazione della Fiera come genio realizzatore del suo pensiero, perlomeno per quanto precisamente scritto nel richiamato atto: “mantenere le manifestazioni fieristiche per le quali sono stati ad oggi assunti gli impegni dell’Azienda Speciale, di avviare contestualmente un piano di rilancio delle attività in un contesto di riorganizzazione delle Aziende Speciali della Camera a garanzia dell’interesse pubblico già sottostante all’istituzione della Fiera Internazionale della Sardegna”. In verità questa seconda trasposizione stante la formulazione della determinazione risulterebbe una “stonatura”, almeno rispetto all’attuale composizione dell’assetto organizzativo dell’Azienda speciale Fiera, che la Commissaria sembra non avvertire, considerato che assume su di sé, come rappresentante pro tempore della Camera, “tutti i rapporti attivi e passivi (…) fatta eccezione per quelli relativi al personale“.
Ma proprio qui sta la palese contraddizione nella determinazione e la sua illegittimità per quanto riguarda il personale dipendente, laddove ne esclude la presa in carico alla Camera. E no! signora Commissaria, se vuoi essere credibile nell’affermare che mantieni tutti gli impegni attuali delle manifestazioni fieristiche (tra cui la 68a edizione di aprile/maggio) e che intendi “avviare contestualmente un piano di rilancio delle attività”, non puoi che farti carico del personale in servizio presso l’Azienda speciale Fiera, che, stante la sua soppressione, non può che passare alle dipendenze della Camera di Commercio, sia pur mantenendo il rapporto contrattuale privatistico, come consente la legge. A detto personale dovrai continuare a fare affidamento per la continuità di una Fiera che vogliamo tutti ripensata, riqualificata, ridefinita nella sua missione e dotata di un nuovo competente management.
Occorre pertanto rapidamente sanare tale situazione sia per un fatto di legittimità sia per garantire l’operatività delle attività fieristiche.
Infine un’osservazione, anzi una pressante richiesta: da questo punto in poi sarebbe giusto e opportuno che ogni ulteriore iniziativa fosse svolta dalla nuova dirigenza politica camerale – della quale auspichiamo l’immediato insediamento – che alla legittimità formale aggiungerà quella politica propria delle rappresentanze democratiche.
SEGUE DOCUMENTAZIONE PERTINENTE