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con gli occhiali di Piero…

eliseo_spiga ft microGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ELISEO SPIGA
Nasce ad Aosta, da genitori sardi, il 14 giugno 1930.
Infanzia e adolescenza a Quartucciu, fin da giovane si impegna politicamente e sindacalmente. Acquista maggiore notorietà come Giuliano Cabitza, pseudonimo con cui firma il volumetto “Sardegna, rivolta contro la colonizzazione”(la mia prima occasione di conoscerlo). L’ho conosciuto poi personalmente (appresi allora la sua vera identità) nel 1971, quando a Nuoro organizzò con Antonello Satta (Circolo Città-Campagna) un convegno sull’emigrazione e sulle mancate risposte della Regione al mondo degli emigrati. Le sue coordinate politiche furono sardismo, nella versione di Emilio Lussu, e comunismo (era stato militante del PCI fino al 1968).
Se ne staccò e fece una sintesi sua personale in un’ idea di comunitarismo che formulò nel “Manifesto della gioventù eretica e del comunitarismo”, firmato con Ciccitu Masala e Placido Cherchi (un trio di giovanotti terribili davvero!).
Sostenitore della lingua sarda e della necessità del suo insegnamento nelle scuole,
Eliseo fu anche fondatore e primo segretario della CSS (Confederazione sindacale sarda) sindacato etnico sardo. Nella direzione del sindacato gli sono succeduti Francesco Casula e attualmente Giacomo Meloni.
Tra i suoi scritti, oltre a quelli giornalistici su “Nazione Sarda” e su “Tempus de Sardinnia”, di grande importanza il suo romanzo “Capezzoli di pietra”, immagine dei nuraghi e della vita nuragica: “Se c’è una cosa che mai accetteremo, è proprio il mercato, perchè non abbiamo nessuna voglia di sottomettere la nostra economia alla sua malvagità”:
Eliseo è morto il 19 novembre 2009 nell’ospedale di Cagliari.
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POETESSE SCONOSCIUTE
NESSUNA ROSA
Sta nascosta in luogo terreo su sua stella
freme e sprofonda la povera ancella
ch’al sol vederla porta in sè sua
cantata dolcezza, smarrita in men che sia.
Si potrìa scambiare per fragile creatura,
stia attento colui ch’ in tal pensiero dura:
nessuna rosa si è mai privata di sua spina.
E certo l’aria corre e trema
e il cuor di fatto udendo appena
non chiede nulla e rasserena
l’estroso sguardo di chi è stato solo
angosciato a pena
.
(Jenny A. Cara)
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- Il 14 giugno di due anni fa su Aladinpensiero.
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con gli occhiali di Piero…

fernando-pessoa aladinFERNANDO PESSOA
“La mia patria è la lingua portoghese”.
Il 13 giugno 1888 nasce a Lisbona Fernando Antonio Nogueira Pessoa, destinato a diventare uno dei più grandi scrittori del secolo scorso.
GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Benchè la maggior parte della sua opera, fermata con tanti nomi differenti, sia in lingua portoghese, Pessoa parlava e persino pensava in inglese, avendo trascorso la giovinezza a Durban, in seguito alla prematura morte del padre (43 anni) e al secondo matrimonio della madre col console del Portogallo in Sudafrica.
La sua breve vita è dedicata alla scrittura:
“Ho il dovere di chiudermi in casa nel mio spirito
e lavorare quanto posso e in ciò che posso
per il progresso della civiltà e l’allargamento
della coscienza dell’umanità”.
Si mantiene con una piccola eredità della nonna e un modesto lavoro di traduzione di lettere commerciali.
Alcolizzato, muore a 47 anni di cirrosi epatica, a Lisbona, il 30 novembre 1935.
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