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gli occhiali di Piero su…

Zola ritratto di Edouard_Manet_049GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413EMILE ZOLA (II)
Ho parlato altre volte di Emile Zola (vedi Aladin Pensiero, 2 aprile 2013 e 15 ottobre 2013, sul caso Dreyfus). Nato a Parigi il 2 aprile 1840, a Parigi mori il 29 settembre 1902, a 62 anni, asfissiato dalla stufa, astutamente danneggiata da ultranazionalisti.
Era figlio di un italiano, Francesco Zolla, che si arruolò nella Legione Straniera e divenne François Zola, e di una francese, Emilie Aubert.
Al suo funerale, il 5 ottobre 1902, trecentomila persone, Anatole France concluse così l’elogio funebre: “Egli è stato un momento storico della coscienza umana”.
Le sue ceneri sono al Pantheon dal 1908, accanto alle spoglie di Dumas padre e di Victor Hugo. La Repubblica gli ha dedicato un francobollo.
Eppure quest’uomo, tanto celebrato da morto, quand’era vivo fu insultato dalla folla per le sue posizioni sull’affare Dreyfus, messo sotto processo, costretto a fuggire dalla Francia per evitare il carcere. Sarebbe certo meglio che questo genere di persone siano stimate più da vive che da morte: non era difficile riconoscere la grandezza di Zola quando era vivo. Grande romanziere, fondatore del romanzo naturalista, nella sua casa di Médan, dintorni di Parigi, si riunivano Maupassant, Huysmans, Céard, Hennique e Alexis (i sei, insieme, pubblicarono la raccolta di novelle Le soirées de Médan). Mah…

Pietro Leo bnPIETRO ANTONIO LEO (II)
Pietro Leo (da non confondere con l’omonimo sindaco di Cagliari dal 1949 al 1956) nasce ad Arbus il 2 aprile 1766. Famiglia povera, apprese tardi a leggere e a scrivere. Fuggì a Cagliari e si mise a servizio per pagarsi gli studi, fino alla laurea in filosofia e medicina. Illuminista, fondatore dell’Orto botanico di Cagliari, introdusse il in Sardegna le moderne cure dell’epoca. Ebbe due figli, uno divenne sacerdote, l’altro giudice della Reale Udienza. Morì a Parigi l’8 maggio 1805.
(Vedi anche su Aladin Pensiero, 8 maggio 2013).

Gli OCCHIALI di PIERO

CITAZIONE DELLA SERAnuvolarossa capo ind
Ci fecero molte promesse, più di quante ne ricordi, ma ne mantennero una sola: promisero di prendere la nostra terra e la presero.
(Mahpìya Lùta, Nuvola Rossa, capo sioux).
Alfred Dreyfus2DREYFUS: UNA MACCHIA SULLA STORIA DI FRANCIA
Il 15 ottobre 1894 viene arrestato il capitano Alfred Dreyfus, ebreo alsaziano, con l’accusa di aver trasmesso ai tedeschi documenti segreti dell’esercito francese. A dicembre è processato e condannato.
Nel gennaio 1895 viene degradato e inviato all’Isola del Diavolo, nella Guyana francese, condannato al carcere duro. E’ innocente.
Il vero colpevole è il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, famiglia di antica nobiltà, che ha tradito per pagare i suoi debiti di gioco.
Nel 1896 il colonnello Georges Picquart, capo dell’ufficio informazione dello Stato Maggiore, riapre il caso e presenta un rapporto che dice chiaramente dell’innocenza di Dreyfus e della colpevolezza di Esterhazy.
Picquart viene rimosso dall’incarico e spedito in zona di guerra.
Tuttavia riesce a informare della vicenda alcune importanti personalità.
Si forma una corrente di opinione pubblica che agita il caso: clamorosa la denuncia di Emile Zola che pubblica la famosa lettera “J’accuse!”.GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
(segue)