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Le elezioni sono finite e i problemi “naturalmente” si aggravano. L’interrogativo è sempre comunque: che fare? Ci servono ora riflessioni e proposte non addomesticate. Perciò non si spenga il dibattito, soprattutto quello più critico, a cui bisogna garantire fiato e spazi. A questo serviamo.
Zedda: vittoria con quale progetto?
di Ottavio Olita su il manifesto sardo
(…) Mai come in questo momento abbiamo bisogno di un’azione politica che partendo dai quartieri e dalle aggregazioni di base faccia ripartire la partecipazione, la discussione, il confronto. L’errore è stato, ancora una volta, attendere l’appuntamento della consultazione elettorale.
Quanto di quel 38 per cento che, a Cagliari, stanco, demotivato, amareggiato, deluso, ha scelto di non andare a votare potrebbe tornare a partecipare alla vita pubblica se coinvolto? E non basta certo darsi da fare solo nelle settimane a ridosso delle elezioni. Ai vincitori le astensioni servono e come. Gli astenuti hanno bisogno di capire che il loro silenzio è autodistruttivo.
Faremo lo stesso errore anche con l’appuntamento referendario? Lì la partita è molto più pericolosa. C’è in gioco la qualità della democrazia. I comitati per il “No”, già operativi, devono incrementare la propria azione per scuotere tanti cittadini dall’apatia e dal disamore per la politica. Lì non si vince o si perde per un colore, un partito o una coalizione. Lì si definisce il futuro del Paese.
In questi ultimi anni abbiamo visto cosa succede affidandoci all’ ‘uomo solo al comando’. Bisogna impedire che questo schema, approvato da un Parlamento illegale perché eletto sulla base di una legge giudicata incostituzionale, venga istituzionalizzato dal voto popolare.
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Zedda ha vinto la sua sfida: i cittadini sono sempre sovrani
di Pierluigi Marotto su blogmar8
(…) La coalizione che sosteneva il progetto di Cagliari Città Capitale e la candidatura di Enrico Lobina a Sindaco non raggiunge il quorum, pertanto è da annoverare tra coloro che perdono perdono. L’idea di aprire una fase nuova, a partire da Cagliari, è certamente stata veicolata molto di più attraverso i candidati e le candidate di associazioni e movimenti che sostenevano il progetto (i numeri confermano), che non dai due partiti ufficiali presenti in coalizione (ProgReS e Verdi). La sconfitta nulla toglie ai contenuti di una battaglia politica e culturale (…) per aprire una fase nuova che rimane tutta in piedi e da giocare e che ha ora come seconda tappa il Referendum sulla Riforma della Costituzione e poi la scadenza delle elezioni Regionali del 2019, o forse anche prima in concomitanza delle politiche del 2018 (…).
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Zedda riconquista Cagliari: circo senza pane
di Andria Pili, su Contropiano – giornale comunista online
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