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Dantis Amor
Dal vascello condotto dall’Angelo sbarca un’ anima che si slancia verso Dante e cerca di abbracciarlo… è il musico Casella, amico del Poeta, al quale Dante chiede di cantare qualcosa: “Amor che ne la mente mi ragiona /
cominciò elli allor sì dolcemente, / che la dolcezza ancor dentro mi suona.”
(il dipinto è di Simone Martini, contemporaneo di Dante).
Dantis Amor
Dante e Virgilio tra i seduttori e gli adulatori incontrano Venedico Caccianemico (che indusse Ghisolabella a “far le voglie del Marchese (Obizzo d’Este) ” e Taide, la puttana: (…) quella sozza scapigliata fante, / che là si graffia con l’unghie merdose, (…). Un esempio fantastico della varietà dei registri linguistici e della potenza “plastica” del linguaggio di Dante nonchè della sua straordinaria duttilità.