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Oggi lunedì 5 dicembre 2016, the after day

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Una comunicazione del comm. Paolo Fadda, che volentieri pubblichiamo e diffondiamo.
Paolo Fadda 5 dic 2016
CARISSIMI AMICI, lunedì 5 dicembre alle 17,30, nel salone della Confindustria cagliaritana in viale Colombo, Tonino Oppes, giornalista e scrittore, presenterà il mio libro che racconta la storia, ormai centenaria, della famiglia Pinna di Thiesi, oggi titolare della più importante industria nazionale dei formaggi pecorini che vende in oltre 25 paesi dell’Est e dell’Ovest del mondo. E’ una storia, questa dei Fratelli Pinna, che attraversa l’intera vicenda dell’industria casearia sarda nata all’inizio del secolo scorso e che ha dato notorietà internazionale alle nostre produzioni casearie. Sarei quindi molto lieto se, raccogliendo quest’invito, ci si potesse salutare affettuosamente lunedì 5 dicembre.

Caro Sindaco ti scrivo

Cagliari da colle san michele 7 7 16(…) La Cagliari d’oggi (…) Soprattutto richiede l’elaborazione di una nuova cultura. Che contenga in sé dei concetti assai più vasti di quelli fisico-spaziali assai cari a certi urbanisti o di quelli tecnico-funzionali di taluni ingegneri fanatici della mobilità lenta. Perché la Città di questo nuovo secolo è ben altra cosa che un insieme ben ordinato di metri-cubi o di invitanti rotonde: ha soprattutto bisogno d’essere sempre più civitas che solo urbs, come ha sostenuto autorevolmente Bernardo Secchi; è prima di tutto una comunità di famiglie, di uomini e donne che la vivono o la usano. A cui occorre saper dare un ordinamento urbano, fisico e virtuale, che sia rispettoso delle esigenze d’una modalità di vita che non è più quella di mezzo secolo or sono. (…)
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Sindaco Zedda, auguri. Ma ora dovete progettare la Città Nuova
di Paolo Fadda, su SardiniaPost, 10 luglio 2016 (Pronto intervento)

Paolo Fadda sulla cittàCredo sia molto giusto che tutti i cagliaritani accolgano la seconda amministrazione cagliaritana guidata dal riconfermato Sindaco Massimo Zedda. con un cordiale e sentito augurio di buon lavoro. Perché riesca a ridare alla città quella dignità di ruolo e quelle capacità di guida che indubbiamente dovrebbe possedere, come città capoluogo dell’isola dei sardi. Perché di problemi aperti, anche assai importanti, si stima che in città ce ne siano parecchi.

Si è infatti dell’avviso che Cagliari stia attraversando un periodo “grigio”, decisamente anodino, ed abbia quindi bisogno di ritrovare vigore, di riprendersi il suo ruolo di capitale a cui spetta il compito istituzionale di dover tracciare ed aprire la strada dell’isola verso il progresso.

Infatti, specie in questi ultimi tempi, è parsa una città demotivata, rimasta impaurita, smarrita e disarmata di fronte alle tante invidiose accuse che le sono state via via addebitate da ogni dove e per ogni pur minima causa (il cagliaricentrismo è divenuto, infatti, quasi un mantra da Palau a Calasetta). Di fronte a questi addebiti è parsa disorientata ed avvilita, incapace d’ogni reazione di fronte all’accusa d’essere il colpevole “untore” delle tante infezioni pestifere (nell’economia come nel sociale) di cui l’isola ne soffriva le pene. Non capendo, o non sapendo capire, che quelle accuse erano rivolte al suo mostrarsi più capitale parassitaria che autrice e propugnatrice di progresso.
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