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Occhio a questa nuova idea: il Contamination Lab (Clab)

Il Contamination Lab: Si è tanto parlato della nascita delle idee non nei garage, bensì tra i corridoi e alle caffetterie delle Università. Adesso le idee nasceranno nel “contamination lab”. Questo nasce allo scopo di promuovere l’incontro tra giovani laureandi o neolaureati per la creazione di percorsi imprenditoriali attraverso uno spazio dedicato, risorse digitali, accesso a banche dati, networking con professionisti, startupper ed investitori, anche attraverso una piattaforma dedicata (dal progetto Restart, Italia!)
… ne hanno parlato recentemente Alessandro Fusacchia (Mise) e Paolo Fadda (Unica)
Cosa bolle in pentola? Lo scopriremo a breve.

Al di là del bando l’impegno per costruire territori intelligenti

Nonostante la conversione in legge del decreto Crescita 2.0, stante la crisi del governo Monti, il ministro Passera non ritiene opportuno dare seguito all’emanazione del bando per i “territori intelligenti” (lo aveva promesso entro novembre). Questa circostanza costituisce da una parte una delusione, dall’altra deve spingerci ad usare il maggior tempo a disposizione per preparare al meglio il nostro territorio (Cagliari e la sua area vasta) al fine di competere adeguatamente al bando nel momento in cui sarà emanato dal prossimo governo (crediamo non prima degli ultimi mesi del 2013). Tale bando, se vinto, porterà notevoli opportunità al territorio medesimo, in termini di incentivazioni all’innovazione, possibilità di sperimentazioni, alleggerimenti burocratici, etc. Non c’è dunque tempo da perdere. Occorre lavorare con una logica di marketing territoriale, che veda la costruzione di robuste alleanze tra le istituzioni (enti locali, camera di commercio, università), le imprese e i professionisti. In ogni caso non sarà tempo sprecato, considerato quanto si potrà comunque migliorare attraverso la preparazione alla competizione, così come capita in situazioni analoghe (città europee della cultura, sedi di meeting internazionali, etc.). Con tutta evidenza da subito si potranno utilizzare altri strumenti per incentivare la creazione di start up innovative, incubatori d’impresa, contamination lab e quant’altro, anche sul versante dell’innovazione sul tradizionale. Rammentiamo, come esempi, le opportunità di utilizzazione delle risorse europee del progetto Innova.re (che allo stato è gestito dalle due Università sarde e da Sardegna Ricerche, e che dovrebbe coinvolgere anche le Camere di Commercio sarde), ma anche le risorse legate alla possibile istituzione delle “zone franche urbane”.
Aladin, attraverso il suo network (Aladinews, blog aladinpensiero, blog Valorest, blog oivcamcomca, blog aladinews) e non solo, si impegnerà in questa avvincente impresa, che in primo luogo può (deve) creare lavoro soprattutto a vantaggio dei giovani.
Per stare in tema, di seguito riportiamo il video di un’intervista sulle problematiche dell’innovazione fatta da Michela Loi a Chiara Di Guardo, nell’ambito del Progetto Orest della Camera di Commercio di Cagliari. Chiara Di Guardo è docente di Economia dell’innovazione presso l’Università di Cagliari.

Non ci sono solo i disastri del sistema industriale sardo. Qualcosa di buono si muove: è la giovane impresa

Fantasia Bomeluzo

di Aladin

Sono interessanti i dati sulla partecipazione dei giovani under 35 alle imprese* forniti dal cosidetto “cruscotto”, gestito da InfoCamere per il sistema camerale italiano, soprattutto per quel che ci riguarda, i dati della Sardegna e della provincia di Cagliari, allineati con i dati nazionali, ma indietro di qualche punto rispetto ai dati dell’area meridionale. E’ da tener d’occhio il dato della giovane impresa perchè a partire dai mesi di agosto/settembre subirà, presumibilmente, un notevole balzo in avanti. Una spinta in certa parte dovuta all’ingresso nell’agone economico delle nuove imprese create con le nuove tipologie di srl (società a rl semplificata, società a rl a capitale ridotto) e che, sempre presumibilmente, si accentuerà con l’attesa istituzione della società a rl innovativa (iSRL) promossa (e promessa) dal ministro Passera (vedi progetto Restart Italia). Tenendo conto del blocco delle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche e della stasi delle assunzioni nelle imprese private, giocoforza migliaia di giovani tenteranno l’avventura dell’impresa. Giocheranno ovviamente come ulteriore stimolo le importanti provvidenze pubbliche (in gran parte di fonte europea) presenti o di prossima presenza sul campo (esempi: Promuovidea, Impresa donna, Impresa innovativa, Microcredito)**, ma anche (timidamente) di fonte privatistica (promozioni delle Banche, come buon ultima la recente iniziativa di Intesa-Banca di Credito Sardo). In tutto questo possono leggersi opportunità o annunciati fallimenti, entusiasmi e disperazione e così via… ma è una situazione per la nostra società (italiana e sarda) in gran parte inedita, da volgere per quanto possibile in positivo. Qui deve intervenire in aiuto il concetto gramsciano dell’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione.

Non  dimentichiamo certo che tutto cammina sulle gambe degli uomini (per noi: dei sardi), tra questi sopratutto i giovani, capaci di credere nell’innovazione e di perseguirla con convinzione, facendola.

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Note

* Definizione di Imprese giovanili (InfoCamere): l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone ‘under 35′ risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite

** L’elenco è parziale: non si può evitare di osservare la frammentazione e dispersione di interventi, spesso privi di collegamento e connessioni, con anche duplicazioni e sovrapposizioni e comunque segnati dall’inesistenza di una visione sistemica. Un autentico disastro che, al di là di una serie di risultati positivi,  provoca disfunzioni e perdita di risorse, di cui in ultima analisi sono vittime le giovani generazioni.

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Antonio Gramsci