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Gli OCCHIALI di PIERO
BIRAGO DIOP
Birago Diop (o Birango Diop), poeta senegalese, muore il 10 novembre (altri dicono il 25 novembre) 1989 a Dakar.
Nato l’11 dicembre 1906 a Ouakam (Dakar), compie gli studi di veterinaria a Tolosa, qui incontra nei primi anni ’30 il poeta Leopold Sédar Senghor e si associa al movimento della Negritudine.
Scrive e pubblica una sua prima raccolta di racconti e fiabe del “griot” Amadou Koumba nel 1947.
Ha inoltre pubblicato: Les nouveaux contes d’Amadou Koumba (1960), Contes et lavanes (1964), Contes d’Awa (1977). Il volume di poesie Leurres et lueurs (1960) contiene “Souffles”, poema già pubblicato nel 1948.
E anche autore di un’opera teatrale “L’Os de Mor Lam” (1966), messa in scena da Peter Brook a parigi nel 1979.
Sédar Senghor, divenuto primo presidente del Senegal (Aladin pensiero,
20 agosto), lo nomina ambasciatore del Senegal a Tunisi nel 1960-63.
Di lui ho citato tempo fa alcuni versi dalla poesia “I morti non sono morti” (vedi Aladin Pensiero, 27 agosto).
CITAZIONE DELLA SERA
Meglio dormire con un cannibale astemio che con un cristiano ubriaco.
(Herman Melville)
Gli OCCHIALI di PIERO
LA GUERRA PIU’ BREVE DELLA STORIA
Il 27 agosto 1896, alle ore 9.00, scade l’ultimatum inglese al sultano Khalid di lasciare il trono di Zanzibar, occupato contrariamente ai patti (Zanzibar era un protettorato britannico).
Alle 9.02 la marina inglese iniziò il bombardamento del palazzo reale.
Alle 9.40 il sultano scappò. La guerra era finita.
500 morti da una parte, un marinaio inglese ferito dall’altra.
Oggi Zanzibar fa parte della Repubblica di Tanzania, indipendente dal 1961.
ROMOLO MURRI
Curiosa la vita di Romolo Murri…
Marchigiano, nato il 27 agosto 1870, teologo e sacerdote, segue le lezioni di Labriola sul materialismo storico.
Fondatore di giornali e di organizzazioni politiche cattoliche, amico di Don Sturzo (da loro discende addirittura la Democrazia Cristiana), eppure prete modernista, sospeso a divinis e poi (da deputato) scomunicato.
Prima simpatizza col fascismo, poi lo condanna e condanna il Concordato.
Ormai fuori dalla Chiesa sposa una fanciulla svedese che gli dà un figlio.
Nel ’43 gli viene revocata la scomunica. Muore nel ’44, il 12 marzo.
ANTONI VAN LEEUWENHOEK
Tra le mie letture giovanili (infantili dovrei dire) ci fu il libro di Paul de Kruif “I cacciatori di microbi”. Il libro tratta, nei modi della divulgazione, ma con molto fascino, dei grandi ricercatori, quali Pasteur o Lazzaro Spallanzani, ma curiosamente il primo di essi non fu uno scienziato micorbiologo, ma un semplice impiegato comunale che si dilettava di ottica.
Antoni van Leeuwenhoek era nato a Delft, in Olanda, il 24 ottobre 1632 e qui morì il 27 agosto 1723.
Fu lui, essendosi costruito un microscopio dotato di lenti assai potenti, il primo a scoprire i protozoi, gli spermatozoi, i batteri.
Le sue scoperte furono pubblicate tra il 1673 e il 1724, tradotte in inglese, in una rivista della Royal Society di Londra.
Nel libro si racconta della inesauribile curiosità del personaggio, che metteva sotto le lenti del microscopio, primo al mondo a meravigliarsene, tutti i materiali che gli capitavano a tiro o che gli venivano in mente, compresa la materia che raschiava dai propri denti: scopriva così che mentre i batteri dei suoi molari erano vivi e vispi, quelli degli incisivi erano morti, uccisi dal caffè che amava bere bollente ogni mattina.
Tra stretta competenza scientifica, P.de Kruif era un insigne microbiologo, e anedottica divulgativa, il libro è molto adatto ai ragazzi, molto formativo (chissà se si trova ancora… io, per esempio, l’ho perduto).
I MORTI
Mi è stato chiesto come mai in questa pagina parlo tanto di morti, gente che non c’è più. Perchè ricordarli?
Rispondo coi versi di un poeta.
I morti esistono, non sono mai partiti,
sono nell’ombra che si illumina
e nell’ombra che scende nella profonda oscurità.
Sono nell’albero minaccioso
e nel bosco che geme,
sono nell’acqua che scorre,
sono nell’acqua stagnante,
sono nelle capanne, sono nelle piroghe.
I morti non sono morti.
SOLDATO BUR/LETTA
Mi chiedo se Enrico Letta abbia mai fatto il soldato, non trovo nulla al riguardo nella sua biografia.
Me lo chiedo, non perchè non sia costume di tutti i politici recarsi a raccogliere consensi tra le truppe quando i consensi scarseggiano tra la popolazione civile, ma perchè ho visto la sua foto con un elmetto in testa.
E si vede dal giocoso fanciullesco sogghigno che era una cosa mai fatta.
Ma perchè lo ha fatto? Per difendersi da un improbabile attacco di piccioni talebani? Per farci credere quale terribile guerriero potrebbe essere?
No, certo, l’ha fatto per giocare, per farsi la foto ricordo.
E io pago, dovremo ripetere col mai tramontato dire del grande Totò.
BARZEL/LETTA. Dice che ha risolto il “nodo precari”. Attenti precari: potrebbe essere un “nodo scorsoio”.
Monti “non trova scandaloso un atto di clemenza”.
Quando clemenza fa rima con demenza…