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Eurallumina. L’Associazione Medici Per l’Ambiente: È tempo che i decisori politici trovino soluzioni nell’abito della legalità e che si cerchino soluzioni credibili e sostenibili sul piano economico, sociale, ambientale e sanitario, a partire dalle bonifiche mai avviate

Isde_Colori_120Associazione Medici Per l’Ambiente – ISDE Italia

Perché proseguire in un cammino di desertificazione ambientale e sociale del Sulcis dopo anni di disoccupazione e malattie per i suoi abitanti ?

08 Febbraio 2017
(COMUNICATO STAMPA) La Conferenza di Servizi che avrebbe dovuto decidere la ripresa dell’attività dell’Eurallumina è stata rivista, dopo il parere contrario del Ministero dei Beni Culturali per incompatibilità con il Piano Paesaggistico Regionale. Avremmo preferito che tale parere contrario venisse espresso dalla politica locale regionale, accompagnato da una efficace progettualità per trovare una giusta collocazione per quei lavoratori ormai senza una sicurezza lavorativa da troppo tempo.
Isde-Medici per l’Ambiente già nelle sue osservazioni (http://www.sardiniapost.it/…/Osservazioni-ISDECarbone-Porto…) alla procedura VIA per il Nuovo Impianto di Cogenerazione (CHP) alimentato a carbone, aveva sottolineato le criticità procedurali, programmatiche, progettuali, ambientali, sanitarie e anche occupazionali. Infatti nella delibera n°46/9 del 21.11.2012 si insisteva sulla scelta del carbone come l’opzione più economica per l’impresa, senza tenere conto dei costi esterni socio-sanitari che sarebbero ricaduti sulle popolazioni già fortemente provate dalle gravi condizioni ambientali presenti nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) del Sulcis-Iglesiente-Guspinese che vede, al suo interno, Portoscuso come il luogo di maggior degrado e ancora in attesa di valide azioni di bonifica.
Come se non importasse che le centrali termoelettriche che impiegano come combustibile il carbone rappresentino una delle principali fonti emissive di pericolosi inquinanti atmosferici, con ricadute sanitarie locali che evidenziano incrementi di morbilità e mortalità (da disturbi irritativi a congiuntiviti, danni a carico della cute e delle mucose delle vie respiratorie, fino a ad un incremento di tumori a carico di bronchi e polmoni). Va ricordato, a questo proposito, che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione – agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – nell’ottobre 2013, ha inquadrato l’inquinamento atmosferico nel gruppo 1 tra i cancerogeni certi per l’uomo. – segue –