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con gli occhiali di Piero e di Nicolò…

A GramsciGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501419GRAMSCI
Il 27 aprile 1937 muore Antonio Gramsci, assassinato dal carcere fascista.
Grande sardo, grande la sua lezione, spesso trascurata, specie dalla scuola.
Del mio affetto per Gramsci vedi Aladinpensiero, 22 gennaio 2014.
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foto gramsci a slussurgiu
migheli nicoIn una delle sue ultime lettere Gramsci scrive che desiderava rientrare a Santu Lussurgiu per poter curare la sua salute malferma. Nel paese del Montiferru, come testimonia la fotografia, aveva frequentato le prime classi del ginnasio. (Dalla pagina fb di Nicolò Migheli)

con gli occhiali di Piero…

-gramsciGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- ANTONIO GRAMSCI. Un anno fa, il 22 gennaio 2014, su Aladinpensiero.

gli occhiali di Piero su…

Antonio GramsciANTONIO GRAMSCI
Il 27 aprile 1937 a 46 anni muore Antonio Gramsci, distrutto dal carcere.
Di questo grande sardo parliamo spesso (vedi specialmente Aladin Pensiero del 22 gennaio 2014) e ancora ne parleremo.
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Dal suo insegnamento: “Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”

gli occhiali di Piero su…

Antonio_GramsciANTONIO GRAMSCI
Il 22 gennaio 1891 nasce Antonio Gramsci, il sardo più famoso, letto e studiato in Italia e nel mondo.
Anni fa, dopo aver scritto “Emilio Lussu” per il teatro, pensai di scrivere anche un “Antonio Gramsci”. Immaginai l’opera in due tempi: nel primo il giovane Gramsci, studente a Cagliari, nella casa del fratello, nel chiuso della stanza, tra i libri, mentre scrive le sue lettere a casa, spesso al padre per avere soccorso di denaro a un vivere penoso (quando faceva un pasto al giorno, ritardando il pranzo per confonderlo con la cena); nel secondo Gramsci adulto, nel chiuso del carcere, mentre scrive i suoi quaderni e le lettere alla madre, alla moglie, alla cognata, ai figli, ed è malato e perde tutti i denti, mentre il suo cervello non smette di funzionare, come avrebbe voluto il fascismo. Non sono riuscito a scrivere l’opera perchè immergermi nell’esistenza di questo martire mi mandava in depressione e ho dovuto smettere. Gramsci morì il 27 aprile 1937, a 46 anni.
Però, come si suol dire, Gramsci non è mai morto, restano i suoi pensieri.
Come risulta in Aladin Pensiero, lo cito molto spesso, utilmente guardo a lui come si guarda una bussola, un calendario, un orologio, per controllare la direzione, il giorno, l’ora che stiamo vivendo.

Gli OCCHIALI di PIERO

Gramsci5CITAZIONE DELLA SERA
Gramsci non aveva mai molti soldi, e quelli che aveva li spendeva in libri.
A volte erano così pochi che non poteva comperare neanche i calzini e andava al giornale con ai piedi solo le scarpe.(Camilla Ravera)GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501414

santuantiogu_itS.ANTIOCO MARTIRE
Oggi si commemora Sant’Antioco del Sulcis (secondo altri il 13 dicembre).
Nato in Cappadocia nel 95 dell’era cristiana, medico, fu arrestato per propaganda cristiana e condannato “ad metalla” nelle miniere del Sulcis.
Convertì anche il suo carceriere Ciriaco e perciò fu condannato a morte.
Morì nel 127 e l’isola e la città di Sant’Antioco prendono nome da lui.
In un documento del 1520 a firma dell’allora Giudice di Cagliari, Sant’Antioco viene indicato come il santo patrono della Sardegna..
Auguri a tutti gli Antioco e agli Antiogu.

Questione morale

Gramsci5CITAZIONE DELLA SERA
Si è in genere più propensi a fare delle parole che dell’azione politica,
o si confonde l’una cosa con l’altra.
(Antonio Gramsci)

Disperaz3LA QUESTIONE MORALE NON ESISTE – 2
Non hanno fatto nulla di male.
E che? è un delitto, mo’, comprare libri? e non è un vanto e un vantaggio per un partito, sempre criticato per la sua incultura, che un gran calibro del partito acquisti libri di gran pregio e li tenga a disposizione degli iscritti in casa sua (non alla Regione, che lì se li rubano…) ?
E che delitto sarebbe matrimonio e banchetto nuziale, dove tutti i colleghi di partito vogliono il solito pezzo di torta? forse che la famiglia non è sempre stata al centro della nostra ideologia politica (Dio, Patria e Famiglia…) e non è il matrimonio il fondamento della famiglia? Si è speso per uno dei fondamenti della visione politica del partito, che diamine!
E i convegni sullo sport? medicina e sport? Non diciamo tutti “Mens sana in corpore sano”? Si son fatti in palestra, beh? quale luogo più adatto? caso vuole che la palestra sia gestita dalla consorte dell’onorevole, che male c’è? forse che la legge prevede che le mogli non possono gestire palestre?
Lasciateli liberi, candidiamoli, votiamoli ancora: hanno certe idee…GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
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lampadadialadmicromicro133L’incompetenza dei Politici È La Vera Questione Morale.
di Giovanni Dore*

Gli OCCHIALI di PIERO

Alessandro ManzoniCITAZIONE DELLA SERA
La storia senza la politica è una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada; la politica senza la storia è uno che cammina senza guida. (Alessandro Manzoni).

MartinLuteroMARTIN LUTERO
Il 31 di ottobre del 1517 un frate agostiniano, sassone di origini contadine, laureato in teologia, affigge sul portone della cattedrale di Wittenberg, 95 tesi che mettono in discussione la politica di santa romana chiesa della vendita delle indulgenze (per guadagnare il paradiso) per raccogliere fondi pro erigenda basilica di S. Pietro in Roma.
Parte da questo avvenimento la Riforma protestante.
Non fu cosa facile, se si pensa che Martin Luther rischiò la testa.
Tra le cose che la Riforma mise in discussione fu l’uso esclusivo del latino nella liturgia e il rifiuto relativo delle lingue volgari (a proposito, quale sarebbe il problema di celebrare la messa in sardo in Sardegna?), così che la lettura e l’interpretazione della Bibbia era riservata ai dotti, nonostante circolassero ormai edizioni della Bibbia nelle lingue volgari (la prima Bibbia stampata da Gutenberg nel testo della Vulgata è del 1455).

ANTEO ZAMBONI
Su 31 de su mes’e ladamini de su 1926 arribat sa nova in Casteddu chi a Bologna unu piccioccheddu boliat bocciri a Mussolini. Su piccioccu, Anteo Zamboni, 15 annus, dd’anti mortu a stoccadas in sa ruga. Custu pero’ a su segretariu de su partidu fascista no dd’abbastat e mandat in donnia cittadi unu telegramma cun custus fueddus “restano da colpire i complici”.
(da “Emilio Lussu”, di Piero Marcialis, 1996).
Anteo Zamboni era nato a Bologna l’11 aprile 1911. figlio di un tipografo anarchico divenuto fascista. Anteo si appostò nel punto in cui l’auto del Duce rallentava per svoltare, tra via Rizzoli e via Indipendenza, sparò un colpo di pistola, ma il braccio fu deviato da un maresciallo dei carabinieri.
Il colpo sfiorò soltanto Mussolini. Il tenente del 56° fanteria Carlo Alberto Pasolini, padre del piccolo Pier Paolo, bloccò l’attentatore. Subito dopo un gruppo di squadristi bolognesi e milanesi lo massacrò. (segue)

Vogliamo una “tradizione nuova”

“Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato”

Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921.

GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS

OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014

Gramsci

Il 22 gennaio 1891 nasceva il sardo Antonio Gramsci.
Morì per le sue idee.

 

 

Si chiudono le liste: appunti per i candidati virtuosi

Antonio Gramsci, Passaggio dal sapere al comprendere, al sentire e viceversa, dal sentire al comprendere, al sapere (Q. XVIII)

Passaggio dal sapere, al comprendere, al sentire, e viceversa, dal sentire al comprendere, al sapere. L’elemento popolare “sente”, ma non sempre comprende o sa; l’elemento intellettuale “sa”, ma non sempre comprende e specialmente “sente”. I due estremi sono pertanto la pedanteria e il filisteismo da una parte e la passione cieca e il settarismo dall’altra. Non che il pedante non possa essere appassionato, anzi; la pedanteria appassionata è altrettanto ridicola e pericolosa che il settarismo e la demagogia piú sfrenati. L’errore dell’intellettuale consiste nel credere che si possa sapere senza comprendere e specialmente senza sentire ed esser appassionato (non solo del sapere in sé, ma per l’oggetto del sapere) cioè che l’intellettuale possa essere tale (e non un puro pedante) se distinto e staccato dal popolo-nazione, cioè senza sentire le passioni elementari del popolo, comprendendole e quindi spiegandole e giustificandole nella determinata situazione storica, e collegandole dialetticamente alle leggi della storia, a una superiore concezione del mondo, scientificamente e coerentemente elaborata, il “sapere”; non si fa politica-storia senza questa passione, cioè senza questa connessione sentimentale tra intellettuali e popolo-nazione. In assenza di tale nesso i rapporti dell’intellettuale col popolo-nazione sono o si riducono a rapporto di ordine puramente burocratico, formale; gli intellettuali diventano una casta o un sacerdozio (cosí detto centralismo organico).
Se il rapporto tra intellettuali e popolo-nazione, tra dirigenti e diretti – tra governanti e governati – è dato da una adesione organica in cui il sentimento-passione diventa comprensione e quindi sapere (non meccanicamente, ma in modo vivente), solo allora il rapporto è di rappresentanza, e avviene lo scambio di elementi individuali tra governati e governanti, tra diretti e dirigenti, cioè si realizza la vita di insieme che solo è la forza sociale; si crea il “blocco storico”.

Antonio Gramsci, Il materialismo storico, Editori Riuniti, Roma, 1971, pagg. 135-136

Non ci sono solo i disastri del sistema industriale sardo. Qualcosa di buono si muove: è la giovane impresa

Fantasia Bomeluzo

di Aladin

Sono interessanti i dati sulla partecipazione dei giovani under 35 alle imprese* forniti dal cosidetto “cruscotto”, gestito da InfoCamere per il sistema camerale italiano, soprattutto per quel che ci riguarda, i dati della Sardegna e della provincia di Cagliari, allineati con i dati nazionali, ma indietro di qualche punto rispetto ai dati dell’area meridionale. E’ da tener d’occhio il dato della giovane impresa perchè a partire dai mesi di agosto/settembre subirà, presumibilmente, un notevole balzo in avanti. Una spinta in certa parte dovuta all’ingresso nell’agone economico delle nuove imprese create con le nuove tipologie di srl (società a rl semplificata, società a rl a capitale ridotto) e che, sempre presumibilmente, si accentuerà con l’attesa istituzione della società a rl innovativa (iSRL) promossa (e promessa) dal ministro Passera (vedi progetto Restart Italia). Tenendo conto del blocco delle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche e della stasi delle assunzioni nelle imprese private, giocoforza migliaia di giovani tenteranno l’avventura dell’impresa. Giocheranno ovviamente come ulteriore stimolo le importanti provvidenze pubbliche (in gran parte di fonte europea) presenti o di prossima presenza sul campo (esempi: Promuovidea, Impresa donna, Impresa innovativa, Microcredito)**, ma anche (timidamente) di fonte privatistica (promozioni delle Banche, come buon ultima la recente iniziativa di Intesa-Banca di Credito Sardo). In tutto questo possono leggersi opportunità o annunciati fallimenti, entusiasmi e disperazione e così via… ma è una situazione per la nostra società (italiana e sarda) in gran parte inedita, da volgere per quanto possibile in positivo. Qui deve intervenire in aiuto il concetto gramsciano dell’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione.

Non  dimentichiamo certo che tutto cammina sulle gambe degli uomini (per noi: dei sardi), tra questi sopratutto i giovani, capaci di credere nell’innovazione e di perseguirla con convinzione, facendola.

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Note

* Definizione di Imprese giovanili (InfoCamere): l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone ‘under 35′ risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite

** L’elenco è parziale: non si può evitare di osservare la frammentazione e dispersione di interventi, spesso privi di collegamento e connessioni, con anche duplicazioni e sovrapposizioni e comunque segnati dall’inesistenza di una visione sistemica. Un autentico disastro che, al di là di una serie di risultati positivi,  provoca disfunzioni e perdita di risorse, di cui in ultima analisi sono vittime le giovani generazioni.

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Antonio Gramsci