Risultato della ricerca: protocolli gazzosa
Sardegna Corsica e Baleari. Pigliaru: “pensandoci come una macroregione”
Senza dubbio positiva l’iniziativa dei due governi regionali (sardo e corso) a cui presto si aggiungerà il governo delle Baleari. Con molta prudenza il presidente Pigliaru ha delineato lo spirito del comune impegno: “pensandoci come una macroregione”. Infatti per costruire una vera macroregione – la quale peraltro potrebbe essere aperta ad altre realtà insulari (e forse non solo) del Mediterraneo – che vada oltre il pur importante “comune sentire” e non si limiti ad accordi parziali, occorre un lavoro robusto, insieme politico e organizzativo, che prevede una intensa negoziazione con l’Unione Europea e con i Governi nazionali (ne abbiamo parlato diverse volte su Aladinews). Ne siamo capaci? Rammentiamo che allo stato almeno per quanto riguarda la Regione Sardegna non ci si può fidare dell’intendenza che seguirà. Siamo peraltro stufi di accordi/protocolli gazzosa che servono solo a fare lo fotografie di gruppo e a realizzare turismo istituzionale. Ma ci auguriamo che questa volta si tratti di cosa seria e duratura. Le premesse sembrano esservi tutte.
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Ghjurnata di travagliu incù u Presidente Pigliaru è u guvernu sardu: si mette in piazza la cooperazione strattègica tra #Sardegna è #Corsica. La foto è tratta dalla pagina fb diGilles Simeoni.
(Dal sito della RAS) Sardegna – Corsica. Pigliaru e Simeoni: “Lavoriamo insieme per essere più forti”
Queste le parole condivise dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e il presidente del Consiglio esecutivo di Corsica, Gilles Simeoni, in apertura della giornata di lavoro che ha portato la delegazione sarda ad Ajaccio. Con il presidente Pigliaru sono presenti gli assessori Massimo Deiana (trasporti), Gianmario Demuro (affari generali), Donatella Spano (ambiente), Cristiano Erriu (urbanistica), Paolo Maninchedda (lavori pubblici), tutti impegnati nei singoli tavoli di lavoro con i rappresentanti dell’esecutivo corso.
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Protocolli Gazzosa. Quando il Sindaco e il Presidente della Camera di Commercio di Cagliari si accordarono per portare la Fiera al mare
Deliberazione della Giunta N. 53 del 27/05/2014
OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL COMUNE DI CAGLIARI E LA CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA (CCIAA) DI CAGLIARI PER LA REALIZZAZIONE, ALL’INTERNO DEL PORTO DI CAGLIARI, DEL POLO NAUTICO FIERISTICO E DEL RIADATTAMENTO E UTILIZZO DEL “PADIGLIONE NERVI”.
Sardegna: sovrana o cenerentola?
Non sappiamo quanto la missione a Bruxelles del presidente Pigliaru e dell’assessore Paci porti a casa benefici consistenti per la Sardegna. Al di la degli aspetti di cortesia istituzionale nel presentare all’Unione Europea i volti e le personalità dei nuovi amministratori regionali, si trattava 1) di difendere le residue risorse della programmazione 2007-2013 (circa 450 milioni di euro, che in parte rischiamo di perdere); 2) di mettere le basi perché i 5 miliardi della nuova programmazione 2014-2020 possano essere spesi con efficienza ed efficacia: cosa che dipende in massima parte dalla capacità politica e organizzativa della Regione e delle altre entità coinvolte; 3) si trattava infine di capire se ci sono margini perché l’Europa disponga per la Sardegna di ulteriori risorse legate alla condizione di insularità, che richiede interventi di riequilibrio soprattutto con riferimento ai trasporti e all’energia. Nei prossimi giorni, dalle dichiarazioni di Pigliaru e di Paci, che renderanno loro sponte dove e quando vorranno ma, naturalmente, come ovvio e quanto prima, al Consiglio regionale, capiremo di più. In un recente editoriale, che riprendeva una nostra lettura delle dichiarazioni programmatiche, ci siamo chiesti se Pigliaru fosse in grado di superare il deficit di sardità e di europeismo che a nostro avviso le connotavano negativamente. Vedremo. Certo è che le dichiarazioni a caldo del presidente sembrano superare di slancio le citate ristrettezze/povertà di impostazione politica. Vogliamo riprendere i concetti chiaramente espressi da Pigliaru così come riportati nel sito web della Regione: “Sono tanti i temi in campo. Noi abbiamo la necessità e l’esigenza di guardare alla Sardegna non solo come a una regione italiana, ma soprattutto come a una regione europea. La specialità storica, geografica e istituzionale della nostra Isola si inserisce oggi in un nuovo quadro di relazioni istituzionali. Si pensi al fatto che la Sardegna è regione europea di frontiera e di confine con la sponda nord del Mediterraneo e tutto ciò che questo implica. Le politiche regionali europee hanno un senso solo se nascono dal basso: il CdR [Comitato delle Regioni] e la Regione Sardegna al suo interno, dovranno monitorare e indirizzare le scelte strategiche di coesione dentro l’Unione Europea. Per noi coesione significa appunto concentrarsi sul Mediterraneo e sulle problematiche collegate (…) Sul tema dell’insularità e dell’importanza del fare rete, nell’ambito delle relazioni istituzionali vogliamo ulteriormente consolidare gli ottimi rapporti già esistenti con le altre isole del Mediterraneo. Ci troviamo ad affrontare molte problematiche comuni, dai trasporti all’energia sino allo sviluppo economico legato al turismo. Incontrarci e dialogare significa avviare un confronto costruttivo che può aiutare ognuno di noi ad individuare le soluzioni”. Sottoscriviamo e contemporaneamente ci chiediamo quanto questi intenti corrispondano a una piattaforma politico-programmatica, chiara e sufficientemente condivisa e quanto gli obbiettivi annunciati abbiano davvero gambe perché non rimangano solo parole. Cioè perché si traducano in concrete realizzazioni. Abbiamo molte ragioni di preoccuparci del fatto che la coalizione al governo della Regione sia allo stato priva di una adeguata piattaforma politico-programmatica, sorretta dal massimo consenso dei sardi. Anche dal punto di vista organizzativo la Regione è drammaticamente carente e inadeguata, tanto da non consentire a Pigliaru di affidarsi al famoso concetto attribuito a De Gaulle “l’intendenza seguirà”. Abbiamo spesso osservato come dietro Cappellacci e le sue iniziative, più o meno condivisibili, c’era comunque il vuoto. Tanto per fare un esempio nessuno o pochissimi sapevano che la Regione Sardegna partecipasse all’euroregione delle isole mediterranee (Gect Archimed) e che lo stesso presidente della Regione (prima Cappellacci e ora Pigliaru) ne sia addirittura il presidente pro tempore. E’ solo un esempio di inefficienza e di incapacità, purtroppo molto generalizzato nelle nostre Amministrazioni (basterebbe citare i famosi protocolli-gazzosa). Si potrebbe affermare: “Per fare così le cose è meglio non farle”, ma, ovviamente, l’alternativa è farle bene.
Sì, d’accordo, come abbiamo detto, il problema è innanzitutto politico, ma di pari passo vanno le questioni di organizzazione. Al riguardo, non vorremmo che la storia si ripetesse e cioè che dietro le condivisibili dichiarazioni di Pigliaru ci sia in realtà il vuoto, l’incapacità di realizzare concretamente gli obbiettivi, così come fu per Cappellacci.
Infine in cauda venenum, ma non troppo. Pigliaru e i suoi assessori sono senz’altro da classificare come “intellettuali”. Circostanza del tutto positiva, salvo attribuire agli intellettuali una definizione non proprio lusinghiera, almeno per gli intellettuali in politica: “gli intellettuali sono coloro che credono di aver fatto le cose solamente perché le hanno dette. E chi se e frega delle effettive, concrete realizzazioni…”. Speriamo che così non succeda. Vedremo nel tempo che segue, nella consapevolezza (che tutti dovremmo avere) secondo cui il tempo che ci è concesso per salvare la Sardegna è proprio breve.
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Nel riquadro creazione artistica di Licia Lisei
* Anche su Valorest blog di Aladinews
I protocolli d’intesa? Un po’ di serietà, signori!
di Franco Meloni
Il mio amico Gianni Loy si arrabbia molto quando al ristorante chiede una gazzosa (o gassosa, ma a noi piace più gazzosa) e si sente rispondere dal cameriere “Va bene uguale una sprite?”. Gianni, giustamente, sostiene che la gazzosa è un’altra cosa: è vero ora, ma non come quanto “ai nostri tempi”. Ai nostri tempi la gazzosa aveva un qualcosa di speciale. Rappresentava certo l’effimero, il bel vedere delle bollicine, l’ingrediente giusto per addolcire le asperità della birra, ma soprattutto del vino spunto, vino sardo genuino ma spunto. Ai nostri tempi circolava una battuta surreale: “Ma che cos’è l’eternità davanti a una gazzosa Puddu!”. Puddu era allora una azienda locale che produceva e imbottigliava bevande, tra cui la famosa gazzosa, tanto mitica da farle scalare le vette del sublime. Insieme al benessere, effimero quanto si vuole, ma ricercato, anche perchè a buon prezzo, nel linguaggio dei cagliaritani la gazzosa oltre alla bevanda ha sempre rappresentato il concetto di superfluo anche se non d’inutile quando la parola si trasferisce in altri campi. Ne ricordo uno in particolare: quello dell’argomentare, dove “fare gazzosa” è quando si allunga il discorso con frasi e parole del tutto superflue rispetto alla comprensione dell’essenza del concetto che si rappresenta. Così, restando sul tema, il rettore Pasquale Mistretta amava definire “gazzosa” i protocolli d’intesa tra le organizzazioni, Università in primis, laddove due o più parti si impegnano solennemente a collaborare, s’impegnano ad impegnarsi insomma. In tali circostanze diceva il Rettore: abbiamo firmato un protocollo-gazzosa. Ma, si badi bene, questo non era e non è affatto una critica di inutilità e tantomeno di disprezzo di dette pratiche. La sentenza dell’utilità rimane infatti sospesa; il protocollo-gazzosa può in seguito anche dare buoni risultati, nella misura in cui alla gazzosa seguano fatti concreti auspicati o addiritura precisamente indicati nei documenti protocollari. In verità in diversi contesti di mia conoscenza quasi mai ai vari documenti, protocolli d’intesa, accordi quadro, etc, tra organizzazioni seguono fatti concreti. Troppo spesso l’unico fatto concreto è proprio il documento di accordo, magari siglato in pompa magna con dispendio di pubblicità mediatica. Domanda: “Finora cosa avete fatto?”; risposta: “Abbiamo siglato un protocollo d’intesa”. “E poi?”. “Boh! Si vedrà…”.
Per concludere, per ora, diciamo a quanti firmano protocolli d’intesa o documenti similari: un po’ più di serietà, signori!