Risultato della ricerca: comm. Paolo Fadda

Le adesioni all’appello

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Adesioni in aggiornamento [segue]

Sardegna, altro che Tav. Lo stato deplorevole delle ferrovie sarde. Il commento di Paolo Fadda su L’Unione Sarda

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L’UNIONE SARDA, CRONACA SARDEGNA – CAGLIARI Oggi 2 agosto 2019 alle 12:30,
DALLA PRIMA PAGINA

Nella penisola si parla di alta velocità. Ma in Sardegna ci sono le ferrovie più vecchie d’Europa
Sardegna, altro che Tav: il commento di Paolo Fadda
paolo-fadda-cciaa-2010Paolo Fadda (Archivio Aservice srl)

A seguire dalla Sardegna il match politico in atto tra no Tav e sì Tav, cioè sull’utilità economica, o meno, dell’alta velocità ferroviaria fra Torino e Lione, o, magari, l’apprendere di un’altra vagonata di miliardi di euro che l’ente ferroviario di Stato destinerà al nuovo corridoio merci fra Milano e Budapest, s’andrebbe formando, più che qualche timida invidia, tanto, ma tanto forte malumore. Perché la nostra rete ferroviaria la si è lasciata, più o meno, a quella realizzata, negli ultimi tre decenni dell’800, dall’ingegner Benjamin Piercy. Quasi che il viaggiare in treno dovesse rimanere come il continuare ad usare, nel far di calcolo, un’addizionatrice meccanica Triumph.
[segue]

Auguri a Paolo Fadda: forever young!

ape-innovativaPer fare gli auguri sinceri e affettuosi al nostro amico Paolo Fadda – il commendatore, economista e scrittore – non troviamo di meglio che riprendere quanto lui stesso ha scritto nella sua pagina fb, regalandoci perle di ricordi belli e brutti, comunque pieni di sana nostalgia, per come lui insieme a molti altri suoi coetanei affrontarono la vita dei loro tempi. Valori e slanci che si ripropongono, oggi, positivamente contagiosi, nella sostanza con immutata validità. In questo clima che non cede al ripiego e che invece è intriso di speranza, nonostante tutto, ci sta bene, crediamo, un regalo che proviene dall’America che Paolo Fadda ha tanto amato e che continua ad amare, nonostante tutto, nonostante (tanto per fare un nome e un cognome) Donald Trump: Forever Young di Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura del 2016 (su Youtube). Auguri Paolo carissimo!
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Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
possa tu costruire una scala verso le stelle
e salirne ogni gradino
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

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Paolo Fadda commIl 30 di marzo – questo giovedì – è il mio compleanno, perché sono nato a Cagliari proprio in questo giorno di primavera in quell’anno – 1930 – quando nei cinema si proiettava il Charlot di “Luci della città” ed alla radio s’ascoltavano le canzonette di Narciso Parigi. Ma la canzone più in voga, forse più per obbligo che per scelta, era “Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza…”.
Questo mio compleanno lo voglio festeggiare con un ricordo che affido ai miei amici di Facebook.
Eccolo:

Oggi lunedì 5 dicembre 2016, the after day

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Una comunicazione del comm. Paolo Fadda, che volentieri pubblichiamo e diffondiamo.
Paolo Fadda 5 dic 2016
CARISSIMI AMICI, lunedì 5 dicembre alle 17,30, nel salone della Confindustria cagliaritana in viale Colombo, Tonino Oppes, giornalista e scrittore, presenterà il mio libro che racconta la storia, ormai centenaria, della famiglia Pinna di Thiesi, oggi titolare della più importante industria nazionale dei formaggi pecorini che vende in oltre 25 paesi dell’Est e dell’Ovest del mondo. E’ una storia, questa dei Fratelli Pinna, che attraversa l’intera vicenda dell’industria casearia sarda nata all’inizio del secolo scorso e che ha dato notorietà internazionale alle nostre produzioni casearie. Sarei quindi molto lieto se, raccogliendo quest’invito, ci si potesse salutare affettuosamente lunedì 5 dicembre.

Cagliari, un “amore mio” da coltivare. Idee per “ripensare” Cagliari in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa

Convegno dibattito Cagliari3 Oggi, lunedì 21 novembre, alle ore 17.30, presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta 2, Cagliari. La pagina fb dell’associazione.
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Franco Meloni, presidente dell’Associazione culturale Stampaxi.
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L’Associazione culturale Stampaxi, costituita (nel marzo del corrente anno) con lo scopo precipuo di valorizzare la storia, la cultura, le tradizioni, le persone, dello storico quartiere di Stampace, quale parte della città di Cagliari e della Sardegna tutta, apre il nuovo anno sociale 2016-2017 con un Convegno-dibattito sulla città, offrendo per/sulla stessa un terreno di riflessione critica sul suo ruolo in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa. Si tratta di stimolare un confronto tra idee per lo sviluppo della città che non si fermino all’ordinaria amministrazione, ma che invece azzardino nuovi e ambiziosi traguardi. Il dibattito, coordinato dal prof. Aldo Lino, docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari, sarà preceduto da cinque brevi contributi. Ecco nell’ordine i relatori: 1) il prof. Enrico Corti, docente urbanista dell’Università di Cagliari, parlerà delle nuove dimensioni metropolitane della città; 2) la prof.ssa Francesca Cabiddu, economista aziendale dell’Università di Cagliari, parlerà della città accessibile per tutti; 3) il comm. Paolo Fadda, storico e letterato, parlerà della ricerca di nuove linee di sviluppo di Cagliari che trovano origine, ma non limite, nella sua illustre millenaria storia; 4) Francesco Bachis, antropologo dell’Università di Cagliari, musicista e operatore culturale, parlerà dell’importanza del recupero della memoria della città, come presupposto della ricerca delle sue nuove missioni; 5) ed infine la prof.ssa Patrizia Manduchi, docente di Storia dei paesi islamici dell’Università di Cagliari, proporrà processi di interazione con le “culture altre”, presenti in modi e misure rilevanti nella città, che devono configurare adeguate politiche di accoglienza e di effettiva integrazione.
Il titolo del Convegno-dibattito Cagliari, un “amore mio” da coltivare, vuole essere un omaggio a una grande donna intellettuale cagliaritana, Cenza Thermes*, che alla città dedicò i suoi studi e, in particolare, due bei volumi, intitolandoli proprio “Cagliari Amore mio”, a significare che il futuro della città di Cagliari trova fondamento nel suo cuore antico.
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Su Cenza Thermes segnaliamo le belle pagine biografiche di Federica Ginesu (Cenza Thermes, la grande intellettuale che amò Cagliari) sulla rivista La Donna Sarda del 19 marzo 2015.
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Un aggiornamento quasi notturno (al termine della giornata di oggi lunedì 21).
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Abbiamo insieme cominciato a riflettere su molti argomenti sotto il capello “Cagliari, un amore mio, da coltivare. Idee sul ruolo di Cagliari in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa”. Coordinati da Aldo Lino, ci hanno aiutato: Chicco Corti, Paolo Fadda, Francesco Bachis, Francesca Cabiddu, Patrizia Manduchi. Otto i successivi interventi nel dibattito che hanno apportato idee su una vasta gamma di questioni. Molta carne al fuoco, anche un po’ di dispersione delle idee… Verrà il tempo delle sintesi. Senza fretta. E’ anche questo l’impegno dell’associazione Stampaxi.
Tra le relazioni introduttive e il dibattito, dopo che era stato evocato da Francesco Bachis un grande cagliaritano, Raffa Garzia, ecco che Gianni Loy tira fuori un mutettu dello stesso Garzia, letto da Franco Meloni:
Su bentu de s’araxi
asciuttada is paperis
is meris de Stampaxi
funti is arregateris
In s’arruga ‘e su monti
faccias a s’uspidali
tenenti scritti in fronti
su peccau mortali

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Raffa Garzia Podda 1
Pagina tratta da “Piccola città, uomini e storia di Cagliari e dintorni” di Giuseppe Podda (con introduzione di Giorgio Pisano). Aipsa Edizioni, luglio 2000.

Cagliari, un “amore mio” da coltivare

Convegno dibattito Cagliari3 Domani lunedì 21 novembre, alle ore 17.30, sala conferenze Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta 2, Cagliari. La pagina fb dell’associazione.
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ape-innovativaL’Associazione culturale Stampaxi, costituita (nel marzo del corrente anno) con lo scopo precipuo di valorizzare la storia, la cultura, le tradizioni, le persone, dello storico quartiere di Stampace, quale parte della città di Cagliari e della Sardegna tutta, apre il nuovo anno sociale 2016-2017 con un Convegno-dibattito sulla città, offrendo per/sulla stessa un terreno di riflessione critica sul suo ruolo in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa. Si tratta di stimolare un confronto tra idee per lo sviluppo della città che non si fermino all’ordinaria amministrazione, ma che invece azzardino nuovi e ambiziosi traguardi. Il dibattito, coordinato dal prof. Aldo Lino, docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari, sarà preceduto da cinque brevi contributi. Nell’ordine i relatori: 1) il prof. Enrico Corti, docente urbanista dell’Università di Cagliari, parlerà delle nuove dimensioni metropolitane della città; 2) la prof. Francesca Cabiddu, economista aziendale dell’Università di Cagliari, parlerà della città accessibile per tutti; 3) il comm. Paolo Fadda, storico e letterato, parlerà della ricerca di nuove linee di sviluppo di Cagliari che trovano origine, ma non limite, nella sua illustre millenaria storia; 4) Francesco Bachis, antropologo dell’Università di Cagliari, musicista e operatore culturale, parlerà dell’importanza del recupero della memoria della città, come presupposto della ricerca delle sue nuove missioni; 5) ed infine la prof.ssa Patrizia Manduchi, docente di Storia dei paesi islamici, dell’Università di Cagliari, proporrà processi di interazione con le “culture altre”, presenti in modi e misure rilevanti nella città, che devono configurare adeguate politiche di accoglienza e di effettiva integrazione.
Il titolo del Convegno-dibattito “Cagliari, un “amore mio” da coltivare, vuole essere un omaggio a una grande donna intellettuale cagliaritana, Cenza Thermes, che alla città dedicò i suoi studi e, in particolare, due bei volumi, intitolandoli proprio “Cagliari Amore mio”, a significare che il futuro della città di Cagliari ha la fortuna di avere un cuore antico.

Felice compleanno al commendator Paolo Fadda!

Paolo-Fadda-commPer fare gli auguri al commendator Paolo Fadda, utilizziamo volentieri l’elogio che di lui ha fatto Gianfranco Murtas sul sito web della Fondazione Sardegna. Felice compleanno commendatore, cun saludi e trigu!
- Paolo Fadda, l’86° compleanno di un patriarca civico, di Gianfranco Murtas, sul sito web della Fondazione Sardinia.

Fiera Internazionale della Sardegna: chi lavora per la sua chiusura fa il gioco della speculazione edilizia! Le giuste risposte nel documento della Coalizione “Cagliari Città Capitale”

CANELLES55 FIERA CAlampada aladin micromicroL’Unione Sarda di oggi ripropone la disastrata e inaccettabile situazione della Fiera Internazionale della Sardegna. Niente di nuovo rispetto a quanto si sa da tempo. La situazione e le proposte d’intervento per superarla sono contenute nel documento della Coalizione Cagliari Città Capitale, che è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Municipio il 15 febbraio u.s., presenti Enrico Lobina, candidato sindaco di CCC, Roberto Mirasola, Franco Meloni, e con la partecipazione in qualità di esperto del comm. Paolo Fadda. A tale documento e alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa rinviamo ritenendo siano state effettuate analisi esaurienti e avanzate proposte convincenti, da sottoporre comunque al dibattito perché si decida per il meglio e al più presto. Ciò che preoccupa è che il risanamento/ripensamento/rilancio della Fiera venga presentato come un’eventualità, prospettandosi come possibile una sua chiusura/liquidazione, che sarebbe un grosso regalo per quanti hanno in mente possibili speculazioni edilizie nelle aree del quartiere fieristico. Riteniamo e ribadiamo che non devono esistere opzioni diverse rispetto al risanamento/ripensamento/rilancio della Fiera. Per questo scopo abbiamo condiviso l’idea di una conferenza straordinario sull’intera questione da tenersi entro il mese di marzo, che deve disegnare il futuro della Fiera, anche cogliendo l’occasione della prossima 68a edizione, che deve celebrarsi come Fiera di transizione, anticipatrice di una nuova auspicabile positiva stagione. La Camera di Commercio, la Regione Sarda, il Comune di Cagliari e quelli dell’area metropolitana, le Associazioni di categoria, l’Università della Sardegna sono chiamate ad un impegno straordinario per le delineate finalità.
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FIERA: ECCO IL SERVIZIO DELL’UNIONE SARDA di oggi 27 febbraio 2016
Le aziende speciali nella bufera: Atzori si dimette dalla presidenza del Centro servizi.
La Fiera senza contratto. L’area di viale Diaz è regionale, l’accordo è scaduto nel 2009. – segue

No alla messa in liquidazione della Fiera: serve un piano triennale di rilancio e un nuovo management

Conf stampa Fiera 15 feb 16 - 01La registrazione audio-video della conferenza stampa sulla Fiera di Cagliari, tenutasi ieri 15 presso il Palazzo Civico di Cagliari, com la partecipazione di Enrico Lobina (Candidato Sindaco per CCC Cagliari Città Capitale), Roberto Mirasola (CCC), Franco Meloni (direttore di Aladinews). Presente in qualità di esperto il comm. Paolo Fadda. https://www.youtube.com/watch?v=2b4RHTyWN_0
Cagliari-città-Capitale-loghetto2- Di seguito il comunicato di CagliariCittàCapitale.

Salviamo la Fiera di Cagliari. Ripensata, risanata e rilanciata nella gestione. Portata a mare e non buttata a mare! Funzionale a strategie di sviluppo della Sardegna nel Mediterraneo

Sondaggio Fiera 13 feb 16
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Il sondaggio dell’Unione Sarda (di ieri e pubblicato oggi) mi sorprende per la sproporzione tra i Si (71,7%) e i No (28,3%), anche se penso che analoghe percentuali di risposte i cittadini darebbero alla seguente domanda: “La Regione Autonoma della Sardegna dovrebbe essere abolita?”. La giusta indignazione dei cittadini per come è stata malamente gestita la Fiera negli ultimi anni (15?) porta a richieste d’istinto, poco razionali, distruttive. La politica, quella degli statisti o comunque degli uomini delle istituzioni non deve sdraiarsi sui sondaggi, senza ignorarli certo, ma verificandone l’attendibilità e interpretandoli al di là del dato numerico. Così deve fare la politica, la buona politica che guida i cittadini verso scelte razionali, se necessario impopolari… Così, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare noi. Per quanto riguarda la vicenda della Fiera, ne parleremo con i necessari approfondimenti nella conferenza stampa convocata da Cagliari Città Capitale per lunedì 15 c.m. alle ore 10.30 a palazzo civico (sala Vivanet). Sarà presente in qualità di esperto il comm. Paolo Fadda, storico e scrittore, tra l’altro autore di numerose pubblicazioni sulla Camera di Commercio e sulla Fiera di Cagliari.
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prima edizione fiera ca 1949
Nella foto la Prima Edizione della Fiera Campionaria della Sardegna (22 gennaio-13 febbraio 1949) – Cagliari, Passeggiata coperta del Bastione Saint Remy (Dal Libro: “Storia di una Fiera, dall’Unità alle cinquanta edizioni”, a cura di Paolo Fadda)

Dibattito su Cagliari. Come recuperare la città perduta? Realizzare con intelligenza e tenacia una vasta opera di “rammendo”

cagliari-acq mani sulla cittàCAGLIARI. DIBATTITO SULLA CITTA’
ape-innovativa2Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente contributo al dibattito su Cagliari da parte del comm. Paolo Fadda, intellettuale, scrittore, uomo politico tra i più informati ed impegnati della e per la propria città, a prescindere dalla adesione alle sue opinioni comunque sempre di estremo interesse.

Paolo Fadda commPaolo Fadda. Con il titolo “Cagliari, baronessa senza baronia (e senza classe dirigente)” il giornale web SARDINIA POST ha pubblicato, fra i suoi editoriali, questa mia riflessione sullo “stato” attuale della città. E’ un invito a riflettere su come si possa impedirne il declino ed avviarne un rinascimento. E’soprattutto un invito a confrontarsi insieme per dare a Cagliari un suo differente futuro. Quel che scrivo è certamente opinabile, può essere anche bollato come una provocazione, ma certamente non deve essere fatto cadere nel silenzio (così spero).
Questo è il testo.

Cagliari, baronessa senza baronia (e senza classe dirigente)
di Paolo Fadda

- “C’è molta tristezza in molti cagliaritani nel dover assistere al declino della loro città. Perché da qualche tempo in qua Cagliari sembra abbia smarrito la sua anima, stravolto la sua identità, imbastardito la sua immagine. Pare una città che non abbia più – ed è questa la notazione più triste – la voglia, la propensione ed il gusto di immaginarsi e di delinearsi un futuro. Né ci si interroga sulle ragioni di questo progressivo decadimento e dell’avanzare della pericolosa ventata d’incultura (parente stretta dell’ignoranza e della rassegnazione) che sembra essere divenuta più fastidiosa e pesante di una levantata di pieno agosto.
Sembra proprio che da parte di molti di noi cagliaritani si sia perduto il senso alto della città, di quel che ha rappresentato nella storia del progresso e nella costruzione di quello straordinario patrimonio di conoscenze e di contenuti di civiltà che forma, per comune sentire, la cultura urbana. Ci si è pian piano sottomessi ad una esuberante cultura biddaia che ha fatto di quella Cagliari che era stata rigenerata culturalmente e socialmente dalle influenze genovesi e piemontesi, niente più che un paesone, una bidda manna. Una sorta di villaggio di taglia XXL.
Sono molti i segnali di questa spiacevole decadenza (li ha colti con molta sensibilità anche Nanni Spissu in un suo acuto intervento su questo sito [SardiniaPost]). Li si ritrovano in quell’osservazione che piace sintetizzare nella perdita della consapevolezza d’essere città (che è, per dirla in rapida sintesi, la capacità d’essere il battistrada del progresso e di saper offrire ai suoi abitanti beni e valori di alta civiltà). In effetti quel che sconforta (e fa pure rabbia) è che oggi appaia come una città precocemente invecchiata, decaduta come una baronessa senza più baronia, aggrappata ad un passato di cui, peraltro, non ha neppure saputo coglierne appieno l’eredità. D’altra parte non pare neanche molto amata dai suoi abitanti, che paiono essere sempre più degli users-city, cioè dei semplici utilizzatori dei suoi servizi, e non certo dei convinti citizens, dei veri cittadini.
Ed è poi questo il male oscuro che ha minato la salus di Cagliari, accentuandone quel deperimento che ha colpito molte altre città del mondo, con il passaggio dal moderno al postmoderno nella cultura urbanistica (qui intesa, ovviamente, nella scienza di far piacevoli e meglio vivibili le città del XXI secolo). Un passaggio che ha modificato radicalmente il modo di vivere e di immaginare la città.
Proprio quel male non ha risparmiato neppure le élite cagliaritane. Anzi, sono state proprio quelle che ne dovrebbe essere l’establishment (per ruoli ed incarichi ricoperti, per competenze e saperi acquisiti) ad accusare ed a dimostrare il più grave deperimento. La Cagliari d’oggi, infatti, non ha più una sua classe dirigente – nella politica, nell’economia, nella cultura, nella religione – che mostri sufficiente carisma ed abbia riconosciute doti per essere ritenuta tale. “No b’est homini” si dice dalle nostre parti per indicare le deficitarie doti di chi viene chiamato a qualche importante responsabilità: ed è questa l’amara considerazione che si sente di dover fare per definire quanti oggi parrebbero essere, nei diversi campi, “i consoli” della città.
Quel che sembra mancare a queste nostre élite è – soprattutto – quella che si potrebbe indicare come l’idea della città di questo secolo. In modo da poterla restituire all’amore, ed all’orgoglio, dei suoi abitanti. Eppure il bisogno (la necessità e l’urgenza) di quest’idea è nei fatti d’ogni giorno. Si prendano ad esempio i tanti luoghi dismessi dalle loro pregresse utilizzazioni (caserme, ospedali, carceri, depositi, fabbriche, ecc.): su di essi si sono sovrapposti e confusi opinioni e utilizzazioni le più disparate, senza che si mettesse insieme una visione globale per poter ridare alla città la disponibilità di luoghi che hanno fatto la sua storia. Ci si è voluti fregiare d’essere città europea della cultura e non ci si è accorti d’essere rimasti prigionieri di un’imperante incultura urbana.
Sulla città, sui luoghi della città si è continuato a rimuginare dei vecchi stilemi urbanistici, sordi e distratti nel captare quel che di postmoderno è maturato al di là del mare. Rimasti però prigionieri degli screzi di congrega e dei favori e disfavori corporativi che sono poi i contrassegni emblematici di quest’incultura civica (quel che s’è letto, ad esempio, sui “fatti oscuri” della Camera di commercio ne sarebbe la conferma).
Come recuperare quindi la città perduta? La domanda l’ha formulata recentemente il sociologo delle città Marc Augè. Ed è poi la domanda che s’intende fare nostra, provocatoriamente, perché si possa aprire su Cagliari, sul suo futuro, un vero dibattito (ed in quel “vero” c’è la distanza da ogni intenzione o velleità elettoralistiche). Perché occorre ripensare la città nel suo insieme, dato che Cagliari non può essere quell’arcipelago che è divenuto oggi, con una molteplicità di isole-rioni da stilemi edilizi ed abitativi assai differenti (cos’hanno in comune La Palma e Genneruxi pur vicini ad un tiro di schioppo?). Perché rammendare la città significa ridarle, con l’unità, l’identità perduta e sconvolta, ricollocando le volumetrie dismesse in un insieme razionale di utilità e di fruizione.
Si tratta – come sostiene proprio Augé – di operare con intelligenza e tenacia «una vasta opera di “rammendo” (così come una volta le sartorie rammendavano i vestiti strappati e i filati rozzi). Si dovrebbe, nella misura del possibile, ritracciare frontiere tra i luoghi, tra l’urbano e il rurale, tra il centro e le periferie. Frontiere, vale a dire soglie, passaggi, porte ufficiali per far saltare le barriere invisibili dell’esclusione implicita. Bisogna poi ridare la parola al paesaggio. Ci si potrebbe assegnare a lungo termine il compito di rimodellare un paesaggio urbano moderno, nel senso inteso da Baudelaire, in cui gli stili e le epoche si mescolerebbero consapevolmente come le classi sociali, in un insieme armonico dal grande valore ambientale e culturale».
Cercando di non dimenticare mai che la città dev’essere più che ammirata, vissuta; non solo accogliente per i suoi visitatori, capace di dare benessere (cioè opportunità di lavoro) ai suoi abitanti. Ed è questa la morale finale da porre a questa riflessione.
Ecco, il rammendare – urbanisticamente, economicamente, culturalmente – questa nostra città è l’idea portante – a mio parere – di quel renewal urbano che ci si augura possa avvenire senza troppi ritardi, per non perdere definitivamente la città come valore patrimoniale. Perché ritornare ad essere bidda e biddazzones proprio non ci andrebbe” -.
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- Per correlazione un intervento del direttore di Aladinews su Cagliari e un possibile e auspicabile nuovo ruolo
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La LAMPADA di ALADIN su… CAGLIARI

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Da Kasrel a CagliariL’ultimo saggio dello storico Paolo Fadda: “Da Karel a Cagliari” sarà presentato martedì alle 17,30 a Cagliari nella sala consiliare del Palazzo Regio, in piazza Palazzo.
La scheda del libroAltri approfondimenti – Per correlazione. Paolo Fadda sul rapporto Cagliari Sardegna, su Aladinews.
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La LAMPADA di ALADIN

Approvvigionamento dalla rete
- Il dibattito sul rapporto Cagliari-Sardegna (Cagliari pigliatutto? No, non è così). Intervento del comm. Paolo Fadda su L’Unione Sarda
- Sull’argomento si ripropone un’intervista del dicembre 2011, di permanente validità
- La Sardegna isola militare

- Dibattito sulla Zona Franca: intervento di Antonio Ladu a commento della recente legge regionale