Risultato della ricerca: HANGAR IS MIRRIONIS

L’Hangar di Is Mirrionis come Sa fabrica de Sant’Anna: una storia infinita.

iti-29-06-21 logo-casa-del-quarteire-ismEvento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
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- Va a finire che ristrutturano l’hangar e non hanno il regolamento per gestirlo.
- Che facciamo? Interveniamo subito o ci riserviamo il piacere di dire che l’avevamo previsto?

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- Detti cagliaritani: Sa fabbrica de Sant’Anna.

Oggi martedì 29 giugno 2021

Buon onomastico ai Pietro e ai Paolo
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- El Greco, Gli Apostoli Pietro e Paolo – 1587-92 – olio su tela – Hermitage, San Pietroburgo.

- San Pietro in carcere visitato da san Paolo è un affresco di Filippino Lippi che decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L’opera (230×88 cm) è databile al 1482-1485 circa.
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Grillo/Conte: un confronto complicato, ma tutto è nato da Grillo
29 Giugno 2021
Andrea Pubusa su Democaziaoggi.

Il confronto fra Grillo e Conte non è solo frutto di temperamenti diversi. Anche di questo. Ma la questione è più complessa, riguarda nel profondo la storia del M5S e la vicenda politica dei due protagonisti.
Grillo ha compiuto un’opera straordinaria, per molti versi unica, nella storia della politica in regime parlamentare. Ha in pochi […]
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iti-29-06-21 logo-casa-del-quarteire-ismEvento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
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Cose di Is Mirrionis: l’hangar

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- Va a finire che ristrutturano l’hangar e non hanno il regolamento per gestirlo.
- Che facciamo? Interveniamo subito e ci riserviamo il piacere di dire che l’avevamo previsto?

Il Comitato Casa del Quartiere Is Mirrionis scrive al Sindaco e alla Municipalità. C’è fermento a Is Mirrionis…

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Al Signor Sindaco
All’Assessore ai Lavori Pubblici
All’Assessore alla Cultura e allo Spettacolo
Al Presidente Commissione Pianificazione strategica e dello sviluppo urbanistico
Al Presidente Commissione Cultura Spettacolo e Verde Pubblico
Comune di Cagliari – Loro sedi

Oggetto: Idee e proposte per la riqualificazione di spazi verdi e culturali nel quartiere di Is Mirrionis (al tempo del Corona virus) – Richiesta audizione.

Il “Progetto POR ITI di Is Mirrionis” 2014-2020, rappresenta, con circa 15.000.000 di euro di investimento, una importante occasione di sviluppo a vantaggio del quartiere di Is Mirrionis. In questa fase conoscitiva vi partecipiamo come Comitato “Casa del Quartiere di Is Mirrionis”. L’ultimo incontro in video conferenza si è tenuto il 29 maggio 2020 con tema dedicato alla “riqualificazione dei cortili e degli spazi aperti”.
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Il cammino lento dell’ITI di Is Mirrionis

Riceviamo da Francesca Ghirra, consigliera comunale e capo gruppo dei Progressisti e volentieri pubblichiamo.
IS MIRRIONIS, L’HANGAR E LA CASA DEL QUARTIERE
Finalmente la giunta di Cagliari ha approvato il progetto definitivo esecutivo per trasformare l’hangar di Is Mirrionis nella casa del quartiere.
Il piano è parte integrante di ITI Cagliari, l’intervento territoriale integrato da 15 milioni grazie a cui si riqualificheranno alloggi popolari, spazi ed edifici pubblici (oltre all’hangar, la piazza del mercato e l’ex scuola di via Abruzzi) per attivare politiche socioculturali studiate ad hoc per il quartiere di Is Mirrionis.
Parallelamente al processo partecipativo vanno quindi avanti anche le opere infrastrutturali pianificate da Regione e Comune nel 2015. Speriamo che i lavori partano presto.
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Il cammino lento dell’ITI di Is Mirrionis: l’Hangar

hangar-iti-ism-ghirraVenerdì 22 maggio si è tenuto un focus group sull’azione ITI di Is Mirrionis, denominata HANGAR. Ecco il report fornitoci dalla società PrimaIdea, che lo ha organizzato. [segue]

Cittàquartiere Documenti – Progetto del Comitato Casa del quartiere Is Mirrionis: CENTRO DIURNO PER GLI ANZIANI all’interno del progetto ITI

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Sull’edificazione di UN CENTRO DIURNO PER GLI ANZIANI nel quartiere di IS MIRRIONIS all’interno del progetto ITI

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DOCUMENTAZIONE SU… ITI

Approvati dalla Commissione Europea il PON Metro e il POR-FESR. A Cagliari la gestione di 55 milioni
16 luglio 2015, 07:48
Investimenti da 15 milioni di euro sui quartieri di Is Mirrionis e San Michele
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Che fine ha fatto l’ITI Is Mirrionis-San Michele?

Promessa: ne parleremo presto.
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ITI Is Mirrionis-San Michele, documentazione su Aladinews.
ITI Is Mirrionis Hangar: documentazione su Aladinews.

ITI San Michele – Is Mirrionis. Solo un imbarazzante silenzio istituzionale…

Aladinews del 12 maggio 2016
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Come saranno spesi i 15 milioni per Is Mirrionis? Studiamo la documentazione e esercitiamo le nostre capacità critiche.
quartiere-di-is-mirrionis-stefanoconti(Dal sito web della RAS) Delibera del 11 maggio 2016, n. 26/6 [file .pdf]
Programmazione Unitaria 2014-2020. POR FESR e POR FSE 2014-2020. Agenda Urbana – Investimento Territoriale Integrato (ITI). Accordo di Programma tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari “ITI Is Mirrionis”.
- All. 26/6 – Accordo di programma quadro [file .pdf]
- All. A – Investimento Territoriale Integrato [file .pdf]
- All. B - quadro finanziario dell’ITI [file .pdf]
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lampada aladin micromicroVolete un primo commento? Questo progetto è negativamente contraddistinto da un “deficit di partecipazione”. Sembra fatto in uno studio isolato da professionisti incuranti di confrontarsi con la gente in carne ed ossa. Le strutture fisiche di partecipazione, tra tutte l’hangar, appaiono scelte più per ragioni di attenzione alle spese che per l’efficacia delle azioni rispetto alle finalità. Non risulta alcuna analisi delle attività socio-culturali esistenti, che ci si è ben guardati di coinvolgere. Come un pugno in un occhio il fatto che si continui ad ignorare la richiesta di riuso dell’edificio di proprietà di Area dove si svolse l’esperienza della Scuola Popolare dei Lavoratori. Sorvoliamo per ora sulla governance del progetto che appare pesante, eccessivamente burocratica e chiusa a riccio rispetto alle esigenze di partecipazione democratica dei singoli cittadini e delle loro associazioni. E’ un progetto che può essere emendato? Diciamo di SI. Diciamo anche che DEVE essere emendato perché nella sua formulazione attuale contrasta in molta sua parte con gli indirizzi comunemente concordati tra Unione Europea e Regione Sarda, risultanti agli atti dei PO Fesr e Fse della programmazione 2014-2020. Torneremo presto sull’argomento.
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Il programma della Giunta Zedda. Disarmante inadeguatezza. Sarebbe buona cosa averne la consapevolezza

Munic 24 ott 16Sulle dichiarazioni programmatiche del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
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Dalle dichiarazioni emerge che la filosofia di fondo che le sorregge è quella del “navigare a vista”, del “barcamenarsi” in una intenzionale dignitosa “ordinaria amministrazione”, che corregge qui e la eventuali deviazioni da una rotta che si confida tranquilla. Ma non sono questi i tempi per adagiarsi su tali convincimenti che generano comportamenti di routine, incapaci di leggere i fatti nuovi che già ci travolgono. La disoccupazione, specie giovanile, la dispersione scolastica e lo spreco di intere generazioni, le povertà crescenti, le immigrazioni in dimensioni sempre più massicce (anche se non ancora insopportabili per quanto ci riguarda)… non sembrano preoccupare più di tanto il Sindaco e la sua amministrazione. Ci si illude che Cagliari nei tempi che verranno non sarà sconvolta più di tanto e che possa attingere alle sue risorse e a quelle europee, cullandosi sulla sua posizione di “capitale metropolitana” in un poco splendido isolamento. Gli economisti mettono in guardia da ciò che chiamano “sub-ottimizzazione”, cioè dalla ricerca da parte di un soggetto di un proprio equilibrio di benessere anche a discapito di quello delle altre entità del sistema in cui si trovano. Uscendo dal generale e in poche parole: è illusorio che Cagliari abbia un presente e un futuro sostenibili in una Sardegna in gran parte alla disperazione. A parte i problemi della città che non possono farci condividere il facile ottimismo del Sindaco che sembra pervadere le sue dichiarazioni. Cagliari deve trovare una sua strada ripensando se stessa nel suo ruolo non solo rispetto alla città metropolitana, ma alla Sardegna, al Mediterraneo, all’Europa. Per fare questo, che significa un salto verso altre prospettive, il Sindaco e la sua amministrazione, sono inadeguati. Ma non sembrano accorgersene. Certo sarebbero inadeguati anche con il coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale, che peraltro neppure cercano. E allora? Occorre andare oltre, occorre aprire e coinvolgere tutte le componenti della società, a partire dai nostri cittadini, che devono partecipare alla costruzione di un progetto che veda tutti protagonisti. E’ una strada difficile? Ma per noi è l’unica percorribile. E’ la strada della democrazia partecipativa. Non sembra che questa Amministrazione voglia davvero praticarla, considerato quanto espresso nelle sue dichiarazioni. Considerato che la “partecipazione” viene assunta in maniera riduttiva, quasi che i cittadini debbano essere coinvolti “ad adiuvandum”. D’altra parte il motto elettorale del Centro Sinistra era proprio “cittadini, aiutateci a gestire la città”. La nostra visione è esattamente rovesciata: sono i cittadini che esprimono esigenze che la classe politica deve sapere leggere e tradurre in azioni politiche, mai assumendo su di se una “delega per i cinque anni di mandato”, che invece continuamente deve essere sottoposta a valutazione critica e resa operativa sulla base delle indicazioni popolari. Per fare questo occorrono strumenti di partecipazione robusti, che, invece, non sembrano appalesarsi nelle dichiarazioni in esame. La “partecipazione” ha bisogno di strumenti concreti e di sedi in cui possa esprimersi adeguatamente. Per esempio richiede il “bilancio sociale”, strumento sconosciuto nel nostro Comune, dove perfino il bilanci comunali sono “nascosti” al comune cittadino. Provate a cercare i bilanci comunali nel sito web del Comune. E’ una vera impresa, anche per un provetto navigatore della rete. Tale mancanza di trasparenza si configura come violazione della pertinente legge (1) ed è pertanto passibile di censura da parte dell’Autorità anticorruzione, a meno che il responsabile comunale per la trasparenza a cui l’abbiamo già segnalata, non corra prontamente ai ripari. Ma, parlando di partecipazione, come non segnalare la carenza di spazi fisici in cui possa dispiegarsi? La città è ricca di spazi, di contenitori, in gran parte vuoti, mentre le associazioni sono prive di sedi adeguate. Il Comune risponde promettendo e mai operando, mettendo avanti sempre ragioni burocratiche amministrative che mal celano la mancanza di volontà. Laddove l’Unione Europea finanzia la costituzione di centri civici, come nel caso dell’ITI di San Michele – Is Mirrionis, l’Amministrazione traduce questo indirizzo riduttivamente, con l’individuazione di spazi di “segretariato sociale”, come sembra essere il famoso hangar di Is Mirrionis, per il quale si sono già spese ingenti somme per progettazioni del nulla (qualcuno ci dovrà dire quanto sono costate alla Regione e all’Unione Europea senza alcuna efficacia di risultati). E intanto, l’edificio che ospitò la bellissima e utilissima esperienza della Scuola Popolare di Is Mirrionis negli anni 70 è un rudere, che l’Amministrazione si rifiuta ostinatamente di ricomprendere nei progetti di ricupero, accampando scuse legate al non disporne in proprietà (la sua attuale è di Area), come se anche l’hangar non fosse di proprietà di altro Ente (la Regione). In realtà si ha paura che il Centro, che il Comune acquisirebbe con il corrispettivo di un euro simbolico, riprenda una sua vita di partecipazione democratica, che in certa misura da fastidio all’amministrazione, proprio perché contrasta con la sua visione di “democrazia sotto tutela”.
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Sono queste solo sintetiche annotazioni rispetto alla numerosità e complessità dei problemi che nel corso dei prossimi giorni contiamo di affrontare per quanto possiamo con in nostri mezzi.
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Note
(1) RIORDINO DELLA DISCIPLINA RIGUARDANTE GLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (Decreto Legislativo, 14 marzo 2013, n. 33)
(…)
Capo III
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE CONCERNENTI L’USO DELLE RISORSE PUBBLICHE
Art. 29 – Obblighi di pubblicazione del bilancio, preventivo e consuntivo, e del Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, nonché dei dati concernenti il monitoraggio degli obiettivi
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi al bilancio di previsione e a quello consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilità e comprensibilità. (…)
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DIBATTITO. Ripensare la città e il suo ruolo. Ma le dichiarazioni programmatiche del Sindaco Zedda non aiutano.
municipio 19 ott16Zedda: dichiarazioni programmatiche, un’occasione persa
di Roberto Mirasola, su il manifesto sardo
E’ risaputo che Voltaire non sia stato propriamente un ammiratore del filosofo tedesco Gottfried Leibniz l’autore del “il migliore dei mondi possibili”, tanto che per confutarne le tesi, a suo parere troppo ottimistiche, scrisse il noto capolavoro Candide. Ecco, leggendo le dichiarazioni programmatiche del sindaco Massimo Zedda per il quinquennio 2016/2021 mi sono sentito un po’ Voltaire, ho anch’io provato stupore, perplessità di fronte a tanti buoni ma confusi intenti, non suffragati da nessuna analisi di fondo. Sta proprio in questo il limite delle prospettive politiche di questa giunta, un insieme di buoni intenti mancanti di un filo conduttore dal quale possa emergere un’idea di città.
Si parla, e tanto, di sviluppo economico sostenibile, di creare le condizioni per l’insediamento di imprese, di una crescita inclusiva che possa promuovere un’economia con alto tasso di occupazione, ma l’unico metodo che emerge dalla lettura è che la strada da seguire sia l’utilizzo dei vari fondi europei senza però indicare su cosa precisamente si debba puntare. Nessun accenno ad esempio al porto di Cagliari che invece può e deve essere un volano di sviluppo economico. Come più volte detto il porto di Cagliari va messo a sistema con l’economia locale in un’ottica di sinergia turistica e di sviluppo del sistema crocieristico con l’agroalimentare e la cultura. Non è chiaro, poi, se si vuole puntare sul piccolo commercio e rivalorizzare dunque il centro storico oppure sui grandi centri commerciali. Cosa si intende fare al riguardo?
Si parla di turismo ma l’unica strategia che si intende mettere in campo è quella di realizzare un infopoint nel nuovo terminal crociere. Si parla di promuovere Cagliari come location ideale per le produzioni cinematografiche dando seguito alla Film Commission Comunale, dimenticandosi che il Comune di Cagliari ad oggi non aderisce ancora alla Fondazione Sardegna Film Commission e dunque non entra nelle scelte strategiche. Al contrario servirebbe un atteggiamento attivo capace di attuare una vera e propria pianificazione. Puntare sui finanziamenti europei non è sufficiente se non si risolve ad esempio il dramma dei trasporti in Sardegna. Certo la competenza non è del Comune, ma sarebbe opportuno quantomeno porsi il problema.
E’ pensabile attrarre investimenti senza creare le condizioni necessarie? E’ pensabile sostenere l’imprenditoria con la sola previsione di ampliamento degli orari di apertura al pubblico degli Uffici? E del tessuto di cui hanno bisogno le imprese? E degli incubatori di impresa? Niente, silenzio assoluto.
Il capitolo iniziale è dedicato al ruolo della città metropolitana di Cagliari e, tra le altre cose, si dice che si deve garantire l’integrazione tra le diverse culture. Come farlo non è dato sapere, nelle 58 pagine non vi è nulla riguardo l’ immigrazione. Nessuna parola né su che modello si debba seguire per le politiche di immigrazione attiva né tantomeno su come si debba gestire la prima accoglienza, che a questo punto sarà inevitabilmente una continua emergenza. Solo che gli sbarchi ormai si protraggono da diversi anni e sarebbe anche ora di dare adeguate risposte. Probabilmente si intende proseguire sul comodo scarica barile delle competenze tra Prefettura, Amministrazione Comunale e Regione, dimenticando che il problema riguarda la città e che sempre di più crescono i malumori sociali. Sino a quando non si darà una risposta precisa alle esigenze dei quartieri periferici allora non potranno che aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti dell’altro, del diverso.
E’ grave dunque la totale assenza di una strategia su come si intenda procedere per la lotta alla povertà nei quartieri come Is Mirrionis e San Michele perché non può essere sufficiente un generico rimando alle concrete azioni di riqualificazione sociale dei quartieri. Quali sarebbero queste concrete azioni non è dato sapere.
Proseguendo nella lettura l’attenzione cade sul consumo del suolo zero e sulle critiche rivolte al passato incremento dell’espansione edilizia. Ci si chiede allora come si può coniugare tutto ciò con l’intervento edilizio sull’area di oltre 11 mila metri quadri tra la via Bacaredda e San Rocco con tanto di variante al PUC.
Non mancano infine le note curiose e divertenti. Come non sorridere alla lettura della necessità degli interventi sulle strade con la relativa messa in sicurezza delle reti sottostanti inadeguate a reggere le mutate condizioni meteorologiche? Come non pensare alla pavimentazione saltata in via Garibaldi all’accenno delle prime piogge?
Il Candido di Voltaire fu costretto a lasciare il suo paese e a girovagare per il mondo. Purtroppo anche da noi iniziano a essere tanti, troppi coloro che lasciano la nostra città perché non hanno una prospettiva di futuro, speriamo dunque che le nostre critiche servano a far riflettere e siano di buon auspicio a comprendere la drammaticità dei tempi attuali che devono essere necessariamente governati.
Roberto Mirasola
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IL DIBATTITO
Ripensare la città. Senza la partecipazione popolare non c’è presente e futuro accettabili

- Oltre i festival, per una nuova alfabetizzazione. Ottavio Olita, su il manifesto sardo
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No che fanno crescere

Le ragioni del NO a Monastir

Ripensare la città. Senza la partecipazione popolare non c’è presente e futuro accettabili

lezione alla scuola popolare 1971Oltre i festival, per una nuova alfabetizzazione

di Ottavio Olita, su il manifesto sardo.

Area vasta, città metropolitana, grandi dimensioni per un futuro che si spera migliore. Ma quale attenzione per gli storici quartieri periferici viene posta nelle dichiarazioni programmatiche della nuova giunta di Cagliari? Vediamo cosa c’è scritto di specifico.

A pag. 18: “Proseguirà la cura delle azioni possibili per garantire i diritti di tutela sociale e giuridica dei minori stranieri non accompagnati, in una logica di corretto raccordo interistituzionale e con l’obiettivo di produrre vera inclusione sociale. Saranno rafforzate le azioni che hanno già portato ottimi risultati: il progetto ‘Centri di Quartiere’ a San Michele, Mulinu Becciu, Pirri e Marina (in fase di realizzazione Centro di Quartiere a Sant’Elia), il potenziamento di attività oratoriali destinate a spazi di accoglienza per minori dai 6 ai 18 anni, lo sviluppo del servizio ‘educativa di strada’ a favore di adolescenti e giovani di età compresa tra 14 e 21 anni nel quartiere di Sant’Elia e nel quartiere di San Michele, l’ufficio Mediazione e lo Spazio famiglia”.

Alle pag. 27 e 28: “A seguito di un’approfondita analisi di contesto, il Comune di Cagliari, in coprogettazione con il Centro Regionale di Programmazione della Regione, ha individuato nei quartieri di Is Mirrionis e San Michele l’area urbana per un Investimento Territoriale Integrato (ITI). La proposta progettuale prevede un intervento di rigenerazione urbana, inteso quale insieme di azioni materiali e immateriali integrate fra loro. L’intervento è articolato su due livelli:

la riqualificazione urbana, finalizzata al recupero edilizio di contesti caratterizzati da elevato disagio abitativo con prevalenza di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), mediante interventi di riduzione dello stato di degrado degli immobili e miglioramento e incremento delle strutture e degli spazi pubblici;
le azioni di supporto e accompagnamento all’inclusione dei residenti nel quartiere, con l’obiettivo di creare un contesto sociale in cui si previene il disagio, si crea coesione sociale e si risponde ai bisogni insieme alle istituzioni, al fine di accrescere il capitale sociale.
L’ITI si compone di 6 azioni declinate in sub-azioni. Gli obiettivi previsti devono essere raggiunti entro 48 mesi, tempo entro cui devono anche essere completati gli interventi. Le azioni previste riguardano:

il miglioramento della qualità degli spazi di vita nel quartiere attraverso la realizzazione di azioni che stimolino la partecipazione attiva dei residenti alla vita pubblica (Azione 1);
il recupero funzionale dell’Hangar per la realizzazione di una ‘casa del quartiere’ in cui svolgere attività di animazione territoriale e inclusione sociale (Azione 2);
il recupero della ex scuola di via Abruzzi per realizzare servizi di cura socio educativi (Azione 3);

la riqualificazione dell’istituto comprensivo Ciusa per la realizzazione di un polo didattico-scientifico (Azione 4);
innovazione sociale e inclusione attiva, attraverso progetti orientati all’occupazione e alla creazione d’impresa (Azione 5).
Tutte le azioni saranno accompagnate da un processo partecipativo per informare, costruire consapevolezza sulle opportunità di cambiamento materiale e immateriale, costruire un percorso di fiducia per promuovere e guidare la crescita e la responsabilità civile degli abitanti del quartiere (Azione 6)”.

Le sei azioni indicate sono evidentemente frutto di una valutazione di quel che è accaduto in questi quartieri negli ultimi decenni e quel che continua a determinarsi in particolare tra le giovani generazioni. Come fare per rendere efficaci gli interventi? Come passare dall’enunciazione alla pratica? Come riuscire a raggiungere gli obiettivi se non si crea una sorta di task force realmente operante nel quartiere che svolga opera di aggregazione, socializzazione, diffusione della conoscenza? Bisogna innanzi tutto ricorrere alle associazioni e ai gruppi di volontariato che operano già all’interno per aiutarli ad incrementare e migliorare i loro interventi. Bisogna inoltre mettere a disposizione gli spazi necessari. Perché, ad esempio, non recuperare a questo fine quel Centro Culturale, diventato ormai un rudere, che negli anni ’70 del secolo scorso ospitò l’esaltante esperienza della Scuola Popolare di is Mirrionis?

L’appello è rivolto soprattutto al nuovo assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, che conosciamo molto sensibile a questi temi e al quale sottoponiamo un’altra nostra riflessione: siamo proprio sicuri che la strada migliore per diffondere curiosità culturale sia la spettacolarizzazione degli eventi? I festival dei generi più disparati muovono gli interessi e le curiosità dei già informati, dei lettori più avvertiti, degli intellettuali frequentatori delle antiche terze pagine dei giornali, delle librerie, delle biblioteche. Servono anche, senz’altro, a far giungere nuovi visitatori.

Ma perché non impiegare altrettante energie intellettuali ed economiche per favorire una nuova alfabetizzazione nelle periferie, dando gambe possenti a quelle sei Azioni così diligentemente elencate? La buona volontà è bella ma non basta. Perché non cominciare a coinvolgere molto di più i Comitati, le Associazioni, i gruppi di volontari che già operano e quindi conoscono bene quelle realtà così diverse dai tanti salotti e cenacoli letterari pubblici e privati?
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Libro SP Is Mirrionis ca
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Approfondimenti sull’ITI (da Aladinews)
via Is Mirrionis segue numerazione
Por FESR Sardegna 2014-2020 Parte ITI Investimenti Territoriali Integrati

Azione 9.6.6. Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie

Descrizione della tipologia e degli esempi di azioni da sostenere.

L’azione che si intende sostenere è incardinata nell’ambito della Strategia per le Aree urbane ed è finalizzata a sperimentare, in stretta sinergia con le altre azioni del presente Asse (9.3.8 e 9.4.1), un approccio multidisciplinare alle problematiche della legalità orientato alla vita della comunità promuovendo la sperimentazione di progetti innovativi improntati su politiche di prevenzione.

Si intende, quindi, favorire il recupero funzionale e il riuso di vecchi immobili pubblici da destinare a spazi di relazione per il quartiere e l’intera comunità locale, nella piena convinzione che la rifunzionalizzazione di spazi pubblici dismessi o sottoutilizzati in stretto collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione attiva, possa rispondere a una duplice finalità: da un lato evitare l’ulteriore degrado dell’area, dall’altro rappresentare una leva di coesione sociale.

Gli interventi infrastrutturali saranno funzionali alle attività di animazione sociale che sul territorio si intenderà promuovere, per diventare dei luoghi fisici di partecipazione attiva dei cittadini, degli spazi in cui sviluppare un lavoro di prossimità. Tali iniziative dovranno fungere da catalizzatore per la costruzione di nuove reti di relazione e rappresentare dei luoghi in cui si potranno intercettare i problemi sociali della famiglia, degli anziani, delle persone inoccupate e disoccupate in cerca di lavoro, e diventare delle vere e proprie “case di quartiere”, in grado di offrire servizi alla collettività (supporto alla genitorialità, sostegno alla legalità, prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e/o abbandono scolastico).

Particolare attenzione verrà data alla sostenibilità di gestione nel medio-lungo periodo dei servizi realizzati, garantendo adeguate analisi di fattibilità ex ante, l’individuazione di risorse per lo start-up e l’avvio immediato delle procedure di selezione degli eventuali soggetti gestori, anche contestuale alla progettazione, così da incorporare l’effettivo fabbisogno del gestore.

Infine, le azioni afferenti le aree urbane saranno realizzate, secondo quanto previsto nell’ambito della strategia regionale su Agenda Urbana, attraverso il ricorso allo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati nelle tre maggiori aree urbane (Cagliari, Sassari e Olbia), con l’affidamento della responsabilità di attuazione alle Autorità Urbane. Con riferimento all’area di Cagliari e agli interventi previsti nell’ambito del PON Metro, la demarcazione avverrà su base territoriale, con l’individuazione di un quartiere target per il POR e il sostegno a iniziative anche di scala metropolitana nei diversi settori di intervento del PON METRO.

Contributo atteso al perseguimento dell’obiettivo specifico

Si ritiene che attraverso tali azioni si possa migliorare la legalità di aree degradate delle principali città attraverso il recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione attiva della comunità locale.

Principali gruppi di Destinatari: Categorie sociali fragili Territori specifici interessati: Territori urbani degradati Beneficiari: Enti locali; Enti Pubblici

www.sardegnaprogrammazione.it
sardegnaprogrammazione.it
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ITI IS MIRRIONIS

SCHEDA COMUNE DI CAGLIARI
EXECUTIVE SUMMARY
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DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE MANDATO AMMINISTRATIVO 2016/2021 SINDACO MASSIMO ZEDDA

Torri municipio Cagliarilampadadialadmicromicro13Il nostro amico consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Pino Calledda ci ha fatto avere in anteprima il documento con le dichiarazioni programmatiche che il Sindaco Massimo Zedda esporrà nella prossima seduta del Consiglio comunale di Cagliari prevista martedì 11 ottobre. Le stesse dichiarazioni sono pervenute a tutti i consiglieri comunali su richiesta del presidente dell’assemblea civica Guido Portoghese ma allo stato non sono disponibili nel sito web del Comune. Nei prossimi giorni in spirito di servizio, come si diceva un tempo, formuleremo osservazioni critiche – in senso lato – cercando di mantenere comunque una serenità di giudizio. Ciò significa apprezzamento per quanto riteniamo positivo, critica per quanto riteniamo sbagliato, richiesta di spiegazioni per quanto viene omesso. Proprio a quest’ultimo riguardo lasciateci anticipare un interrogativo: perché nelle dichiarazioni non si parla degli immigrati e delle politiche di accoglienza? Ne vogliamo parlare? Ecco: in questo contesto e in questa direzione noi siamo impegnati, ma vorremmo essere in buona compagnia, cioè vorremmo che tutti coloro che hanno qualcosa da osservare o segnalare, per questioni di carattere generali o specifiche, intervenissero. Con tutto il rispetto che abbiamo dei nostri rappresentanti istituzionali che si esprimeranno nell’esercizio del loro mandato, crediamo che non debba mancare l’intervento dei semplici cittadini singoli o associati. A tal proposito gli spazi di ALADINEWS sono dunque a disposizione.
StemmaAraldico_ComuneCagliari_feb2015_d0

    DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE – MANDATO AMMINISTRATIVO 2016/2021
    SINDACO MASSIMO ZEDDA

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La storia infinita dell’hangar di Is Mirrionis

Hangar-Is-Mirrionis-300x971- Una scelta riduttiva nell’ITI San Michele-Is Mirrionis. Si continua a dimenticare l’edificio (ora un rudere) che ospitò la Scuola Popolare dei Lavoratori di Is Mirrionis, nonostante rispondesse precisamente ai criteri di ricupero e riuso indicati dal documento Po Fesr-Fse approvato dalla Regione e dall’Unione Europea. Su Aladinews

Altri 15 milioni per Is Mirrionis? No, sono sempre gli stessi che da un anno Pigliaru, Paci e Zedda sventolano sfacciatamente

serieta-signoriAltri 15 milioni per Is Mirrionis!

Dal sito web della Regione: “Le altre delibere di Giunta. Approvato l’accordo di programma che recepisce il protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Cagliari. Prevede interventi da 15 milioni di euro per il recupero urbanistico e sociale nel quartiere di Is Mirrionis grazie agli Investimenti territoriali”. Ci fa venire alla mente la storia dei carri armati che Benito Mussolini spostava da un punto all’altro dell’Italia per far credere a Hitler che ne possedeva in gran quantità. Si trattava in realtà dei soliti carri armati, di scarsa qualità, che venivano mostrati in certe occasioni di sfilate militari quando sul palco d’onore c’erano gerarchi nazisti. Così Francesco Pigliaru con i soldi per Is Mirrionis: si tratta sempre degli stessi denari che da circa un anno ci sventolano sotto gli occhi.
- Ecco il penultimo annuncio (8 giugno 2015).
- Ecco l’annuncio odierno (31 maggio 2016)
Dal sito web della Regione (31 maggio 2016). Is Mirrionis e San Michele, 15 milioni dall’Iti per recupero urbano e sociale. Paci: partiamo dalla scuola per favorire sviluppo e occupazione. “La scelta di firmare in una scuola del quartiere interessato agli interventi ha un forte valore simbolico, perché senza istruzione non ci può essere in alcun modo futuro né sviluppo” – dice il vicepresidente Paci, che ha portato i saluti del presidente Francesco Pigliaru impegnato all’estero -.
CAGLIARI, 31 MAGGIO – Un forte recupero urbano e un deciso intervento sul sociale per creare condizioni di sviluppo e rilancio economico nei quartieri Is Mirrionis e San Michele a Cagliari. Ci sono 15 milioni di euro (fondi Fesr e Fse) per riqualificare una delle zone in cui si registrano situazioni di esclusione economico-sociale e culturale. L’Iti (Intervento Territoriale Integrato) per dare il via agli interventi è stato firmato dal vicepresidente e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e dal sindaco Massimo Zedda, alla presenza dell’assessore del Lavoro Virginia Mura e di numerosi assessori del Comune di Cagliari nell’Istituto comprensivo Ciusa di via Meilogu, con la dirigente Giuseppina Miceli. – segue –