Risultato della ricerca: Vanni Tola

Danzando sotto le stelle e sotto la grande luna di Tamuli

Vanni Tola video 2 TamuliUn po’ di fresco notturno danzando e cantando sotto le stelle e la luna di Tamuli, con il bel video di Vanni Tola

Tamuli – Notte di San Lorenzo

Tamuli Vanni Tola fotopiccolaTAMULI 10ago14Tamuli – Notte di San Lorenzo. Sos Tumbarinos de GavoiTamuli Vanni 2
- Complesso archeologico nuragico di Tamuli (Macomer)
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– Video: realizzazione Vanni Tola.

Sassari: Sindaco “in graticola”

2014-08-10-00-36-22--987923874
arrostita_3Caos nel Comune di Sassari, non decolla la nuova Giunta eletta oltre due mesi fa.
sedia-van-gogh4di Vanni Tola
Siamo in debito con i nostri pochi o molti lettori estivi di nuovi ragguagli sull’avvio dell’attività della Giunta comunale di Sassari. Breve riassunto delle puntate precedenti. La scorsa settimana il Sindaco Sanna si presentò in Consiglio per illustrare le linee programmatiche della Giunta, primo atto per garantire l’operatività dell’istituzione locale. Accade però che nel Pd, maggior partito della coalizione di maggioranza e partito del Sindaco, resta in piedi una forte opposizione interna costituita da dieci consiglieri che fanno riferimento a componenti interne controllate da esponenti della vecchia dirigenza del partito Spissu, Ganau e Lai. Gli oppositori chiedono a gran voce un sostanziale rimpasto della Giunta Sanna che, a loro parere, non rappresenterebbe in modo adeguato gli equilibri emersi con le elezioni dello scorso mese di Maggio. Sono talmente determinati che arrivano perfino a minacciare di non votare l’approvazione delle linee programmatiche qualora non fosse accolta la loro richiesta. Il Sindaco, fiuta aria di temporale e rinvia la riunione della Giunta allo scorso giovedì programmando una serie di altri incontri tra le componenti con l’intento di dipanare la matassa e dare finalmente il via all’attività del Consiglio e della Giunta comunale. Giovedì il colpo di scena. Il Sindaco e la Giunta non si presentano in aula e la riunione del Consiglio è rinviata, in seduta straordinaria, il lunedì 11 Agosto. E’ lo stesso giorno nel quale, a pochi passi dal Municipio, si svolgerà la grande e tradizionale arrostita pubblica che anticipa la Festha Manna della città, la Faradda dei Candelieri per sciogliere un antico voto della città alla Madonna dell’Assunta. - segue -

comune caos e arrostita

2014-08-10-00-36-22--987923874
arrostita_3Caos nel Comune di Sassari, non decolla la nuova Giunta eletta oltre due mesi fa.

sedia-van-gogh4di Vanni Tola

Siamo in debito con i nostri pochi o molti lettori estivi di nuovi ragguagli sull’avvio dell’attività della Giunta comunale di Sassari. Breve riassunto delle puntate precedenti. La scorsa settimana il Sindaco Sanna si presentò in Consiglio per illustrare le linee programmatiche della Giunta, primo atto per garantire l’operatività dell’istituzione locale. Accade però che nel Pd, maggior partito della coalizione di maggioranza e partito del Sindaco, resta in piedi una forte opposizione interna costituita da dieci consiglieri che fanno riferimento a componenti interne controllate da esponenti della vecchia dirigenza del partito Spissu, Ganau e Lai. Gli oppositori chiedono a gran voce un sostanziale rimpasto della Giunta Sanna che, a loro parere, non rappresenterebbe in modo adeguato gli equilibri emersi con le elezioni dello scorso mese di Maggio. Sono talmente determinati che arrivano perfino a minacciare di non votare l’approvazione delle linee programmatiche qualora non fosse accolta la loro richiesta. Il Sindaco, fiuta aria di temporale e rinvia la riunione della Giunta allo scorso giovedì programmando una serie di altri incontri tra le componenti con l’intento di dipanare la matassa e dare finalmente il via all’attività del Consiglio e della Giunta comunale. Giovedì il colpo di scena. Il Sindaco e la Giunta non si presentano in aula e la riunione del Consiglio è rinviata, in seduta straordinaria, il lunedì 11 Agosto. E’ lo stesso giorno nel quale, a pochi passi dal Municipio, si svolgerà la grande e tradizionale arrostita pubblica che anticipa la Festha Manna della città, la Faradda dei Candelieri per sciogliere un antico voto della città alla Madonna dell’Assunta. Accade quindi che, mentre fervono i preparativi per la festa, proseguono le trattative tra il Sindaco e i suoi oppositori a colpi di proposte e offerte alle quali fanno seguito altrettante controproposte. La capogruppo del PD chiede a gran voce un confronto esteso all’intera coalizione che ha espresso il Sindaco per definire linee programmatiche e relativi incarichi di governo rivedendo radicalmente la composizione della Giunta. Il Sindaco rilancia offrendo una nuova distribuzione delle deleghe proponendo ai suoi compagni di partito insoddisfatti di proporre nomi di esterni da assegnare agli assessorati precisando comunque che tre degli assessori già individuati (Marras, Manca e Cherchi) non sono contrattabili e restano al loro posto, come pure il vicesindaco Carbini e Monica Spanedda. Una situazione paradossale, insostenibile e perfino ridicola alla quale alcuni pensano di poter porre fine invocando il commissariamento del Pd locale da parte degli organi di partito romani. Il seguito alle prossime puntate. Curioso notare un titolo del quotidiano locale che recita: “Sindaco e giunta ancora sulla graticola” perché, e pensiamo sia una coincidenza certamente non voluta, la riunione straordinaria del Consiglio per approvare le dichiarazioni programmatiche è stata fissata per lunedì 10 alle 15,30 cioè a poche ore di distanza dall’avvio della grande arrostita in piazza. Qualora non si raggiungesse un accordo nella riunione straordinaria della Giunta, c’è tutto il tempo per utilizzare le dichiarazioni programmatiche per accendere i bracieri dell’arrostita e magari per lasciare ancora un pò il Sindaco sulla graticola.

gli occhiali di Piero

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131ANNIVERSARI. Il 9 agosto 1902 nasceva a Nuoro Salvatore Satta. Un anno fa ricordato su Aladinpensiero, con Enzo Biagi e altre cose.
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DA-Azuni-116x150Sardi illustri: Domenico Alberto Azuni. Su AladinpensieroMemento di Alessandro Ponzeletti, su La Nuova Sardegna on line

La Carta della governance multilivello in Europa per la promozione delle Autonomie e della Democrazia partecipativa

bandiera sardaeuropaCarta della governance multilivello: si moltiplicano le adesioni. E la Sardegna per ora latita… E’ opportuno e urgente promuovere un’iniziativa che aiuta i difensori delle autonomie e della democrazia partecipativa
carta multilivelloUECarta della governance multilivello in Europa
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PREAMBOLO
Considerando che, nell’Unione europea, molte competenze e responsabilità sono ripartite tra i diversi livelli di governance, noi riconosciamo la necessità di LAVORARE INSIEME IN PARTENARIATO per raggiungere l’obiettivo di una maggiore coesione economica, sociale e territoriale in Europa. Nessun livello di governance può, da solo, rispondere alle sfide che abbiamo di fronte. Noi possiamo risolvere i problemi dei cittadini alla base grazie a una migliore COOPERAZIONE e all’attuazione di PROGETTI CONGIUNTI per affrontare con successo le sfide comuni che ci attendono.
Sosteniamo una governance multilivello in Europa “consistente nell’azione coordinata dell’Unione europea, degli Stati membri e degli enti regionali e locali, fondata sui principi di sussidiarietà, proporzionalità e partenariato, che si concretizzi attraverso una cooperazione operativa e istituzionalizzata intesa a elaborare ed attuare le politiche dell’Unione”. In tale contesto, rispettiamo appieno la pari legittimità e responsabilità di ciascun livello e il principio di leale cooperazione.
Consapevoli della nostra INTERDIPENDENZA e costantemente impegnati a perseguire una maggiore EFFICIENZA, siamo convinti che esistano grandi opportunità di rafforzare ulteriormente una cooperazione politica e amministrativa innovativa ed efficiente tra i nostri enti, basata sulle competenze e le responsabilità di ciascuno. L’obiettivo di questa Carta, elaborata dal Comitato delle regioni dell’Unione europea, è quello di collegare regioni e città in tutta Europa, promuovendo al tempo stesso un PARTENARIATO MULTIATTORIALE con attori della società come le parti sociali, le università, le ONG e i gruppi rappresentativi della società civile.
In linea con il principio di SUSSIDIARIETÀ, per cui le decisioni vanno prese al livello più efficace e più vicino possibile ai cittadini, noi attribuiamo grande importanza allo sviluppo congiunto di soluzioni politiche che rispecchino le esigenze dei cittadini stessi.
È proprio grazie al nostro impegno a favore dei VALORI, PRINCIPI e MECCANISMI fondamentali sottesi alla governance multilivello che, ne siamo convinti, si affermeranno nuove modalità di DIALOGO e partenariato tra gli enti pubblici di governo, in Europa ed oltre i suoi confini. La governance multilivello rafforza l’apertura, la partecipazione, il COORDINAMENTO e l’IMPEGNO CONGIUNTO a fornire soluzioni mirate. Essa ci consente di trarre vantaggio dalla diversità dell’Europa quale fattore determinante per sfruttare pienamente le risorse dei nostri territori. Utilizzando al massimo le soluzioni digitali, ci impegniamo ad accrescere la TRASPARENZA e ad offrire servizi pubblici di qualità che siano facilmente accessibili ai cittadini da noi rappresentati.
La GOVERNANCE MULTILIVELLO ci aiuta ad imparare gli uni dagli altri, a sperimentare soluzioni politiche innovative, a CONDIVIDERE LE BUONE PRATICHE e a sviluppare ulteriormente la DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, avvicinando l’Unione europea ai cittadini. Siamo convinti che l’adesione alla governance multilivello contribuisca a una più profonda integrazione dell’UE, rafforzando ulteriormente i legami tra i nostri territori e superando gli ostacoli amministrativi a livello normativo e di attuazione delle politiche, nonché le frontiere geografiche che ci separano.
TITOLO I: PRINCIPI FONDAMENTALI
Noi ci impegniamo a rispettare i meccanismi fondamentali che danno concretezza alle pratiche di governance multilivello in Europa tramite le seguenti azioni:
• lo sviluppo di un processo di elaborazione delle politiche TRASPARENTE, APERTO ed INCLUSIVO;
• la promozione della PARTECIPAZIONE e del PARTENARIATO, coinvolgendo i soggetti pubblici e privati interessati nell’intero processo di elaborazione delle politiche, anche mediante gli opportuni strumenti digitali, e garantendo nel contempo il rispetto dei diritti di tutti i partner istituzionali;
• l’incentivazione dell’EFFICIENZA e della COERENZA delle POLITICHE, e la promozione delle SINERGIE di BILANCIO tra tutti i livelli di governance;
• il rispetto della SUSSIDIARIETÀ e della PROPORZIONALITÀ nei processi di elaborazione delle politiche;
• la garanzia della massima TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI a tutti i livelli di governance.
TITOLO 2: ATTUAZIONE
Noi ci impegniamo a realizzare la governance multilivello nel processo quotidiano di elaborazione ed attuazione delle politiche, anche mediante soluzioni innovative e digitali. A questo scopo, noi ci impegniamo a:
PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI al ciclo politico; • COOPERARE strettamente con altri enti pubblici di governo adottando una mentalità che vada oltre le frontiere, le procedure e gli ostacoli amministrativi tradizionali;
PROMUOVERE UNA MENTALITÀ EUROPEA all’interno dei nostri organi politici e delle nostre amministrazioni;
RAFFORZARE LO SVILUPPO DELLA CAPACITÀ ISTITUZIONALE e investire nell’apprendimento delle politiche tra tutti i livelli di governance;
CREARE RETI tra i nostri organi politici e le nostre amministrazioni, dal livello locale a quello europeo e viceversa, rafforzando al tempo stesso la cooperazione transnazionale.

bandiera-SardegnaEuropa
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E’ in discussione l’autonomia, altro che sovranismo!
miliziani 1 5 14
di Raffaele Deidda*

Si legge che la Commissione Autonomia e ordinamento regionale del Consiglio regionale della Sardegna vigilerà sulla proposta di riforma del Titolo V della Costituzione all’esame del Parlamento per scongiurare lo svuotamento dell’autonomia sarda. Alcuni emendamenti, concordati in sede di Conferenza Stato-Regioni, modificano il primo testo di riforma preso in esame dalla Commissione Affari costituzionali del Senato che prevedeva l’eliminazione delle Regioni a Statuto speciale.

Sarebbe stato costituito l’Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali con l’obiettivo di “monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano, nel Consiglio regionale della Sardegna ed all’interno della società sarda, al fine sia di contrastare il pericolo della perdita della specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico e sia di promuovere tutti quegli elementi che costruiscano una Sardegna del futuro più libera, giusta e solidale”. All’Osservatorio aderiscono cittadini, parlamentari, consiglieri regionali, operatori sociali e culturali, associazioni e gruppi.

Il (momentaneo?) salvataggio dell’autonomia, attribuita alla Regione Sardegna nel 1947, si deve ad un gruppo di senatori non sardi (Zeller, Laniece, Berger, Palermo, Fravezzi e Panizza) che sono riusciti a far inserire in sede di Commissione Affari Costituzionali del Senato la dicitura “13. Le disposizioni di cui al Capo IV della presente legge costituzionale non si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano fino all’adeguamento dei rispettivi statuti sulla base di intese con le medesime Regioni e Province autonome”.

Questo si legge e fatalmente ci s’interroga: Ma come, siamo chiamati a difendere l’autonomia della Regione quando eravamo già “oltre”, quando i partiti al governo della Sardegna (alcuni di lotta e di governo, così da non essere coinvolti troppo nelle scelte impopolari) parlavano di “sovranismo” per l’isola? Di quell’idea, cioè, che va oltre l’autonomia, di quel concetto di autogoverno che dev’essere riconosciuto ai sardi in virtù delle loro peculiarità storiche, culturali, economiche e geografiche.

Ci s’interroga ancora sull’anomalia del doversi difendere dal governo “amico”, a capo del quale c’è un giovane premier nonché segretario nazionale del più grande partito italiano. Lo stesso che ha tirato la volata al presidente della Giunta Regionale, “renziano della prima ora”, e che ha risolto con generosità i problemi del Pd sardo conseguenti alla candidatura di Francesco Pigliaru. Ci stiamo difendendo dal Governo Renzi? Renzi che, ricordava il sindaco di Sedilo Umberto Cocco, in materia di edilizia scolastica si è distinto nel prendere in giro sindaci, insegnanti, genitori e ragazzi? Lo stesso che, ora invita i parlamentari del Pd ad andare in agosto nelle località di vacanza a incontrare i cittadini, e le famiglie sul tema chiave della scuola. Mah, potenza della surreale comunicazione disinvolta!

”L’autonomia é un valore costituzionalmente irrinunciabile, un principio riconosciuto da tutti che non può essere messo in discussione” afferma l’assessore regionale agli Affari Generali e su questo principio non si può certo dissentire. Perché, allora, il presidente del Consiglio nonché segretario nazionale del Pd non solo dissente ma cerca, se può, di “fregare” l’autonomia alla Sardegna? Ma i dirigenti e politici del Pd sardo non sono ormai tutti di fede renziana e ripongono il loro destino nel giovane premier già “rottamatore”? Il quale vorrebbe rottamare quella vecchia “cosa” che risale al 1947, facendo cessare le ragioni costituzionali della Regione a Statuto Speciale. In cambio di che? Di un centralismo statale con potere di controllo su ambiente, territorio, energia e infrastrutture?

S’impone uno scatto di autorevolezza e di orgoglio della classe politica sarda e non sono sufficienti espressioni come quella emersa dalla direzione regionale del Pd: “La proposta del Governo rischia d’intaccare il patrimonio di democrazia autonomistica inciso nello Statuto sardo e nelle norme di attuazione”. Non è neppure concepibile che nel gruppo dei senatori che hanno (momentaneamente?) salvato l’autonomia della Sardegna per salvare l’autonomia delle province autonome di Trento e Bolzano non ci fosse neanche un sardo.
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* Raffaele Deidda su SardegnaSoprattutto
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miliziani 1 5 14
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coporaz-mare-Figari_2_2Aurea mediocritas: così come la intendeva Orazio, cioè nel suo significato nobile di “giusta moderazione ed equilibrio, per il quale conviene appagarsi serenamente di quanto ci offre la vita comune, evitando ogni ambizione eccessiva”. E’, a nostro avviso, una onesta definizione che ben si attaglia alla Giunta di Francesco Pigliaru. Ma oggi noi sardi e la Sardegna abbiamo bisogno di molto di più! Ce la può fare questo governo regionale a perseguire obbiettivi più ambizioni? Questo è l’interrogativo di oggi. Abbiamo poco tempo per rispondere.
AlessandroMagno moaico Pompei
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Rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro
4 suonatori
ape-innovativa2di Franco Meloni
“Il nostro Dio è Dio delle sorprese: ogni giorno ce ne fa una. Dio è così, Dio rompe gli schemi: se non rompiamo gli schemi, non andremo mai avanti. Perché Dio ci spinge a questo, a essere creativi verso il futuro”.
Questa bella frase che papa Francesco ha detto sabato nella sua visita in Molise, anche se vogliamo leggerla in una versione laica, indica la strada che oggi dobbiamo percorrere in tutti i contesti. Limitiamoci alla Sardegna per dire che l’attuale situazione di crisi drammatica non può essere superata con i consueti strumenti, sia pure utilizzati nel modo più efficiente e razionale possibile. E’ quanto ci sembra stia facendo l’attuale governo regionale. Non basta, anzi potrebbe essere tutto inutile. Sì, perché si tratta di rispondere a problemi che hanno una enorme e straordinaria rilevanza. Ci riferiamo innanzitutto alla crisi demografica, cioè al fatto che i nuovi nati a cui aggiungere i nuovi arrivi non riescono complessivamente a superare i morti sommati a coloro che emigrano. Le conseguenze cominciano a mostrarsi con il progressivo abbandono dell’agricoltura (non compensato dal significativo interesse di molti giovani al settore) e la prevedibile chiusura di alcuni comuni sardi per mancanza di abitanti. Una situazione che può essere contrastata solo attuando una innovativa politica di accoglienza, che sappia integrare nuovi emigranti, in massima parte giovani, con le popolazioni, dando ad essi abitazioni e lavoro, in modo particolare nel settore agricolo. E’ quanto sostenuto da tempo da valenti studiosi, per citarne uno tra essi, il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari. La proposta è stata recentenente ripresa dal prof. Andrea Saba (anch’egli illustre docente, ora in pensione, di Economia Industriale alla “Sapienza” di Roma, allievo di Paolo Sylos Labini), in un intervento su La Nuova Sardegna. Ci rendiamo conto che non sono cose di poco conto, ma appunto perché difficili e complesse vanno affrontate con tempestività e con capacità politica e organizzativa. Si tratta di costruire piani di grandi dimensioni e complessità che devono coinvolgere molti soggetti pubblici e privati. Parlando delle istituzioni questa è senza dubbio la maggiore criticità: far lavorare insieme, in modo coordinato, più amministrazioni. Le risorse esistono, anche se vanno organizzate in relazione a programmi ben strutturati. Sono prevalentemente fondi europei, a cui si aggiungono i cofinanziamenti statali e regionali, e, auspicabilmente, anche privati.
Riuscirà l’attuale governo regionale a proporre programmi di così grande dimensione, con tutto l’azzardo che necessariamente ciò comporta? Sospendiamo il giudizio in attesa di notizie al riguardo, ovviamente in tempi brevi.
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aladin-lampada3-di-aladinews312Approfondimenti su Aladinews e dintorni

- Demografia e sviluppo nel prossimo futuro. La Sardegna senza Sardi? Drammaticamente di fronte alla necessità di compiere uno sforzo straordinario di elaborazione politica, di crescita culturale, di formulazione di strategie economiche alternative con le quali ci dovremo misurare. Saremo in grado di farlo? Di Vanni Tola (https://www.aladinpensiero.it/?p=19142#more-19142)
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- Economia e immigrati. Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica. Si potrebbe ottenere allo stesso tempo il recupero dei campi e quello demografico, necessario una specifico progetto regionale. Gli esempi da seguire. Di Andrea Saba.
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G Pulina intervistato da Aladinews- 13 marzo 2015 Aladinews. Intervista a Giuseppe Pulina, a cura di Franco Meloni. L’EUROPA 2020 E LE PROSPETTIVE DELL’AGRICOLTURA SARDA – Sala Conferenze Banco di Sardegna, Cagliari (a cura di www.aservicestudio.com)
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- Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna? Di Franco Meloni
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- Barbagia a rischio estinzione. Giuseppe Pulina: «La soluzione? Accogliere quindicimila coppie di immigrati».
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- Per i 150 della Camera di Commercio. Di Franco Meloni (https://www.aladinpensiero.it/?p=1158)
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- Dibattito: rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro. Ecco come la pensa Nicolò Migheli.

E’ in discussione l’autonomia, altro che sovranismo!

miliziani 1 5 14
di Raffaele Deidda*

Si legge che la Commissione Autonomia e ordinamento regionale del Consiglio regionale della Sardegna vigilerà sulla proposta di riforma del Titolo V della Costituzione all’esame del Parlamento per scongiurare lo svuotamento dell’autonomia sarda. Alcuni emendamenti, concordati in sede di Conferenza Stato-Regioni, modificano il primo testo di riforma preso in esame dalla Commissione Affari costituzionali del Senato che prevedeva l’eliminazione delle Regioni a Statuto speciale.

Sarebbe stato costituito l’Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali con l’obiettivo di “monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano, nel Consiglio regionale della Sardegna ed all’interno della società sarda, al fine sia di contrastare il pericolo della perdita della specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico e sia di promuovere tutti quegli elementi che costruiscano una Sardegna del futuro più libera, giusta e solidale”. All’Osservatorio aderiscono cittadini, parlamentari, consiglieri regionali, operatori sociali e culturali, associazioni e gruppi.

Il (momentaneo?) salvataggio dell’autonomia, attribuita alla Regione Sardegna nel 1947, si deve ad un gruppo di senatori non sardi (Zeller, Laniece, Berger, Palermo, Fravezzi e Panizza) che sono riusciti a far inserire in sede di Commissione Affari Costituzionali del Senato la dicitura “13. Le disposizioni di cui al Capo IV della presente legge costituzionale non si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano fino all’adeguamento dei rispettivi statuti sulla base di intese con le medesime Regioni e Province autonome”.

Questo si legge e fatalmente ci s’interroga: Ma come, siamo chiamati a difendere l’autonomia della Regione quando eravamo già “oltre”, quando i partiti al governo della Sardegna (alcuni di lotta e di governo, così da non essere coinvolti troppo nelle scelte impopolari) parlavano di “sovranismo” per l’isola? Di quell’idea, cioè, che va oltre l’autonomia, di quel concetto di autogoverno che dev’essere riconosciuto ai sardi in virtù delle loro peculiarità storiche, culturali, economiche e geografiche.

Ci s’interroga ancora sull’anomalia del doversi difendere dal governo “amico”, a capo del quale c’è un giovane premier nonché segretario nazionale del più grande partito italiano. Lo stesso che ha tirato la volata al presidente della Giunta Regionale, “renziano della prima ora”, e che ha risolto con generosità i problemi del Pd sardo conseguenti alla candidatura di Francesco Pigliaru. Ci stiamo difendendo dal Governo Renzi? Renzi che, ricordava il sindaco di Sedilo Umberto Cocco, in materia di edilizia scolastica si è distinto nel prendere in giro sindaci, insegnanti, genitori e ragazzi? Lo stesso che, ora invita i parlamentari del Pd ad andare in agosto nelle località di vacanza a incontrare i cittadini, e le famiglie sul tema chiave della scuola. Mah, potenza della surreale comunicazione disinvolta!

”L’autonomia é un valore costituzionalmente irrinunciabile, un principio riconosciuto da tutti che non può essere messo in discussione” afferma l’assessore regionale agli Affari Generali e su questo principio non si può certo dissentire. Perché, allora, il presidente del Consiglio nonché segretario nazionale del Pd non solo dissente ma cerca, se può, di “fregare” l’autonomia alla Sardegna? Ma i dirigenti e politici del Pd sardo non sono ormai tutti di fede renziana e ripongono il loro destino nel giovane premier già “rottamatore”? Il quale vorrebbe rottamare quella vecchia “cosa” che risale al 1947, facendo cessare le ragioni costituzionali della Regione a Statuto Speciale. In cambio di che? Di un centralismo statale con potere di controllo su ambiente, territorio, energia e infrastrutture?

S’impone uno scatto di autorevolezza e di orgoglio della classe politica sarda e non sono sufficienti espressioni come quella emersa dalla direzione regionale del Pd: “La proposta del Governo rischia d’intaccare il patrimonio di democrazia autonomistica inciso nello Statuto sardo e nelle norme di attuazione”. Non è neppure concepibile che nel gruppo dei senatori che hanno (momentaneamente?) salvato l’autonomia della Sardegna per salvare l’autonomia delle province autonome di Trento e Bolzano non ci fosse neanche un sardo.
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* Raffaele Deidda su SardegnaSoprattutto
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miliziani 1 5 14
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coporaz-mare-Figari_2_2Aurea mediocritas: così come la intendeva Orazio, cioè nel suo significato nobile di “giusta moderazione ed equilibrio, per il quale conviene appagarsi serenamente di quanto ci offre la vita comune, evitando ogni ambizione eccessiva”. E’, a nostro avviso, una onesta definizione che ben si attaglia alla Giunta di Francesco Pigliaru. Ma oggi noi sardi e la Sardegna abbiamo bisogno di molto di più! Ce la può fare questo governo regionale a perseguire obbiettivi più ambizioni? Questo è l’interrogativo di oggi. Abbiamo poco tempo per rispondere.
AlessandroMagno moaico Pompei
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Rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro
4 suonatori
ape-innovativa2di Franco Meloni
“Il nostro Dio è Dio delle sorprese: ogni giorno ce ne fa una. Dio è così, Dio rompe gli schemi: se non rompiamo gli schemi, non andremo mai avanti. Perché Dio ci spinge a questo, a essere creativi verso il futuro”.
Questa bella frase che papa Francesco ha detto sabato nella sua visita in Molise, anche se vogliamo leggerla in una versione laica, indica la strada che oggi dobbiamo percorrere in tutti i contesti. Limitiamoci alla Sardegna per dire che l’attuale situazione di crisi drammatica non può essere superata con i consueti strumenti, sia pure utilizzati nel modo più efficiente e razionale possibile. E’ quanto ci sembra stia facendo l’attuale governo regionale. Non basta, anzi potrebbe essere tutto inutile. Sì, perché si tratta di rispondere a problemi che hanno una enorme e straordinaria rilevanza. Ci riferiamo innanzitutto alla crisi demografica, cioè al fatto che i nuovi nati a cui aggiungere i nuovi arrivi non riescono complessivamente a superare i morti sommati a coloro che emigrano. Le conseguenze cominciano a mostrarsi con il progressivo abbandono dell’agricoltura (non compensato dal significativo interesse di molti giovani al settore) e la prevedibile chiusura di alcuni comuni sardi per mancanza di abitanti. Una situazione che può essere contrastata solo attuando una innovativa politica di accoglienza, che sappia integrare nuovi emigranti, in massima parte giovani, con le popolazioni, dando ad essi abitazioni e lavoro, in modo particolare nel settore agricolo. E’ quanto sostenuto da tempo da valenti studiosi, per citarne uno tra essi, il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari. La proposta è stata recentenente ripresa dal prof. Andrea Saba (anch’egli illustre docente, ora in pensione, di Economia Industriale alla “Sapienza” di Roma, allievo di Paolo Sylos Labini), in un intervento su La Nuova Sardegna. Ci rendiamo conto che non sono cose di poco conto, ma appunto perché difficili e complesse vanno affrontate con tempestività e con capacità politica e organizzativa. Si tratta di costruire piani di grandi dimensioni e complessità che devono coinvolgere molti soggetti pubblici e privati. Parlando delle istituzioni questa è senza dubbio la maggiore criticità: far lavorare insieme, in modo coordinato, più amministrazioni. Le risorse esistono, anche se vanno organizzate in relazione a programmi ben strutturati. Sono prevalentemente fondi europei, a cui si aggiungono i cofinanziamenti statali e regionali, e, auspicabilmente, anche privati.
Riuscirà l’attuale governo regionale a proporre programmi di così grande dimensione, con tutto l’azzardo che necessariamente ciò comporta? Sospendiamo il giudizio in attesa di notizie al riguardo, ovviamente in tempi brevi.
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aladin-lampada3-di-aladinews312Approfondimenti su Aladinews e dintorni

- Demografia e sviluppo nel prossimo futuro. La Sardegna senza Sardi? Drammaticamente di fronte alla necessità di compiere uno sforzo straordinario di elaborazione politica, di crescita culturale, di formulazione di strategie economiche alternative con le quali ci dovremo misurare. Saremo in grado di farlo? Di Vanni Tola (https://www.aladinpensiero.it/?p=19142#more-19142)
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- Economia e immigrati. Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica. Si potrebbe ottenere allo stesso tempo il recupero dei campi e quello demografico, necessario una specifico progetto regionale. Gli esempi da seguire. Di Andrea Saba.
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G Pulina intervistato da Aladinews- 13 marzo 2015 Aladinews. Intervista a Giuseppe Pulina, a cura di Franco Meloni. L’EUROPA 2020 E LE PROSPETTIVE DELL’AGRICOLTURA SARDA – Sala Conferenze Banco di Sardegna, Cagliari (a cura di www.aservicestudio.com)
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- Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna? Di Franco Meloni
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- Barbagia a rischio estinzione. Giuseppe Pulina: «La soluzione? Accogliere quindicimila coppie di immigrati».
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- Per i 150 della Camera di Commercio. Di Franco Meloni (https://www.aladinpensiero.it/?p=1158)
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- Dibattito: rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro. Ecco come la pensa Nicolò Migheli.

L’aurea mediocritas della giunta regionale. Ma la Sardegna ha bisogno di molto di più!

coporaz-mare-Figari_2_2Aurea mediocritas: così come la intendeva Orazio, cioè nel suo significato nobile di “giusta moderazione ed equilibrio, per il quale conviene appagarsi serenamente di quanto ci offre la vita comune, evitando ogni ambizione eccessiva”. E’, a nostro avviso, una onesta definizione che ben si attaglia alla Giunta di Francesco Pigliaru. Ma oggi noi sardi e la Sardegna abbiamo bisogno di molto di più! Ce la può fare questo governo regionale a perseguire obbiettivi più ambizioni? Questo è l’interrogativo di oggi. Abbiamo poco tempo per rispondere.
AlessandroMagno moaico Pompei
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Rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro
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ape-innovativa2di Franco Meloni
“Il nostro Dio è Dio delle sorprese: ogni giorno ce ne fa una. Dio è così, Dio rompe gli schemi: se non rompiamo gli schemi, non andremo mai avanti. Perché Dio ci spinge a questo, a essere creativi verso il futuro”.
Questa bella frase che papa Francesco ha detto sabato nella sua visita in Molise, anche se vogliamo leggerla in una versione laica, indica la strada che oggi dobbiamo percorrere in tutti i contesti. Limitiamoci alla Sardegna per dire che l’attuale situazione di crisi drammatica non può essere superata con i consueti strumenti, sia pure utilizzati nel modo più efficiente e razionale possibile. E’ quanto ci sembra stia facendo l’attuale governo regionale. Non basta, anzi potrebbe essere tutto inutile. Sì, perché si tratta di rispondere a problemi che hanno una enorme e straordinaria rilevanza. Ci riferiamo innanzitutto alla crisi demografica, cioè al fatto che i nuovi nati a cui aggiungere i nuovi arrivi non riescono complessivamente a superare i morti sommati a coloro che emigrano. Le conseguenze cominciano a mostrarsi con il progressivo abbandono dell’agricoltura (non compensato dal significativo interesse di molti giovani al settore) e la prevedibile chiusura di alcuni comuni sardi per mancanza di abitanti. Una situazione che può essere contrastata solo attuando una innovativa politica di accoglienza, che sappia integrare nuovi emigranti, in massima parte giovani, con le popolazioni, dando ad essi abitazioni e lavoro, in modo particolare nel settore agricolo. E’ quanto sostenuto da tempo da valenti studiosi, per citarne uno tra essi, il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari. La proposta è stata recentenente ripresa dal prof. Andrea Saba (anch’egli illustre docente, ora in pensione, di Economia Industriale alla “Sapienza” di Roma, allievo di Paolo Sylos Labini), in un intervento su La Nuova Sardegna. Ci rendiamo conto che non sono cose di poco conto, ma appunto perché difficili e complesse vanno affrontate con tempestività e con capacità politica e organizzativa. Si tratta di costruire piani di grandi dimensioni e complessità che devono coinvolgere molti soggetti pubblici e privati. Parlando delle istituzioni questa è senza dubbio la maggiore criticità: far lavorare insieme, in modo coordinato, più amministrazioni. Le risorse esistono, anche se vanno organizzate in relazione a programmi ben strutturati. Sono prevalentemente fondi europei, a cui si aggiungono i cofinanziamenti statali e regionali, e, auspicabilmente, anche privati.
Riuscirà l’attuale governo regionale a proporre programmi di così grande dimensione, con tutto l’azzardo che necessariamente ciò comporta? Sospendiamo il giudizio in attesa di notizie al riguardo, ovviamente in tempi brevi.
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aladin-lampada3-di-aladinews312Approfondimenti su Aladinews e dintorni

- Demografia e sviluppo nel prossimo futuro. La Sardegna senza Sardi? Drammaticamente di fronte alla necessità di compiere uno sforzo straordinario di elaborazione politica, di crescita culturale, di formulazione di strategie economiche alternative con le quali ci dovremo misurare. Saremo in grado di farlo? Di Vanni Tola (https://www.aladinpensiero.it/?p=19142#more-19142)
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- Economia e immigrati. Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica. Si potrebbe ottenere allo stesso tempo il recupero dei campi e quello demografico, necessario una specifico progetto regionale. Gli esempi da seguire. Di Andrea Saba.
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G Pulina intervistato da Aladinews- 13 marzo 2015 Aladinews. Intervista a Giuseppe Pulina, a cura di Franco Meloni. L’EUROPA 2020 E LE PROSPETTIVE DELL’AGRICOLTURA SARDA – Sala Conferenze Banco di Sardegna, Cagliari (a cura di www.aservicestudio.com)
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- Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna? Di Franco Meloni
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- Barbagia a rischio estinzione. Giuseppe Pulina: «La soluzione? Accogliere quindicimila coppie di immigrati».
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- Per i 150 della Camera di Commercio. Di Franco Meloni (https://www.aladinpensiero.it/?p=1158)
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- Dibattito: rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro. Ecco come la pensa Nicolò Migheli.

gli occhiali di Piero

CHE VE LO DICO A FARE?
Non c’è l’Europa dei popoli, né quella delle regioni, comanda quella delle banche.
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fermiamo la strage
Gaza piange le sue vittime. I nomi
12 lug 2014. Gaza, Israele, Palestina. I nomi delle vittime dell’operazione militare israeliana contro la Striscia di Gaza, “Barriera protettiva”, cominciata martedì 8 luglio 2014
163 morti.
E’ “inaccettabile che la risposta all’omicidio di tre coloni, avvenuto in circostanze ancora ignote, sia l’indiscriminata punizione di una popolazione civile indifesa: il diritto umanitario vieta le punizioni collettive, definite crimini di guerra dalla Convenzione di Ginevra (art.33)”.
(Dichiarazione del 11 luglio 2014 dei cooperanti italiani che operano a Gaza)

Guerra e pallone – Oltre 160 morti a Gaza in pochi giorni. Comincia l’offensiva di terra. Altre morti seguiranno. Intanto i media internazionali sono impegnati a diffondere le ultime notizie sul campionato del mondo di calcio. Tentano perfino di accreditare l’immagine di un Papa tifoso incollato davanti al televisore magari facendo il tifo per l’Argentina. Certamente non è cosi, immagino che il Papa, come tutti gli altri uomini di pace, viva con dolore questi momenti e auspichi una pace definitiva e duratura in quella martoriata regione del mondo.
(Vanni Tola)

A PROPOSITO DI CHI HA COMINCIATO
9 APRILE 1948. Ancora non è stato proclamato lo Stato di Israele.
Menhakem Begin, che diventerà Primo Ministro di Israele, attacca il villaggio di Deir Yassin, uccide 250 persone, rade al suolo il villaggio, consegna 70 donne e bambini ai soldati inglesi. Gli inglesi, che dovevano impedire violenze del genere, se ne vanno, perchè anch’essi hanno avuto vittime da attentati terroristici ebraici.
Poche settimane dopo David Ben Gurion proclama lo Stato di Israele.

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANTICHE CRONACHE SARDE

13 luglio 1576. Approda a Cagliari, proveniente da Messina, una nave carica di fuggiaschi dalla Sicilia dove infuria la peste.

13 luglio 1739. Si crea in Sardegna un regolare servizio postale affidato a corrieri.

Viaggiatori in Sardegna…

ca da monteurpinuIl nostro amico Paolo Cau ci ha inviato una pubblicazione contenente un diario di un viaggiatore Generale dei Cappuccini in Sardegna, in occasione della sua prima visita. Risulta particolarmente interessante la parte riguardante Cagliari e dintorni.

gli occhiali di Piero

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413CHE VE LO DICO A FARE?

L’Italia è complice.
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ANTICHE CRONACHE SARDE
12 luglio 1473. Giovanni II re d’Aragona, Valencia, Sardegna, Maiorca e Sicilia, toglie al comando di Nicolò Carroz il capitano Leonardo de Tola di 2 Ozieri e lo passa alle dipendenze dirette del governatore di Sassari.
Giovanni d’Aragona, del casato di Trastàmara, era padre di quel Ferdinando il Cattolico che sposò Isabella di Castiglia, era anche re di Navarra, re titolare di Corsica e conte di Barcellona. In quella città morì il 20 gennaio 1479 a 82 anni.
torrelefante universita cagliari
12 luglio 1763. Papa Clemente XIII approva la riforma dell’Università di Cagliari.
L’Ateneo fondato nel 1607, iniziò l’attività nel 1626, in epoca spagnola,

12 luglio 1802. Condannati alla pena di morte Luigi Martinetti, Giovanni Battino e Francesco Frau per aver preso parte alla rivolta contro i Savoia capeggiata dal notaio cagliaritano Francesco Cilocco e dal parroco di Torralba Francesco Sanna-Corda.

Rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro

4 suonatori
ape-innovativa2di Franco Meloni
“Il nostro Dio è Dio delle sorprese: ogni giorno ce ne fa una. Dio è così, Dio rompe gli schemi: se non rompiamo gli schemi, non andremo mai avanti. Perché Dio ci spinge a questo, a essere creativi verso il futuro”.
Questa bella frase che papa Francesco ha detto sabato nella sua visita in Molise, anche se vogliamo leggerla in una versione laica, indica la strada che oggi dobbiamo percorrere in tutti i contesti. Limitiamoci alla Sardegna per dire che l’attuale situazione di crisi drammatica non può essere superata con i consueti strumenti, sia pure utilizzati nel modo più efficiente e razionale possibile. E’ quanto ci sembra stia facendo l’attuale governo regionale. Non basta, anzi potrebbe essere tutto inutile. Sì, perché si tratta di rispondere a problemi che hanno una enorme e straordinaria rilevanza. Ci riferiamo innanzitutto alla crisi demografica, cioè al fatto che i nuovi nati a cui aggiungere i nuovi arrivi non riescono complessivamente a superare i morti sommati a coloro che emigrano. Le conseguenze cominciano a mostrarsi con il progressivo abbandono dell’agricoltura (non compensato dal significativo interesse di molti giovani al settore) e la prevedibile chiusura di alcuni comuni sardi per mancanza di abitanti. Una situazione che può essere contrastata solo attuando una innovativa politica di accoglienza, che sappia integrare nuovi emigranti, in massima parte giovani, con le popolazioni, dando ad essi abitazioni e lavoro, in modo particolare nel settore agricolo. E’ quanto sostenuto da tempo da valenti studiosi, per citarne uno tra essi, il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari. La proposta è stata recentenente ripresa dal prof. Andrea Saba (anch’egli illustre docente, ora in pensione, di Economia Industriale alla “Sapienza” di Roma, allievo di Paolo Sylos Labini), in un intervento su La Nuova Sardegna. Ci rendiamo conto che non sono cose di poco conto, ma appunto perché difficili e complesse vanno affrontate con tempestività e con capacità politica e organizzativa. Si tratta di costruire piani di grandi dimensioni e complessità che devono coinvolgere molti soggetti pubblici e privati. Parlando delle istituzioni questa è senza dubbio la maggiore criticità: far lavorare insieme, in modo coordinato, più amministrazioni. Le risorse esistono, anche se vanno organizzate in relazione a programmi ben strutturati. Sono prevalentemente fondi europei, a cui si aggiungono i cofinanziamenti statali e regionali, e, auspicabilmente, anche privati.
Riuscirà l’attuale governo regionale a proporre programmi di così grande dimensione, con tutto l’azzardo che necessariamente ciò comporta? Sospendiamo il giudizio in attesa di notizie al riguardo, ovviamente in tempi brevi.
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aladin-lampada3-di-aladinews312Approfondimenti su Aladinews e dintorni

- Demografia e sviluppo nel prossimo futuro. La Sardegna senza Sardi? Drammaticamente di fronte alla necessità di compiere uno sforzo straordinario di elaborazione politica, di crescita culturale, di formulazione di strategie economiche alternative con le quali ci dovremo misurare. Saremo in grado di farlo? Di Vanni Tola (https://www.aladinpensiero.it/?p=19142#more-19142)
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- Economia e immigrati. Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica. Si potrebbe ottenere allo stesso tempo il recupero dei campi e quello demografico, necessario una specifico progetto regionale. Gli esempi da seguire. Di Andrea Saba.
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G Pulina intervistato da Aladinews- 13 marzo 2015 Aladinews. Intervista a Giuseppe Pulina, a cura di Franco Meloni. L’EUROPA 2020 E LE PROSPETTIVE DELL’AGRICOLTURA SARDA – Sala Conferenze Banco di Sardegna, Cagliari (a cura di www.aservicestudio.com)
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- Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna? Di Franco Meloni
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- Barbagia a rischio estinzione. Giuseppe Pulina: «La soluzione? Accogliere quindicimila coppie di immigrati».
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- Per i 150 della Camera di Commercio. Di Franco Meloni (https://www.aladinpensiero.it/?p=1158)
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- Dibattito: rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro. Ecco come la pensa Nicolò Migheli.

Elezioni comunali a Sassari: tutto fatto o tutto da rifare?

gremi SS VanniTola 27 giu 14
sedia-van-gogh4di Vanni Tola
Difficile appassionarsi alle vicende della nuova Giunta comunale di Sassari. Trascorso un ragionevole tempo della elezioni, atteso il varo della nuova Giunta Sanna, i cittadini apprendono dalla lettura dei quotidiani che ben 11 consiglieri comunali del Pd, il partito “forte” della coalizione, chiedono a gran voce al Sindaco di “azzerare tutto”, praticamente di rivedere radicalmente la composizione della Giunta quando mancano soltanto sette giorni alla prima riunione del Consiglio comunale appena eletto. Se non lo farà gli undici oppositori preannunciano , direi minacciano, un atteggiamento di grande tensione e sfiducia verso la Giunta. Con questi chiari di luna il Sindaco tenta di mettere in piedi una soluzione di compromesso con gli undici oppositori offrendo loro tre assessorati o due assessorati e la presidenza del Consiglio, secondo la migliore tradizione di questa sorta di “mercato delle vacche” o, trattandosi di poltrone, di questa originale fiera del mobile, mentre i cittadini attendono gli sviluppi della vicenda con una quota residuale di pazienza e rassegnazione. - segue -
- Precedente articolo sulla Giunta di Nicola Sanna su Aladin.

Matrìca nel Cluster SPRING

Matrica ft1bischimica-verde-Maste-UnissChimica verde e Bioeconomy in Europa – Per comprendere meglio alcuni processi di trasformazione dell’apparato industriale in atto può essere utile conoscere il Cluster SPRING. Il Cluster Tecnologico Nazionale della “Chimica Verde” denominato SPRING – Sustainable Processes and Resources for Innovation and National Growth. Un megaprogetto, sottoscritto anche dalla Regione Sardegna (partecipa con Matrìca), che si pone l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo delle bioindustrie in Italia attraverso un approccio organico all’innovazione, per rilanciare la chimica italiana sotto il segno della sostenibilità ambientale, sociale ed Van-Gogh-Il-seminatore-Vanni-Tola-238x300economica, con riferimento ai più recenti orientamenti dell’Unione Europea nel campo della bioeconomy. Maggiori informazioni su www.aladinpensiero.it articolo “I cluster, questi sconosciuti” (V.T)

Matrìca parte: bene, con attenzione e vigilanza. E subito anche le bonifiche!

Matrica inaug 16 giug 14chimica-verde-Maste-Uniss di Vanni Tola
Portotorres 16/06/2014 – Oggi diventerà realtà il progetto chimica verde di Matrìca. Presenti il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, il presidente di Matrìca Daniele Ferrari, l’amministratrice delegata Catia Bastioli, i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, sarà inaugurato, a Portotorres, il primo impianto di monomeri biobased, un avvenimento che rappresenta un segno tangibile della riconversione dell’area industriale dal petrolchimico alla chimica verde. L’impianto che sarà inaugurato oggi è impiegato per la produzione di monomeri intermedi ed esteri biobased indispensabili per la sintesi di bioplastiche Mater-Bi di terza generazione. La produzione a Porto Torres sarà concentrata sull’acido azelaico, appartenente alla famiglia degli acidi dicarbossilici che, oltre ad entrare nella formulazione del Mater-Bi, costituisce la base per plastificanti speciali, esteri ad alta viscosità e basso punto di scorrimento per il settore della lubrificazione. Entro la fine dell’anno, l’impianto inaugurato oggi dovrà essere affiancato da altri due impianti della prima parte del piano di riconversione che produrranno additivi per polimeri ed esterificazione. Una volta completata questa prima fase di investimenti, le tre unità di Matrìca produrranno nella zona industriale acido azelaico, una miscela meno pregiata di acido palmitico e stearico, acido perlagonico ed esteri C5 e C9 con relative glicerine. Si apre cosi il nuovo capitolo della chimica verde che, nonostante l’opposizione di alcuni gruppi, diventa realtà. Un progetto che persegue l’obiettivo di realizzare, nell’area industriale turritana, il più grande polo europeo della chimica verde con un investimento complessivo che dovrebbe raggiungere il mezzo miliardo di euro. I dati tecnici del progetto evidenziano che quello di Porto Torres è «il primo impianto al mondo che impiega la tecnologia di scissione ossidativa a basso impatto ambientale». L’impianto ha una capacità produttiva di circa 32mila tonnellate l’anno. Finora Matrica ha investito sul progetto 180 milioni di euro e una volta completato, si parla del pieno regime entro il 2016, darà lavoro a circa 700 persone, senza considerare le imprese dell’indotto. Un progetto rivoluzionario, hanno sempre assicurato i vertici di Novamont ed Eni, che si integra con il territorio, visto che la materia prima per le produzioni, il cardo selvatico, sarà coltivata in Sardegna. Quello che sarà inaugurato oggi non è soltanto il primo impianto di una “fabbrica di bioplastiche”: i vertici di Matrica parlano di “una bioraffineria integrata di terza generazione che, partendo dall’utilizzo di materie prime agricole e di scarti vegetali, produrrà una gamma di prodotti chimici (biochemicals, biointermedi, basi per biolubrificanti e bioadditivi per gomme) attraverso processi innovativi e a basso impatto”. La creazione di una bioraffineria integrata nel territorio, dedicata a una serie di prodotti innovativi in ottica di filiera, porterà a Porto Torres nuove produzioni chimiche a basso impatto ambientale, ponendo le basi per una reindustrializzazione che avrà effetti positivi non solo nel comparto, ma anche in tutta l’industria a valle e sull’agricoltura. I promotori del progetto parlano di una vera e propria “bioeconomia di filiera”, nel rispetto della biodiversità locale e un’opportunità per l’Italia di rilanciare, in particolare nei siti storicamente meno competitivi, un settore industriale strategico come quello chimico.
sedia-van-gogh4I PROBLEMI APERTI
I problemi aperti relativamente al progetto della chimica verde non sono pochi e attendono risposte certe, credibili e verificabili. – segue -