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Europa, Europa

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E’ ARRIVATA L’ONDATA DI DESTRA, MA REGGONO I FRANGIFLUTTI
di GIANCARLO INFANTE su PoliticaInsieme.
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Jun 10, 2024 – 07:26:33 – CEST – PoliticaInsieme

Così è arrivata l’ondata di destra, ma, al di là di alcuni risultati eclatanti come in Francia e in Germania, non riesce a superare i frangiflutti europeisti.

Il risultato finale dovrebbe far trovare alle destre un po’ più di 130 seggi nel Parlamento di Strasburgo che, però, ne ha 720 [dato relativo alla legislatura 2024-2029]. I conservatori della Meloni crescono di un solo seggio. 9 in più per quelli della Le Pen e Salvini. Troppo poco per scalfire l’attuale maggioranza.

Si è trattato di un’ondata controversa e dipendente dalle situazioni nazionali. I conservatori della Meloni non avanzano dappertutto e lo stesso è accaduto all’altra destra della Le Pen e Salvini. Per non parlare dello schiaffone ricevuto a casa sua da Orban. Cui, poveretto, si è aggiunta la beffa di vedere eletta a Strasburgo quella Ilaria Salis detenuta in Ungheria in maniera davvero barbara.

Bisognerà attendere i numeri finali della distribuzione dei seggi per capire esattamente quali le conseguenze concrete sulla spiaggia. In più, c’è da considerare l’incertezza determinata dal fatto che un consistente numero degli eletti sarà formato da quelli che non indossano alcune casacca di una delle grandi famiglie politiche europee. In ogni caso, dopo l’abbuffata elettorale, in tanti dovranno tornare con i piedi per terra e a ragionare sulle cose realmente imposte dai numeri, più che dai titoli dei giornali o dalle speculazioni espresse nel corso dei nostri dibattiti televisivi.

L’onda della destra viene comunque da lontano. Sin da quando molto centro e molta sinistra si sono messi a seguire e compiacere le politiche della finanziarizzazione a scapito dell’economia reale. Così, oggi, si pagano le abdicazioni a condurre politiche sociale e a riprendere quel percorso europeo caratterizzato soprattutto dallo spirito della solidarietà, della coesione e dell’inclusione.

Certo, molto hanno influito la stagione del Covid e l’invitabile conseguente distruzione dell’economia mondiale e la vera e propria esplosione dell’inflazione. Poi, la guerra d’Ucraina. Nel futuro, gli studiosi di sociologia e gli storici dell’antropologia ci diranno quanto questi fattori hanno contribuito, e contribuiranno ancora, a determinare un clima simile a quello che ci fu tra le due guerre mondiali del secolo scorso, caratterizzato da un’analoga ondata di destra.

E il problema dell’emigrazione, mal gestito, ha avuto pure la sua parte. Sia pure soprattutto, per la gran parte, in una dimensione psicologica e molto strumentalizzata dalla destra più estrema e xenofoba.

Oggi, tutto questo ha presentato il conto. Soprattutto a Macron e ai socialdemocratici tedeschi. Il primo, addirittura, ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale ed andare ad elezioni anticipate perché convinto che la Francia non sia ancora pronta per dare un piena maggioranza interna alla Le Pen.

Comunque, la sinistra , più che mai e un po’ dappertutto, dovrà davvero decidere cosa fare nel futuro. E riflettere sui tanti perché di una sconfitta che non ammette repliche.

Il risultato di questa settimana di voto chiamerà ad una grande responsabilità soprattutto il Partito popolare europeo confermato come la principale formazione nel Parlamento di Strasburgo.

Il dato elettorale ci dice che i suoi più diretti competitori non sono solamente i socialisti, ma anche l’estrema destra. Nei prossimi giorni, allora, il Ppe dovrà esprimere il meglio della propria tradizione democratica, di equilibrio e di lungimiranza. Ben ha fatto Ursula von der Leyen ad assicurare l’intenzione di voler contrastare tutti gli estremisti, di destra e di sinistra. Dalle sue prime dichiarazioni si è avuta la conferma che vuole andare avanti con la stessa coalizione che cinque anni fa prese il suo nome: “Ursula”. Ha parlato di una coalizione la più ampia possibile e, dunque, le si porrà il problema del veto che socialisti e verdi hanno chiaramente espresso verso ogni forma di coinvolgimento delle destre, conservatori della Giorgia Meloni compresi.

Resta, in conclusione, la valutazione del voto italiano. Non è cambiato nulla riguardo un tema che non interessa a nessuno, ma che, invece, vale la pena sempre di sottolineare: l’elettorato è andato al mare. E non solo per il bel tempo. Si è tenuto lontano dalle urne, con ben il 52% di astenuti. Soprattutto per il voto europeo, visto che qualcuno in più si è presentato ai seggi per partecipare al concomitante rinnovo regionale in Piemonte e di numerosi comuni. Si rinnova, insomma, il forte, diffuso e generalizzato giudizio negativo per l’intera nostra classe politica, in generale, ma anche per chi è al governo, in particolare. Sappiamo che nessuno ne farà tesoro perché l’importante è festeggiare una vittoria che, stando ai dati sull’affluenza, con buona ragione possiamo definire “dimezzata”.

La mancata partecipazione ha confermato, dunque, una generale disaffezione per il “bipolarismo” e di tutto ciò che esso comporta, e cioè una politica rissosa e non costruttiva. Al tempo stesso, ha continuato paradossalmente a premiare quelli che di bipolarismo vivono e ne traggono i principali vantaggi, a scapito degli “assenti”. Così, i Fratelli d’Italia consolidano i risultati delle ultime politiche, ma il Pd cresce e diventa addirittura uno dei più consistenti nella sinistra di Strasburgo. Il defunto Terzo polo è più che mai tale e quelli che furono i suoi esponenti si confermano del tutto ininfluenti.

Come abbiamo già scritto numerose volte, resta il fatto che Giorgia Meloni deve fare i conti con ciò che conta davvero in Europa e soprattutto considerare che se, in Italia tiene, a Bruxelles non conterà perché leader di Fratelli d’Italia, bensì solo perché è alla guida del nostro Governo nazionale. Giacché l’ondata da lei promessa per tutto il Vecchio continente è stata fermata dai frangiflutti…

Giancarlo Infante
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ape-innovativaMentanamente
di Aladin 10/6/2024
Ieri notte Mentana a La7 ha fatto il “terrorista”. Sembrava che l’Europa fosse stata vinta al Totoelezioni dai nazi-fascisti. E mostrava una malcelata soddisfazione! E’ una sorta di raptus irrefrenabile che prende i giornalisti quando credono di essere arrivati per primi nel comunicare un evento, bello o brutto che sia. In realtà è vero che la destra avanza in tutta Europa, ma nonostante la situazione della Francia e della Germania (Macron e Scholz son stati puniti perché guerrafondai), l’Unione Europea e il suo Parlamento restano sotto il controllo delle forze democratiche di centro, liberali, verdi e di sinistra.
Non v’è dubbio, infatti, che il prossimo Parlamento Europeo potrà godere di una maggioranza solida, la medesima che ha governato l’Europa negli ultimi 5 anni. Infatti insieme i Popolari, i Liberali e i Socialisti europei possono contare su più di 400 seggi su un totale di 720. Ovviamente speriamo che l’Unione Europea possa abbandonare la politica guerrafondaia che purtroppo l’ha caratterizzata negli ultimi anni, per avere un ruolo decisivo nell’avviare processi di pace con riferimento alle guerre Ucraina-Russia e Israele-Palestina.
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L’Europa di Altiero Spinelli ha un futuro? Federare i paesi europei, eliminando l’assoluta sovranità degli Stati e i nazionalismi…
10 Giugno 2024 ripubblicato su Democraziaoggi.

di Maria Paola Patuelli – Ravennanotizie

L’Europa di Altiero Spinelli avrà un futuro? Non è un interrogativo retorico. È un interrogativo che mi pongo, quando l’esito delle elezioni europee ci dirà quale sarà il futuro dell’Europa. Una Europa che vede, fra i paesi aderenti, governi che sono in Europa con un disegno politico opposto a quello disegnato da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, nel Manifesto scritto a Ventotene, dove si trovavano confinati, perché antifascisti militanti.
Anche in paesi, come il nostro, che all’Europa, per quanto ancora incompiuta, hanno dato fiducia, sono in crescita forze ostili all’unità europea. Credo che un ritorno fra di noi di Spinelli lo vedrebbe incredulo, smarrito. Cosa vogliono? L’Ungheria, per esempio, perché fa parte dell’Unione europea? Mi unirei a lui in questo interrogativo, e chissà, con la sua lucida intelligenza, forse potremmo venirne a capo. Perché io, da sola, ho grandi difficoltà a trovare una riposta che mi soddisfi. Che soddisfi il mio europeismo. Mi sento profondamente europea. Non solo perché è un dato di fatto, geografico. Ma perché sono convinta – e per questo sono europeista, significato distinto da europea – che quella di Spinelli non sia stata una infondata profezia, ma un programma politico di valore non inferiore alla nostra Costituzione.
L’Europa di oggi è sotto i nostri occhi. Le opinioni sullo stato dell’Europa sono inevitabilmente plurali. Ma è necessario che dell’Europa si abbia presente anche il percorso storico, di assai lunga durata. Un percorso raramente presente nel discorso pubblico. E questo è un guaio. Perché l’Europa non è nata ieri, né, tantomeno, con l’euro. Tempo fa, in occasione di alcuni incontri, ho ricostruito un po’di questa storia. … Per avvicinarci al nodo, da dove viene l’Europa? Quale la sua storia? […]

Oggi 10 giugno 2024 lunedì

Il nuovo Sindaco di Cagliari a primo acchito o dobbiamo aspettare il ballottaggio tra quindici giorni?
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A Cagliari potrebbe finire così? Prudenza ragazzi!
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disperazioneEuropee 2024: intanto questo dato negativo:
Affluenza definitiva al 49,69%

Stante ai dati definitivi pubblicati dal Ministero dell’Interno, alle elezioni europee hanno votato complessivamente il 49,69% degli italiani aventi diritto. Nel 2019 il dato era 56,13%. Dunque record di astensioni!

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europa_bandiera_europeaLa sintesi dei risultati in Italia su Il sole 24 h: https://www.ilsole24ore.com/art/elezioni-europee-fdi-cresce-ancora-si-avvicina-pd-fi-alla-lega-affluenza-sotto-50percento-AG2BpDU?refresh_ce=1
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Un voto per Ilaria Salis. Una sarda al Parlamento europeo

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Appello del Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo
L’annuncio della candidatura della giovane antifascista sarda Ilaria Salis alle elezioni europee tra le fila della lista Alleanza Verdi e Sinistra può determinare una concreta possibilità della sua liberazione da quelle condizioni di arresto e detenzione al limite dell’inumano da parte di un regime autoritario, reazionario e amico dei fascisti.
Per questo motivo, a Cagliari si è costituito il Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis composto da singole personalità, movimenti, partiti e organizzazioni sindacali e sociali che ritengono che il trattamento riservato alla Salis nell’Ungheria di Viktor Orbán sia lo stesso riservato a chiunque si opponga ai rigurgiti di rinascita delle estreme destre xenofobe e neofasciste in tutta Europa.

Cosa chiede la Chiesa alla Politica. Lettera del Vescovo della Diocesi Alghero-Bosa

img_7494Lettera aperta alle candidate e candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale nei
Comuni di Alghero, Bosa, Magomadas, Putifigari e Villanova Monteleone, tutti nella nostra Diocesi.

Carissime e Carissimi,

Oggi martedì 4 giugno 2024

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4 Giugno 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Abbiamo già pubblicato una parte di questa intervista, ora la proponiamo nella sua veste integrale, comprendente anche le parti che riguardano specificamente la Sardegna.
Buongiorno Simona, il mondo del lavoro tutto si mobilita con Cgil e Uil[…]

Per l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento Europeo

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Artiste e artisti per Ilaria Salis
Martedì 4 giugno al Teatro di Sant’Eulalia a Cagliari in Vicolo Collegio 2 alle ore 18.00 si svolgerà una nuova iniziativa politica a sostegno della candidatura di Ilaria Salis al parlamento europeo organizzata dalla lista dell’Alleanza verdi e sinistra, dal Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis con il coinvolgimento delle artiste e degli artisti della Sardegna a sostegno della candidatura della giovane insegnante antifascista Ilaria Salis.

Chiesadituttichiesadeipoveri News letter

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NEL MOMENTO DEL MASSIMO PERICOLO
Cari amici,

Oggi 29 maggio 2024 mercoledì

img_3099FESTA-EUROPA-BOMELUZO-2016Elezioni europee: occorre votare contro la guerra
29 Maggio 2024
A.P. su Democraziaoggi.
La posta in gioco alle elezioni europee è molto alta. A ben vedere, si vota per la guerra o per la pace. I leaders occidentali stanno irresponsabilmente soffiando sul fuoco e parlano ormai apertamente di guerra contro la Russia ventilando l’invio di contingenti militari in Ucraina e l’utilizzo di armi offensive di lunga gittata. Dal campo […]

Sabato 25 maggio 2024

img_3099Alessandra Todde recupera coi sindacati
25 Maggio 2024
A.P. Su Democraziaoggi.
Alessandra Todde aveva commesso un imperdonabile errore nel cancellare i sindacati dalle sue dichiarazioni programmatiche in Consiglio regionale. Com’è possibile ammettere una così grave omissione in un atto così importante di inizio mandato? Il programma enuncia non solo gli impegni dell’esecutivo nel corso della legislatura, ma anche la forma con cui realizzarlo. E questa non […]
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img_7419Domenica a Cagliari l’apertura della campagna elettorale a sostegno della candidatura di Ilaria Salis
Domenica 26 maggio a Cagliari alle ore 18.00 al Centro Comunale d’Arte e Cultura Exma in via San Lucifero 71 si svolgerà una serata organizzata da Sinistra Italiana, partito fondatore di AVS, che in Sardegna sostiene l’elezione di Ilaria Salis insieme al Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis composto da singole personalità, movimenti, partiti e organizzazioni sindacali e sociali che ritengono che il trattamento riservato alla Salis nell’Ungheria di Viktor Orbán sia lo stesso riservato a chiunque si opponga ai rigurgiti di rinascita delle estreme destre xenofobe e neofasciste in tutta Europa.

Oggi 23 maggio 2024 giovedì

img_3099 APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE E PACIFICA

CEI: “Il rapporto con la cultura. Per non perdere vitalità e capacità comunicativa la Chiesa deve fare i conti con la cultura nel suo insieme, prendendo in considerazione tanto le élite intellettuali laiche che la dominante cultura di massa. Senza rapporti con il mondo della cultura, la Chiesa perde anche il contatto con il mondo sociale, oggi molto più estesamente scolarizzato e acculturato di quanto fosse nella prima metà del secolo scorso. Nonostante l’originalità e la determinazione di Papa Francesco, dobbiamo chiederci se non pecchiamo di “timidezza” e di mancanza di “fantasia creativa” in ambito culturale. In altri termini, una Chiesa che non sia militanza e immaginazione culturale soffre di una colpevole, grave mancanza e omissione: non rende vivo e attuale il messaggio cristiano. La Chiesa deve aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti. Se è vero che la Chiesa ha bisogno di cultura, aggiungerei che è anche la cultura ad avere bisogno del punto di vista cristiano. Sono sicuro che, memori della storia che ha da sempre accompagnato la Chiesa in Italia nel con-venire dei Convegni Ecclesiali, coinvolti da quella compassione di Gesù verso le folle e la loro sofferenza, tradurremo questo vissuto in “comunione, partecipazione e missione” per sperimentare ancora oggi, in questo nostro tempo difficile, i prodigi che lo Spirito compiva nella prima generazione”.

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[Dal sito web della Cei] Pubblichiamo l’Introduzione del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ai lavori della 79ª Assemblea Generale della CEI che si svolge in Vaticano dal 20 al 23 maggio.

L’8 e il 9 giugno si vota per l’Europa

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Felici per l’uscita dal carcere di Ilaria Salis, adesso riportiamola a casa e poi anche a Bruxelles

img_7324Comunicato stampa del Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis

Felici per l’uscita dal carcere di Ilaria Salis, adesso riportiamola a casa e poi anche a Bruxelles

La concessione dei domiciliari a Ilaria Salis dopo l’accoglimento del ricorso presentato dai suoi legali è una notizia straordinaria che, come Comitato sardo per l’elezione di Ilaria Salis, attendevamo da tempo e che ci rende felici.

Costituente Terra

img_7309 vi invio la locandina del nostro convegno sulla pace che si svolgerà il prossimo 23 maggio all’Università di Roma Tre. Abbiamo voluto, come “Costituente Terra”, dedicare questo nostro primo convegno alla pace e sulle sue uniche garanzie credibili – il disarmo generale e la messa al bando di tutte le armi, imposti dal nostro progetto di una Costituzione della Terra – perché stiamo vivendo il momento forse più drammatico della storia dell’umanità. Con incredibile leggerezza e irresponsabilità, i governi europei stanno parlando, da qualche mese, di una possibile guerra tra l’Europa e la Russia, che ovviamente rischierebbe di degenerare in un conflitto nucleare e nella devastazione di tutto il nostro continente. Al nostro convegno papa Francesco ha inviato un bellissimo messaggio di cui daremo lettura all’inizio dei nostri lavori.
Stiamo anche rilanciando Costituente Terra, programmando nuovi convegni, non solo a Roma e non solo in Italia, e organizzando la formalizzazione dell’iscrizione alla nostra associazione, in qualità di soci, degli ormai innumerevoli aderenti.
Saluti carissimi, nella speranza di incontrarvi giovedì prossimo al nostro convegno,

Luigi Ferrajoli
Presidente di Costituente Terra

P.S.

ChiesadituttiChiesadeipoveri News

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Cari Amici,
la guerra non solo provoca catastrofi immediate, ma travolge e sconvolge anche valori e processi di lungo periodo. Tra le cose più preziose che vengono messe in crisi dalla tragedia di Gaza c’è anche il dialogo ebraico-cristiano intrapreso dopo il Concilio, volto a ritrovare e condividere tutto ciò che unisce le due religioni. Ora non può esserci niente di più lontano e inaccettabile per i cristiani di ciò che sta avvenendo a Gaza ad opera delle Forze Armate e dello Stato di Israele, mentre ogni protesta o critica a tale azione, che venga dalle piazze o dagli studenti delle Università o dall’ONU e perfino dagli Stati Uniti viene respinta e tacciata di antisemitismo, e perciò da condannare come continuazione sotto altra forma della Shoà.