Risultato della ricerca: barracciu
in giro con la lampada di aladin…
(Da SardiniaPost) Regionali: Cappellacci entra nel gruppo misto: niente firme per i movimenti Zona Franca
LA MOSSA FALSA (E ILLEGITTIMA) DEL PRESIDENTE IN CARICA NONCHE’ CANDIDATO UGO CAPPELLACCI
la smaschera Carlo Mannoni
ATTENZIONE, NON E’SOLO QUESTIONE DI FORMA
A comizi elettorali da lui stesso convocati il presidente della Regione – per tale aspetto al di sopra delle parti in quanto garante del corretto svolgersi della competizione elettorale – dovrebbe astenersi da qualsiasi atto, anche nella funzione di consigliere regionale, che possa determinare un vantaggio indebito per questo o quel gruppo politico che per norma regionale dovrà raccogliere le firme per la presentazione delle proprie liste.
Cappellacci – che non è garante neanche di se stesso – con questo atto tradisce la sua funzione di garanzia agevolando un gruppo politico, quello della Randaccio Zona franca, che nelle prossime elezioni sarà collegato alla lsta di Cappellacci.
ATTENZIONE, NON E’SOLO QUESTIONE DI FORMA MA DI SOSTANZA. UN RICORSO AGLI ORGANI DI GIURISDIZIONE PREPOSTI POTREBBE NVALIDARE, A MIO AVVISO, QUESTA TETRA OPERAZIONE ARCHITETTATA E MESSA IN CAMPO DA CAPPELLACCI
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Apriamo le finestre: c’è bisogno di aria nuova.
Cappellacci? Pensavamo si dimettesse perché indagato, invece ironizza in maniera puerile
di ATTILIO MASTINO*
(segue)
Elettorando: in giro con la lampada di Aladin…
(…) il compito di governare la Sardegna spetta orai al centro sinistra, dopo cinque anni di autentico disastro delle giunte Cappellacci. E’ possibile che il medesimo giudizio sia condiviso dalla maggioranza degli elettori sardi e che dunque il centro sinistra vinca le elezioni e riesca a portare al governo della Regione quanto di meglio possano esprimere i figli della Sardegna? E’ possibile. Noi lo crediamo. La condizione è che tutte le componenti dell’area del centro sinistra e delle formazioni indipendentiste e sovraniste trovino un programma condiviso, una candidatura comune per un presidente che rappresenti tutti e che tutti rispetti, senza illusioni leaderistiche. Ci vuole responsabilità nei confronti della Sardegna e dei sardi, pensando soprattutto alle giovani generazioni, e consapevolezza che si vince insieme. Forza paris dunque, nei suoi significati di forza insieme e forza uguali! E’ il migliore augurio che possiamo farci. Per quanto possiamo, anche dalle pagine di questa nostra news contribuiamo a questo scopo, nella via pratica indicataci da Gramsci del pessimismo della ragione e dell’ottimismo della volontà (…) .
BUON 2014! In giro con la lampada di Aladin
- 2014 anno del cavallo per l’oroscopo cinese. Così lo vede Bomeluzo.
- 2014 anno europeo della Green Economy e della Conciliazione tra vita professionale e vita familiare
- Severo articolo di Andrea Pubusa du DemocraziaOggi: Auguri a tutti! Ne abbiamo proprio bisogno!
elettorando con la lampada di aladin…
Proposte in rete per il candidato del centro sinistra alla presidenza della Regione. Guido Melis propone Arturo Parisi
elettorando con la lampada di aladin…
APPELLO DI GIOVANI DEL CENTRO SINISTRA SARDO
… per la nascita di una nuova classe dirigente da mettere al servizio del governo della regione e dei territori feriti e dimenticati. Abbiamo voglia di far politica, di essere protagonisti di una nuova “primavera sarda” che possa iniziare nel marzo 2014 con la nascita di un governo democratico e progressista nella nostra regione, che possa dare risposte ai disoccupati, ai giovani, agli studenti, ai disabili, ai precari, agli operai delle nostre fabbriche desertificate dalle false promesse di chi da 5 anni di assoluto nulla governa questa regione.
L’appello di un gruppo di giovani del centro sinistra sardo (segue)
DESTINO ITALIA. Autonomie addio? L’improbabile Partito Democratico Sardo
Il Parlamento italiano, la cui legittimità è incrinata dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, ha votato la fiducia al Governo Letta, le cui Larghe Intese sono incrinate dall’uscita di Forza Italia: poco male perchè l’appoggio di un condannato per truffa allo Stato dava a quelle Intese un’ampiezza carceraria. Ora il Governo è più compatto, annuncia il Premier, i ricatti sono finiti. Ma sono finiti davvero? Come mai il condannato anzichè essere nei luoghi in cui si espia la colpa è quotidianamente sugli schermi?
Il Governo, con trombe mediatiche, annuncia il piano Destinazione Italia, tutto andrà meglio, bollette e assicurazione auto meno care, niente denaro ai partiti… sarà tutto vero? Ma, visto che ci siamo, e gli esodati? E il piano lavoro che doveva assumere chissà quanti giovani?
Non suggerisce nulla che Cgil-Cisl-Uil il 14 dicembre siano in piazza per contestare la politica economica di questo Governo?
E la nuova legge elettorale? E la data per nuove elezioni, senza premi di maggioranza e senza liste bloccate, che rendano legittimo Parlamento e Governo e Presidenza della Repubblica che, pur se devono rimanere per qualche tempo perchè lo Stato non può sparire, di vera legittimità hanno tanto bisogno?
La grande novità che, per essere stata da mesi prevista e annunciata, tanto nuova non è, pare sia l’elezione di Renzi a capo del Partito Democratico.
Che dice Renzi? Che cos’è urgente per il Destino dell’Italia?
La legge elettorale, giusto, e magari lui sarà il candidato Premier.
Abolire il Senato, dice anche… Questo lascia perplessi.
La Costituzione dice con molta chiarezza (art. 55) che “Il Parlamento si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.”
E la Costituzione si modifica secondo i dettami dell’art. 138, non per il gusto di un segretario di partito o di qualche comitato di saggi improvvisati.
Intendiamoci, sia chiaro, non siamo entusiasti del Senato di oggi, del bicameralismo com’è oggi ma, chiedo, che fine hanno fatto i tanti bei discorsi su un possibile Senato delle Regioni, possibilmente paritetico?
Non se ne parla più? Abbiamo scherzato? Che idea hanno Renzi e tutti gli altri autorevoli esponenti del Partito Democratico sulle autonomie locali?
Una sola Camera, un solo Centro, un solo Capo?
Una bella maggioranza italica dove spariscono problemi, bisogni, istanze, di regioni come la Sardegna, la Basilicata, la Calabria, che percentualmente e politicamente in questo Parlamento non contano nulla, sommerse come sono dalla soverchiante presenza delle Regioni più ricche e popolate?
La Costituzione nei principi fondamentali (art.5) dice: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.”
I principi fondamentali si considerano parte intoccabile della Costituzione.
In conclusione, possiamo essere d’accordo sul modificare l’art.55, magari seguendo il percorso costituzionale, ma non per abolire, piuttosto per dare un ruolo nuovo e diverso a un Senato delle Regioni che tuteli, pariteticamente, ogni Regione nella formulazione delle leggi che valgono per tutti.
E non sono accettabili su questo punto proposte del tipo: “volete il Senato delle Regioni? Le Regioni allora se lo paghino.” No, cari risparmiatori del bieco centralismo, il Parlamento è della Repubblica e paga la Repubblica, non può essere che per mantenere il Senato le Regioni povere si assumano lo stesso carico delle Regioni ricche, questa parità sarebbe diseguale e ipocrita.
La solidarietà è anch’essa principio fondamentale: “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che limitano libertà ed eguaglianza”(art.3), “doveri inderogabili di solidarietà, politica, economica e sociale” (art.2).
Non è abolendo il Senato che si realizza il risparmio sui costi della politica, come qualche anima candida ha creduto: il risparmio, se si volesse fare, va effettuato su un ventaglio ben più ampio di sprechi e di sciali: non è un segreto che in Italia Presidente, Magistratura, Parlamento, boiardi di Stato, costano il triplo che negli Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania.
E’ grave che nel nuovo segretario del Partito Democratico ci sia tanta ignoranza e del dettato costituzionale e di quanto in questi anni si è mosso, anche dentro il suo Partito, in termini di rivendicazioni autonomistiche, da nuove proposte di federalismo a movimenti di ispirazione indipendentista e nazionalitaria, lasciando fuori i proclami ammuffiti della Lega lombarda.
Il Partito Democratico come affronterà la scadenza imminente delle elezioni sarde? Potrà parlare di autonomie con queste uscite del segretario in capo?
E’ autonomia quella di Silvio Lai che chiede a Renzi di decidere lui sul caso, che il PD sardo non sa risolvere, della candidatura al governo della Sardegna di una indagata, che rischia di sfilacciare tutta l’alleanza di centro-sinistra?
Francesca Barracciu dice di non voler fare un passo indietro, per il PD il problema vero è che lei non riesce a fare passi avanti, lo sanno e tacciono.
Chi pensa di prendere in mano il Destino dell’Italia deve capire innanzitutto quanto questo compito richieda sapienza e saggezza, verità e giustizia, non più parole in libertà.
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Oltre che su questo sito, questo articolo viene pubblicato anche sui siti Fondazione Sardinia, Vitobiolchini, Tramasdeamistade, Madrigopolis, SardegnaSoprattutto, Sportello Formaparis, Tottusinpari e sui blog EnricoLobina e RobertoSerra.
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La LAMPADA di ALADIN sulla neonata associazione temporanea di scopo “siAMo pronti”
di Aladin
Non rompe le righe il raggruppamento che ha sostenuto Andrea Murgia alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato presidente della regione.
La situazione di stasi del Pd e dell’intera coalizione del centro sinistra, dovuta principalmente alle vicende giudiziarie per l’utilizzo illegittimo dei fondi dei gruppi, che hanno messo sotto scacco molti consiglieri regionali, compresa Francesca Barracciu, preoccupa i supporter di Andrea Murgia, che pur avevano accettato la disciplina regolamentare (appoggeremo comunque il vincitore delle primarie), ma, evidentemente, non a tutti i costi. Tra questi costi non sono accettabili quelli di possibili alleanze con il Psdaz (alleato di Cappellacci per oltre quattro anni di legislatura) e compromessi rispetto ai punti qualificanti la coalizione. Queste argomentazioni sono state puntualmente elencate in una nota (ripresa da due news on line, più avanti segnalate) redatta al termine dell’incontro di Sanluri di domenica scorsa, al quale hanno partecipato oltre settanta estimatori di Andrea Murgia. Di Andrea, presente all’incontro, vogliono continuare a portare la bandiera, dietro cui stanno i valori “di sinistra” fondanti l’impegno profuso e, inoltre, le linee programmatiche elaborate nel corso della breve campagna elettorale. E’ un lavoro di pregio, allo stato ignorato da Francesca Barracciu e dalla segreteria del Pd. Prova ne sia che dalla conclusione della consultazione delle primarie, cioè da due mesi, nulla si è mosso, pur in presenza di una spregiudicata campagna elettorale di Cappellacci, all’insegna della peggiore demagogia e dell’utilizzo elettorale di rilevanti risorse pubbliche, nel disastro economico e sociale della Sardegna. (segue)
Oggi 29 settembre sotto la protezione degli Arcangeli
Oggi 29 settembre con gli arcangeli Gabriele, Raffaele, Michele di Bomeluzo, ma anche con Lucio Battisti e l’Equipe 84. E, ancora: il governo sta per cadere per mano di Berlusconi (¡Qué vergüenza en el planeta! Ta brigungia in tottu su mundu! Che vergogna in tutto il pianeta!) e le primarie del centro sinistra per il candidato presidente della giunta regionale della Sardegna.
LO STABILE E’ CROLLATO
Cinque mesi a ripetere ogni settimana: il Governo è stabile.
Nessuno ci credeva. Era un Governo balneare, tradizione DC. Chi pensava di prenderci in giro ha preso in giro solo sè stesso…
Non al/lettano più le larghe intese, la miopia rimette gli occhiali.
L’estate è finita. Adesso un bagno di verità.
Peccato doverlo fare in mezzo alle macerie.
CITAZIONE DELLA SERA
Lo scorpione chiese aiuto alla rana per attraversare il fiume.
- Non mi pungerai?
- Come potrei? se tu muori io annegherei…
Durante la traversata la rana sentì un acuto dolore.
- Perchè l’hai fatto?
- Sai cos’è? E’ la mia natura. Non posso cambiare.
(Antica favola persiana).
ULTIME DELLA NOTTE
Francesca Barracciu sarà la candidata a presidente della giunta regionale del centrosinistra sardo alle elezioni regionali del 2014. Barracciu ha ottenuto il 44,3 per cento dei voti, Gianfranco Ganau il 32,31 per cento, Andrea Murgia il 12,66 per cento, Roberto Deriu il 7 per cento e Simone Atzeni il 3 per cento. Auguri a tutti e in primis alla vincitrice Francesca Barracciu!
A si chesciai? No, est tempus pèrdiu! Lamentarci? No, tempo perso!
di Gianni Mascia
A si chesciai? No, est tempus pèrdiu! De tempus meda no feus atru chi si chesciai e cun cali arrennèscida? A s’amagurai e a sighiri a incungiai negatividadi. Settembre, Caput anni, Cabudanni… S’annu agrìculu torrat a cumentzai e tocat a ghetai sèmini. Est su chi nosu sardus puru depeus fai in su campu casi sempri prenu de lullu de sa vida polìtica nosta. Seus casi in campagna eletorali, infatis de innoi a pagu eus a andai a votai po is regionalis e is europeas ddas ant a sighiri illuegus. S’ant agatai cun is manus in is manus e spartzinaus in milli arritzolus custa borta puru? No podit sutzedi prus chi si andit a votai a collegiu acorpau a sa Sicìlia! S’emus a torrai a agatai sentza de rapresentantis in Bruxelles, a aturai a sa ventana cun sa spera chi calchi parlamentari sicilianu si dimitat, cumenti est sutzèdiu candu sa Barràcciu est intrada in parti de Crocetta. Tocat a si donai de fai e a chistionai e fai chistionai de custa campànnia chi si fetzat arribai a tenni torra unu collègiu totu sardu, poita chi sa popolatzioni sbentiada po is milli spot chi ddi trumentant s’ànima dònnia die si donghit contu de cantu de importu mannu siat a essi innia aundi si detzidint is chistionis primàrias po su svilupu de s’ìsula nosta. Ma innoi nd’arribant is arriolus! De pagu apu fatu una spètzia de sondàgiu po cumprendi in cantus scipiant de is consultatzionis apeliosas e cun scoramentu mannu apu tentu sa cunfirma de su chi timemu: sa maioria de is pessonas no sciiant o in sa mellus de is ipotesis non sciiant chi nosu faessimus parti de su collègiu de is ìsulas, aundi is sicilianus sendi assumancu tres bortas tanti de nosu iant a essi tentu totus is sègius a dispositzioni. Ai custu puntu mi benit de pensai de cantu no si ndi potzat fai de mancu de torrai a partiri de s’educatzioni, de fai cresci tzitadinus cun sa cuscièntzia de ddu essi e cun su deretu-doveri de pigai parti a sa res publica, chi tengant sa cuscièntzia de cantu su votu, mancai sbregungiu e scoloriu, siat unu de is pagus momentus in chi podeus nai sa nosta. Seguramenti is ùrtimas atzionis de is politcus nostus, natzionalis e regionalis, ant sghiu a minai sa cunfia in is istitutzionis, e stesiau sempri de prus sa genti de sa politica, bista che fumu in is ogus po no essi stètia bona a ndi betiri atru chi disparidadi sempri prus manna, che a cursa fata feti po sighiri a preni sa buciaca insoru e sa de is amigus de is amigus ( e non ddi podeus nai chi no est beridadi) e fai de manera chi is ferrus intra de chini tenit tropu e chini nudda siant sempri prus obertus. Cun custa spètzia de guvernu natzionali “di larghe intese” eus pèrdiu nosu puru sa possibilidadi de andai contras a su dìciu “tanto sono tutti uguali” e imoi prus che mai serbint atzionis chi torrint a castiai a is arguais mannus chi pertocant a sa natzioni e prus che mai a s’ìsula e fetzant torrai in su pòpulu sa gana de participatzioni, chi arrennèsciant a fai cumprendi chi sentza de votai sciendi su chi seus faendi no podit esisti democratzia, chi no est una cosa bella su ddu fai tupendisi su nasu o bendendiddu po unu pratu de malloreddus, cumenti eus biu fintzas e tropu in is ùrtimus tempus. Sa tenta depit esssi a fai de manera chi sa genti tengat is anticorpus culturalis po si difendi de su bombardamentu mediaticu chi ddi stontonat su ciorbeddu circhendi de fai passai su messàgiu chi si no tenis su Rolex de oru, su SUV, o chi si no bestis Armani o no ses amistadau cun assumancu cincu o ses fèminas ses unu balossu, a fai cumprendi chi prus che a tenni tocat a essi, a fai cresci òminis indipendentis, chi feti aici si podit aberu arribai a s’indipendèntzia chi no depit essi amarolla separatismu, podit essi puru un’autonomia forti, fata nasci arribendi a tenni su coranta po centu cumenti sutzedit a is regionalis in Val d’Aosta, po si podi permiti de artziai sa boxi cun su guvernu natzionali e no a fai is tzeracus cumenti a s’ùrtima giunta, aundi eus dèpiu po fintas suportai s’afrentu de biri su Psd’Az arregalai sa bandera de sos bator moros a Berlusconi. In custa situatzioni pagu cussoladora is intellètualis podint tenni una parti de importu mannu ponendi a dispositzioni de sa tenta s’atividadi insoru, faendi nasci in is blog, situs, in is pàginas facebook, in is reading, in is presentadas de librus, in is performance, in is atòbius pùblicus, momentus de arrefrescia ponendi de manera lèbia ma chi intrit in costas su focus suba de cussas possibiladadis de crèscida colletiva puru atruessu de is linguàgius artìsticus chi permitint de mandai messàgius in butìllia e input de arrexonamentu puru a is prus mandronis. A bortas est difitzili a agatai su tempus po totu (de seu su primu a ndi tenni pagu…) ma si creeus in sa possibiladi de cambiamentu, depeus essi, cumenti naraiat calincunu, nosu su cambiamentu chi boleus essi, depeus essi nosu etotu a cumentzai sa “Rivolutzioni umana” (aici ddi narat su filosofu giaponesu Daisaku Ikeda ) poita chi si furrit a sa de totu s’umanidadi. Una rivolutzioni no podit cumentzai chi de una sotziedadi chi andit faci a is cosas a una sotziedadi chi andit faci a is pessonas. No tocat a tenni timoria de nai chi fàbricas de nudda no ndi cherimus prus, chi feti cun sa bonifica de is logus apestaus emus a tenni traballu po tempus meda, chi cherimus bivi de EcoAgriCulTurismu, de produtzionis sustenibilis, de is cosas spantosas chi teneus sa bona sorti manna de sciri fai.
Lamentarci? No, tempo perso! Da troppo tempo non facciamo altro che lamentarci e con quale risultato? Amareggiarci e continuare ad accumulare negatività. Settembre, Caput anni, Cabudanni… L’anno agricolo riparte con la preparazione del terreno alla semina. E’ quello che anche noi sardi dobbiamo fare nel campo spesso pieno di gramigna della nostra vita politica. Siamo quasi in campagna elettorale, infatti a breve avremo le regionali e le europee seguiranno subito dopo. Ci faremo trovare con le mani in mano e divisi in mille rivoli come al solito? Non può più capitare che si vada a votare a collegio accorpato alla Sicilia! Ancora una volta ci ritroveremo a non avere rappresentanza a Bruxelles, a stare alla finestra con la speranza che qualche parlamentare siciliano si dimetta, come accaduto con Crocetta a cui è subentrata la Barracciu. E’ necessario uscire allo scoperto e divulgare con ogni mezzo questa campagna affinchè la popolazione distratta da mille spot si renda conto di quanto sia importante essere presenti là dove si prendono decisioni fondamentali per lo sviluppo della nostra isola. Ma qui arrivano le difficoltà. Ultimamente ho fatto una sorta di sondaggio per capire in quanti siano informati dell’imminente consultazione e con grande sconforto ho avuto la conferma di quanto temevo: la maggior parte delle persone non sapevano o nella migliore delle ipotesi non erano a conoscenza del fatto che noi appartenessimo al collegio delle isole, dove i siciliani essendo almeno il triplo di noi sardi in quanto a numero di abitanti avrebbero ottenuto tutti i seggi disponibili. A questo punto mi viene da fare una riflessione sul fatto che sia indispensabile ripartire dall’educazione, dal creare cittadini con la coscienza di esserlo e con il diritto-dovere di partecipare alla vita politica, di avere la consapevolezza di quanto il voto, sia pur vituperato e scolorito, sia uno dei pochi momenti in cui abbiamo voce in capitolo. Certo le recenti performances dei nostri politici, nazionali e regionali, hanno continuato a minare la credibilità delle istituzioni e allontanato ulteriormente la gente dalla politica, vista come fumo negli occhi in quanto portatrice di efferate diseguaglianze, come corsa volta a rimpinguare le loro tasche e quelle degli amici degli amici (e come dargli torto?) e rendere sempre più aperta la forbice tra chi ha troppo e chi nulla. Col cosiddetto governo nazionale di larghe intese abbiamo perso poi anche la possibilità di controbattere al “tanto sono tutti uguali” e ora più che mai si rendono necessarie azioni che riportino l’attenzione sui problemi reali del paese e della nostra isola in particolare e facciano ritornare nel popolo la voglia di partecipazione, che riescano a far capire che senza voto consapevole non può esistere democrazia, che non bisogna andare a votare turandosi il naso o vendendolo per un piatto di malloreddus, come abbiamo visto fin troppo ultimamente. L’obiettivo dev’essere quello di fare in modo che la gente abbia gli anticorpi culturali per difendersi dal bombardamento mediatico che lobotomizza le menti cercando di far passare il messaggio che se non hai un Rolex d’oro, un Suv, o che se non vesti Armani o non hai almeno cinque amanti sei uno stupido, di far capire quanto sia più importante essere che avere, di far crescere uomini indipendenti, che solo così si potrà arrivare davvero all’indipendenza che non dev’essere obbligatoriamente separatismo, potrebbe essere anche una forte autonomia costruita arrivando ad ottenere il quaranta per cento dei voti come capita alle regionali in Val d’Aosta, per potersi permettere di fare la voce grossa con il governo nazionale e non fare i servitori come capitato all’ultima giunta regionale, dove abbiamo dovuto sopportare anche l’offesa di vedere la bandiera dei quattro mori regalata a Berlusconi dal Psd’Az. In questo quadro non certo confortante gli intellettuali possono svolgere un ruolo importante mettendo al servizio della causa la loro attività, creando cioè nei loro blog, siti, pagine facebook, nei reading, nelle presentazioni di libri, nelle performance e negli incontri pubblici, momenti di discussione incentrando in maniera leggera ma persuasiva il focus su quella possibilità di crescita collettiva anche attraverso la creatività dei linguaggi artistici che consentono di mandare messaggi in bottiglia e spunti di riflessione anche ai più pigri. A volte è difficile trovare il tempo per tutto, (io sono il primo ad averne poco…) ma se crediamo nella possibilità del cambiamento, come diceva qualcuno, dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo, dobbiamo essere noi a cominciare la nostra “Rivoluzione umana”, ( così la chiama il filosofo giapponese Daisaku Ikeda), affinchè poi diventi quella di tutta l’umanità. Una vera rivoluzione dei valori non può che iniziare da una società orientata alle cose a una società orientata sulle persone. No bisogna aver paura di dire che fabbriche di nulla non ne vogliamo più, che solo con la bonifica dei siti inquinati ci sarebbe lavoro per molti anni e che noi vogliamo vivere di EcoAgriCulTurismo, di produzioni sostenibili, delle eccellenze che abbiamo la fortuna di saper creare!
Gianni Mascia
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Così come promesso, il cerchio si è allargato e nuovi contributi arricchiscono il dibattito. Ecco allora pubbicato un intervento dello scrittore Gianni Mascia, che viene condiviso, oltre che su questo blog, anche sui siti della Fondazione Sardinia, vitobiolchini, Tramas de Amistade e Madrigopolis (new entry).
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REMEMBER
Il presente contributo viene pubblicato anche in altri siti/blog, nell’ambito di un accordo tra diverse persone (tutte impegnate nel movimento culturale “In sardu”), le quali dispongono di detti spazi virtuali che mettono a disposizione per favorire la circolazione di idee (e l’organizzazione di iniziative di carattere politico-culturale) sulle problematiche della Sardegna, senza limiti di argomenti e nel pieno rispetto delle diverse opinioni e impostazioni politiche e culturali, ovviamente nella condivisione dello spirito e dei comportamenti democratici. I contributi saranno pubblicati in italiano e/o in sardo.
Ecco i siti/blog (a cui nel tempo se ne aggiungeranno altri, auspicabilmente) :
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Il primo intervento di Salvatore Cubeddu
Il secondo intervento di Fabrizio Palazzari
Il terzo intervento di Nicolò Migheli
Il quarto intervento di Vito Biolchini
Il quinto intervento di Franco Meloni
Il sesto intervento di Salvatore Cubeddu
Il settimo intervento di Fabrizio Palazzari
L’ottavo intervento è di Vito Biolchini
Il nono intervento è di Piero Marcialis
Il decimo intervento è di Nicolò Migheli
L’undicesimo intervento è di Vito Biolchini
Il dodicesimo intervento è di Franco Meloni
La LAMPADA di ALADIN
Inaugurato il Centro Europe Direct Regione Sardegna
(dal sito web della RAS) L’Assessore regionale alla Programmazione Alessandra Zedda ha inaugurato oggi, venerdì 19 luglio, il Centro Informativo Europe Direct Regione Sardegna nei locali della Mediateca del Mediterraneo di via Mameli a Cagliari, alla presenza dei rappresentanti delle Autorità di Gestione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, del Fondo Sociale Europeo, del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, del Programma ENPI CBC Mediterraneo [NdR chi c. sono?], nonché dell’Assessore Mauro Coni del Comune di Cagliari e del responsabile dell’Antenna Europa del Comune di Nuoro, Salvatore Boeddu, che ha contribuito con la propria esperienza territoriale. C’erano inoltre altri funzionari regionali e collaboratori “a contratto”, che hanno assicurato la loro presenza, opportunamente a tal fine sollecitati dai loro superiori. Presenti anche alcuni “estranei”, forse uno o due, compreso il direttore di Aladinews. La cronaca della giornata è di seguito riportata nel sito web della Ras. Assenti nonostante ne fosse preannunciata la presenza gli unici parlamentari europei sardi Barracciu e Uggias. Nessuno ha rilevato il fatto, quasi a conferma della poca “visibilità” dei nostri attuali rappresentanti. Informalmente Gian Luca Cadeddu ci ha detto che la Barracciu era stata impedita da un lutto familiare, mentre Uggias era impegnato con una commissione europea in visita a Olbia. Segue, a cura dell’Urp regionale, la sintesi degli interventi in un ordine inventato, infatti, a onor del vero, hanno parlato nell’ordine: il neo direttore del Centro Informativo Ventroni, l’assessore Zedda, l’assessore comunale Coni, il direttore del CRP Cadeddu.
L’Assessore Zedda ha ribadito l’importante funzione di integrazione e di aggregazione territoriale che il Centro Informativo Europe Direct intende svolgere per la Sardegna, i cui uffici del Centro Regionale di Programmazione sono risultati vincitori alla fine del 2012 di un bando europeo per la gestione di un centro informativo delle politiche europee a livello locale.
Il Direttore del Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna, Gianluca Cadeddu insieme al Responsabile del Centro Europe Direct, Francesco Ventroni (nella terza foto con Elena Catte responsabile della comunicazione del Por), in rappresentanza dell’ufficio regionale che gestirà operativamente il centro Europe Direct per il periodo 2013-2017, hanno sottolineato il ruolo di coordinamento e di animazione che avrà il Centro nel diffondere l’informazione europea a livello locale, con un approccio attivo comprendente un servizio di front-office in risposta alle domande dei cittadini sull’Unione Europea, una interlocuzione con operatori specializzati, l’organizzazione di dibattiti e conferenze, di giornate informative e formative, nonché di manifestazioni d’interesse europeo, nazionale e locale sui principali temi europei quali, ad esempio: i fondi strutturali, la politica agricola comune, l’apprendimento permanente, l’inclusione sociale e le politiche attive del lavoro, la cittadinanza europea e la legalità, la mobilità delle persone e le opportunità di crescita in Europa, con particolare riferimento alla Strategia Europa 2020.
Tutte buone intenzioni, temiamo destinate a restare tali, cioè a non concretizzarsi in misura significativa e in qualità di iniziative. Diffidenti? Certo, ma concediamo credito, con riserva di valutare quanto effettivamente sarà fatto. Le premesse, compresa la brutta abitudine di “cantarsele e suonarsele in casa” non sono affatto incoraggianti.