Ricordando padre Agostino Pirri, frate francescano OFM
——————————-
Per Agostino
di Franco Meloni
Ci saranno anche due commendatori al merito della Repubblica italiana, padre Salvatore Morittu e don Ettore Cannavera, a omaggiare padre Agostino Pirri, frate francescano minore, sacerdote – morto un anno fa a 93 anni – in un “evento laico”, venerdì 28 giugno alle 17,30, alla Fondazione di Sardegna, organizzato dagli Amici di padre Agostino in collaborazione con la Comunità La Collina. Se lo merita, eccome Agostino! Nonostante non amasse troppo le cerimonie, perché solo l’umiltà si addice ai frati e lui di maestosità riconosceva solo quella delle montagne, ovunque situate e la magnificenza delle città d’arte; in entrambi i luoghi, a costo di sacrifici personali, trascinava i suoi giovani e perfino i suoi confratelli.
————————————————————————
Però, prima di tutto e tutti lui amava i suoi allievi, sempre giovani a prescindere dall’età. Sì perché Agostino, come don Milani, li amava, forse più di quanto amasse Dio (e Francesco d’Assisi). Ma Dio, come sosteneva don Lorenzo, non tiene questa contabilità perché sta scritto “tutto quello che avete fatto al vostro prossimo lo avete fatto a me”. E frate Agostino di bene ai fratelli e sorelle che ha incontrato nella sua lunga vita terrena ne ha sparso a piene mani. Tanto è che tutti lo ricordano con gratitudine e affetto, e un gruppo di suoi allievi del Movimento Studenti, del tempo a cavallo degli 60-70, lo ha fedelmente seguito, sempre, seppure con diversa gradazione di intensità:
– massima in quegli anni d’oro della giovinezza, quando la bellezza del crescere insieme si unisce alla solidarietà per i più poveri;
- ridotta, più tardi, quando i legami si allentano e gli anni con i suoi giovani diventati adulti, diventano soprattutto un bel ricordo, con sporadici incontri, magari per celebrare qualche matrimonio o, purtroppo, funerali;
- forte, bella e carica d’affetto, negli anni della sua anzianità e poi vecchiaia.
——————————
Ed è proprio quest’ultimo tempo, non breve (oltre vent’anni ) che vogliamo qui ricordare: lo cercammo e ritrovammo nei Conventi francescani del nord Sardegna (Sassari, Bonorva, Fonni) e finalmente riallacciamo forti rapporti quando ci fu riportato a Cagliari nel Convento di Santa Rosalia-Santuario di San Salvatore da Horta. Da allora i pomeriggi di quasi ogni mercoledì quando si leggeva insieme un brano del Vangelo che lui commentava con poche sagge parole e poi: “raccontatemi di voi, della vostra vita, delle vostre famiglie, di cose tristi o divertenti… e, vi raccomando, state più vicini al Signore. Ora facciamo una preghiera, vi do la benedizione e andate via… perché ho altri impegni, o… perché voglio vedermi in santa pace una partita di calcio in Tv”. Con nostalgia ricordiamo i festeggiamenti per i compleanni, nei conventi di Santa Rosalia o, negli ultimi anni, di Sant’Antonio a Quartu. E, ancora, le “andate ad Assisi”:
nel 2014, con la storica messa alla Porziuncola, in Santa Maria degli Angeli, dove è nato l’Ordine francescano; nel 2015, con la visita a La Verna, in cui Francesco ricevette le stimmate e Agostino benché con difficoltà di deambulazione, incurante del pericolo scese, in solitaria, allo Spicco, luogo assai impervio, per pregare laddove lo faceva Francesco, lui sfuggendo alle attenzioni dei confratelli e Agostino alle nostre. E’ evidente come fosse sorretto dallo Spirito! Quanti altri ricordi, in tutti i luoghi dove visse San Francesco: San Damiano, Santa Chiara, l’eremo delle carceri… fino all’ultima trasferta senza spostarci dalla terra sarda, a San Pietro di Sorres.
E così per altro tempo benedetto, fino agli ultimi anni della sua vita, allorché le gambe non lo reggevano più e tuttavia continuava a riceverci in quel di Quartu, in sedia a rotelle.
Come stai Agostino? Era la prima domanda che ti facevamo. E tu: “Bbene!”. Si, marcando quella B iniziale. “Ah, se non fosse per queste gambe che non mi reggono…”.
———————————-
Il 14 maggio dello scorso anno i confratelli ci avvisarono che era stato ricoverato all’ospedale Binaghi per Covid, ma che non era questo male a preoccupare i medici, quanto il fatto che il Covid aveva scatenato tutte le vecchie patologie fino ad allora in progressivo ma lento decorso. Alcuni di noi amici andammo a trovarlo: il Covid era stato domato ma non il resto e aveva inesorabilmente perso conoscenza. Dopo pochi giorni veniva riportato in Convento, come aveva chiesto quand’era lucido, e li serenamente morire il 21 giugno 2023.
——————————————————-
Caro Agostino,
nostro padre Agostino, ti credevamo eterno, anche per la tua missione spirituale così sempre vicina a Nostro Signore. Ma le nostre preghiere e, più sinceramente, il nostro egoismo non sono serviti a trattenerti ancora tra noi, dopo 93 anni di vita in parte preponderante come frate dell’ordine francescano dei minori, in missione permanente. Sei andato in pace con un sorriso, quello che ci accoglieva sempre, anche in questi ultimi anni nel Convento di Sant’Antonio, a Quartu Sant’Elena. Agostino sei stato sempre nel nostro cuore e scusaci se continuando sempre ad amarti, non abbiamo seguito tutti i tuoi consigli. Per colpa nostra, ti dicevo scherzando, non ti hanno fatto Vescovo. Si, perché la Santa Sede che fa i Vescovi aveva così ragionato: “Ma questo Agostino, frate benedetto, quanti seguaci “buoni cristiani” ha formato e quanti infedeli ha convertito? Molti, forse moltissimi, ma pochi, pochissimi, rispetto alle aspettative”. Ma ha formato tanti buon cittadini, rispettosi del bene comune! “Non basta. E poi ha allevato perfino qualche comunista e non tutti i suoi giovani sono rimasti credenti: resti frate minore, semplicemente padre!”. Sospettiamo che il Vaticano abbia indagato anche sulle nostre storie, campeggi e messe comunitarie… E così niente promozioni! Agostino ridiamo insieme, come sempre hai fatto, del resto delle cariche e dell’esteriorità non ti importava un fico secco! E così, severo con te stesso e, seppure non docile di carattere, ma sempre disponibile e immancabilmente sorridente ti pensiamo, ti vediamo, ancora, dacché che sei nella casa del Padre. Piangiamo di nascosto. Ciao Agostino. Sei e sarai una presenza importante tra tutte e tutti noi!
(Franco Meloni)
————————————————-
Oggi venerdì 28 giugno 2024
Bella Ciao per Satnam Singh e tutti gli schiavi “invisibili”
28 Giugno 2024 su Democraziaoggi
Teresa Pampena – Patria Indipendente – ANPI
In piazza ancora una volta accanto a chi viene sfruttato e umiliato da un sistema basato sui profitti criminali. A Latina le note dell’inno simbolo della Resistenza anticipate dall’applauditissimo intervento di Vincenzo Calò della segreteria nazionale Anpi. Con il provinciale dei partigiani pontini delegazioni da Roma e Frosinone. Un […]
—————————-
Amici di Padre Agostino – La Collina
Amici di Padre Agostino - Comunità La Collina
“Quattordici voti sicuri”
di Gianni Loy
con: Anna Cristina Serra
e con: Alberto Melis
musiche: Gianni Cardia
* * *
“Ricordando Padre Agostino”
a cura di Franco Meloni
con: Padre Salvatore Morittu
Suor Assunta Corona, FdC
Don Ettore Cannavera
Paolo Zedda, primo delegato diocesano del Mov.Studenti
Gabriella Marras, medico di padre Agostino
Amici di padre Agostino.
Interventi liberi
Cagliari – Venerdì 28 giugno 2024 – ore 17,30
Fondazione di Sardegna
Via San Salvatore da Horta
Spes contra Spem
Spes contra Spem
———————————————————————-
———————————-
Ringraziamo il nostro amico direttore di Rocca Mariano Borgognoni per l’autorizzazione a pubblicare il suo Editoriale, che condividiamo in toto, sul quindicinale del primo luglio.
————————————-
Oggi giovedì 27 giugno 2024
Assange: la libertà sconfigge il potere
27 Giugno 2024
A.P. Su Democraziaoggi.
Le libertà fondamentali hanno tutte la caratteristica di opporsi al potere e di essere inviolabili. Il potere non può vulnerarle. La vicenda di Assange ci ha dato una prova di questa verità. La libertà di stampa preserva l’informazione dalle compressioni che il potere realizza a tutela delle proprie nefandezze. Così gli USA hanno nascosto i propri […]
———————————————————
Oggi mercoledì 26 giugno 2024
In Sardegna, senza unità, futuro incerto
26 Giugno 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
In Sardegna il centrosinistra e andato bene anche alle comunali. Oltre alla Regione ha conquistato i maggiori comuni: Cagliari, Sassari, Alghero. Un bel balzo in avanti rispetto all’impresentabile Solinas o all’inconsistente Truzzu.
La Todde ha subito messo mano aĺl’emergenza più evidente: l’invasione degli impianti energetici, pale e pannelli solari in ogni dove senza criterio, perfino […]
———————————
Guilcer: dalla nostra inviata (in bicicletta) Carla Deplano
Non solo mare: in bicicletta tra i novenari del Guilcer.
di Carla Deplano
Metti un itinerario alternativo al mare, nel cuore della Sardegna selvaggia. Come una delle ciclo-escursioni organizzate dal CAI Club Alpino Italiano della sezione di Oristano. 40 chilometri di sterrata, carrareccia e asfalto tra ulivi millenari e il lago Omodeo come quinta scenografica alla scoperta di architetture preistoriche (nuraghi e domus de janas) e medievali del Comune di Ghilarza.
Le tappe: nuraghe Oschini, novenari della Madonna di Trempu, di San Serafino, di San Giovanni Battista, di San Michele arcangelo.
Il territorio: Guilcièr, distretto amministrativo del regno giudicale d’Arborea con capoluogo la bidda di Guilcièr,
poi Abbasanta e Sédilo nel Trecento. Accanto all’area comunale di Abbasanta, la curadoria era costituita dal territorio che attualmente comprende i Comuni di Aidomaggiore, Bidonì, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni. Nel Medioevo le originarie ville (bidde) surviventi e scomparse rientravano nella Diocesi di Santa Giusta, aggregata all’Archidiocesi di Oristano dal 1503.
I luoghi: cumbessias o muristenes.
Martedì 25 giugno 2024
Sardegna. Per un nuovo Statuto Speciale Atti del Convegno. Cagliari 18 aprile 2024. Scuola di cultura politica F.Cocco.
25 Giugno 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi.
A testimonianza di un dibattito ampio e articolato sui temi dell’Autonomia e dell’autogoverno, gli Atti […]
———————————-
Oggi lunedì 24 giugno 2024
Per combattere l’astensione servono i referendum.
24 Giugno 2024 su Democraziaoggi.
Alfiero Grandi
Il futuro della democrazia in Italia (in crisi) dipenderà dalla capacità di riportare a votare la maggioranza dei cittadini. I votanti alle europee sotto il 50% sono un allarme rosso.
La destra guadagna dalla crescita dell’astensione perché le bastano le percentuali. Fratelli d’Italia è cresciuto in percentuale ma ha perso 700.000 voti dal […]
————————————————————————-
Convegno. Sardegna per un nuovo Statuto speciale
24 Giugno 2024 su Democraziaoggi.
Martedì 25 giugno alle ore 17,30 presso la sala della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta 2, a Cagliari, indetto dalla Scuola di cultura politica Francesco Cocco,
Convegno: Sardegna, per un nuovo Statuto speciale
Idee, progetti e possibili processi di autogoverno
Presentazione degli atti del Convegno di Cagliari del 18 aprile 2024, a cura di Fernando Codonesu
————————————————————————————————
Oggi domenica 23 giugno 2024
La destra usa il premio di maggioranza per stravolgere la Costituzione
23 Giugno 2024 su Democraziaoggi.
Alfiero Grandi
Le destre hanno imposto l’approvazione definitiva alla Camera dell’autonomia regionale differenziata, che quindi ora è legge, e l’elezione diretta del Presidente del Consiglio è stata approvata dal Senato nella prima delle 4 letture richieste per le modifiche della Costituzione. Siamo ad una svolta.
Ora è chiaro a tutti, salvo chi non vuole capire che le […]
————————————————
NELLA CARTA TUTTI E CIASCUNO
di Bruno Forte
Riguardo alle recenti votazioni parlamentari che hanno aperto la strada alla cosiddetta “autonomia differenziata” e al “premierato” deve far riflettere il fatto che centottanta costituzionalisti di peso abbiano lanciato un appello tanto rigoroso, quanto documentato, in cui tra l’altro si legge: «La creazione di un sistema ibrido, né parlamentare né presidenziale, mai sperimentato nelle altre democrazie, introdurrebbe contraddizioni insanabili nella nostra Costituzione. Una minoranza anche limitata, attraverso un premio, potrebbe assumere il controllo di tutte le istituzioni, senza più contrappesi e controlli. Il Parlamento correrebbe il pericolo di non rappresentare più il Paese e di diventare una mera struttura di servizio del Governo, distruggendo così la separazione dei poteri. Il Presidente della Repubblica sarebbe ridotto ad un ruolo notarile e rischierebbe di perdere la funzione di arbitro e garante».
Morti e feriti sul lavoro e di lavoro: non è cambiato niente
Una lettera di Gianni Loy, già ordinario di Diritto del lavoro dell’Università di Cagliari.
Carissimi,
non ho il tempo per riscrivere un altro articolo sulle morti sul lavoro. Anche a cambiare il nome del morto, le considerazioni sarebbero le stesse. Non ho il tempo – anche se lo potrei recuperare – ma soprattutto non ne ho la voglia e, ahimè, la forza.
Quest’articolo, l’avevo inviato ad un quotidiano il mese scorso, dopo la morte, tragica, dei 5 di Palermo. Non è stato pubblicato, né ho ricevuto una risposta di cortesia. E’ per la delusione che non ve l’ho neppure inviato.
Il rituale è sempre lo stesso: ogni tanto riempiono le prime pagine per la morte brutale di una vittima dello sfruttamento, poi, nei giorni successivi, si giustificano le “piccole evasioni” che, se punite, metterebbero in ginocchio l’imprenditore inadempiente e metterebbero a rischio posti di lavoro!
Vi invio il vecchio articolo, senza modificare il nome dell’ucciso di stavolta. Cambierebbe poco. Ma se volete saperlo, anche quest’ultima storia era già stata scritta, sin quasi ai dettagli, in un cortometraggio di Peter Marcias. Era intitolato – è intitolato – : “Benvenuto Khalid”. L’unica differenza rispetto alla storia di oggi, è che il cadavere del lavoratore in nero, morto nel lavoro, era stata gettato sotto il ponte del Scaffa, anziché dinanzi alla casa. Il cortometraggio è di 15 anni fa. È cambiata qualcosa?
Buona giornata.
Le leggi ci sono
di Gianni Loy
Piangiamo altri morti sul lavoro, altri 5, a Palermo. Ci fermiamo a riflettere, come è giusto che sia, di fronte al dramma, senza rimedio, della morte.
Un dramma, quello della vita spezzata di altri lavoratori, che riporta alla luce una ben conosciuta tragedia quotidiana, quello dello sfruttamento, della disperazione, spesso del lavoro nero. Per poco, perché dopo il cordoglio delle autorità, una volta spenti i riflettori, sfogati la rabbia ed il dolore, la macina riprenderà a girare come se niente fosse accaduto. Come tante altre volte, dopo i tanti altri funerali che hanno accompagnato al camposanto i corpi di lavoratori e lavoratrici schiacciati dalla violazione delle leggi del lavoro, dal mancato rispetto delle misure di protezione contro i rischi. Piangiamo, anche se siamo tutti complici, in un certo senso, perché con i nostri comportamenti contribuiamo, o non ci opponiamo, alle quotidiane evasioni, o elusioni – ma che differenza fa? – di queste norme.
Probabilmente, come spesso avviene in simili occasioni, si leverà, ancora una volta, il coro di chi invoca l’inasprimento delle pene.
Ma Raffaele Guariniello, un ex magistrato, simbolo storico dell’impegno per il rispetto delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, ha subito messo in chiaro che “le leggi ci sono”. Semplicemente in pochi si curano di farle applicare. Lo ha ricordato ieri, ma lo predicava anche 30 anni fa. Non di rado, gli ispettori del lavoro – in numero gravemente insufficiente al bisogno – sono persino umiliati, ed esposti al pubblico ludibrio, perché nello svolgere il loro compito sarebbero colpevoli di ostacolare il “regolare” funzionamento di un’economia che pretende di camminare a briglia sciolta, con il solo obiettivo di onorare il suo solo Dio: il profitto.
Anche per questo milioni di giovani e meno giovani, donne, immigrati, dovranno continuare a guadagnarsi un tozzo di pane, a pochi euri l’ora, mettendo in conto di dover esporre a repentaglio la propria sicurezza.
Storia vecchia, quasi antica. Prima ancora che ce lo ripetesse Guariniello, lo aveva urlato a gran voce un prete, don Milani, oltre mezzo secolo fa, dopo aver assistito ai funerali di altri ragazzi, Maria, Matilde, Giovanna, Antonella, Tina, che più non ricordiamo chi fossero, erano ragazzi.
“Si, le leggi ci sono. – denunciava il priore di Barbiana – La società ci ha pensato. Eppure queste quattro leggi (sulla protezione della salute nei luoghi di lavoro) e molte altre sono violate ogni giorno, in 1200 stanzoni e 4500 telai, sotto gli occhi dei tutori dell’ordine. E non c’è neanche da dire che il telaio sia una macchina che si possa nascondere. Si sente di lontano. Pare impossibile che i tutori dell’ordine non sentano quel canto disperato delle macchine che chiamano, che urlano, che accusano”.
A oltre mezzo secolo da quella verità scomoda, pare davvero impossibile che quel fenomeno non sia stato neppure scalfito, che tutto si sia modificato senza che niente, o quasi, sia cambiato.
Oggi piangiamo. Da domani, si continuerà a parlare dell’eccessiva rigidità della norme, a chiedere tolleranza.
Chi continuerà a parlare del valore del lavoro rimarrà voce clamante, forse emarginato dai luoghi sacri del sapere, perché il Diritto del lavoro, se si continua di questo passo, finirà per ritornare ad essere una dottrina sovversiva. Proprio come già accaduto – anche questo tanti anni fa – ad un altro curato di campagna, Georges Bernanos, che per aver osato proclamare dal pulpito la semplice idea, “secondo la quale il lavoro non è una merce, sottomessa alla legge della domanda e dell’offerta, che non si può speculare sui salari, sulla vita degli uomini, come sul grano lo zucchero o il caffè – come lui stesso racconta – mi hanno fatto passare per un socialista e i benpensanti mi hanno fatto cadere in disgrazia a Montreuil”.
Amen e così sia!
Gianni Loy
——————————————
Il bracciante Satnam è morto di disumanità
Poteva essere salvato, Satnam Singh? Se fosse stato portato subito all’ospedale e non invece caricato su un furgone e abbandonato davanti alla sua baracca, forse oggi potrebbe essere ancora accanto a sua moglie. Mutilato, senza un braccio, ma vivo.
——————————————————
Su Avvenire
Caporalato. Nei campi dell’Agro Pontino c’è un esercito di lavoratori fantasma
Antonio Maria Mira giovedì 20 giugno 2024
———————————————————
Tutto questo lo dovranno accertare le indagini, ma resta un fatto: il modo in cui è morto il bracciante indiano impiegato in nero nell’Agro Pontino è davvero quanto di più disumano si possa immaginare. La politica si indigna e si interroga, la Chiesa chiede dignità per gli immigrati, i sindacati proclamano uno sciopero… Ma secondo un esperto interpellato dal nostro Antonio Maria Mira, nella provincia di Latina, dove vivono circa 30mila immigrati asiatici, i morti di lavoro sono almeno 15 ogni anno. Anche noi consumatori qualche domanda ce la dobbiamo porre: quando acquistiamo pomodori o bottiglie di conserva a prezzi bassissimi, ci chiediamo quale sofferenza e sfruttamento potrebbero nascondersi dietro quella “convenienza”? Su Avvenire del 22/6/2024 la riflessione di Pietro Saccò
———————————————————
*******************
Rocca 13/2024 e’ online
Padre Agostino del Movimento Studenti
Partecipazione e pathos per la Messa – a Santa Rosalia – Santuario San Salvatore da Horta – in suffragio del nostro amato amico padre Agostino Pirri ad un anno dalla sua morte, presenti anche suoi famigliari più stretti. Grazie a tutte e tutti e tra questi ai celebranti padre Simone Farci, custode, e padre Pietro Marini.
Si rammenta che il prossimo venerdì, 28 giugno, ricorderemo Agostino con una manifestazione laica, di cui pubblichiamo il programma in progress.
—————————————————
. ……………………………….[in progress]………….………
Quattordici voti sicuri”
di Gianni Loy
con: …
* * *
“Ricordando Padre Agostino”
a cura di Franco Meloni
con: Padre Salvatore Morittu
Suor Assunta Corona, FdC
Paolo Zedda, primo delegato diocesano del Mov.Studenti
Gabriella Marras, medico di padre Agostino
Gli Amici di padre Agostino.
Interventi liberi
Cagliari – Venerdì 28 giugno 2024 – ore 17,30
Fondazione di Sardegna
Via San Salvatore da Horta, 1
——————————————————-
Oggi sabato 22 giugno 2024
Transizione ecologica e colonialismo
22 Giugno 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Credo che nessuno di noi possa non essere d’accordo con la necessità della transizione ecologica. Siamo tutti d’accordo in area progressista con l’urgenza di eliminare le energie fossili inquinanti per far prevalere sole e vento. Non è difficile condividere questo assunto di Rosamaria Maggio nel suo post di ieri su questo sito. Mi paiono invece […]
—————————————————-