Referendum Autonomia differenziata
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ci invia la registrazione della Riunione dei Comitati territoriali (che non pubblichiamo, ma potete trovare sulla pagina fb dello stesso Coordinamento) e un appunto riassuntivo dello stato dell’arte sulla raccolta di firme. Lunedì c’è la riunione della Via Maestra e avremo informazioni più strutturate che pubblicheremo. Saluti
Referendum contro l’Autonomia differenziata
* Depositato quesito: 5-7-2024.
* Firmatari CGIL, UIL, associazioni via maestra + partiti opposizione (tranne Calenda).
* Statuto del Comitato referendario entro questa settimana (entro il 14 luglio).
* Moduli cartacei stampati, pronti dal 15-16 luglio per distribuzione su territori in CdLT.
* Sito web in costruzione.
* 20-21 luglio 2024 potrebbe essere fine settimana / giornate di lancio e giornata di firma massiva dei soggetti promotori e inizio diffusione firme online, nonché di iniziative sui territori.
* Raccolta con moduli cartacei in feste di partito, circoli arci, concerti ecc.
* In questi giorni le 5 regioni (Campania, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna) avanzeranno parallelamente 2 quesiti: di abrogazione totale e quesito con abrogazioni parziali.
* Costituzione dei comitati territoriali deve partire fin da subito.
* Oltre a banchetti collettivi del comitato, tutti i soggetti devono fare proprie raccolte cartacee e online come singoli (partiti, associazioni, non solo banchetti coordinati da CGIL).
* Ci sarà un logo ad hoc e relative grafiche per la raccolta firme referendum contro Autonomia Differenziata.
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Oggi venerdì 12 luglio 2024
Il regno d’Italia nasce dal regno di Sardegna?
12 Luglio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Nei giorni scorsi l’Unione sarda ha diffuso un opuscolo in cui lo storico Francesco Cesare Casula ha illustrato la sua nota tesi secondo cui il Regno d’Italia è nato dal Regno di Sardegna. Ora, da un punto di vista formale la tesi appare ineccepibile. Il processo unitario italiano è stato guidato dal Regno di Sardegna […]
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Diocesi di Cagliari
COMUNICATO STAMPA
Oggi giovedì 11 luglio 2024
Contro l’Autonomia differenziata, un nuovo CLN
11 Luglio 2024 su Democraziaqgi
Referendum abrogativo della legge Calderoli: non si è mai vista una richiesta di referendum sostenuta da uno spettro così ampio di forze politiche e sociali.
di Domenico Gallo
Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”? […]
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Campagna per l’adesione alla proposta di OPG osservatorio per la Giustizia di intitolare a ALDO SCARDELLA, Vittima dell’Errore Giudiziario, l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari.
. Servizio di Massimiliano Rais.
https://www.videolina.it/articolo/tg/2024/07/10/cagliari_aldo_scardella_l_aula_del_tribunale_con_il_suo_nome-78-1201982.html
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Aladinpensiero appoggia e s’impegna nella campagna per la raccolta delle firme, in collaborazione con il proponente OPG e altre organizzazioni aderenti come l’Associazione Socialista Diritti e Riforme. L’avv. Patrizio Rovelli ci informa che allo stato sono state effettivamente raccolte o prenotate circa 1000 firme, ma l’obbiettivo è ben più ambizioso. A settembre si conta di allestire appositi banchetti in alcune piazze della città. Per ora chi volesse aderire può scaricare il modulo sotto riportato, scannerizzarlo e inviarlo alla mail opg.giustizia@gmail.com o anche richiedere tramite la stessa mail, l’invio del modulo compilabile online.
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Il modulo di adesione alla Campagna
Oggi mercoledì 10 luglio 2024
Alla ricerca delle radici, tra passato e presente.
10 Luglio 2024 su Democraziaoggi.
Costanza Gerini
Il libro di Rosamaria Maggio dal titolo “Migrazioni italiane in Tunisia storia dei Montelatici dagli inizi dell’Ottocento”, da poco pubblicato, frutto di un lavoro certosino di ricerca archivistico/documentale, di incontri con persone che per motivi diversi custodiscono ancora oggi notizie preziose, e di viaggi nei luoghi della memoria in […]
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Oggi martedì 9 luglio 2024
La parola passa alla Consulta, alle Regioni e ai cittadini
9 Luglio 2024 su Democraziaoggi
Alfonso Gianni
Le destre cantano vittoria per avere fatto approvare il Ddl Calderoli sulla Autonomia differenziata ed in prima lettura il Ddl costituzionale sull’elezione diretta del Presidente del consiglio. Lo hanno fatto ricorrendo a tutte le possibili restrizioni dei tempi della discussione per abbattere l’ostruzionismo delle opposizioni. Sono ricorse fino all’aggressione fisica in Aula di un […]
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Oggi lunedì 8 luglio 2024
Lunedì 8 luglio 2024
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Orban il pacifista e anche Le Pen
8 Luglio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Stiamo assistendo a cose inverosimili. La pace è sempre stato un obiettivo della sinistra. Il movimento operaio fin dalle sue origini ha sempre ritenuto la guerra uno strumemto di prevaricazione e di comando delle classi dominanti nei riguardi dei ceti subalterni. Spesso uno scontro tra stati e forze imperialiste col massacro dei lavoratori. Come […]
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I numeri più recenti de il manifesto sardo online
Il numero 384
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Il numero 385
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Oggi domenica 7 luglio 2024
7 luglio 1960 eccidio di Reggio Emilia. Il sangue amaro “versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti”. Dal governo Tambroni al governo Meloni
7 Luglio 2024 su Democraziaoggi
Alfiero Grandi
Il 7 luglio ricorre il 64° anniversario della manifestazione antifascista del 1960 a Reggio Emilia durante la quale la polizia sparò e uccise 5 persone, la crisi più acuta di un periodo inquietante per l’Italia. Dobbiamo ricordare anzitutto i morti in difesa delle libertà democratiche, conquistate a caro prezzo […]
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Il Papa: la democrazia non gode di buona salute, serve creatività per costruire il futuro
Nel primo discorso presso il Centro Congressi di Trieste, Francesco sottolinea che “l’indifferenza è un cancro della democrazia”, forte l’invito alla partecipazione che va allenata – afferma il Papa – con solidarietà e sussidiarietà perché la fraternità fa fiorire i rapporti sociali. Preoccupa l’astensionismo elettorale
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
È un discorso sottolineato da molti applausi quello che Papa Francesco rivolge ai partecipanti alla 50.ma Settimana sociale dei cattolici sul tema: “Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro” che si chiude in questa domenica, 7 luglio, a Trieste. Giunto poco prima delle 8 nella città di frontiera tra l’Italia e i Balcani, il Pontefice intreccia il suo discorso con il ricordo personale, parlando del nonno che aveva combattuto sul Piave e che per primo gli aveva fatto conoscere Trieste.
Chiesadituttichiesadeipoveri News
noi amiamo l’Ungheria, non perché l’ama la signora Meloni e nemmeno perché Salvini è entusiasta di raggiungere Orban nel nuovo gruppo di destra, “I Patrioti” del Parlamento europeo. Amiamo invece l’Ungheria perché era quello l’obiettivo da distruggere assegnato all’Italia, per mezzo dei missili nucleari installati a Comiso, nella distribuzione internazionale del lavoro tra i Paesi dell’area atlantica, nel caso fosse scoppiata la guerra atomica. Chissà perché proprio l’Ungheria. Fatto sta che, pur non sapendo che l’obiettivo fosse l’Ungheria, un imponente movimento popolare insorse in Italia contro i missili di Comiso. Solo in Sicilia, per sloggiare i Cruise, furono raccolte un milione di firme. Infine quei missili non furono sparati, l’Ungheria fu salva e anche noi.
Giustizia riparativa
Perché intitolare ad Aldo Scardella l’Aula magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari?
di Patrizio Rovelli*
Il nostro obiettivo è avere la certezza che nessuno dimentichi mai la tragica fine di questo giovane. Soprattutto le nuove generazioni e in particolare giudici, avvocati, pubblici ministeri e agenti e ufficiali di polizia giudiziaria che nel 1986 – l’anno in cui il 2 luglio Aldo si tolse la vita da innocente nel carcere di Buoncammino a Cagliari – non erano neppure nati o erano ancora ragazzi.
Va detto che sul tema degli errori giudiziari si gioca oggi una partita importante del futuro della Giustizia nel nostro Paese. L’articolo 24 comma 4 della Costituzione (rimasto in gran parte inattuato) stabilisce, infatti, che la legge deve determinare “le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari”. E il sistema processuale è ancora sprovvisto di una disciplina che consenta agevolmente a chiunque assuma di essere stato condannato ingiustamente con sentenza irrevocabile, di far nuovamente ricorso alla giurisdizione per ottenere il riconoscimento della propria innocenza.
La Giustizia, secondo la Legge Fondamentale, può quindi sbagliare così come l’esperienza dimostra. E possono sbagliare non solo gli inquirenti (i pubblici ministeri e la polizia giudiziaria), ma anche i giudici e naturalmente gli avvocati che tutelano nel processo imputati e persone offese.
La morte di Aldo è stata la conseguenza di uno degli errori giudiziari più evidenti degli ultimi cinquant’anni.
Aldo era innocente tanto che dopo la sua morte i veri autori dell’omicidio di cui era ingiustamente accusato furono arrestati e condannati.
Il sacrificio della Sua vita deve essere sempre ricordato da chiunque quotidianamente varchi la soglia di un Tribunale. Tutti dobbiamo essere consapevoli della delicatezza dei nostri ruoli e delle enormi sofferenze che gli errori giudiziari arrecano a chi li subisce e ai loro cari.
È nostro dovere provare a immaginare una giustizia penale diversa in cui l’analisi della casistica degli errori giudiziari consenta di evitarli, attraverso la riforma di tutti quegli istituti processuali che comunque incidono sulla decisione del giudice.
È certamente importante ribadire che la ragionevole durata del processo è un valore fondamentale. Ma lo è ancora di più il contenuto di verità e giustizia delle decisioni dei tribunali.
La magistratura, l’avvocatura e soprattutto il Legislatore devono avere consapevolezza, ognuno per la parte di propria competenza, della fondamentale rilevanza di queste tematiche.
Va a questo proposito ricordato che in alcuni recenti interventi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ribadire, a margine del caso Palamara, come sia assolutamente necessaria una “rigenerazione etica e culturale” della magistratura italiana. Lo ha scritto nell’ottobre del 2021 in una lettera inviata al presidente della ANM; e lo ha ribadito all’inizio del 2022 nel discorso tenuto davanti alle Camere riunite in occasione del suo secondo insediamento nella più alta carica dello Stato.
In verità qualche segnale di riflessione è da ultimo venuto anche dalla magistratura che nella sua parte più sensibile ha ricordato e riconosciuto gli errori gravissimi commessi nella vicenda di Enzo Tortora.
Così come pare di poter cogliere un segnale positivo in uno degli ultimi passaggi della Mozione approvata dal 36º congresso nazionale dell’ANM tenutosi a Palermo dal 10 al 12 maggio scorso, nel cui terzultimo capoverso si legge che è auspicio della ANM che la comune cultura di giudici, avvocati e pubblici ministeri possa concorrere a rendere la giustizia “migliore e più giusta”.
Sorprende non poco a tale ultimo proposito che nei tanti progetti di riforma costituzionale presentati dal Governo e dal guardasigilli Nordio, considerato da molti un garantista, non vi sia neppure una proposta che finalmente contempli la piena attuazione dell’articolo 24 comma 4 della Costituzione.
Va in conclusione ricordato il pensiero – oggi più che mai attuale – di Francesco Carnelutti che affermava che dietro ogni sentenza di assoluzione c’è sempre un errore giudiziario. Un errore giudiziario che merita “riparazione”, secondo una corretta interpretazione e attuazione del dettato costituzionale, riconoscendo a chi è stato assolto il diritto al risarcimento per il danno subito all’immagine e al patrimonio economico e affettivo a causa della ingiusta sottoposizione al processo.
*Patrizio Rovelli
Presidente OPG – osservatorio per la Giustizia.
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Articolo apparso come Editoriale su L’Unione Sarda.
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Per opportuna correlazione ripubblichiamo il servizio su Aldo Scardella a 38 anni dalla sua morte.
Accadde 2 luglio di 38 anni fa. Per non dimenticare Aldo Scardella
Il 2 luglio del 1986 nel carcere di Buoncammino moriva Aldo SCARDELLA vittima di un evidente errore giudiziario. Aveva 26 anni ed era accusato di un omicidio che non aveva commesso.
Dopo la sua morte la Procura di Cagliari arrestò gli autori di quel crimine che vennero poi condannati dalla giustizia italiana.
Di lui parlò Enzo Tortora che volle visitare la sua tomba e deporvi dei fiori.
L’Osservatorio per la Giustizia ha deciso di raccogliere le firme per intitolare ad ALDO l’aula più importante del palazzo di giustizia di Cagliari.
Perché nessuno dimentichi mai, varcando l’ingresso del tribunale della nostra città, il sacrificio della vita di questo giovane condannato a diventare un drammatico e dolorosissimo esempio di errore giudiziario.
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Questa mattina mi sono sentito sinceramente onorato di accompagnare Cristiano Scardella, fratello di Aldo e l’avv. Patrizio Rovelli, amico di sempre, a rendere omaggio ai Aldo Scardella morto suicida il 2 luglio del 1986 nel carcere di Buoncammino, vittima innocente di un clamoroso errore giudiziario. Con commozione abbiamo accarezzato la foto del giovane Aldo e deposto un mazzo di garofani rossi sulla sua tomba. Aldo merita molto di più dei nostri omaggi e della nostra commozione, seppure importanti perchè sinceri e per lui impegnati, merita di essere ricordato da tutti, compresi gli operatori della giustizia, quella giustizia che a lui è stata barbaramente negata. Ecco perchè la proposta dell’Osservatorio per la Giustizia di intitolare ad ALDO l’aula più importante del palazzo di giustizia di Cagliari, va appoggiata e portata avanti con convinzione e impegno corale fino alla sua accoglienza [fm].
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E’ online Rocca n. 14/2024
15 luglio 2024
Oggi sabato 6 luglio 2024
“Europa, quanti ancora?”. Dieci anni dopo “Mare nostrum” il Mediterraneo è un cimitero
6 Luglio 2024 su Democraziaoggi
Duccio Facchini — 1 Luglio 2024 Altraeconomia
Uno dei 17 corpi avvistati dalla Ong Sea-Watch nel Mediterraneo centrale a inizio giugno 2024 © Sea Watch
Dall’interruzione nel 2014 dell’ultima “vera” operazione di ricerca e soccorso in mare, il bilancio è di 30mila morti e dispersi accertati. Una strage prevedibile che mostra il volto disumano e gli obiettivi delle politiche […]
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Irpinia
Sul “fatalismo” delle genti meridionali
di Lucio Garofalo
In Irpinia, come in altre aree interne del Sud, la negazione sistematica ed estesa della cittadinanza, dei diritti politico-civili per le classi popolari, il loro asservimento ai notabili locali, obbliga le giovani generazioni proletarie a mendicare elemosine o favori elargiti secondo sistemi clientelistici e paternalistici, retaggio di un passato feudale: per ottenere anche un lavoro miserabile, precarizzato e malpagato, sprovvisto di qualsiasi tutela, persino per richiedere un banale certificato, i diritti sono svenduti in cambio di voti ipotecabili a vita. Questa mentalità subalterna è il sintomo inequivocabile di una sudditanza culturale, politica e psicologica, è un’eredità semi-feudale, che ispira il fatalismo e la rassegnazione delle genti meridionali: un elemento intrinseco alla “normalità quotidiana”, che induce le persone ad accettare la sudditanza come “stato di natura ineluttabile”, in base ad una inesistente “legge di natura”, che nella sfera storico-sociale non ha ragion d’essere.