Risultato della ricerca: povertà
Incontri
‘La possibilità di avere un proprio futuro’:la nuova emigrazione in Italia e l’attualità sociopolitica nell’incontro con Luigi Manconi
4/08/2020 Pubblicato in: la riflessione politica.blog/incontri.
di Daniele Madau
Non potrebbe esistere interlocutore migliore per la rubrica ‘Incontri’, per parlare della stretta attualità sociopolitica in termini di diritti umani, che, così lontana dalle innocenti evasioni estive, ci interpella quotidianamente, del professor Luigi Manconi. Per inverare quanto appena affermato, ecco una sintesi delle sue recenti attività, soprattutto come parlamentare: da senatore, nell’ottobre e dicembre 2017 lancia l’iniziativa di uno sciopero della fame per l’approvazione della legge dello ‘ius soli’. Nel 2018 il presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni lo nomina coordinatore dell’UNAR, l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, istituito all’interno del Dipartimento per le pari opportunità. Ha promosso l’associazione “Italia-razzismo” ed è presidente di “A buon diritto Onlus”,dedicati ai luoghi e alle procedure di privazione della libertà e al rapporto tra immigrazione straniera e società italiana. Alla sue spalle ha, poi, una lunga carriera di studioso dei fenomeni politici e sociologici.
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Che succede?
ITALIA PIÙ PRECARIA E DISEGUALE, E LE DIFFICOLTÀ A CAMBIARE ROTTA
3 Agosto 2020 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
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Il Comitato Riconversione Rwm ha lanciato la petizione “Riconvertire la Rwm per fermare lo scempio e generare futuro”
Oggi sabato 25 luglio 2020
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L’Italia di sotto e l’urgenza di un vero New Deal
25 Luglio 2020
Marco Revelli dal Il Manifesto
Pubblichiamo questo intervento di Marco Revelli apparso su Il Manifesto qualche settimana fa, perché ci indica la direzione in cui dovrebbe andare l’utilizzo dei cospicui fondi europei dopo l’accordo di Bruxelles.
Lavoro. C’è una parte di Paese che ha pagato in modo feroce il proprio prezzo al virus, e che […]
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SARÀ LA STAGIONE DELLE VERE RIFORME? INTANTO LA CAMERA APPROVA L’ASSEGNO UNICO PER I FIGLI
23 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi | Su C3dem.
In Brasile è genocidio.
Lettera di Frei Betto agli amici
Cari amici e amiche
In Brasile sta avvenendo un genocidio!
In questo momento che sto scrivendo, 16 luglio, il Covid, presente da febbraio, ha già ucciso 76 mila persone. Vi sono quasi 2 milioni di contagiati. Questa domenica 19/07 arriveremo a 80.0000 vittime. Ed è possibile che quando leggerai questo appello si arrivi a 100.000 mila vittime.
Quando ricordo che nella guerra del Vietnam, nel corso di 20 anni di storia, 58.000 militari americani furono scarificati, ho la consapevolezza della gravità della situazione nel mio Paese. E questo orrore causa indignazione e rivolta. E noi sappiamo che le misure di precauzione e restrizione, adottate in tanti altri Paesi, avrebbe potuto evitare un numero così alto di morti. Questo genocidio è figlio dell’indifferenza del governo Bolsonaro. Si tratta di un genocidio intenzionale. Bolsonaro si compiace dell’altrui morte. Quando era un deputato federale in un’intervista del 1999 aveva dichiarato: “Tramite il voto non vai cambiare questo Paese, assolutamente in niente! Cambierà il Paese se ci sarà una guerra civile e se faremo ciò che la dittatura militare non ha fatto: uccidere 30 milioni di persone!” Votando per l’impeachment della Presidente Dilma, Bolsonaro offrì il suo voto in memoria del più noto torturatore dell’Esercito, il Colonnello Brilhante Ustra.
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Oggi domenica 12 luglio 2020
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Carbonia. Massicce fin da subito le adesioni al Sindacato
12 Luglio 2020
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Nuovo post domenicale sulla storia di Carbonia. L’inizio il 1° settembre 2019.
Massicce fin da subito le adesioni al sindacato a Carbonia, ricreare il sindacato libero significa abituare, rieducare i lavoratori ‘alla partecipazione democratica, dopo il sonno forzato imposto dal fascismo, e cominciare a costruire nell’attività quotidiana quadri e dirigenti in grado di rispondere […]
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Un umanesimo sociale integrale, a prova di virus
8 Luglio 2020 by Ettore Bucci | Su C3dem.
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“Per l’Europa ora si deve guardare a Sud”
Rachele Gonnelli
Sbilanciamoci, 8 Luglio 2020 | Sezione: Politica, primo piano
“Quanto più il Nord abbandona il Sud, tanto più l’Italia si smarrisce”. Secondo Adriano Giannola, presidente di Svimez, il Sud va anzitutto ricostruito, con un progetto che consenta all’Italia di recuperare nel Mediterraneo il ruolo di cervello logistico del Sud Europa.
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Covid & povertà. Alla (ri)conquista del lavoro: sfida decisiva,
come le alleanze
Leonardo Becchetti su Avvenire.
sabato 11 luglio 2020
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L’alleanza tra la Laudato sì’ e l’Agenda Onu 2030 per affrontare i problemi del Pianeta dopo la pandemia
“Niente sarà come prima”: è quanto sentiamo sempre più spesso a commento del “dopo la pandemia del coronavirus”. Già, ma intanto non siamo ancora al “dopo” e poi non è detto che tutto andrà meglio. Anzi, constatiamo come purtroppo molto sta andando peggio e che “tutto andrà meglio” è sopratutto un auspicio. Siamo ancora in prevalenza sconcertati e disorientati, anche se dobbiamo dare atto che tanti segnali positivi inducono a non abbandonarci al pessimismo. Abbiamo comunque bisogno di riferimenti solidi e affidabili. Tra questi provvidenzialmente ci soccorre la Laudato sì’, l’enciclica di Papa Francesco, che proprio lo scorso 24 maggio ha compiuto 5 anni.
L’enciclica non è un “manifesto politico”, bensì un messaggio pastorale che impegna in primo luogo i cattolici affinchè perseguano un percorso di riconversione ecologica, nella sua accezione di “ecologia integrale”: interdipendenza tra ambiente e società, natura e persone. Tuttavia, così come avevano fatto suoi predecessori, a partire da Giovanni XXIII con l’Enciclica Pacem in terris, Papa Francesco si rivolge non solo al “mondo cattolico” ma “a tutti gli uomini di buona volontà”: a “ogni persona che abita questo pianeta”, per “entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune”.
Bisogna dire che questa impostazione ha avuto notevole successo dal momento in cui anche grandi settori del mondo laico hanno risposto entusiasticamente alle sollecitazione dell’enciclica, accettandone le raccomandazioni e impostando comuni azioni di sensibilizzazione e d’intervento concreto a salvaguardia del pianeta e di chi lo abita. Alcuni mesi dopo l’uscita dell’enciclica – precisamente il 25 settembre 2015 – l’Onu ha approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che propone il raggiungimento di 17 Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile entro l’anno 2030, che vanno dalla tutela dell’ambiente, alla lotta contro le povertà, ai diritti dell’umana convivenza (lavoro, salute, istruzione, uguaglianza). Si afferma pertanto una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo, proprio come prevede la Laudato sì’!
Occorre evidenziare il carattere fortemente innovativo dell’Agenda, che si basa su un chiaro giudizio dell’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo capitalista neo liberista, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. Tutti i Paesi – senza distinzioni, anche se evidentemente le problematiche sono diverse a seconda del posizionamento socio-economico – devono impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli Obbiettivi entro il 2030. Ciascun Paese viene valutato periodicamente sui risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’Onu e dagli Stati nazionali, auspicabilmente sostenuto dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. L’attuazione dell’Agenda richiede pertanto un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese alle pubbliche amministrazioni, dalla società civile, al volontariato e alle entità del terzo settore, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura. Vero è che l’Agenda non può obbligare nessuno Stato a comportamenti virtuosi, ed è questo il suo maggiore limite, ma intanto tutti possono distinguere i buoni dai cattivi. E si potrà constatare – come già accade – che gli Stati che si attengono alle indicazioni dell’Agenda Onu rispondono più efficacemente ai problemi delle loro popolazioni, aggravati dalla pandemia. Ma la risposta evidentemente deve essere di dimensioni mondiali.
Al riguardo appare coerente l’appello formulato dal Premio Nobel per la Pace (1980) Adolfo Perez Esquivel per “l’unità umana da costruire e dell’obiettivo politico primario, difficile ma non impossibile, di giungere a una Costituzione della Terra, da cui i diritti fondamentali di tutti gli abitanti del pianeta siano salvaguardati”. E denuncia come “l’attuale pandemia non sia solo quella del virus, ma quella della fame, della paura, delle diseguaglianze, della povertà, del dissesto ambientale”. Lancia pertanto un allarme sulla urgenza di politiche di radicale alternativa se non si vuole portare l’umanità intera al disastro. “Il giorno dopo della Pandemia è oggi, non domani: domani può essere troppo tardi”.
Infine, dobbiamo constatare che tuttora permane una insufficiente conoscenza sia della Laudato sì che dell’Agenda Onu 2030, e che è necessario incrementare delle stesse iniziative di sensibilizzazione a tutti i livelli e in ogni possibile circostanza, sollecitandone l’applicazione concreta nelle politiche di sviluppo. Ciò vale soprattutto in questa fase storica che ci tocca vivere, avendo bene a mente l’avvertimento di papa Francesco nel giorno di Pentecoste (31 maggio 2020): “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”.
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*Franco Meloni: articolo pubblicato sul quindicinale della Diocesi di Ales-Terralba Nuovo-Cammino. Ripreso anche da Giornalia.
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ASviS: aggiornamento delle analisi regionali al 2018. Il dato sardo.
L’ASviS pubblica l’aggiornamento delle analisi regionali al 2018, che evidenziano una forte divisione territoriale per i Goal riguardanti la povertà, i servizi igienico-sanitari, il lavoro, le diseguaglianze, l’ambiente. Meglio innovazione e cultura, ma ancora lontani dalla media europea (23/06/2020).
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La Sardegna migliora sensibilmente per il Goal 7 e, in misura minore, per gli Obiettivi 4 e 12. L’indicatore sintetico del Goal 7 mostra una variazione positiva grazie alla forte crescita dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, che aumenta complessivamente di 18 punti percentuali, attestandosi al 34% nel 2018. L’Obiettivo 4, relativo all’istruzione, deve la sua performance positiva all’incremento della quota di persone di 25-64 anni che hanno ottenuto un diploma di scuola media superiore e all’aumento della quota di laureati nella fascia di età 30-34 anni. La variazione peggiore è relativa al Goal 1, a causa dalla crescita dell’incidenza della povertà relativa e degli individui in famiglie a bassa intensità lavorativa.
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A proposito di Agenda Onu 2030 e Sardegna, un commento.
Mi ha meravigliato che nei rapporti Crenos e Banca d’Italia sull’economia della Sardegna 2020 non si faccia neppure cenno all’Agenda Onu 2030. Mi sarei aspettato un ragionamento sull’utilizzo dei 17 Obbiettivi per lo sviluppo sostenibile perlomeno nelle conclusioni, soprattutto in quelle del Crenos. A mio avviso una grave lacuna. Anche in considerazione dell’adesione dell’Italia all’Agenda, che peraltro il Governo è impegnato a declinare nei piani di sviluppo a livello nazionale, così come le Regioni al livello decentrato.
A onor del vero dell’Agenda Onu 2030 ha parlato Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, nel suo saluto iniziale all’evento della Banca d’Italia (martedì 22 giugno 2020). Rendiamo merito. (f.m.).
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TERZO SETTORE, questo (tuttora) sconosciuto.
TERZO SETTORE che cosa è cambiato, dentro e fuori.
Fiorella Farinelli, su Rocca.
Li abbiamo visti in azione negli ultimi mesi, gli uomini e le donne del volontariato. Sulle ambulanze in corsa verso gli ospedali nelle strade deserte delle città assediate dalla pandemia, nelle case e negli alberghi trasformati in lazzaretti, nelle mille iniziative a supporto dei rinchiusi nei tanti ghetti esposti al contagio della nostra modernità crudele. Gli edifici occupati dai senza tetto, le baraccopoli degli ultimi degli ultimi, i campi Rom, i marciapedi e i lungofiume desolati dei più disgraziati. E poi i luoghi apparentemente più facili del conforto agli anziani rimasti soli, dell’aiuto alle famiglie con disabili abbandonati dai servizi pubblici, dei pasti da preparare per le file sempre più numerose delle mense dei poveri. [segue]