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IL CALAMAIO di LICIA LISEI
Plutarco – della serie : i filosofi e gli animali
Plutarco (uno dei grandi autori greci che eliminò la carne dalla propria dieta, così come, prima di lui, avevano fatto Pitagora e Platone ) scrisse alcuni importanti trattati : Sull’ intelligenza degli animali di terra e di mare”; “Gli animali usano la ragione” , ma soprattutto, di lui si ricorda il fondamentale “De esu carnium” (Sul mangiar carne) in cui l’autore ricorda che il mangiar carne non è la condizione naturale dell’ uomo ma un passaggio traumatico della sua storia, quando l’uomo, da animale predato , passò dalla parte dei predatori…
Plutarco scrisse questo testo (molto bello da leggere ancora oggi e di grande attualità) andando decisamente contro corrente rispetto alla concezione antropocentrica greco-ellenistica.
(Plutarco, nato a Cheronea nel 50 dc (circa), studiò ad Atene, ebbe incarichi importanti a Roma, sotto l’imperatore Adriano. Come scrittore è noto, soprattutto per le sue “Vite parallele”
Licia Lisei fb
LA LAMPADA di ALADIN
Benedictus XVI PP.
“(…) Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.” (Benedictus XVI PP.)
DIBATTITO sulla città a partire dal Carnevale a Cagliari: come muore una tradizione. Cancioffali non brucia più. Perché?
Dal suo sito, riprendiamo una riflessione di Vito Biolchini che parte dalla morte del tradizionale carnevale cagliaritano per proporre temi di più ampia portata: “Nel Carnevale si rispecchia l’anima popolare di questa città. Far morire il carnevale vuol dire sottrarre senso, impoverire Cagliari. Non alimentare una tradizione significa rompere quel filo che lega il passato al futuro. Il centro storico si salva anche preservando le sue tradizioni, e il Carnevale lo è. Nella decisione dell’amministrazione Zedda di azzerare di fatto tutte le manifestazioni legate al carnevale si intuisce un deficit preoccupante di “cagliaritanità”. Sto esagerando? Ognuno tiene al suo mondo e cerca di proteggerlo. La morte del carnevale cagliaritano come espressione di una cultura popolare cittadina per me è una pessima notizia. Cagliari ha bisogno di riflettere su se stessa e di salvare la sua anima popolare più autentica. Bisogna riprendere a studiare questa città, a coglierne i nessi più profondi. Ripartiamo da Alziator, da Romagnino, da Giuseppe Podda, da Sergio Atzeni. Cagliari ha bisogno di riprendere a produrre un’elaborazione culturale su di sé e di trasformarla in atti di governo, ha bisogno di riscoprire la sua antica identità di città con 2500 anni di storia alle spalle, ha bisogno di ricucire quella trama spezzata da quasi vent’anni di centrodestra berlusconiano. Altrimenti si corre il rischio di far morire una tradizione o di snaturare un luogo, e poi di vantarsi pure di averlo fatto, magari low cost. Ed è chiaro non stiamo parlando di soldi, ma di cultura”.
Il Carnevale a Cagliari: come muore una tradizione. Niente “cambara e maccioni”, Cancioffali non brucia più. Perché?
di Vito Biolchini
(dal sito, 10 febbraio 2013 alle 11:06)
Dopo una lunga agonia, il Carnevale a Cagliari è morto. Quest’anno niente sfilate, niente carri allegorici, niente di niente. Un giro per le strade di Castello, un ritrovo in piazza del Carmine e poi tutti a casa (ecco lo scarno programma). A Stampace non risuona più il grido “cambara e maccioni!”, Cancioffali non brucia più. Perché?
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
Gli uomini spesso trovano interesse a non pensare o non hanno l’energia e la costanza occorrenti per pensare sul serio. Ma se pensano, vincendo gli ostacoli che si frappongono, possono giungere al vero. (Leo Valiani, nato il 9 febbraio 1909).
Aladinews comunica l’innovazione. Start up innovative: attenti alla prima scadenza del 18 febbraio!
START UP INNOVATIVE: Cosa fare per iscriversi alla sezione speciale del registro imprese. Trovate tutte le indicazioni sul sito della camera di commercio di Cagliari.
Informazioni riprese dal blog Oivcamcomca.
Intanto ricordiamo che la mattina di venerdì 8 marzo si terrà in Camera di Commercio un seminario di informazione organizzato in collaborazione con il Centro Studi Relazioni Industriali dell’Università di Cagliari
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
E la cucaracha?
di Nicolò Migheli | da Sardegnademocratica
In Totò e Cleopatra, un film dal 1963, il comico napoletano interpretava due personaggi: Marcantonio perso d’amore per Cleopatra e Totonno, il fratello mercante di schiavi che sostituiva il primo in momenti delicati. In una scena Marcantonio arringava la folla dicendo che voleva: la Tracia, la Licia, la Cilicia e la Cappadocia. Totonno si intromise con: e la Cucaracha? Costringendo il fratello ad aggiungerla alle rivendicazioni territoriali.
Berlusconi ha con l’elettorato un rapporto simile. Il messaggio viene prima testato con focus group, poi lanciato ed infine valutato con i sondaggi. Ogni sua affermazione, compresa quella su Mussolini, sono soggette a quel percorso. Il risultato è un ingigantire la promessa. E’ del tutto inutile che qualcuno gli chieda se quelle affermazioni, come l’ultima sull’IMU siano sostenibili. Domande che non raggiungono la soglia di attenzione perché agiscono da interruttore del sogno. Come tali rifiutate. Le campagne elettorali sono il luogo del messaggio semplice e il cavaliere lo sa molto bene.
Goustave Le Bon, il primo teorico della psicologia delle folle, affermava che l’azione manipolativa del consenso passa tramite: l’affermazione, la ripetizione, il contagio. Ovvero il messaggio affermato anche se palesemente falso, ripetuto più volte, convalidato da “esperti,” diventa verità che si diffonde di bocca in bocca, fino a diventare sentire comune. Un meccanismo che comporta l’innalzamento continuo della promessa, L’illusione che si autogenera.
Non potrebbe essere diversamente. Il rapporto che unisce il capo al suo popolo è speculare. Entrambi sanno che è menzognero ma è comunque più consolatorio della verità. Gli elettori sanno che non manterrà la promessa, ma nel contempo si insinua il dubbio: e se poi? La campagna elettorale del vecchio venditore di elisir ha costretto anche Monti a seguirlo sul suo piano. Con effetti esilaranti. L’algido professore, padrone dei numeri e della realtà, costretto ad inseguire i sogni. Bersani non da meno tentando di parlare di programma.
Questa campagna elettorale stretta tra due populismi, quello del PDL e quello del M5S, che si sostengono vicendevolmente, è di sicuro una delle più brutte degli ultimi anni. Si sperava che il declino della destra fosse accompagnato da un rinsavimento. Non è accaduto. In molti si chiedono se ancora una volta gli elettori cadranno nella trappola sperimentata. E’ molto probabile che sia così. La crisi e la disperazione portano ad inseguire le illusioni. Non a caso l’Italia è il luogo in cui il gioco d’azzardo sta avendo uno sviluppo incredibile.
Comunque vadano le elezioni il prossimo governo dovrà rispettare gli impegni europei presi. Il Parlamento italiano, il 19 luglio 2012 ha approvato il Fiscal Compact. Il trattato europeo impone all’Italia di tagliare il debito di 45 miliardi all’anno per vent’anni. Nel contempo il Parlamento italiano ha anche approvato il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES,) il fondo salva stati di 500 miliardi di euro, a cui l’Italia, si è impegnata a versarne 15 in cinque anni. Impegni sottoscritti da tutti, Berlusconi compreso. Il tutto mentre il debito pubblico è cresciuto e il paese è in recessione. Altro che abolizione dell’IMU.
Questi numeri sono fuori dal dibattito elettorale. Nessuno ne parla. Berlusconi aggira l’argomento con un fumoso ridiscutere il rapporto con la Germania. L’ultima volta che ha firmato un accordo in sede Ue ne uscì con una sconfitta che lui si vendette come vittoria. Da allora l’Italia è contributrice netta, al contrario della Gran Bretagna, ad esempio, che riceve dalla Ue più di quanto non dia.
Non è l’unico argomento scomparso. Non si parla né di industria, né di agricoltura, né di ambiente. L’unico argomento è la “crescita.” Un mantra. Nessuno dice come essa potrà avvenire. Altro argomento ignorato è la Sardegna. I candidati non dicono cosa faranno per l’isola. E’ uno dei frutti del porcellum. La vittoria elettorale non si gioca qui. I primi numeri delle liste verranno eletti in base a quorum nazionali. Di conseguenza il locale non ha nessuna influenza. In realtà con il ritorno in forze del populismo disperato assisteremo ad un rincorrersi di promesse mirabolanti. L’unica differenza la farà la cucaracha. Purtroppo.
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Nicolò Migheli da Sardegnademocratica
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La cucaracha
LA LAMPADA di ALADIN
Ma si muove male!
Se girate su google in cerca di notizie sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 troverete un’infinità di materiali, molti di notevole pregio specie dal punto di vista della semplicità comunicativa. La Sardegna, anzi la Regione Sardegna, brilla invece per l’assenza. Non si capisce con quale preparazione e “potere contrattuale” la Sardegna parteciperà al riguardo ai tavoli nazionali ed europei. Riscontriamo in generale una desolante sottovalutazione della questione, che come Aladinews abbiamo ripetutamente segnalato, proprio mentre la situazione economico-sociale dell’Isola precipita nel baratro, e avremmo bisogno dei soldi europei, nella misura massima possibile (ma le risorse saranno inferiori rispetto al settennio 2006-2013) mentre a dismisura aumentano solo le chiacchiere. Ci si potrà obiettare che vi sono valenti funzionari al lavoro e già li sento lamentarsi dell’ingenerosità di queste righe, ma il problema è di ben altra portata: non si possono ridurre le questioni europee a materia di competenza dei nostri pur bravi funzionari. Personalmente sono rimasto allibito dal fatto che valenti consiglieri regionali da me interpellati fossero sostanzialmente ignoranti in fatto di fondi strutturali (“Sai, sono questioni che si cucinano gli assessori con i funzionari…”) o, tuttalpiù semplici orecchianti. Ancor più assurda la reale efficacia dei “tavoli di parternariato”, spesso riunioni del tutto formali e assolutamente inutili. Mi è capitato di parlare con un dirigente sindacale dei più informati che si lamentava della mancanza di un vero confronto su queste questioni. Ho riferito il fatto a un dirigente della programmazione il quale candido mi ha risposto “Strano, proprio alcuni giorni ha abbiamo tenuto la riunione del parternariato e il sindacato dell’esponente citato era presente. Poi, sai, non controlliamo se realmente la comunicazione passi…” Ecco fatta questa premessa, riduttiva quanto volete, ma sufficiente per affermare che come Regione Sardegna non andiamo da nessuna parte! Cosa si deve fare, allora?
Attiva la news letter di Aladin!
Da oggi chiunque sia interessato può attivare la news letter di Aladin. Basta segnalare la propria e-mail sulla casellina nell’home page di Aladinews, a destra. L’attivazione è condizionata alla conferma sulla casella di mail del messaggio inviato dall’amministrazione appunto a fronte di ciascuna richiesta. Non perdete l’opportunità, soprattutto se siete “bombardati” di informazioni di ogni tipo, con il rischio che vi sfuggano quelle più importanti (le informazioni di Aladinews hanno l’ambizione di essere tali!).