Risultato della ricerca: Sardegna Europa
Rocca e’ online
Venti di guerra continuano a percorrere tre tra il mondo portando morte, distruzione, catene di odio seminate per le generazioni future. Fiorisce il commercio delle armi e ci si dota di leggi per nasconderlo. Ritorna l’idea nefasta e storicamente falsificata del si vis pacem para bellum. Insomma a sopravvivere oltre l’ideologia del libero mercato come longa manus capace di governare il mondo verso magnifiche sorti e progressive, torna con forza la sua speculare sorella, secondo la quale la sicurezza si realizza blindandosi tutti dentro la corazza d’acciaio di sistemi d’armi sempre più sofisticati, letali, costosi. Ringraziamo Amaro Rafael De Charvalho (Amaro della Quercia) per l’opera che ci ha consentito di utilizzare per la nostra copertina e salutiamo con lui Alberto Maggi e Ricardo Perez Marquez che animano l’esperienza preziosa e amica del Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” di Montefano (Mc). L’immagine ci restituisce con grande e drammatica forza la disperazione, il dolore e insieme la volontà di vita a Gaza e nelle altre zone di guerra. Una guerra che ormai e sempre più uccide i civili, le donne che danno e curano la vita, i vecchi nella stagione del loro riposo e soprattutto i bambini ammazzati o mutilati mentre proteggono i loro amici animali o i loro giocattoli animati.
La via della guerra e del riarmo uccide in molti modi: distruggendo persone e cose (e quante macabre riunioni per posizionarsi bene alla roulette esclusiva della ricostruzione); seminando odio e rancore che solitamente definiamo bestiali ma che in realtà nessuna bestia prova ma che possono essere solo tragicamente umani; creando povertà con la concentrazione di grandi risorse verso le spese militari. Per le quali non ci sono mai i vincoli di bilancio che limitano gli investimenti per la salute, l’istruzione, il sostegno a chi sopravvive ai limiti della miseria.
Di fronte a ciò è veramente necessario che la richiesta di cessate il fuoco e di vie negoziali sia sospinta da una decisa e ampia mobilitazione nonviolenta contro l’aumento delle spese militari, per la loro trasparenza, per la ricostruzione di una grammatica della pace, capace di garantire buon vivere e sicurezza assai più delle armi. D’altra parte quanto più gigantesca si fa la sproporzione delle forze tanto più la via della nonviolenza diventa quella attraverso cui i popoli possono far sentire la propria voce e far pesare il proprio bisogno di pace, di libertà e di uguaglianza. Parole desuete, vecchie bandiere da ritirar su dalla fanghiglia ideologica in cui erano state abbandonate.
Dentro questo difficile orizzonte si può rilanciare una forte stagione europeista, secondo l’ispirazione immaginata a Ventotene nel periodo nero delle dittature e del suicidio di questo antico continente. Pensare un’Europa che in crescente autonomia sia tra i protagonisti del mondo multipolare che già si delinea. Numerosi, autorevoli contributi, approfondiscono in questo numero i temi qui appena accennati.
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In Italia si accresce lo stillicidio di morti sul lavoro, a Firenze e in ogni parte del Paese. Soprattutto ma non solo nel settore dell’edilizia. Di solito alla base vi è una feroce logica di sfruttamento, di lavoro nero, di evasione contributiva, di risparmio sui presidi di sicurezza. I controlli quasi non ci sono. La medicina del lavoro è pressoché morta. I subappalti a cascata fanno il resto. E alla fine nessuno paga, le aziende peggiori competono slealmente con quelle migliori. Gli immigrati “cattivi” diventano buone risorse da fatica e da schiavitù. Se compiono reati bisogna metterli dentro e buttar via la chiave si dice, se i reati li compiono imprenditori nostrani senza scrupoli facendoli lavorare in scarsa sicurezza e pochi soldi, ciccia. Tutto ciò è parte di una generale svalutazione del lavoro, in particolare di quello operaio e produttivo. E sarebbe ora che chi pensa di rappresentarlo si desse una mossa, imponendo con la lotta (e come se no?), misure efficaci e controlli severi. Le proposte ci sono, per ora manca la volontà.
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Ultime dalla Sardegna. Su populu sardu ha deciso di cambiare. Una scelta coraggiosa l’elezione di una donna, competente, combattiva. Un segnale pesante per il centralismo romano che pensa di calare come un falco sui territori (ma che diavolo di autonomia differenziata è!). Un segnale incoraggiante non tanto per un generico campo largo ma per un campo di forze aperto, capace di procedere senza schemi rigidi, cogliendo le peculiarità dei territori, costruendo una tensione unitaria che via via sia capace di darsi un convincente programma di governo. Ma non bisogna dimenticare che anche in Sardegna la metà degli aventi diritto non è andata a votare. C’è ancora molto lavoro da fare per ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e politica. O meglio per riportare i cittadini all’impegno politico e civile.
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*Alessandra Todde
Si laurea all’Università di Pisa in Ingegneria informatica, successivamente consegue una laurea in Scienze della Formazione.
Fondatrice e CEO di Energeya, acquisita da FIS Global nel 2015, ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor Energy Markets in FIS Global. E’ stata Sales Director South & Eastern Europe in Sungard e Client Relationship Manager Sud Europa in Nexant.
Amministratrice delegata di Olidata, si è poi dimessa perché candidata alle elezioni europee con il Movimento 5 stelle.
A dicembre 2014 la delegazione sarda di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) la premia come imprenditrice dell’anno.
A dicembre 2018 è stata nominata tra le Inspiring Fifty italiane, riconoscimento alle 50 donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia.
Cari sardi abbiamo un’opportunità storica : competenza , onestà e finalmente una Presidente donna ❤
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Chiesadituttichiesadeipoveri News
Newsletter n.331 del 28 febbraio 2024
DEPORRE I POTENTI DAI TRONI
Cari amici,
ieri mattina ci siamo svegliati e abbiamo trovato che il presidente Macron aveva riunito attorno a un grande tavolo più di venti capi di Stato e di governo dei Paesi europei (Germania, Spagna, Inghilterra in testa) e il nostro sottosegretario Ciriello, per chiedere a tali Stati di disporsi a partecipare con le loro Forze Armate alla guerra d’Ucraina per sconfiggere la Russia. Ha aggiunto che altrimenti molti di tali Paesi, seduti attorno a quel tavolo, prima o poi sarebbero stati invasi. Formulando tale minaccia il capo francese dà per scontato, all’insaputa di governi, Parlamenti e popoli, che l’Unione europea sia in guerra con la Russia e che questa guerra debba concludersi con la sua disfatta. Che dopo 79 anni di tregua, che non è mai riuscita a diventare vera pace, il popolo europeo si svegli una mattina scoprendo di essere di nuovo gettato in una guerra che come la precedente, cominciata con i patti e le nefaste dichiarazioni di guerra della Germania e dell’Italia, non potrebbe che tradursi in una guerra mondiale, è cosa che fino a ieri sarebbe stata considerata impensabile e inaudita. L’Ucraina ha tutto il diritto, anche se non il vanto, di decidere per legge di non voler uscire dalla guerra con un negoziato e una ricomposizione dei rapporti transfrontalieri con il suo inquietante vicino, ma una Potenza come la Francia, che nella sua storia ha soggiogato popoli interi, non può arrogarsi in un sussulto di onnipotenza il diritto di trascinare il mondo in una definitiva rovina; e ciò quando sono in corso già altre guerre e addirittura processi per genocidio.
Alla disperata
Oggi un articolo di Vito Biolchini sul suo blog (e sulla pagina fb)
Di seguito due commenti del direttore.
I militanti a disposizione della coalizione di Renato Soru sono in misura largamente inferiori a quelli delle due coalizioni più grosse. Lo evidenzia la numerosità dei candidati: oltre 500 per ciascuna delle due grandi, circa 250 per quella di Soru. Si capisce quindi che alla disperata Soru cerchi di inserirsi nella contesa tra il primo e secondo posto, invitando alla pratica del voto disgiunto. Tutto legittimo. Come ben argomenta Tonino Dessì il voto disgiunto, di per se disdicevole, nel caso della pessima legge elettorale sarda può costituire un utile correttivo per rendere chiaro quale sia il vincitore delle elezioni. La cosa alquanto improbabile è che Renato Soru riesca a insidiare uno dei primi due posti. D’altronde si capisce che questa può essere per lui l’unica chances in alternativa al disastro, come capito’ a Michela Murgia.
Leggi anche: https://www.aladinpensiero.it/?p=151811
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Ho idea che i suoi alleati, quelli che hanno fatto con lui un matrimonio di interesse come Azione+Europa, se ne fottano delle sue insane voglie di potere, pronti a tradirlo, tutti tesi a conquistare il fatidico 10% che consentirebbe ad alcuni di essi l’elezione a consigliere. Sembra che tra le liste della coalizione di Soru, che sostanzialmente si riducono a due, Progetto Sardegna e Azione+Europa sia proprio quest’ultima a prevalere numericamente. Quanto al Pd, dato come sempre in rovina, ad opera soprattutto del grande moralizzatore (!), ma quando mai? Caro on. Soru, il Pd con tutti i suoi guai, potrebbe risponderle: acca’ nisciuno è fesso!
Sono lungo e a volte noioso, ma lasciatemi osservare quanta palese ipocrisia e mala fede si nasconda dietro la ricostruzione delle vicende che hanno portato alla scelta di Alessandra Todde come candidata presidente. Ma crede Soru che siamo tutti fessi, che ci beviamo le sue ricostruzioni da verginello? Alla cagliaritana lo guardiamo in faccia e gli diciamo: ma ti possu toccai?
Elezioni sarde. Ragionamenti cinici e realistici
Elezioni sarde: i sondaggi dicono: Giocatevela!
Il sondaggio BiDiMetro è stato fatto seriamente con tutti i limiti enunciati con chiarezza assoluta dalla società che lo ha realizzato (BiDiMetro). I risultati corrispondono precisamente a quello che sarebbe emerso da un consulto di un gruppo di saggi intellettualmente onesti che senza condizionamento alcun o fossero stati chiamati a formulare una previsione sulla base dei dati empirici disponibili del passato e del presente. Il responso e’ chiaro: potrebbe andare così, ma tutto è possibile. Accontentatevi: c’è tutto lo spazio per tutti per costruire il proprio risultato positivo!
Ho definito il sondaggio “Charlot” nel senso che piace a tutti: al centro destra dato per vincente, al centro sinistra che può ricupera e ribaltare la situazione, alla coalizione di Soru, a pochi passi dal fatidico quorum del 10% che le darebbe un pugno di valorosi consiglieri, in condizione di condizionare qualsiasi maggioranza vincesse. Al riguardo dirò qualcosa di più preciso più avanti. In effetti l’unico scontento è Renato Soru. E ne ha motivo. Perché? Perché quand’anche il suo dato di candidato presidente, possa essere sottoposto stimato (11,1% nel sondaggio) si palesa come “missione impossibile” aggiudicarsi un primo o secondo posto nella tenzone in atto. Tutto può succedere e i miracoli a volte avvengono, ma non mi risulta alcun osservatore che abbia sostenuto che la tenzone abbia protagonisti diversi dalle due grandi coalizioni in lizza, D’altra parte la pessima legge elettorale è stata fatta per costruire questi esiti: premio al vincitore, premio di consolazione al secondo, nulla al terzo, fuori dal Consiglio quant’anche con le sue liste raggiungesse (e pure superasse) il quorum del 10%. Soru tutto questo lo sa benissimo e punta tutto sul Miracolo. Non è uomo di fede: a quale santo si avocherà? Torno un momento sul dato delle liste della Coalizione di Soru. Secondo il sondaggio a un filino del fatidico quorum (9,8 rispetto a 10). Soffermiamoci sulla ripartizione interna: 3,7 per la lista Azione-+Europa con Soru, 3,5 Progetto Sardegna. Altri a distanza. Ciò significa che nel caso (auspicabile) che la Coalizione di Soru prendesse consiglieri, gli stessi sarebbero ripartiti tra le due liste nominate. La prima a trazione Calenda, la seconda tutta soriana. Non mi è sfuggito nella presentazione YouTube del sondaggio un certo compiacimento di Nicola Sanna, ex Sindaco di Sassari, candidato della lista Azione-Europa. Devo dire che la Coalizione di Soru porterebbe in Consiglio pochi e qualificati consiglieri, lui inesorabilmente assente. E tutto ciò è bene, a mio parere. Peranto in bocca al lupo alla Coalizione Soru. Magari se il loro voto fosse, in modalità disgiunta, per la candidata presidente Alessandra Todde, apprezzerei molto. In cauda venenum? Si, senza cattiveria. Saludos
Oggi martedì 6 febbraio 2012
I soriani sono aggressivi, non son tranquilli
6 Febbraio 2024
A.P. Su Democraziaoggi
I soriani sono tenuti a dire che vinceranno e devono dirlo convintamente, perché se non lo fanno e appaiono anche solo dubbiosi tutto il loro castello crolla e compare la cruda realtà. Per questa ragione i seguaci di mister Tiscali e lui stesso sono aggressivi e lntrattabili. Fanno paragoni taglienti nei quali tra il loro capo […]
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POVERA SARDEGNA, PEGGIO LA TRATTI E PIU’ TI VOTA
di Vindice Lecis
Il primo sondaggio raffredda l’ottimismo (che spesso non è altro, scriveva Gramsci “che un modo di difendere la propria pigrizia, la propria irresponsabilità”): l’invisibile Truzzu è avanti, Todde segue da vicino, Soru molto indietro.
Valutazioni.
Per doverosa chiarezza verso i lettori
Con Aladinpensiero abbiamo utilizzato il primo dei sondaggi di BiDiMedia, nel quale erano noti gli elementi richiesti dalla legge per l’elaborazione e divulgazione dei sondaggi, anche se in verità non appariva la sigla della Ditta BiDiMedia. Abbiamo comunque sempre avvertito che il sondaggio era da prendere con le pinze, tra l’altro realizzato su un universo decisamente piccolo. Abbiamo anche detto che i risultati erano coerenti con la tornata elettorale in cui Pigliaru sconfisse Cappellacci e Michela Murgia disperse oltre 70 mila voti. Punto. Aspettavamo come aspettiamo indagini scientificamente validate. Vediamo se arrivano.
https://www.castedduonline.it/taroccato-e-fatto-girare-un-sondaggio-sui-candidati-presidente-in-sardegna-lhacker-lascia-la-firma-e-reset-unica/
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Cosa vuole il Popolo. Cosa vogliono i sardi. Ascoltateci!
[Una bella e condivisa proposta di Pierluigi Marotto]. Allora la dico cosi, visto che il tempo del cazzeggio è dell’uso dei muscoli È SCADUTO!
@Renato Soru, concorra a definire e far eleggere la prima donna sarda alla Presidenza della Giunta Regionale
@Alessandra Todde ,concorra a definire e far eleggere R.SORU alla Presidenza del Consiglio Regionale quale garante dell’attività legislativa e istituzionale per portare la Sardegna in Europa e
accompagnare il processo di
Autodeterminazione del Popolo
sardo.
Le future generazioni avranno a
ricordare il 2024 come l’anno della
svolta e della emancipazione
civile, politica e sociale della nostra
Terra Madre.
Abbiate il coraggio entrambi di
liberarvi di certi nani e quaraquaqua e
puntate a mandare la destra
all’opposizione senza se e senza ma.
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Indipendenti(sti) da chi?
Indipendentisti per Soru: poche opportunità, tanto opportunismo
12/12/2023 alle 08:55. Vito Biolchini su vitobiolchini.it .
“Coalizione” o “Coalitzione”?
Ho sempre avuto un grande rispetto per chi fa politica e che, a costo di grandi sacrifici e tormenti esistenziali, si mette in gioco e si candida alle elezioni. La mia stima cresce se poi chi ci mette la faccia milita in una formazione piccola, che ha poche o nulle possibilità di vittoria. In questo caso, apprezzo soprattutto le motivazioni, la linearità del percorso, la capacità di non mollare. La tenacia. La coerenza.
Oggi mercoledì 29 novembre 2023
Alessandra Todde parte da Nuoro per conquistare la Regione: una vittoria che dipenderà solo da lei
28/11/2023 alle 21:50 Vito Biolchini su vitobiolchini.it
Alessandra Todde in piazza con una militante del centrosinistra
Domenica prossima nella sua Nuoro Alessandra Todde debutterà come candidata alla presidenza della Regione Sardegna per lo schieramento del centrosinistra allargato ai Cinquestelle. Certo, la settimana scorsa, chiamata dalla segretaria del Pd Elly Schlein, era già salita sul palco della Festa dell’Unità di Cagliari, ma stavolta sarà diverso: stavolta sarà lei al centro dell’attenzione.
Oggi mercoledì 22 novembre 2023
Soru parla da capopopolo della sinistra ma guarda a destra: mettendo in crisi i Progressisti.
22/11/2023 alle 15:30, Vito Biolchini su vitobiolchini.it
In attesa che il centrodestra designi il proprio candidato, a tenere banco è sempre lui: Renato Soru. Non ha ancora molto tempo prima che tutto si azzeri e che le posizioni si cristallizzino, costringendo i media e l’opinione pubblica a gestire gli spazi dell’informazione e dell’attenzione in maniera equa. Ora però può contare sulle lentezze del centrosinistra e sullo sbandamento del centrodestra, e non dovendo trattare la propria agenda con nessuno (a meno che non si creda che prima di parlare, Soru si consulti con Liberu, Upc e + Europa…) ha davanti a sé delle discrete praterie.
Oggi sabato 18 novembre 2023
Il piano non troppo segreto di Soru e Zedda per sostituire Todde con…
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di Vito Biolchini
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Graziano Milia, sindaco di Quartu Sant’Elena
Nel caso di primarie del centrosinistra ti candideresti?
No. Chi parla di primarie sta pensando a un campo, sta pensando alle esigenze politiche di uno schieramento, con lo scopo di dirigerlo politicamente. Io mi sto occupando di Sardegna, quindi che c’entro io con le primarie?
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Non vi siete ancora ripresi, vero? Il fallimento del vertice Todde–Soru (o Soru–Todde, fate voi) vi ha gettato in un tale stato di terribile prostrazione e sconforto abissale che in queste notti avete fatto fatica a prendere sonno, immaginandovi altri cinque anni di governo regionale di centrodestra o, peggio ancora, con Christian Solinas presidente? Ma siete veramente degli ingenui! Ma sul serio, non avete capito cosa succederà nelle prossime settimane?
Elezioni sarde
La coalizione di centro sinistra si schiera in maggioranza per Alessandra Todde. Una buona scelta che auspichiamo faccia trovare l’unità del tavolo anche da parte di chi portava altri candidati. Uniti si vince: questa è una certezza, non sprechiamo l’occasione, per la Sardegna, per i Sardi!
REGIONALI. CENTROSINISTRA SARDO VERSO L’INVESTITURA DI ALESSANDRA TODDE.
GIOVEDÌ NUOVO TAVOLO PER UFFICIALITÀ. MA “DUBBI” Di PROGRESSISTI, LIBERU E +EUROPA (DIRE) Cagliari, 6 novembre 2023.
Ancora manca l’ufficialità, ma l’investitura della pentastellata Alessandra Todde a candidata governatore del centrosinistra sardo è in dirittura d’arrivo: il via libera potrebbe arrivare questo giovedì, con la deputata pronta a confrontarsi con il tavolo del campo largo, già convocato. È ciò che emerge alla fine della riunione del campo largo oggi nella sede del Pd di Cagliari, incontro di tre ore che, viste le premesse, si è concluso in maniera positiva: oltre alla convergenza su Todde di 12 sigle su 15, nessuno dei partiti ha abbandonato il tavolo. Certo, i distinguo non mancano: Progressisti, Liberu e +Europa continuano a storcere il naso sul nome della deputata del M5s – e hanno necessità di un confronto interno alle proprie segreterie prima di arrivare a una decisione definitiva – ma la coalizione tiene e, come detto, la strada sembra già tracciata. “Il tavolo è unito, anche le forze politiche che negli ultimi giorni avevano palesato alcune difficoltà, erano presenti alla riunione- spiega il segretario regionale del Pd, Piero Comandini -. Il M5s ha fatto il nome di Alessandra Todde, che ha visto la condivisione della maggior parte delle forze politiche.
Verso il Convegno su Adriano Olivetti e la Sardegna – Documentazione
Verso il Convegno di Cagliari del 27 e 28 ottobre 2023. ADRIANO OLIVETTI E LA SARDEGNA, quando il comunitarismo incontrò il sardismo.
di Salvatore Cubeddu, sul sito della Fondazione Sardinia.
La storia del rapporto tra Adriano Olivetti e il partito sardo nelle elezioni politiche del 1958. Il racconto dell’intellettuale lussurgese Antonio Cossu inviato da Ivrea in Sardegna. Il testo dell’accordo elettorale tra Adriano Olivetti e Titino Melis, segretario del PSd’A(z) (i due nelle foto). Il programma politico-economico-culturale (stralcio). Le elezioni politiche del 1958 in Sardegna.
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