Risultato della ricerca: Sabino Cassese

Che succede?

c3dem_banner_04LISTE PD, I RIFORMISTI ALL’ANGOLO
17 Agosto 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
[segue]

Oggi martedì 16 agosto 2022

Estate 2022: siamo in pausa, ma aperti e attivi per le urgenze!
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——————Opinioni, Commenti e Riflessioni————————————-—————————————
c3dem_banner_04SULLA MATURITA’ DEMOCRATICA DEL PAESE ITALIA
14 Agosto 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Una riflessione di Matteo Zuppi a partire dalla festa dell’Assunzione di Maria: “Riaprire ora vita e speranza” (Avvenire). ELEZIONI. I CASI SERI DEI GIOVANI E DELLE DONNE: [segue]

Che succede. Che fare?

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LA “GUERRA GRANDE”

8 Agosto 2022 su C3dem

La cupa analisi di Lucio Caracciolo: “Siamo in piena Guerra Grande. Sfida a tre per il primato mondiale” (La Stampa). Gianluca Micalessin, “Taiwan, la sfida di Xi Jinping a Usa e storia” (Il Giornale). Guido Santevecchi, “Pechino svela la nuova strategia” (Corriere della sera). L’ambasciatore di Taiwan in Italia, Andrea Sing-Ying Lee: “La Cina ci teme, siamo il suo opposto” (intervista a Repubblica). Adriana Castagnoli, “Perché al di là della retorica alla Cina conviene avere buoni rapporti con gli Usa” (Sole 24 ore). Vittorio E. Parsi, “Il filo sottile che sostiene la pace a Taiwan” (Messaggero). UCRAINA/RUSSIA: Nello Scavo, “Volontari cercasi per le truppe russe. Il reclutamento illegale in Transnistria” (Avvenire). Luigi Accattoli, “Il papa deciso ad andare a Kiev” (Corriere). Angelo Scelzo, “I margini di speranza con il papa in Ucraina” (Mattino). Giacomo Gambassi, “Basta bombe, è tempo di dialogo. Chi cerca ancora una via per la pace” (Avvenire). INOLTRE: Mario Giro, “Per contrastare Cina e Russia serve un nuovo multilateralismo” e “La guerra torna ad essere un’abitudine contagiosa” (Domani). Riccardo Barlaam, “Africa al centro della nuova guerra fredda” (Sole 24 ore). Stefano Stefanini, “Israele/Palestina, il conflitto permanente che ora rischia di esplodere” (La Stampa). Cecilia Sala, “Perché il disastro di Kabul parla all’Italia” (Foglio). Maurizio Stefanini, “In Nicaragua Ortega e la moglie stanno silenziando i cattolici” (Foglio). Paolo Lepri, “Myanmar. Il coraggio e il dolore nelle lotte di Nilar Thein” (Corriere).
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IN MEZZO AL GUADO

8 Agosto 2022 su C3dem
Così spiega Carlo Calenda: “Hanno voluto l’ammucchiata contro e perderanno” (intervista al Corriere). Così reagisce Enrico Letta: “Da Calenda un regalo alla destra. Ora scateniamo la campagna Pd” (intervista a Repubblica). Commento comprensivo verso Calenda di Marcello Sorgi: “Così il Pd resta in mezzo al guado” (La Stampa). Più neutrale Stefano Folli: “L’anno zero del centrosinistra” (Repubblica). Critico sull’insieme Antonio Polito: “Quando il gusto dell’ideologia prevale su tutto” (Corriere). Per Stefano Feltri, “Senza Calenda al Pd non resta che fare la sinistra” (Domani). Marco Damilano è sulla stessa linea e fa un’ampia biografia politica di Enrico Letta: “Ora Letta è costretto a essere di sinistra” (Domani). Fabio Martini, “La delusione di Prodi” (La Stampa). Ezio Mauro torna sulle simpatie fasciste persistenti nel partito di Giorgia Meloni: “La vera sfida di Letta e Meloni”. Duri i giudizi di Antonio Floridia, “Un gioco delle tre carte” (rivista il mulino) e Gad Lerner, “Un suicidio assistito per seguire il centrismo” (Il Fatto). La scelta di Federico Pizzarotti: “Correremo con Italia Viva perché ci lascia liberi” (intervista al Corriere). AL VOTO. LE LISTE E I COLLEGI: Roberto Gressi, “Liste, nuovi accordi, nomi. Come cambieranno i giochi” (Corriere). Carlo Melzi d’Eril, “Partiti, regole e strategie nella sfida dei collegi” (Sole 24 ore). SCENARI POLITICI: Giovanni Orsina, “La legislatura dell’ambiguità” (La Stampa). Claudio Cerasa, “L’improbabile ritorno di Salvini al Quirinale” (Foglio). Gianpaolo Galli, “Che fare per la crescita e il debito? Un test in vista del voto” (Foglio). PRESIDENZIALISMO: Paolo Armaroli, “In polemica con Zagrebelsky. Semipresidenzialismo, perché sì” (Il Giornale). Sabino Cassese, “Presidenzialismo? La Carta si cambia solo con cautela” (intervista a Repubblica).
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LA SINISTRA. SUI TRAVAGLIATI ACCORDI RAGGIUNTI

7 Agosto 2022 su C3dem
Giovanna Vitale, “’Più di così non potevo’. Letta e la strategia del doppio schema” (Repubblica). Il realismo di Romano Prodi, “Il compromesso inevitabile e le distanze da superare” (Messaggero). Roberto Gressi, “La preoccupazione del leader Pd che non vuole perdere a tavolino” (Corriere). Claudio Tito, “Una sinistra responsabile” (Repubblica). Stefano Folli, “Un fronte costruito fra contraddizioni” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Senza chimica, ma capaci di dar fastidio” (la Stampa). Ilario Lombardo, “Calenda è tentato dallo strappo. ‘Gli accordi non erano questi” (La Stampa). Stefano Cappellini, “Il piano B di Letta. Se salta l’accordo andiamo al voto da soli” (Repubblica). Due (ben diversi) commenti illustri: Angelo Panebianco, “Coalizioni poco affiatate, tra dubbi e scenari post-voto” (Corriere); Barbara Spinelli, “Perdere le elezioni. L’operazione Letta” (Il Fatto). Antonio Polito spiega cos’è l’agenda Draghi: “I partiti e la credibilità dell’Italia” (Corriere); ma per il romanzieri Maurizio Maggiani le cose non stanno così: “Caro Letta, venga nelle spiagge a vedere che effetto fa l’agenda Draghi” (Secolo XIX). E ancora: Stefano Lepri, “L’agenda Draghi per il dopo Draghi” (La Stampa). Altri punti di vista: Mario Tronti (vecchio intellettuale comunista), “Un dovere repubblicano stare uniti per battere la destra” (intervista a Repubblica). Gian Enrico Carofiglio, “Un patto solo anti-destra ha già perso. Senza contenuti è un minestrone” (intervista a La Stampa). Roberto Napoletano, “Le elezioni si vincono se c’è un progetto Paese” (Il Quotidiano). Arturo Parisi, “Questo centrosinistra non è l’Ulivo. L’unità politica premia sempre. Letta stia attento agli anti-Draghi” (intervista a Domani). Giuliano Ferrara, “Moralismo e bullismo, il Papeete strisciante della sinistra” (Foglio). Alfio Mastropaolo, “Il colpo grosso contro l’unità del Paese e la democrazia” (Manifesto). Sergio Fabbrini, “Le due coalizioni e la Ue: le percezioni sbagliate e gli effetti sul voto” (Sole 24 ore).
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LA DESTRA, GLI ALTRI, E LA CRISI DELLA POLITICA

7 Agosto 2022 su C3dem
Marco Esposito, “Centrodestra. Europa, Nato, fisco e presidenzialismo. Il progetto in 15 punti” (Corriere della sera). Gustavo Zagrebelsky, “Presidenzialismo, un pericolo per questa Italia” (intervista a Repubblica). Claudio Cerasa, “Un duello con Crosetto” (Foglio). GLI ALTRI: Matteo Renzi, “Il veto del Pd ci apre uno spazio politico” (intervista a Repubblica). Giuseppe Conte, “Al governo con il Pd? Improbabile” (intervista a Repubblica). Emilia Patta, “Conte e Renzi in solitaria per il terzo polo” (Sole 24 ore). LA CRISI DELLA POLITICA: Roberto Gressi, “Il labirinto di una legge in cui non sai chi ti rappresenta” (Corriere della sera). Carlo Carboni, “Se le élite politiche non sono classe dirigente” (Sole 24 ore). Francesco Ricciardi, “Elezioni. Restituiteci la vera scelta” (Avvenire). Francesco Seghezzi, “Tra Stato e individuo i partiti dimenticano la società” (Domani). Marco Follini, “I partiti trattano come se gli elettori non ci fossero” (La Stampa). Aldo Schiavone, “A questa politica senza anima diamo una bussola morale” (La Stampa). Raffaele Alberto Ventura, “La rivoluzione di cui abbiamo bisogno non passerà dalle urne elettorali” (Domani). Enzo Risso, “Tutte le identità politiche di un’Italia diventata sempre più frammentata” (Domani). Eugenio Mazzarella, “Se l’astensione dei poveri riporta al voto censuario” (Avvenire). Alessandro Penati, “L’Italia al voto tra decrescita infelice e redistribuzioni impossibili” (Domani).
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Dall’editoriale precedente
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LA POLITICA, LE ELEZIONI E LE NUOVE ÉLITE. ZAMAGNI SU CATTOLICI E POLITICA

4 Agosto 2022 su C3dem
Con un articolo di notevole spessore Stefano Zamagni interviene nel dibattito su “Cattolici e politica” aperto su Settimana news, dopo l’intervento di Marco Damilano. Mauro Zampini (già segretario generale della Camera) torna sulla scelta di Draghi: “Draghi, la scelta dello statista” (Alto Adige). Vitalba Azzollini, “Abbiamo un Parlamento cui piace modificare di continuo la Costituzione” (Domani).
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trump-di-marino2Trump Le ruote della giustizia si muovono.
di Marino de Medici sul sito marinodemedici.com

Che succede? Che fare?

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LA POLITICA, LE ELEZIONI E LE NUOVE ÉLITE. ZAMAGNI SU CATTOLICI E POLITICA

4 Agosto 2022 su C3dem
Con un articolo di notevole spessore Stefano Zamagni interviene nel dibattito su “Cattolici e politica” aperto su Settimana news, dopo l’intervento di Marco Damilano. Mauro Zampini (già segretario generale della Camera) torna sulla scelta di Draghi: “Draghi, la scelta dello statista” (Alto Adige). Vitalba Azzollini, “Abbiamo un Parlamento cui piace modificare di continuo la Costituzione” (Domani). VERSO LE ELEZIONI: Tonia Mastrobuoni, “Migranti, diritti e riforme. Ecco perché l’Europa teme la vittoria di Meloni” (Repubblica). Giuseppe Pisauro, “Sulle tasse è meglio dire qualche verità scomoda che rimanere in silenzio” (Domani). Dario Di Vico, “La politica alla prova delle nuove élite di cui non può fare a meno” (Foglio). Gerardo Villanacci, “La crisi della rappresentanza” (Corriere della sera). Linda Laura Sabbadini, “Vincere la povertà davvero” (Repubblica). Alessandra Arachi, “Marco Bentivogli: serve un’alleanza che mobiliti” (Corriere). Graziano Delrio, “Europeismo e bene comune, dalla società civile l’agenda giusta” (intervista a Avvenire). Giulia Merlo, “5 milioni di studenti fuori sede saranno costretti all’astensione” (Domani). LA DIFFICILE ALLEANZA A SINISTRA: Daniela Preziosi, “Il prezzo di Calenda per Letta è la rivolta di Sinistra, Verdi e Di Maio” (Domani). Stefano Folli, “Il magnete Calenda e le sue contraddizioni” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Quei seri problemi a sinistra” (La Stampa). Antonio Floridia, “Il patto con Calenda, un lucido suicidio politico” (Manifesto). “ELENA” E IL FINE VITA: Luigi Manconi, “Di chi è la vita” (Repubblica). Lucetta Scaraffia (in risposta a M. A. Coscioni): “Due casi diversi e le risposte da dare” (Qn). Viviana Daloiso, “Diritto alle cure, non alla morte. Le richieste dei malati di tumore” (Avvenire). INOLTRE: Vladimiro Zagrebelsky, “La sentenza Ue: in mare non basta la legge dello Stato, per salvare vite servono le Ong” (La Stampa). Carlo Petrini e Luciana Castellina, “Il mondo riparato dai ragazzini” (La Stampa).
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TAIWAN, UNA NUOVA GUERRA? ITALIA, IL RAPPORTO SVIMEZ

4 Agosto 2022 su C3dem
Alla vigilia della visita di Nancy Pelosi a Taipei (Taiwan): Danilo Taino, “I troppi fronti e il rischio di fare il gioco di Xi e Putin” (Corriere della sera) e Ian Bremmer, “Pechino reagirà. Rischio certo di escalation” (intervista a Repubblica). Poi la visita: Nancy Pelosi, “La liberta di Taiwan e delle democrazie è la nostra libertà” (Il Dubbio, dal Washington Post). I commenti, di segno diverso, di Lucio Caracciolo, “Nel futuro di Taipei c’è una nuova guerra” (La Stampa), Agostino Giovagnoli, “Per fermare la tempesta” (Avvenire) e Gianni Vernetti, “Pelosi, uno scudo per Taipei” (Repubblica). L’interrogativo riproposto da Paola Peduzzi: “Ha fatto bene la Pelosi?” (Foglio). Andrea Goldstein spiega “I quattro pilastri del boom di Taiwan” (Sole 24 ore). UCRAINA: Tatiana Stanovaja, ‘Tutto sta andando secondo i piani’. Nella testa di Putin” (Foglio). Anna Zafesova, “Veleni e sospetti” (La Stampa). Daniel Gros, “Il prezzo del grano è già sceso. Kiev canta vittoria più di Mosca” (intervista a Repubblica). Alfonso Barbarisi, “Russia-Ucraina, serve una politica inclusiva” (Mattino). Gad Lerner, “Dio, Maria e terra, il nazionalismo ucraino è atavico” (Il Fatto). RUSSIA/OCCIDENTE: Anna Bono, “Lavrov vuole convincere l’Africa” (Italia Oggi). Giuseppe Lorizio, teologo, replica all’accusa russa che l’Occidente non abbia più un’anima: “Risposta ai russi: lo spirito dell’Occidente è anche razionalità e democrazia” (Avvenire). ITALIA / RAPPORTO SVIMEZ: Luca Bianchi, “A scuola la vera frattura fra Nord e Sud” (Gazzetta del Mezzogiorno”) e “Serve un ruolo più forte dello Stato per distribuire le risorse” (intervista al Messaggero). Nando Santonastaso, “Svimez: Sud in ritardo per i progetti del Pnrr. Ripresa a rischio” (Mattino). Giovanni Vasso, “L’Italia è malata, il Sud può essere la medicina” (L’identità).
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ACCORDO LETTA-CALENDA, PUO’ RIAPRISI UNA PARTITA GIA’ PERSA

3 Agosto 2022 su C3dem
Un invito del politologo Carlo Galli alle coalizioni a non delegittimarsi reciprocamente: “La nuova vecchia destra” (Repubblica). Un appello: “Liberi di scegliere, il manifesto dei costituzionalisti per il pluralismo” (Il Dubbio). Giorgio Parisi, “Non c’è più tempo. Gli elettori diano il loro voto a chi si batte per l’ambiente” (intervista a Repubblica). Gianfranco Pasquino, “I candidati devono essere il volto della coalizione” (Domani). L’ACCORDO LETTA-CALENDA: Enrico Letta, “A destra pensavano di avere ghià vinto. Ora la partita è aperta” (intervista al Corriere). Carlo Calenda, “Ho scelto la responsabilità. Il rischio è l’Italia come il Venezuela” (intervista a Repubblica). Paolo Pombeni, “Gli estremisti che i partiti dovranno controllare” (Messaggero). Antonio Polito, “Vantaggi (e press) dell’alleanza Letta-Calenda” (Corriere della sera). Marcello Sorgi, “Può riaprirsi una partita già persa” (La Stampa). Stefano Feltri, “Il centrosinistra ha evitato il suicidio, ora deve superare l’agenda Draghi” (Domani). Stefano Folli, “Vincitori e vinti nell’Ulivo di Letta” (Repubblica). C’è poi Marco Travaglio, “Il campo lardo” (Il Fatto). Antonio Bravetti, “La solitudine di Renzi” (La Stampa). Federico Capurso, “Conte: Noi contro tutto e tutti” (la Stampa). QUESTIONI DEL PAESE: Sabino Cassese dice che il primo investimento deve essere sulla scuola: Simone Canettieri, “Cassese: Viminale? Non decise Salvini. Draghi al Colle? Possibile” (Foglio). Marco Lodoli, “Se io fossi il ministro dell’Istruzione. Dialogo per una riforma della scuola” (Foglio). Alessandro Rosina, “Perché i giovani rischiano di perdere fiducia nella nostra democrazia” (Sole 24 ore). Innocenzo Cipolletta, “Con la destra il vero pericolo è l’autonomia differenziata” (Domani). Mario Baldassarri, “Scostamenti di deficit addio, è il momento di interventi strutturali” (Sole 24 ore). INOLTRE: Carlo Revelli, “Un nuovo soggetto politico: l’umanità” (Corriere della sera). Andrea Bonanni, “Razza e diritti negati. Dove porta la strategia di Orban” (Repubblica). Gilles Kepel e Marco Minniti discutono su “Mediterraneo, il futuro d’Europa” (Repubblica).

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Precedente spazio editoriale
d702396a-b379-4aca-bb7b-61d09f599bdfÈ IN GIOCO LA NOSTRA DEMOCRAZIA

Norma Rangeri su il manifesto
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Che succede?

c3dem_banner_04L’ALLEANZA DELLA SOCIETÀ CIVILE, UN APPELLO
2 Agosto 2022 su C3dem.
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LA SFIDA DEL TERZO POLO. E IL SOGNO DI UN’AGENDA BERGOGLIO
1 Agosto 2022 su C3dem.
(Segue)

Impegnati perché il centro sinistra vinca le elezioni. Che fare?

elezionicoordinamento-democrazia
Con questa legge elettorale la sinistra senza alleati ha già perso
di Alfiero Grandi

I partiti dovrebbero affrontare una discussione sui rimedi alla crisi della nostra democrazia, segnalata da un dato inequivoco come l’allontanamento dei cittadini dal voto, che non è affatto normale come si vorrebbe far credere.
La legge elettorale forma il parlamento, il cui ruolo è decisivo nel bene e nel male. Sia quando funziona, sia quando come nell’ultima legislatura ha segnato il punto più basso di credibilità.
Il vero problema è se c’è o meno consapevolezza della gravità del momento e se c’è bisognerebbe trarne la conseguenza che il problema di fondo è bloccare la destra in nome della Costituzione.
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha manifestato a Enrico Letta appena eletto segretario del PD le ragioni di fondo che spingevano a chiedere una modifica del Rosatellum. Due volte la crisi politica dei governi (Conte 1 e Conte 2) aveva portato alla soglia del voto anticipato. Questo consigliava di non perdere tempo. Una nuova crisi avrebbe potuto portare ad elezioni anticipate senza la possibilità di modificare la legge elettorale. Così è avvenuto con la crisi del governo Draghi e le imminenti elezioni.
La legge elettorale non è sufficiente a risollevare le sorti della democrazia che in Italia, e non solo, deve affrontare una crisi profonda. Tuttavia la legge elettorale forma il parlamento, il cui ruolo è decisivo nel bene e nel male. Sia quando funziona, sia quando come nell’ultima legislatura ha segnato il punto più basso di credibilità.
Il taglio dei parlamentari ha sancito la profondità della crisi e il capovolgimento del rapporto con il governo che nel periodo Draghi ha segnato il ruolo più basso del parlamento, arrivando a decidere sui decreti del governo una camera a turno. L’altra poteva solo ratificare le decisioni di quella che aveva avuto il tempo di esaminare il provvedimento. La Costituzione è stata ignorata e i riconoscimenti del ruolo del parlamento servivano a nascondere la verità.
Il capovolgimento dei ruoli tra governo e parlamento non è iniziato con Draghi ma con il suo governo è diventato regola, preannunciando una tendenza al cambio di fatto della nostra Costituzione. Nel rimpianto del governo Draghi esiste anche questa componente.
I partiti dovrebbero affrontare una discussione sui rimedi alla crisi della nostra democrazia, segnalata da un segnale inequivoco come l’allontanamento dei cittadini dal voto, che non è affatto normale come si vorrebbe far credere.
Tuttavia questo richiede tempo e fatica e per ora è un discorso che (quasi) tutti preferirono rinviare. Quindi concentriamoci sulle prossime elezioni e sulla legge elettorale che troppi non conoscono e alcuni pensano di usare a loro vantaggio.
Il nuovo parlamento
Con il taglio dei parlamentari i futuri deputati saranno 400 e i senatori 200, un terzo in meno della legislatura finita. Di fatto questo porta ad una soglia elettorale implicita di partenza più alta del 3 per cento. Inoltre la legge elettorale prevede che l’elettore esprima (pena annullamento) un voto solo per i collegi uninominali e per la circoscrizione proporzionale. Una previsione incostituzionale ma che resta in vigore perché non è stata cambiata e quindi deciderà del futuro del nostro paese, delle scelte che verranno fatte. Altre previsioni sono incostituzionali perché non garantiscono parità reale di voto ai cittadini e anche queste restano in vigore.
Le conseguenze del voto unico per uninominale e proporzionale sono il punto più grave. Il centro destra ha una distribuzione nel territorio nazionale che potrebbe fargli ottenere gran parte dei collegi uninominali perché chi non sta con la destra è diviso e si attarda in considerazioni che non fanno i conti con la legge elettorale più il taglio dei parlamentari.
È come giocare all’asso di denari. Chi ha l’asso parte in vantaggio, così è per la destra. La destra potrebbe vincere e potrebbe fare anche di più, arrivando ai numeri che consentono di cambiare unilateralmente la Costituzione e il presidenzialismo è il loro obiettivo.
Ci si chiede come potrebbe uno schieramento che non riesce a presentare una coalizione per vari motivi presentarsi insieme nell’uninominale maggioritario, dove chi prende un voto in più fa cappotto. Anche un convinto proporzionalista come sono comprende che la difesa e l’attuazione della nostra Costituzione antifascista e democratica è un punto che può unire uno schieramento ampio senza contraddire le differenze che si debbono manifestare nel proporzionale. Se c’è una coalizione nell’uninominale chi vota il proporzionale automaticamente vota anche per l’uninominale, ma segnala la propria preferenza politica che avrà valore nel proporzionale.
Il vero problema è se c’è o meno consapevolezza della gravità del momento e se c’è bisognerebbe trarne la conseguenza che il problema di fondo è bloccare la destra in nome della Costituzione.
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LETTA PEDALA IN SALITA. CONTE ROSSOVERDE
28 Luglio 2022 su C3dem
Elena Stancanelli, “Giorgia e il potere, lezione per la sinistra” (Corriere della sera). PD E CENTRISTI: Giovanna Vitale, “Letta: irreversibile il no ai 5 stelle. Arriva il nuovo centrosinistra” (Repubblica). Roberta D’Angelo, “Letta pedala in salita. L’addio al M5s divide ancora i dem” (Avvenire). Fabrizio D’Esposito, “I Democratici sono morti democristiani, anzi dorotei” (Il Fatto). Eugenio Fatigante, “Un progetto minimale buono per partire, ma serve uno scatto” (Avvenire). Carmelo Caruso, “Letta non ha ancora la coalizione e mezzo Pd detesta Calenda” (Foglio). Maria Teresa Meli, “Con Calenda la trattativa più difficile” (Corriere della sera). Alessandra Arachi, “Letta: non ci sono veti su Renzi” (Corriere). Stefano Baldolini, “Orlando esorta Letta: bisogna recuperare i valori degli albori della sinistra” (Repubblica). Marianna Rizzini, “I consiglieri del principe /1: Enrico Letta” (Foglio). FDI: Marcello Sorgi, “Gli alleati spiazzati dal ciclone FdI” (La Stampa). Bill Emmot, “Il problema di Giorgia non è il fascismo ma la politica economia anti-europea” (La Stampa). CINQUE STELLE: Giuseppe Conte, “Non è un diktat il tetto dei due mandati” (intervista al Corriere). Simone Canettieri, “Conte rossoverde” (Foglio). SINISTRA: Alfonso Gianni, “Un cartello elettorale contro la destra per salvare la Costituzione ma anche contro la guerra” (Manifesto). Nicola Fratoianni, “Altro che agende Draghi. Su ambiente e sociale servono scelte radicali” (intervista a La Notizia).
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COME INCANALARE LE ENERGIE DELLA SOCIETA’ CIVILE
28 Luglio 2022 su C3dem
Sergio Harari, “Il nostro mondo dopo la pandemia non è migliore” (Corriere della sera). Andrea Nicastro, “Ponte aereo per 400 afghani” (Corriere della sera). Alessio Celestini, Tommaso Di Francesco, Luigi Manconi, “Servono fondi per far vivere il modello Riace” (Manifesto). DEMOCRAZIA: Moises Naim, “Inflazione e sfiducia nella politica, mix devastante per la democrazia” (intervista a La Stampa). Sabino Cassese, “La democrazia non è a rischio. Quello che manca al Paese sono politici davvero capaci” (intervista al Messaggero). Gianluca Salvatori, “Come incanalare le energie della società civile” (Avvenire). Silvia Roggiani, “La carica dei 100 mila volontari dem” (intervista al Manifesto). Ilario Lombardo, “Ombre russe dietro la crisi” (La Stampa). SULLE ELEZIONI: Paolo Pombeni, “E’ l’ora della prova elettorale” (mente politica) e “I programmi dei partiti e i contenuti necessari” (Messaggero). Gianfranco Pasquino, “Il nuovo bipolarismo senza più programmi” (Domani). Giuseppe Gargani, “E’ il momento di superare il personalismo e le liste vanno qualificate con chi ha cultura di governo” (intervista a Il Dubbio). Piero Ignazi, “Solo il fronte repubblicano può arginare le destre” (Domani). Stefano Feltri, “Come evitare che i partiti rendano irrilevanti queste elezioni” (Domani). GOVERNO/ECONOMIA: Paolo Baroni, “Il piano anti-inflazione” (La Stampa). Alessandro Barbera, “Una finanziaria anticipata, e ora il fisco. Draghi: situazione grave, e non si va in ferie” (La Stampa). Federico Fubini, “Tempi stretti sui fondi Ue” (Corriere della sera). Stefano Lepri, “Stretti tra carovita e disoccupazione” (La Stampa). Leonardo Becchetti, “Comunità energetiche per frenare l’inflazione” (Avvenire). INOLTRE: Monica Perosino, “Ucraina, fronte Sud. Kiev vince la battaglia dei ponti” (La Stampa). Stefano Stefanini, “Taiwan, il passo falso di Pechino” (La Stampa).
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L’APPELLO A DRAGHI: “E’ PRONTO, PRESIDENTE, A LASCIARSI TROVARE DAGLI ITALIANI?”
26 Luglio 2022 su C3dem
“Puntare meno sulla carta dell’avversario da demonizzare, puntare un po’ meno sulla carta del paese da salvare e puntare un po’ di più sulla carta del paese da cambiare”, così Claudio Cerasa: “Addio all’agenda Tafazzi” (Foglio). Giorgio Tonini, “Non c’è agenda Draghi senza Draghi candidato. Un appello” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Arduo recuperare Draghi, ma va seguita la sua strada” (lettera a Avvenire). Istituto Cattaneo, “Elezioni 2022 ai nastri di partenza”. R. Mannheimer e P. Pasquini, “L’esito di queste elezioni non è affatto scontato” (Il Riformista). Giovanni Diamanti, “I sondaggio premiano il Pd soltanto se si allea con i centristi” (Messaggero). Roberto D’Alimonte, “Se il Pd riuscisse ad acciuffare i centristi…” (intervista al Riformista). Tommaso Ciriaco, “La destra al 60%. Lo scenario da incubo che spaventa il centro sinistra” (Repubblica). Aldo Torchiaro, “Il dubbio di Letta: provare a vincere o vendicarsi di Renzi” (Il Riformista). Umberto Ranieri, “I buoni risultati del Pd quando va da solo” (lettera al Foglio). Intervista a Mara Carfagna che lascia Forza Italia: “No a salti nel buio, il Paese prima di tutto” (Repubblica). Tommaso Labate, “Conte e la tentazione della ‘Cosa Rossa’ sul modello Mélenchon” (Corriere della sera). Daniela Preziosi, “Il Pd pensa a Calenda ma rischia di regalare la sinistra a Conte” (Domani). A sinistra però Gaetano Azzariti avanza “Una proposta radicale per salvare almeno la Costituzione” (Manifesto), e Fabio Vender annota: “Di fronte al Pd una sinistra elettorale senza partito” (Manifesto). Stefano Folli, “Il dilemma di tutti: chi a Palazzo Chigi?” (Repubblica). Angelo Panebianco, “Chi tifa per Putin” (Corriere della sera). SOCIETA’: Dario Di Vico, “Operai al voto. Quanto peseranno globalizzazione e immigrazione” (colloquio con Emilio Reyneri – Foglio). Mario Deaglio, “Condizionatori e divari sociali” (La Stampa).

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Editoriale precedente.
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98535798-4bec-4d19-996b-489d40abad8fIl Pd e le ragioni della responsabilità verso i cittadini

Gentile segretario del Partito democratico, Le scriviamo queste righe presumendo di interpretare i sentimenti di tante cittadine e cittadini che probabilmente non sono mai stati scelti per partecipare alle vostre agorà e che vivono con crescente disagio la situazione che si è creata.

Molti di loro pagano già concretamente i drammatici effetti delle diseguaglianze diffuse e temono che ciò che li aspetta non sia un’inversione di tendenza, ma un aggravamento. È al loro disincanto che inasprisce l’astensionismo che sarebbe corretto guardare, molto più che agli elettori di Forza Italia.

Le scriviamo perché il Suo partito ha in questa tornata elettorale una responsabilità che trascende i limiti consueti della convenienza di parte: senza il Suo partito non è possibile costruire un argine consistente a un possibile governo di destra, che se si insediasse con la larga maggioranza parlamentare che si paventa, potrebbe, se lo volesse, stravolgere i fondamenti costituzionali della Repubblica.

Per questo riteniamo che il Suo compito sia in questo momento quello di fare di tutto affinché si produca un’alleanza credibilmente alternativa alla destra, capace di rispondere alla gigantesca crisi di fiducia nei confronti della politica e quindi in grado di contendere il successo elettorale.

Lei ha certamente tutto il diritto di organizzare una proposta politica alle Sue condizioni, ma ha il dovere di trovare il punto di mediazione tra l’inevitabile convenienza per il Suo partito e una responsabilità supplementare per l’intero Paese, senza la quale il rischio di consegnarsi alla destra resterebbe intatto.

Mentre appartiene al legittimo esercizio delle valutazioni politiche scegliere di interrompere l’alleanza politica con il M5S, potrebbe non essere responsabile politicamente ignorare le proposte per accordi di natura elettorale con il M5S volti a limitare i danni di una pessima legge elettorale (non averla cambiata a tempo dovuto è un altro imperdonabile indice di irresponsabilità di quanti oggi si lamentano del suo mantenimento in vigore). Sarebbe oltretutto non conveniente per il Partito democratico, che senza l’accordo con il M5S rischia di mancare l’obiettivo di contendere il successo elettorale alla destra.

Le ventilate ipotesi di alleanze con personalità e partiti che rappresentano una lunga e mai rinnegata storia di demolizione dei diritti sociali, di ostilità per il ruolo e la funzione del settore pubblico e di ripetuti attacchi alla Costituzione, rischiano di apparire così incoerenti da minare ogni credibilità alla proposta d’insieme.

È incomprensibile perché si consideri ciò che ha fatto il M5S imperdonabile, mentre si guarda con favore ai fuoriusciti da Forza Italia, partito del quale essi hanno condiviso quasi trent’anni di nefandezze. Se l’intento è sedurre gli elettori di Forza Italia, l’effetto sarà solo quello di accentuare la sfiducia e il disorientamento dei tanti cittadini delusi dall’incoerenza della politica.
Infine, la responsabilità politica impone che il Pd si distingua nettamente dalle posizioni della destra in tema di assetto istituzionale del Paese, dichiarando subito e in maniera esplicita il proprio impegno, quale che sia l’esito delle elezioni, a difendere la Costituzione da ogni progetto di trasformazione che punti a indebolire ulteriormente la forma di governo parlamentare.

*Libertà e Giustizia
https://ilmanifesto.it/il-pd-e-le-ragioni-della-responsabilita-verso-i-cittadini
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Che succede?

c3dem_banner_04LA SPINTA PERCHE’ DRAGHI RESTI
19 Luglio 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
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C3dem: parliamo di Chiesa e di Cattolici in Politica.

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CATTOLICESIMO IN DIASPORA. LA CRISI DI BOSE. ZUPPI E IL SUD. CASTITA’ COME ARTE
28 Giugno 2022 su C3dem
Danièle Hervieu-Léger, “Il cattolicesimo di domani sarà diasporico o non sarà” (Le Monde). Sabino Chialà, “La crisi di Bose. ‘Ritorniamo alle Scritture’” (intervista a La Lettura). Gianfranco Brunelli, “Il papa e la Cei” (Il Regno n. 12). Matteo Zuppi, “La Chiesa del Sud dica basta all’assistenzialismo” (intervista al Mattino). Antonio Mattone, “La linea del cardinal Zuppi che riporta il Sud al centro” (Mattino). Filippo Di Giacomo, “Francesco dopo Francesco” (Venerdì). Riccardo Cristiano, “La coscienza critica dell’Occidente” (Settimana news). Marco Marzano, “La visione del Vaticano è distante dalle coppie reali” (Domani). Basilio Petrà, “Itinerari catecumenali e castità” (Settimana news). Luigi Bettazzi, “Caro Mancuso, sbagli, sul sesso la chiesa è moderna” (La Stampa). Enzo Bianchi, “Perché la castità è un’arte” (Repubblica). David Kertzer, “La mia verità su Pio XII” (Repubblica). Matteo Luigi Napolitano, “Quelle già note trattative della Santa Sede con la Germania” (Oss. Romano). Marcello Musto, “La via a sinistra per invocare la pace e poi non disprezzare la guerra” (La Lettura). Goffredo Fofi, “Buonaiuti, il prete eretico vittima due volte” (Sole 24 ore). Antonio Spadaro, “A muso duro. Così Gesù zittisce i discepoli che invocano le armi” (Il Fatto). Tomà Halìk, “Dio oltre i confini visibili” (Il Regno).
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USA/ABORTO, LO STRAPOTERE DI UNA MINORANZA. BRUNO FORTE: “MA DOBBIAMO RIFLETTERE”
26 Giugno 2022 su C3dem
Giuseppe Sarcina, “L’aborto in America non è più un diritto” (Corriere). Gianni Riotta, “L’America scende in piazza. E Biden punta al riscatto nelle elezioni di Midterm” (Repubblica). Rebecca Traister, “La destra ci lavora da 50 anni. Scendere in piazza non basterà” (intervista al Corriere). Massimo Gaggi, “America sempre più divisa” (Corriere). Arianna Farinelli, “Gli Usa spaccati sulla libertà” (Repubblica). Martha Nussbaum, “Ora ci aspetta una realtà del tutti contro tutti” (intervista al Corriere). Fabrizio Tonello, “Elezioni di Midterm in Usa, ultima chiamata della guerra civile americana” (Manifesto). Gianfranco Pasquino, “Lo strapotere della minoranza che minaccia la democrazia” (Domani). DAGLI USA ALL’ITALIA: Paolo Giordano, “Il più fragile dei diritti che ci riguarda tutti” (Corriere). Massimo Giannini, “Lezioni americane sulle democrazie. Nessuna libertà è data per sempre” (La Stampa). Marilisa D’Amico, giurista, “Nessuno può toccare la 194. C’è una sentenza della Consulta” (intervista a La Stampa). Alessandra Kusterman, “Ma nessuno pensi di toccare la 194” (intervista a Repubblica). Giovanni Maria Flick, “Nel nostro paese non si torna indietro. Tutelati diritto alla salute e libera scelta” (intervista al Mattino). Lucetta Scaraffia, “Figli e diritti delle donne” (La Stampa). Giulia Merlo, “L’Italia peggio degli Stati Uniti sulla tutela del diritto all’aborto” (Domani). ABORTO, CATTOLICI, CHIESA: Bruno Forte, “E’ tempo di aprire una riflessione” (intervista al Corriere). Vincenzo Paglia, “La legge resterà, ma vanno aiutate di più le donne che vogliono mettere al mondo figli” (intervista al Corriere). Andrea Tornielli, “Per la vita sempre” (Osservatore romano). Assuntina Morresi, “Non sprecare la scossa Usa” (Avvenire). Giuseppe Anzani, “Quanta strada dalla legge 194. Siamo pronti per un disgelo?” (Avvenire). Rocco D’Ambrosio, “Trump, la Corte costituzionale e il pericolo teocratico negli Usa e altrove” (formiche.net). Giambattista Scirè, “Vaticano, Dc, Pci e radicali: la stretta via italiana all’aborto” (Il Fatto).
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NIENTE È PIÙ SCONTATO NELLA CHIESA
19 Giugno 2022 su C3dem
Marco Ventura, “La nuova geografia della Chiesa” (La Lettura). Cecile Chambraud, “Funzionamento della Chiesa cattolica, i fedeli scuotono il clero” (Le Monde). Francesco Strazzari, “Il processo sinodale in Spagna” (Settimana news). Paolo Cugini, “Come ripulire le nostre liturgie dalle vestigia del passato?” (Viandanti). José Maria Castillo, “La genialità di papa Francesco: la sua fedeltà al vangelo” (blog). Intervista di Domenico Agasso al cardinale tedesco Reinhard Marx, “Il celibato dei preti non è un dogma. Alle donne ruoli apicali nella Chiesa” (La Stampa). Intervista di Massimo Franco al cardinale tedesco, conservatore, Gerhard Muller, “La Chiesa non è un’Ong. Dimissioni del papa? No” (La Lettura). Andrea Grillo, “Matrimonio, primo e ultimo dei sacramenti. Una questione antica in 10 punti” (come se non). Lorenzo Prezzi, “Unione europea-Usa: aborto in questione” (Settimana news). Antonio Spadaro, “I pani e i pesci. Quella di Gesù non è una promessa elettorale” (il Fatto). Riccardo Cristiano, Rocco d’Ambrosio, “Ucraina, una guerra rivelatrice” (Settimana news).
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CASTITÀ PREZIOSA
16 Giugno 2022 su C3dem
Luciano Moia, “Matrimonio, la svolta del papa per educare all’amore di coppia” (Avvenire). La prefazione di papa Francesco al documento pubblicato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: «Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale. Orientamenti pastorali per le Chiese particolari». Paolo Rodari, “Il papa alle giovani coppie: castità prima delle nozze. I teologi: è anacronistico” (Repubblica). Vito Mancuso, “Chiesa lontana dalla modernità” (La Stampa). Luigi Accattoli, “Il papa: prima delle nozze castità preziosa” (Corriere della sera). INOLTRE: Riccardo Cristiano, sull’entrata in vigore della costituzione apostolica Praedicate Evangelium e le voci delle dimissioni del papa, “Il governo della Chiesa” (Settimana news). Gabriele Ferrari, “L’esperienza sinodale della Chiesa di Como”
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IL PAPA, LA GUERRA E CAPPUCCETTO ROSSO

16 Giugno 2022 su C3dem
Dopo il colloquio di papa Francesco con le riviste dei gesuiti sui temi della guerra in Ucraina, in uscita su La Civiltà Cattolica, che La Stampa ha anticipato ieri (“Io, la Nato, Putin e la terza guerra mondiale”), alcune sintesi e alcuni commenti: Flavia Amabile, “Il papa e la guerra” (La Stampa), Francesco A. Grana, “Il papa insiste: la Nato ha abbaiato alla Russia” (Il Fatto). Editoriale del Foglio: “Era meglio quando i papi non parlavano”. Mattia Feltri, “Cappuccetto rosso” (La Stampa). Domenico Quirico, “Le scandalose parole del papa” (La Stampa). Fabrizio Mastrofini, “La furia del papa: con la favola dei buoni e dei cattivi non fermeremo mai la guerra” (Il Riformista). Rosy Bindi, “Si oppone alle visioni manichee. La corsa alle armi non porta pace” (intervista a La Stampa). Maurizio Belpietro, “Adesso schedate un altro putiniano: il papa” (LaVerità). INOLTRE: Editoriale de Il Foglio: “Perché Francesco non ama Cl?”. Aldo Maria Valli (da tempo critico acerrimo di Bergoglio), “In Vaticano nessuno si augura una specie di Bergoglio bis” (intervista a LaVerità). René Pujol, “Il cattolicesimo francese a rischio implosione” (blog).
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LA FATICA DI FRANCESCO. LA ROTTA DELLA CEI. LECTIO GHISLAIN LAFONT

12 Giugno 2022 su C3dem
Franca Giansoldati, “Francesco è affaticato, salta il viaggio in Africa” (Messaggero). Vito Mancuso, “Le voci sull’addio di Francesco” (La Stampa). Marco Grieco, “Le discussioni su un successore italiano di papa Francesco” (Domani). LA CEI: Lorenzo Prezzi, “Cei, il timoniere e la rotta” (Settimana news). ABUSI: Andrea Grillo, “La tesi ecclesiale del ‘mal comune’ in materia di abusi” (comesenon). Lucetta Scaraffia, “Gli abusi sessuali coperti e insabbiati, scandalo infinito che umilia la Chiesa” (La Stampa). Marcello Neri, “Cei, abusi. La strana via italiana” (Settimana news). TEOLOGIA: Marinella Perroni e Brunetto Salvarani in dialogo con Vittoria Prisciandaro, “Fare teologia domani sulle spalle dei giganti” (Jesus). Filippo Rizzi, “Lafont. tare di fronte a Dio con lo stupore di un bambino” (Avvenire). Andrea Grillo, “Lectio Ghislain Lafont” (Settimana news). INOLTRE: Lorenzo Prezzi, “Francia, Bibbia in eclissi” (Settimana news). Basilio Petrà, “Adulterio: requiem per un peccato?”. Antonio Spadaro, “Fede. Il sapere Dio non è un sacco di patate da caricarsi sulle spalle” (Il Fatto).
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NON ABBIAMO PAURA DELLA BOMBA

7 Giugno 2022 su C3dem
Luigi Manconi, “Non ho paura della bomba” (Repubblica). Sabino Cassese, “Ucraina, la Costituzione e il diritto alla difesa” (corriere della sera). Giuliano Amato, “Armare Kiev rispetta la Costituzione” (intervista a La Stampa). Alessandro Castegnaro, “La difesa armata, problema rimosso? Rileggendo Paul Thibaud” (Settimana news). Claudia Mancina, “Bye bye Lenin, ma l’ex comunista non ci sta” (Il Riformista). Giampiero Massolo, “No a un accordo che tuteli le esigenze dell’aggressore” (intervista al Mattino). Claudio Cerasa, “La guerra che Putin non può vincere” (Foglio). Francesca Mannocchi, “Un’arma chiamata migrante” (La Stampa). Card. Dieudonné Nzapalainga, “Preparatevi all’esodo degli affamati” (intervista a Qn). Daniel Gros, “Le mosse sul grano: un bluff russo sulla pelle dell’Africa” (intervista a Repubblica). Paolo Valentino, “La fragile diplomazia” (Corriere della sera). Maurizio Ferrera, “L’Europa e i segnali da dare” (Corriere della sera). Furio Colombo, “Chi dimentica le vittime” (Repubblica). Alisa Muzergues, “Accettare l’Ucraina come candidata darebbe benefici all’intero progetto Ue” Foglio). Romano Prodi, “Usa-Cina, i paesi nemici che possono fermare la guerra” (Messaggero). Stefano Montefiori, “Macron: ‘non umiliare la Russia’. La rabbia di Kiev per l’appello” (Corriere della sera). Fabio Tonacci, “Dagli Urali alla Siberia, la mappa dei campi per i deportati” (Repubblica). Marco Tarquinio, “L’Italia garantisca chi diserta questa guerra” (Avvenire). Giovanna Vitale, “Gli analisti: siamo meno manovrabili, perciò Mosca è nervosa” (Repubblica). Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, “Influencer e opinionisti, ecco i putiniani d’Italia” (Corriere della sera). Lorenzo Prezzi, “Cosa resta dei valori morali della tradizione dopo la guerra benedetta da Kirill” (Domani). Jeffrey Sachs, “Il mondo è interconnesso. Sbaglia chi vuole dividerlo” (intervista a Repubblica).
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IL CASO OCCULTO BERGOGLIO-MINNITI. GARELLI: “LA CHIESA ALLA PROVA”

4 Giugno 2022 su C3dem
Prima un recensione critica di Marcello Sorgi a un recente libro di Tommaso Montanari: “Nell’integralismo furbetto di Montanari c’è la visione di un Parlamento cancellato” (La Stampa). Poi la replica piccata di Tommaso Montanari, che tira fuori un “retroscena” sulla vera ragione dell’assenza due mesi fa di Bergoglio a un convegno della Cei a Firenze sul Mediterraneo: “Caro Sorgi confesso: la penso come il papa” (Il Fatto). Di tale retroscena scrivono Ernesto Ferrara: “Il papa critica Betori: ‘Non venni a Firenze perché c’era Minniti” (Repubblica) e Luca Kocci, “’C’è Minniti, non vado’. Così il papa disertò il Forum Mediterraneo” (Manifesto). Ma per Fabrizio Mastrofini la cosa è inventata e indica un gran malessere nella chiesa italiana: “La grande bufala della scomunica di Minniti” (Il Riformista). Ma oggi Tommaso Montanari ritorna sulla questione : “Il papa fa ‘sorridere’ don Milani non Minniti, Nardella e i vescovi” (Il Fatto). E Fabrizio Mastrofini deve ammettere che il fatto sussiste, ma insiste nel dire che ci sono veleni nella Cei: “Il no del papa a Minniti? Tutto vero. Ma l’intimidazione a Zuppi resta” (Il Riformista). INOLTRE: Franco Garelli, “La Chiesa alla prova” (Vita pastorale). “La profezia cristiana di Carlo Maria Martini”, il video con gli interventi al corso di formazione dei Circoli Dossetti tenuti da Carlo Casalone sj e Guido Formigoni.
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SU CATTOLICI, GUERRA, POLITICA

1 Giugno 2022 su C3dem
Carla Mantelli, consigliera comunale del Pd a Parma, insieme ad un gruppo di altre donne, firma una lettera all’Avvenire: “Mediazione e difesa non violenta. La guerra non è mai un’opzione”. L’Avvenire dedica un articolo a Michele Santoro, con cui è in sintonia sul tema della guerra in Ucraina: Matteo Marcelli, “Santoro: ora basta col punto di vista unico sulla guerra”. Il Manifesto pubblica un intervento a due voci, quella di Ascanio Celestini e quella di Alex Zanotelli: “La tribù bianca e l’ideologia delle guerre giuste”. Il teologo morale Giannino Piana si esprime contro il sostegno armato all’Ucraina: “Autodeterminazione dei popoli e responsabilità globale” (Esodo). Il diverso parere del giornalista Domenico Chirico: “Una guerra giusta, come la guerra di Spagna” (La Stampa). CATTOLICI E POLITICA: Lucio D’Ubaldo e Beppe Fioroni, “Idee ricostruttive per l’oggi (un incontro di umanesimi)” (Avvenire). Il parere dell’ex dc Cirino Pomicino: “Senza la Dc l’Italia orfana della politica da 30 anni” (Mattino). IL MULINO SU ZUPPI: Antonio Ballarò, “Da Ruini a Zuppi” (rivistailmulino).
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PEDOFILIA, LA SVOLTA (DEBOLE?) DI ZUPPI

29 Maggio 2022 su C3dem

Alberto Melloni, “La missione di Zuppi” (Repubblica). Marco Grieco, “La beatificazione collettiva di don Matteo” (Domani). Fabrizio Mastrofini, “Il più grande diritto non è la difesa ma la pace. Zuppi alla conferenza stampa” (Il Riformista). Domenico Agasso, “Pedofilia, la svolta di Zuppi” e, poi, “Gli orchi della Chiesa. I casi degli ultimi anni in Italia” (La Stampa). Gian Guido Vecchi, “Zuppi e il piano contro gli abusi” (Corriere della sera). Paolo Rodari, “Il primo passo di Zuppi: un report ogni anno sugli abusi nella chiesa” Repubblica). Vito Mancuso, “Niente sconti alla giustizia. La via di una chiesa credibile” (La Stampa). Lucetta Scaraffia, “Perché il report di Zuppi non basta a chiarire gli abusi” (La Stampa). Marco Marzano, “Le deboli premesse dell’indagine della Cei sugli abusi del clero” (Domani). Federica Tourn, “L’era Zuppi si apre con un’indagine dimezzata sugli abusi nella chiesa” (Domani). Francesco Zanardi, “Così i crimini precedenti sono prescritti. I vescovi devono aprire gli archivi e darli allo Stato” (intervista a La Stampa). Matteo Matzuzzi, “Zuppi delude subito chi sugli abusi voleva la gogna” (Foglio). Luciano Moia, “La Cei e gli abusi sui minori. In tre anni una svolta culturale” (Avvenire). INOLTRE: Luigi Accattoli, “Sodano, il diplomatico in prima linea con due papi” (Corriere della sera). Luca Kocci, “Sodano: dal Cile al ‘chiacchiericcio’ sui pedofili” (Manifesto). Antonio Spadaro sj, “Fede. Gesù chiede la fisicità dei sensi, non solo la spiritualità dei pensieri” (Il Fatto). Giuseppe Lorizio, “Se la guerra segrega il pane, la pace dipende da ognuno” (Avvenire). Il Comunicato finale della 76° Assemblea della Cei. Salvatore Cernuzio, “Concistoro il 27 agosto per 21 nuovi cardinali” (vatican.va). Andrea Tornielli, “Un Concistoro di fine estate che guarda al mondo” (vatican.va). “Il viaggio apostolico del papa in Africa. Il programma” (vatican.va).
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https://www.adista.it/articolo/68301
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Tutta la nostra solidarietà a don Marco Campedelli. Nella speranza e auspicio che il nuovo Vescovo lo restituisca ai suoi impegni di docente e guida pastorale.
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————Aggiornamento 1 luglio 2022——-
Verona: la precipitosa marcia indietro della Curia su Campedelli
Marcia indietro della Curia veronese: https://www.adista.it/articolo/68304?fbclid=IwAR1cvR4my2FGsLFKQ8ybtp0RX4cD8S4DwdiTKmLTU-hz5USQoO8HvlDiOyo&fs=e&s=cl
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Che succede?

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SE DRAGHI VESTE I PANNI DEL POLITICO
27 Giugno 2022 su C3dem
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ZELENSKY CI HA INTRAPPOLATI?
27 Giugno 2022 su C3dem
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Che succede?

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LA SCISSIONE M5S. IL CENTRO PRO-DRAGHI. LO STATO DELL’ITALIA
23 Giugno 2022 su C3dem.
[segue]

Che succede?

c3dem_banner_04ITALIA: ELEZIONI, REFERENDUM, INFLAZIONE, AUTONOMIE, SALARI, MIGRANTI

10 Giugno 2022 su C3dem.
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Che succede? Un Mondo nuovo è possibile. Riprendiamo il percorso della Pace!

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GUERRA CIVILE
raniero-lavalledi Raniero La Valle, su fb
A questo punto della guerra d’Ucraina se ne può forse avanzare una lettura diversa da quella vigente fin qui. Nulla di ciò che con tanta sicurezza è stato affermato è infatti avvenuto. Quella che è in corso è in effetti una guerra efferata ma circoscritta, messa in scena come uno spettacolo, dove a contare non sono le tragiche moltitudini delle vittime, tranquillamente immolate da una parte e dall’altra, ma i primi attori solitari, i Putin, gli Zelensky, i Biden, gli Stoltenberg; è una guerra combattuta con altri mezzi, l’economia, l’Intelligence, le fake news, più ancora che con le armi; una guerra in cui le armi girano da un Paese all’altro, ma sono più propagandate come offerta di omertà e promemoria di sterminio, che destinate alla difesa e alla conquista; una guerra intesa a fiaccare un antagonista che si oppone a un potere mondiale esclusivo e a cacciarlo tra i paria, ma senza arrivare a distruggere tutto; una guerra preventiva fatta da un lato per fermare un cane al confine che abbaia ma non morde e dall’altro per rassicurare Paesi che nessuno minaccia.
Questi sono i fatti. Ciò che invece non è avvenuto è che l’Ucraina, gestita dalla NATO, riuscisse a difendersi e a vincere la guerra. Non è avvenuto che la Russia, accusata di voler invadere l’Europa dopo l’Ucraina, fosse sconfitta, umiliata ed esclusa dal mercato globale e dal mondo civile. Non è avvenuto che Putin, mezzo zar e mezzo pazzo, fosse rovesciato dai suoi e che la Russia fosse balcanizzata, ridotta a ranghi subalterni e pressoché dissolta. Non è avvenuto che Biden, dopo aver dettato la sua legge all’Europa, si volgesse a giocare il finale di partita con la Cina. Non è avvenuto che la guerra mondiale a pezzi diagnosticata dal papa si trasformasse in una guerra mondiale intera e totale, fino al ricorso alle armi nucleari, a cominciare dalle ormai demitizzate atomiche tattiche e di teatro.
Tutto questo non è avvenuto e non avverrà, perché questa non è una guerra tra due mondi estranei e nemici, ma è una guerra civile interna all’Occidente di cui la Russia di Putin, approdata al mercato neoliberale e sfigurata dagli oligarchi, ormai fa parte. In questo senso è una buona notizia: non è una guerra senza chiaroscuri e senza speranze, come ce l’hanno venduta gli analisti e i crociati nostrani, ma una guerra che ancora possiamo prendere in mano, arginare, far finire, riportare alla ragione.
Il precedente per capire questa guerra non è infatti la guerra nascosta nell’equilibrio del terrore del secolo scorso, ma è la guerra del Golfo in cui abbiamo dissipato il dividendo della pace che ci era stato offerto dalla caduta, o rimozione, del Muro di Berlino. Fu allora che perdemmo il patrimonio degli ideali e i frutti della rinascita seguiti ai conflitti mondiali del Novecento.
Quando la guerra del Golfo fu intentata ci volle molta fatica e un gran uso di menzogne perché le opinioni pubbliche, ormai persuase del ripudio e della irrazionalità della guerra ne accettassero il ripristino e il ritorno come indissolubile compagna dell’uomo nella storia. Padre Ernesto Balducci di cui a ragione si celebra ora il centenario della nascita, disperato al vedere lo scacco delle speranze di un mondo nuovo, scrisse che essa annunciava “il declino, anzi la fine dell’età moderna”, che voleva dire per lui “la fine dell’età dell’egemonia mondiale euro-atlantica”, cioè di quel sistema di legge e di mercato identificato con la coalizione occidentale che – diceva – “ha reciso nella coscienza profonda dei popoli del Sud la speranza di una conquista pacifica del diritto a prendersi in mano la propria storia”. Quei popoli che anche allora il conflitto in Medio Oriente aveva messo ai margini del sistema sono quelli stessi che oggi si sono rifiutati di schierarsi nella guerra che si combatte in Europa, gli 82 Paesi che non hanno votato per l’esclusione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’ONU; tra loro c’è tutta l’Asia, escluso il Giappone, gran parte dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente, una parte preponderante cioè della popolazione della Terra, che la Terra vorrebbe salvaguardare, conservare, difendere, il vero mondo che non va umiliato ed escluso, come invece l’America atlantica vuole fare della Russia.
A maggior ragione si può dire che la riesumazione della guerra in Ucraina chiude l’età moderna; ciò significa andare oltre un mondo fatto a misura dell’Occidente, secondo il modello economico, culturale, politico che per secoli si è imposto come normativo, eccelso ed atroce nello stesso tempo. La Chiesa cattolica, che a lungo l’ha fatto proprio , è giunta a prenderne le distanze: da quando nel Concilio Vaticano II il cardinale Lercaro e Dossetti sostennero che la povertà della Chiesa dovesse consistere anche nel distacco dalle ricchezze dell’ “organon” culturale dell’Occidente, fino a papa Bergoglio che ha messo la Chiesa “in uscita”. L’altro grande esodo in corso dalle strettoie dell’ideologia storicamente egemone, è quello dell’universo femminile, discriminato nella realtà e nel diritto dal privilegio maschile, come ci ha ricordato la lezione di Marina Graziosi che ci ha lasciato in questi giorni.
E allora è questo il vero cimento a cui siamo chiamati: chiudere la parentesi infausta che abbiamo aperto ripristinando la guerra dopo la fine dei blocchi, uscire dal mondo che con ottusità e violenza abbiamo costruito fin qui e intraprendere la ricostruzione della storia quale avevamo cominciato a concepirla nel Novecento: dalla Carta atlantica di Roosevelt e Churchill in piena guerra mondiale (niente a che fare col Patto atlantico) al pensiero politico nuovo di Gorbaciov; dalla Dichiarazione di Nuova Delhi per “un mondo libero dalle armi nucleari e non violento” alla Carta di Abu Dhabi che attribuisce il pluralismo delle religioni alla stessa volontà divina; dalle Costituzioni postbelliche all’ “uscita dal sistema di dominio e di guerra” dei convegni della Sinistra cattolica a Cortona; dal Progetto per un’etica mondiale di Hans Kung alla Carta di Algeri per il diritto e la liberazione dei popoli, dal Concilio ecumenico Vaticano II alla “Fratres omnes” di papa Bergoglio. Questo è il futuro, al netto della Bomba , a condizione cioè che la Bomba sia licenziata e interdetta, come già stabilisce il Trattato più importante e profetico che l’ONU abbia mai partorito.
(da “Il fatto quotidiano” del 4 giugno)

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DONNE E POLITICA: PENNY WONG. ITALIA: SALARIO MINIMO, PNRR, REFERENDUM
5 Giugno 2022 su C3dem
Paolo Lepri, “Penny Wong: Alt alla Cina” (Corriere della sera). ITALIA/SALARIO MINIMO/PNRR: Paolo Gentiloni, “In Italia serve il salario minimo” (intervista a La Stampa). Ignazio Visco, “Tasse e salario minimo, è ora di agire. I partiti devono attuare il Pnrr” (intervista a La Stampa). Fabio Savelli, “La grande sfida del salario minimo. Sì di Letta. Brunetta: non per legge” (Corriere della sera). Emanuele Felice, “La nostra ultima occasione per fermare il declino” (Domani). ITALIA/LAVORO: Paolo Pombeni, “Se il lavoro non è più un obiettivo per i giovani” (Messaggero). Chiara Saraceno, “Quando il lavoro non dà più dignità” (La Stampa). Niccolò Zancan, “Poveri, con lo stipendio” (La Stampa). Maria Cecilia Guerra, “Basta lavori usa e getta, disboschiamo la giungla dei contratti” (intervista a Repubblica). Marco Bentivogli, “Partiamo dalla produttività” (Repubblica). PARTITI: Alessandro Campi, “Perché oggi i leader politici si bruciano rapidamente” (Libero). Franco Monaco, “Il partitone americano per l’asse Letta-Meloni” (Il Fatto). Francesco Verderami, “Manovre al centro, ma bisogna trovare il ‘papa straniero’” (Corriere della sera). Emilia Patta, “Incognita Conte. Letta blinda il Pd. Ipotesi renziani e bersaniani in lista” (Sole 24 ore). Marcello Sorgi, “Se al Pd non conviene l’alleanza” (La Stampa). REFERENDUM: Guido Salvini (magistrato), “Voterò ma senza entusiasmo. Il referendum abrogativo è un’arma sbiadita. Si ripensi la democrazia partecipativa” (Il Dubbio). Michele Ainis, “L’ignoranza sui referendum” (Repubblica). Giulia Merlo, “Cosa dicono i referendum. Le ragioni del sì e del no” (Domani). Luciano Violante, “Voto Sì sull’abrogazione della legge Severino” (intervista a Il Dubbio). Armando Spataro, “Perché votare No al referendum” (Repubblica). SULLA LETTERA DI ZUPPI AI PUBBLICI DIPENDENTI: Roberto Napoletano, “La Chiesa di Zuppi attore della nuova coesione sociale” (Il Quotidiano). Franco Monaco, “La lettera di Zuppi. Mai disprezzare chi serve la cosa pubblica” (Avvenire). MIGRANTI: Don Mattia Ferrari, “Le rotte dei migranti. Io minacciato perché aiuto. L’Europa smetta di tradirci” (intervista a La Stampa). Francesco Grignetti, “Le nuove rotte dei migranti” (La Stampa).
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LA VIOLENZA CONTRO L’INFANZIA UCRAINA. LA “REALTA’ PARALLELA” IN RUSSIA
4 Giugno 2022 su C3dem
Raffaele K. Salinari, “Nella guerra la violenza dei crimini contro l’infanzia ucraina” (Manifesto). Gianfranco Pasquino, “La gradualità delle sanzioni è la strada giusta su cui continuare” (Domani). Massimo Villone, “Mattarella sul 2 giugno: parole nette sulla Costituzione e sulla pace” (Manifesto). UCRAINA/RUSSIA: Andrej Gromyko, “La base di un negoziato? Ucraina neutrale” (intervista al Corriere della sera). Marta Ottaviani, “’Nessuna guerra, tutto va bene’. 100 giorni nella realtà parallela” (Avvenire). Oleg Brindak, vice sindaco di Odessa, “Le navi devono salpare entro 20 giorni o i cereali marciranno” (intervista a Repubblica). Vittorio Da Rold, “La crisi del grano estende la guerra al resto del mondo” (Domani). Daniele Raineri, “Le prime critiche, le epurazioni, s’incrina il fronte del leader ucraino che però resta insostituibile” (Repubblica). Lucio Caracciolo, “Guerra senza vincitori” (La Stampa). Marek Halter (scrittore), “Caro Vladimir, sorprenda i suoi nemici: accolga a Mosca la carovana della pace” (La Stampa). Rosalba Castelletti, “Il filo rosso tra Putin e Kirill” (Repubblica). Graziella Melina, “La migrazione per fame preoccupa anche l’Italia. Flussi aumentati del 30%” (Messaggero). Sergio Ventura, “Il nuovo cristianesimo dell’Ucraina” (La Lettura). EUROPA: Beda Romano, “L’Unione cede a Budapest. Al via le sanzioni senza Kirill” (Sole 24 ore). IDEE: Enrico Morando, “La terza via tra socialismo reale e socialdemocrazia? Non esiste” (intervista a Il Riformista). Sigmund Ginzberg, “I nazionalismi, sempre necessari ma spesso letali” (Foglio). Dani Rodrik, “E’ ora che l’economia globale torni al servizio di prosperità, equità e piena occupazione” (Sole 24 ore).
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MATTARELLA: IL NOSTRO IMPEGNO È PER “IL RITIRO DELLE TRUPPE OCCUPANTI”
3 Giugno 2022 su C3dem
Sergio Mattarella, intervento alla vigilia della festa della Repubblica. Lina Palmerini, “Italia impegnata per ritiro delle truppe e ricostruzione” (Sole 24 ore). Ugo Magri, “Il ritiro dei russi, poi la pace” (La Stampa). Marcello Sorgi, “Re Sergio e i valori della Repubblica” (La Stampa). Moises Naim, “Così Biden prolunga la guerra. L’Ucraina non deve cedere territori” (intervista a La Stampa). Davide Maria De Luca, “Zelensky: tra morti e feriti perdiamo 600 soldati al giorno” (Domani). Paolo Valentino, “Nella Ue c’è un caso Berlino e si chiama Olaf Scholz, il cancelliere che sussurra” (Corriere della sera). Stefano Stefanini, “L’indecenza di Orban” (La Stampa). REFERENDUM GIUSTIZIA: Giovanni Guzzetta, “Referendum del 12 giugno. Non è un voto contro la magistratura” (Il Riformista). Stefano Ceccanti, “Votare no ai referendum significa contraddire la riforma Cartabia” (intervista a Il Tempo). Elisa Calessi, “Letta boicotta i quesiti, ma è solo” (Libero). INOLTRE: Un’acuta riflessione di Mario Del Pero, “Quello che la geopolitica non dice” (treccani.it). L’ironia amara di Adriano Sofri, “Arrendersi alla pace” (Foglio). La lucida sintesi di Sabino Cassese, “I partiti servono ancora, ma devono cambiare” (Corriere della sera). Il racconto di Maurizio Stefanini, “Salvini ostaggio di Putin” (Foglio). Angelo Panebianco, “Manca la capacità di parlare chiaro” (Corriere della sera 30/5). Alessandro Cappelli, “Come i giornali stranieri raccontano la propaganda filorussa nei media italiani” (linkiesta). Marcello Pera, “Cattolici che stanno dalla parte di Putin” (Foglio, 30/5). Dario Di Vico, “Le culle vuote e il costo di un figlio” (Corriere della sera). Matteo Zuppi, “Grati a chi lavora nelle istituzioni” (lettera per il 2 giugno – Avvenire).

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LA NATO E IL 2 GIUGNO. L’IGNORANZA ATTIVA. LA SEDUZIONE SOVIETICA
1 Giugno 2022 su C3dem
Antonio Polito, “La Nato e il 2 giugno, doppia lezione” (Corriere della sera). Giancarla Codrignani, “Ragazzi, ragazze, è il 2 giugno!” (Confronti). Natalino Irti, “I pericoli dell’ignoranza attiva” (Sole 24 ore). Massimo Recalcati, “La seduzione sovietica” (Repubblica). Giuseppe De Rita, “Il cinismo di un conflitto nel silenzio dei valori” (Corriere della sera). UCRAINA/RUSSIA: Ian Bremmer, “Le armi più potenti arriveranno. La priorità resta fermare Putin” (intervista a La Stampa). Ampia intervista a Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino: “Sui cereali accordo entro 14 giorni se Mosca garantirà di non attaccare Odessa” (Repubblica). La testimonianza di Oleksandr Struck, sindaco di Severodonetsk: “La mia gente è in ginocchio. Ma siamo forti, ci sapremo rialzare” (intervista al Corriere della sera). Irina Flige (della ong Memorial), “Dall’Urss a un regime fascista. Ma il dissenso sta crescendo” (intervista ad Avvenire). Federico Fubini, “Il decreto di Mosca che autorizza la russificazione dei bambini rapiti” (Corriere della sera). Micol Flammini, “Imprigionati nei confini russi” (Foglio). Paola Peduzzi, “Prigionieri di Erdogan” (Foglio). Paolo Lambruschi, “Bielorussia, violenza contro i profughi, e ricatto” (Avvenire). Nello Scavo, “La Corte penale: Mezza Europa darà la caccia ai criminali di guerra” (Avvenire). PER CONOSCERE: Giordano Cavallari, “La Russia vista da Anna Zafesova” (ampia intervista su Settimana news).
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IL LAVORO DI DRAGHI IN EUROPA. LO STATO DELL’ECONOMIA ITALIANA
1 Giugno 2022 su C3dem
Claudio Tito, “Petrolio. L’Ue trova l’accordo: stop al 90% del greggio russo”. Marco Galluzzo, “Draghi: tetto al prezzo del gas, siamo stati accontentati. Tra i grandi solo noi per l’Ucraina nell’Unione” (Corriere della sera). Alberto Gentili, “Draghi: ascoltata l’Italia, ma ora debito comune” (Messaggero). Davide Tabarelli, “La Russia colpita al cuore, ma non sarà facile fare a meno del loro petrolio” (Sole 24 ore). Claudio Cerasa, “Le sanzioni che funzionano” (Foglio). L’ECONOMIA ITALIANA: Gianni Trovati, “Visco: no alla rincorsa prezzi-salari e a nuovo debito. Recovery permanente” (Sole 24 ore). Paolo Balduzzi, “Gli stipendi e l’eterna fuga del costo della vita” (Messaggero). Alberto Orioli, “Il patto che manca per evitare la spirale prezzi-salari” (Sole 24 ore). Stefano Lepri, “Ma il male italiano è la produttività” (La Stampa). Stefano Cingolani, “Bankitalia e quella ricchezza media netta aumentata del 2%” (Foglio). Francesco Guerrera, “La lotta contro l’Apocalisse” (Repubblica). Enzo Risso, “La politica deve prendere sul serio il divario italiano tra inclusi ed esclusi” (Domani). Chiara Saraceno, “I veri nemici del lavoro” (Repubblica). Marcello Clarich, “La sfida non è modificare la struttura del Pnrr ma attuarlo bene” (Milano Finanza). GOVERNO/PARTITI: Marcello Sorgi, “I partiti e l’economia di guerra” (La Stampa). Stefano Folli, “Il dopo Salvini? E’ già iniziato” (Repubblica). Federico Capurso, “Conte-Draghi, scontro finale” (La Stampa). Lina Palmerini, “Dall’Umbria alle comunali, patto Pd-M5s ad un nuovo test” (Sole 24 ore). Susanna Turco, “Pd-5stelle, l’alleanza dei tardigradi” (Espresso). Salvatore Vassallo, “Il compromesso possibile tra Pd e Fratelli’d’Italia è solo sul bipolarismo” (Domani). Enzo Cheli, “Rosatellum o nuova legge elettorale?” (rivistailmulino). Filippo Barbera, “Va al voto il paese della provincia profonda, dove la politica annaspa” (Manifesto).

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SCONFIGGERE L’UOMO FORTE
28 Maggio 2022 su C3dem
Paolo Lepri, “Noi e la guerra. Una battaglia ideale per la difesa dei diritti” (Corriere della sera). Frans Timmermans, “Basta mettere i soldi in tasca a Mosca. La resistenza inizia nelle nostre case” (intervista a La Stampa). Siegmund Ginzberg, “Cent’anni di antiamericanismo” (Foglio). Rony Hamaui, “Sconfiggere l’uomo forte è il primo obiettivo” (lavoce.info). UCRAINA/RUSSIA: Vittorio E. Parsi, “La Ue non reggerà all’infinito. Bisogna farlo capire a Kiev” (intervista a Qn). Paola Peduzzi, “L’impatto dei negoziati prematuri, mentre Mosca ribalta il conflitto” (Foglio). Micol Flammini, “Le domande a Kiev” (Foglio). Gianandrea Gaiani, “Donbass, la tenaglia russa. A Mosca il 25% dell’Ucraina” (Mattino). Cecilia Sala, “I russi arrivano a Severodonetsk prima dei razzi americani” (Foglio). Paolo Mastrolilli, “Gli Usa si interrogano sui nuovi obiettivi” (Repubblica). Massimo Gaggi, “Perché Biden rischia di essere isolato” (Corriere della sera). Mattia Diletti, “Biden ha ereditato un paese polarizzato e paralizzato” (Scenari/Domani). Tommaso Ciriaco, “Il negoziato di Draghi per liberare il grano” (Repubblica). Vittorio Da Rold, “Quello che non torna nella strategia di Draghi sull’Ucraina” (Domani). Francesca Basso, “Le vie del grano: i treni o il Bosforo” (La Stampa). Marco Bresolin, “Per salvare l’embargo Ue sul petrolio, si va verso l’esenzione all’Ungheria” (La Stampa). David Carretta, “L’Europa è divisa su come deve finire la guerra” (Foglio). Barbara Spinelli, “Sulla guerra la Russia ha due linee diverse, e anche l’Europa” (Il Fatto). Franco Monaco, “Per la pace servono concessioni reciproche, non soltanto a Kiev” (Il Fatto). Carlo Galli, “Un abbaglio chiamato Putin” (Repubblica). Salvatore Bragantini, “Le contorsioni intellettuali dei ‘realisti’ e ‘complessisti’ sulle mosse di Putin” (Domani). Nadia Urbinati, “La guerra in Ucraina sta cambiando l’Occidente” (Domani). INOLTRE: Jeffrey Sachs, “Finalmente abbiamo capito che crescita e sviluppo non sono la stessa cosa” (Sole 24 ore).
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Charles de Foucauld, l’uomo del dialogo con i musulmani e della fraternità universale
1 Giugno 2022
[Franco Meloni, su il manifesto sardo]
Martedì 7 giugno, alle ore 18, nei locali della Parrocchia di S. Anna, in via Fara 19 piano terra a Cagliari si svolgerà un convegno sulla figura di Charles de Foucauld.
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Che succede?

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26 Maggio 2022 su C3dem
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Che succede?

costituente-terra-logouna Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola

Newsletter n. 80 del 25 maggio 2022
CHE COSA FINISCE
Cari Amici,
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c3dem_banner_04PORTI APERTI O SARÀ CARESTIA
24 Maggio 2022 su C3dem
(segue)

Che succede?

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19 Maggio 2022 su C3dem
Gianfranco Pasquino spiega perché Putin piace alla destra e a certa sinistra: “Lo Zar piace a una destra che non capisce la democrazia” (Domani). Tema ripreso da Moises Naim nella sua riflessione su “La crisi della democrazia” (Repubblica) e da Angelo Panebianco: “L’Europa a un bivio” (Corriere della sera). POLITICA ESTERA E 5 STELLE: Antonio Polito commenta il voto nella Commissione Esteri del Senato: “Gli effetti collaterali” (Corriere della sera). Federico Capurso, “La sconfitta di Conte” (La Stampa). Emanuele Buzzi, “Conte: una bassa manovra. Avevo avvisato Draghi…” (Corriere). Lina Palmerini, “Una sconfitta e due passaggi ad alto rischio per l’unità M5S” (Sole 24 ore). Carlo Bertini, “Uscita dei 5S e voto a ottobre, i timori di Draghi e Letta” (La Stampa). Stefano Folli, “Ambiguità sull’Ucraina. Il governo è più debole” (Repubblica). Claudio Cerasa, “Meloni-Letta contro Salvini-Conte” (Foglio). NORD EUROPA E NATO: Danna Marin (premier finlandese), “Vogliamo un futuro sicuro. Putin deve essere fermato, da solo non lo farà mai” (intervista al Corriere della sera). Giovanna Vitale, “Sanna Marin a pranzo vede Letta e Conte: ‘Votate in fretta sull’Alleanza’” (Repubblica). PD: Daniela Preziosi, “Per Letta l’alleanza con M5S dovrà reggere. Sul referendum 5 No, ma senza litigare” (Domani). IDEE: Matteo Maria Zuppi, “Il buio della guerra e la fede da fitness” (intervento a Torino su Bonhoeffer – Il Fatto). Ferruccio De Bortoli, “La libertà è fatta di relazioni” (sul libro di Giaccardi e Magatti – Corriere). Cristina Dell’Acqua, “Le lezioni eterne sulla guerra dei Persiani di Eschilo” (Corriere della sera).
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DISSIDENTI RUSSI, GRANO UCRAINO, PROGETTI DI PACE
19 Maggio 2022 su C3dem
Anna Zafesova, “Slogan e rivolte anticensura. Gli Urali, patria dei dissidenti” (La Stampa). Francesco Semprini, “Un maxi corridoio umanitario per liberare il grano di Kiev” (La Stampa). Gianluca De Feo, “Lo stallo al fronte giova alle trattative” (Repubblica). Tommaso Ciriaco, “La pace in 4 tappe. Il piano del governo italiano inviato all’Onu” (Repubblica). Mario Giro, “Guerra in Ucraina, solo la cultura può fermare l’odio” (Domani). Daniela Fassini, “Nonviolenza. ‘Saremo a Kiev l’11 luglio, san Benedetto patrono d’Europa” (Avvenire). Enrico Lenzi, “Mons. Gallagher in Ucraina” (Avvenire). IL DIBATTITO SULLA GUERRA E LA PACE: Marco Minniti, “Il Mediterraneo per la pace” (Repubblica). Giovanni Maria Flick, “Non va oltrepassata la legittima difesa” (intervista a Avvenire). Roberto Gressi, “Le troppe scuse per giustificare lo Zar” (Corriere). Marco Bascetta, “Torna la logica dei blocchi e dei ricatti” (Manifesto). Gianni Cuperlo, “La sconfitta di Putin è davvero una possibilità?” (Domani). Dialogo tra quattro studiosi americani: “Come si ferma Putin” (Foglio). SANZIONI ED ECONOMIA: David Carretta, “Ue, come si esce dall’empass dell’energia” (Foglio). Beda Romano, “L’Ue mobilita 300 miliardi per dire addio all’energia russa” (Sole 24 ore). Federico Fubini, “Pil e inflazione. I dati pessimi delle dittature” (Corriere della sera). Renato Brunetta, “L’Europa si regge soltanto su un patto Roma-Parigi-Berlino” (Milano Finanza). Innocenzo Cipolletta, “La crescita preoccupa più dell’inflazione” (Domani).
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ESEMPI DI UN PARLAMENTO INADEGUATO
17 Maggio 2022 su C3dem
Mauro Calise, “La guerra con i partiti fragili” (Mattino). Sabino Cassese, “La Camera e il Senato possono fare molto di più (e meno peggio). Quattro esempi” (Corriere della sera). Salvatore Vassallo, “I partiti che usano i sondaggi dovrebbero prima capirli” (Domani). Marco Zatterin, “Crescita dimezzata, l’Italia sotto esame” (La Stampa). Alessandro Campi, “I politici improvvisati un danno per il Sud” (Mattino). Stefano Folli, “Perché Letta e Di Maio escluderanno Conte” (Repubblica). Andrea Carugati, “No di M5s, Sinistra, Lega: sulle armi non c’è più maggioranza” (Manifesto). Aldo Torchiaro, “Giustizia, il Pd si spacca sui referendum” (Il Riformista). Stefano Ceccanti, Enrico Morando: “Caro Letta, ripensaci. Il No al referendum sulla giustizia è un guaio” (Foglio). Gaetano Azzariti, “Onida, ci mancherà il suo pragmatismo militante” (Manifesto). UCRAINA/RUSSIA/NATO: Francesco Semprini, “L’Ucraina non vuole la tregua: permetterebbe ai russi di riposizionarsi” (Corriere della sera). Tonia Mastrobuoni, “Sì svedese all’Alleanza. Stoltenberg: l’Ucraina può vincere la guerra” (Repubblica). Claudio Cerasa, “Armare ancora Kiev per avere la pace” (Foglio). Nathalie Tocci, “Uno scudo europeo per gli scandinavi” (La Stampa). Stefano Stefanini, “Il gioco pericoloso di Ankara nell’Alleanza: minaccia il veto per Svezia e Finlandia” (La Stampa). Domenico Quirico, “Impossibile restare neutrali” (La Stampa). Vincenzo Camporini, “La Nato troppo forte? No, se anche l’Europa è più forte” (intervista a Il Riformista). Ivan Kristev, “Scompare la zona grigia. L’unica responsabile è Mosca” (intervista a La Stampa). Luigi Ferrajoli, “Guerra ucraina, il sogno oppure l’incubo?” (Manifesto). Robert Kaplan, “Xi è in difficoltà, ora non può aumentare il suo sostegno a Putin” (intervista a Repubblica). EUROPA/MONDO: Sergio Fabbrini, “Davanti alla sfida sovranista e alla crisi l’Europa deve darsi una nuova identità” (prefazione a un libro di G. Armillei – Il Quotidiano). Andrea Bonanni, “Il ricatto di Orban e il vincolo dell’unanimità” (Repubblica). Stefano Montefiori, “Donna, ‘veterana’ e di sinistra. Macron sceglie Borne come premier” (Corriere della sera). Maurizio Ambrosini, “Suprematismo mala pianta” (Avvenire).
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Matteo Maria Zuppi, “

Il buio della guerra e la fede da fitness


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L’arma dell’ascolto
Marianella Sclavi su Sbilanciamoci
Maggio 2022 | Sezione: Europa, primo piano
Non è facile il dialogo tra “noi” pacifisti italiani arrivati in Ucraina a portare aiuti e “loro”, gli ucraini sotto l’attacco della Russia. Lo potremmo sintetizzare in questo scambio, che insegna molto sull’arte di ascoltare.

NOI: “Noi sentiamo l’esigenza di non limitarci a mandarvi armi, ma di esserci, qui con voi, accanto a voi. Vogliamo sapere cosa ne pensate dell’idea di organizzare una grande presenza nonviolenta a Kiev, di cittadini di tutti i paesi europei che vengono a mettere in gioco il proprio corpo, la propria vita, accanto alla vostra, a sfidare accanto a voi l’aggressore, con l’arma della nonviolenza”.

LORO (dubitativi e allarmati): “Se questo fosse accaduto il secondo giorno dall’aggressione, quando gli abitanti delle prime città invase dai carri armati sono scesi in strada urlando loro di andarsene, riuscendo a farli arretrare, avrebbe avuto senso. Adesso è troppo tardi. Adesso una tale azione rischia di mettere in secondo piano quella che è in assoluto la nostra più vitale priorità: bloccare la loro invasione sul piano militare”.

NOI: “D’accordo con voi che le uniche ragioni che Putin capisce sono quelle della forza. Non è tipo col quale sedersi al tavolo a ragionare. Ma anche la nonviolenza è una forza, quando si manifesta nella presenza di migliaia di persone che hanno il coraggio di mettersi personalmente in gioco. Di fronte a cinquemila persone (come minimo) che dentro il territorio bellico manifestano pacificamente e coraggiosamente solidarietà con la resistenza del popolo ucraino, non credete che la minaccia di usare l’arma nucleare risulterebbe ridicola? I dittatori hanno più paura del ridicolo che delle armi e dei giudizi morali dei benpensanti”.

LORO: “Presenterebbe la vostra manifestazione come una ennesima “manipolazione occidentale”, un’altra “Piazza Maidan” organizzata dal governo Usa. E la stragrande maggioranza dei russi gli crederebbe. Il regalo che Putin ci ha fatto è stato di far di noi un popolo unito come non mai, unito e determinato anche a morire pur di non sottomettersi. Questa è la nostra forza attuale che ci fa sentire invincibili. Al negoziato si arriva unicamente con più armi e più sanzioni”,

NOI: “Ma se ai negoziati si arriva unicamente come esito del conflitto bellico, saranno solo i capi di governo e i signori della guerra a sedersi a quel tavolo e sappiamo già quale saranno i suoi contenuti e i suoi esiti, ovvero il perpetuarsi delle ostilità e la possibile ripresa della guerra ad ogni momento (vedi gli Accordi di Dayton che misero fine alla guerra nell’ex Jugoslavia). Invece all’ordine del giorno bisogna mettere come europei proprio l’idea di cambiare radicalmente il contesto politico, sociale, economico, che ha reso possibile l’aggressione. A quel tavolo deve esserci la presenza della società civile nonviolenta”.

LORO: “Siamo d’accordo, ma non è la nostra priorità in questo momento. E’ la vostra. Cambiate l’assetto dell’Europa nel senso che dite e noi siamo d’accordo”.

NOI: “Va bene. Mettiamola così: noi riteniamo fondamentale già oggi costruire gli Stati Uniti d’Europa che in futuro comprendano anche la Russia, dotati di un esercito difensivo e di Corpi civili di pace in grado di intervenire efficacemente nei conflitti al loro nascere. La Nato va superata, va eliminata come è successo al Patto di Varsavia. Sono espressioni della guerra fredda e non fanno che perpetuarla. Ma per fare questo non basta raccogliere firme e neppure partecipare a convegni o reclamare una nuova Conferenza di Helsinki, che nel 1975 aveva già deciso tutte le cose giuste rimaste sulla carta”.

LORO: “Noi siamo nonviolenti, amanti della pace costretti a difenderci con la violenza. Manifestate in massa perché i vostri governi ci diano più armi, mettano in atto più sanzioni e usino questo per arrivare ai negoziati al più presto possibile”.

NOI: “Per trasformazioni così radicali, per vincere le resistenze, perché la forza delle armi non annulli quella della nonviolenza, sono necessari atti clamorosi di coraggio messi in atto là dove è richiesto coraggio. Siamo convinti che una grande manifestazione a Kiev può avere delle ripercussioni molto più potenti che non decine di manifestazioni a Bruxelles”.

LORO: “Sì, forse sulle società e governi europei”.

NOI: “Non sopportiamo di sentirci come il popolo romano al Colosseo che guarda i gladiatori che lottano contro le bestie inferocite e si limitano ad alzare il pollice. Voi adesso siete i gladiatori d’Europa. Non è giusto, ci fa sentire dei vigliacchi. L’idea resta quella della grande manifestazione dei 5000 a Kiev”.

LORO (finalmente benevolenti). “Se lo fate, vi diamo una mano”.
NOI: “Oltre alle armi per la difesa violenta, anche le armi per abbracciarci: More arms for more hugs” è un possibile slogan”.

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