Oggi giovedì 14 novembre 2024
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Chi rappresenta Pratobello 24 ora sta sbagliando nell’alimentare la divisione
14 Novembre 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Non si può non guardare con simpatia alla mobilitazione che ha portato alla raccolta di 210.000 firme sotto la proposta di legge popolare contro l’invasione delle voraci multinazionali energetiche. E’ una chiara e ampia manifestazione di una volontà, di un sentimento popolare a tutela della Sardegna. Tuttavis non si può sottacere che i promotori […]
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Mattarella bacchetta Musk
14 Novembre 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Musk si è montato la testa. Crede di essere il co-presidente degli States, e Trump glielo lascia credere e fare. Quindi pensa d’essere il presidente dell’occidente. Pensa di poter impartire ordini. E l’Italia ne è la prima destinataria. Non poteva essere diversamente. La presidente Meloni ha da poco accettato un premio da Musk, lasciando […]
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Oggi 13 novembre 2024 mercoledì
Provocazione fascista a Bologna, vigilanza democratica e sostegno alle istituzioni locali
13 Novembre 2024 su Democraziaoggi.
Coordinamento per la Democrazia costituzionale di Bologna e nazionale
L’autorizzazione alla manifestazione di CasaPound a Bologna non è una scelta casuale visto che il governo aveva la possibilità di stigmatizzare la scelta del prefetto di autorizzarla e invece il Ministro Piantedosi ha difeso le sue decisioni.
Il sindaco di Bologna Lepore ha chiarito che il comitato per […]
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L’Università contro il genocidio in Palestina
13 Novembre 2024 su Democraziaoggi.
Francesca Pubusa – Università di Cagliari
Lunedì 4 novembre è stato lo Stop genocide day, su iniziativa della Rete Ricerca e Università per la Palestina e Docenti per Gaza, due organizzazioni formate, rispettivamente, da personale dell’Università, degli enti e dei centri di ricerca; e della Scuola.
La data non è stata casuale: con questa scelta, i lavoratori […]
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Elon Musk attacca i giudici italiani: «Devono andarsene». E Salvini gongola
12 Novembre 2024 su Democraziaoggi.
Il super consigliere di Donald Trump va in soccorso del governo Meloni e punta il dito contro il tribunale di Roma che ha annullato il trattenimento in Albania. Toghe in rivolta […]
Daniele Zaccaria – Il Dubbio
Un Elon Musk a briglia sciolta, incontinente e incontenibile, che dal cinque novembre mette bocca su qualsiasi […]
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Paesi sicuri, il governo pretende di derogare alla disciplina europea
12 Novembre 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Stupisce che il governo insista in una posizione giuridicamente insostenibile. La questione è semplice. Anzitutto la UE ha fissato dei criteri per stabilire se un paese è o non sicuro. In concreto saranno i giudici ad applicare tali criteri al caso oggetto del loro giudizio. Il governo italiano invece, sottraendo la competenza ai giudici, ha […]
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“Cagliari città della Pace e del dialogo nel Mediterraneo”. Lettera al Sindaco Massimo Zedda.
Nota inviata in data odierna al Sindaco Massimo Zedda.
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Il Meic di Cagliari nel Documento varato in occasione delle Elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale della città (Lettera-aperta su impegni e programmi per Giustizia sociale, Cultura e partecipazione alla vita della città di Cagliari – 30 maggio 2024) ha indicato, tra gli altri punti considerati prioritari proposti alle forze politiche, il seguente:
« 6. Per una Cagliari operatrice di pace nel Mediterraneo. La città deve darsi un ruolo tra le città che affacciano sul Mediterraneo. La sua posizione geografica quasi al centro del “Mare nostrum” non deve restare una semplice espressione geografica, ma opportunità per attivare sistematici progetti di collaborazione culturale, economica, formativa. Al riguardo Cagliari, in raccordo con la Regione, deve saper cogliere, in maggior misura rispetto al passato, le opportunità dei programmi di collaborazione euromediterranea dell’Unione ».
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Con tale riferimento, nel monitoraggio dell’attività dell’Amministrazione comunale, nelle fasi programmatorie e attuatorie, prendiamo atto, plaudendola, dell’iniziativa del consigliere Davide Carta con la proposta “Cagliari città della Pace e del dialogo nel Mediterraneo”, che non deve rimanere un suggestivo enunciato. A partire dall’impegno dell’Amministrazione che vorremmo fosse formalizzato nelle conclusioni del dibattito sulle linee programmatiche 2024-2029 da parte del Sindaco Massimo Zedda.
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In argomento segnaliamo la pubblicazione su Aladinpensiero News di una parte del recentissimo intervento di Davide Carta in Consiglio comunale, preceduto da una riflessione pertinente di Giancarlo Morgante: https://www.aladinpensiero.it/?p=159302 .
Con i più cordiali saluti
Davide Carta in Consiglio comunale: Cagliari città della Pace e del dialogo nel Mediterraneo
Segnalo l’intervento del Consigliere Davide Carta, svolto in Consiglio Comunale nel dibattito seguito alla presentazione delle dichiarazioni programmatiche del Sindaco Zedda per la nuova Consiliatura (Giancarlo Morgante).
Davide fa un discorso di ampio respiro teso alla costruzione di una comunità più inclusiva e coesa, a partire dalla cultura, avendo come punto di riferimento il Mediterraneo, il dialogo con le città e i paesi che si affacciano su di esso “Cagliari città della pace”.
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Qualche anno fa sono stato con la Caritas diocesana in Terra Santa. Durante la navigazione (con tutto il gruppo di pellegrini) nel lago di Tiberiade è stato ricordato un discorso dello storico Sindaco di Firenze “Giorgio La Pira”.
“Mediterraneo come il lago di Tiberiade”, il nuovo universo delle nazioni.
Traduzione concreta del messaggio evangelico di giustizia sociale e amore verso gli ultimi.
La Pira aveva una visione politica: “Il pilotaggio della speranza” sua questa espressione. È stato un profeta del dialogo, della speranza e della pace (mai come in questi ultimi tempi così tanto invocata).
Alla logica del conflitto, La Pira opponeva la supremazia del dialogo, cercato con tutte le forze nei Paesi dell’Europa dell’Est, in Asia, in America Latina e in Africa.
Amava ripetere “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci” (Isaia).
Si proponeva di arrivare al disarmo generale trasformando le «armi distruttive in strumenti edificatori della pace e della civiltà». Secondo la sua visione escatologica, tutta la storia convergerà verso «il porto finale» la pace.
Per raggiungerla, La Pira aveva incontrato capi di Stato di parecchie Nazioni.
In uno di questi incontri, conia una delle sue espressioni più note: «Abbattere i muri e costruire i ponti».
Abbattere il muro della diffidenza tra i popoli e costruire ponti di dialogo tra le genti. Unire e non dividere.
Diceva “il Mediterraneo è il lago di Tiberiade del nuovo universo delle nazioni”. Il Mediterraneo, culla delle civiltà monoteiste che chiamava «la triplice famiglia di Abramo». Il futuro del Mediterraneo è quello di riprendersi il suo posto (dialogo, pace, fratellanza tra i popoli che ivi si affacciano), in un mondo sempre più minacciato da guerre e distruzione.
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Per concludere, riprendendo l’intervento di Davide Carta, “un dialogo con città e paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che domani potranno diventare opportunità anche di cooperazione economica e di crescita, consapevoli che lo sviluppo è il nuovo nome della Pace”.
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Di Davide Carta.
LA COSA SEMBRAVA IMPOSSIBILE E QUINDI LA FECERO
La politica deve avere l’ambizione di realizzare i sogni dei cittadini e la loro felicità, partendo dalla comunità, nella quale ci sono i bisogni, le risposte e le energie.
Questa la chiusura del mio intervento in aula sulle dichiarazioni programmatiche del sindaco Zedda. [...]
Oggi lunedì 11 novembre 2024
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Sostegno allo sciopero generale
11 Novembre 2024 su Democraziaoggi.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale sostiene la decisione di CGIL e Uil che hanno proclamano 8 ore di sciopero generale, con manifestazioni territoriali, per la giornata di venerdì 29 novembre.
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Netanyhau genera raccapriccio e porta Israele al suicidio
11 Novembre 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Che l’attacco contro i tifosi israeliani ad Amsterdam sia da condannare è fuori discussione. Lo sono anche gli scontri per ragioni “sportive”, immaginiamoci l’assalto che abbia motivazioni politiche. Poi le manifestazioni che coinvolgono gli ebrei richiedono particolare attenzione. Ferma restando la contrarietà agli attacchi fisici, bisogna sempre prestare attenzione, in modo che sia chiara […]
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Comincia domani la Cop29 a Baku
Oggi domenica 10 novembre 2024
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I democratici hanno perso perché hanno rincorso l’orso
9 Novembre 2024 su Democraziaoggi.
Il professor Gian Giacomo Migone sostiene che Kamala Harris è stata «mangiata» da Donald Trump perché non ha elaborato una linea politica autonoma.
Gian Giacomo Migone
Lo storico dell’America settentrionale Gian Giacomo Migone, già presidente della Commissione Esteri del Senato, analizza la sconfitta di Kamala Harris, che attribuisce all’incapacità di mobilitare nuovi elettori. Piuttosto che rivolgersi ai […]
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Cosa succede?
Carissimi,
molto è stato detto sull’elezione di Trump alla Casa Bianca, non insisteremo perciò qui sulle diagnosi, più o meno allarmate, su quanto potrà accadere soprattutto a Gaza, dato lo stretto rapporto della famiglia Trump con Israele e Netanyahu: c’è il rischio di un incentivo al suicidio di Israele, come lo chiama Anna Foa, e di una sua ricaduta sul popolo ebraico della diaspora, come fanno presagire le violenze scatenatesi ad Amsterdam tra olandesi e tifosi ultras israeliani; né si può non essere atterriti al preannuncio trumpiano della deportazione di milioni di immigrati dagli Stati Uniti.
Quello che invece vorremmo qui rilevare è che la vittoria di Trump ha sdoganato una crudeltà che prima era nascosta. L’abbiamo vista con sgomento nei volti di alcuni partecipanti a uno dei consueti talk show televisivi, un professore, un imprenditore, una parlamentare di governo, sia che si parlasse di Gaza sia che si discutesse della “deterrenza” con cui il governo vuol dissuadere i migranti dal venire in Italia suscitando in loro il terrore di finire in Albania e di qui essere rispediti là da dove, per tremende ragioni, sono fuggiti.
Sui volti di questi interlocutori televisivi abbiamo visto i tratti di una singolare durezza nell’imperativo della “difesa dei confini”, e più ancora abbiamo visto addirittura un sorriso beffardo di fronte alle immagini degli uccisi, degli scacciati, degli affamati e dei disperati di Gaza con l’alibi di dire che nulla vi fosse di vero.
Ci siamo ricordati allora della invocazione di Italo Mancini il cui auspicio, per uscire dai tormenti di questa nostra modernità, era che “tornino i volti”, cioè che si torni a rapportarsi con l’infinito valore e l’unicità di ogni persona, i volti, “questi inauditi centri di alterità che sono i volti, volti da guardare, da rispettare, da accarezzare”: ma oggi sono i volti di Gaza, i volti nascosti dalla fitta selva di mani alzate per cercare di strappare un frammento di cibo o una ciotola di minestra sfuggiti al blocco degli aiuti impediti dall’assedio per fame.
E abbiamo pensato a quello che oggi l’Occidente non vuole vedere dei tormenti che esso stesso ha inflitto e infligge a popoli interi, a milioni di volti, per quella falsa coscienza che esalta la violenza travestita da democrazia e da Stato di diritto come difesa della nostra identità e dei “nostri” valori. È quello che dice Roberta De Monticelli denunciando la “catastrofe intellettuale e morale” in cui si è trasformato il dibattito pubblico sull’eccidio di Gaza, su questa “umanità violata”, come recita il titolo del suo libro dedicato alla “Palestina e l’inferno della ragione”. È il libro che mancava sulla guerra in corso nel Vicino Oriente, della quale sono piene le cronache, mentre non viene scandagliata la sua ragione profonda, la filosofia che la interpreta, la fenomenologia che la spiega: la Palestina come un “nodo del pensiero”. Un libro che perciò non si può fare a meno di leggere perché, se nulla possiamo fare per lenire la sofferenza anche di un solo volto a Gaza o a Nablus, almeno abbiamo il dovere di capire e sapere, per immaginare, sperare e promuovere un altro futuro per Israele, i palestinesi, e anche per noi. Quel futuro che oggi, come spiega la De Monticelli, è oggetto di rimozione, perché come riconosceva un autorevole articolo a più voci pubblicato su Foreign Affairs, c’è un “innegabile” che è anche “indicibile”: l’innegabile è che “una soluzione a uno Stato non è una futura possibilità, esiste già un unico Stato tra il Mediterraneo e il Giordano”, ciò che per Israele è irreversibile benché l’annessione non sia stata dichiarata, e si risolve in un regime di apartheid; ma questo innegabile è “indicibile” perché fingendo che sia ancora in corso il processo per la soluzione a due Stati si può ancora mascherare la contraddizione tra l’ebraicità e la democraticità dello Stato di Israele, come è stato finora concepito.
La soluzione è perciò che la realtà innegabile e indicibile sia resa visibile, presa in carico e trasformata attraverso un processo di riconciliazione fino a fare di Israele uno Stato binazionale, con due tradizioni, due culture, due popoli con pieni e identici diritti. Solo allora la crudeltà sarà sconfitta, e torneranno i volti da amare.
Sulla elezione di Trump e il deperimento della democrazia di cui è segno, pubblichiamo, da Other News, un articolo di Gabriele Crocco; sui progetti di trasformazione di Gaza, tolti i palestinesi, in un paradiso di coloni e di ricchi, pubblichiamo un allarmato articolo dell’Osservatore Romano, e sugli scontri di Amsterdam un’informazione di RaiNews
La lettera ai nostri fratelli ebrei della diaspora non è stata ancora inoltrata, anche se uno se ne è già adontato. Vi terremo informati dello sviluppo dell’iniziativa a cui si sono associati finora 300 mittenti.
Con i più cordiali saluti,
Raniero La Valle
Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
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LETTERA AI NOSTRI CONTEMPORANEI DEL POPOLO EBRAICO DELLA
DIASPORA
Carissimi Ebrei della Diaspora,
Comune di Cagliari, Consiliatura 2024-2029
Le dichiarazioni programmatiche del Sindaco Massimo Zedda.
https://www.comune.cagliari.it/portale/page/it/linee_programmatiche_20242029_in_consiglio_la_presentazione_del_sindaco_massimo_zedda?contentId=NVT202345
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