La storia della medicina
di Piero Marcialis.
48. L’anatomista e gli assassini.
Robert Knox (1791-1862) fu l’anatomista più popolare di Edimburgo. Brillante oratore, alle sue lezioni aveva un uditorio di 500 persone, non solo studenti di medicina, ma anche avvocati, nobili, artisti e letterati.
Fu a Waterloo e in Sudafrica per le sue ricerche.
All’apice della fama si trovò coinvolto nel tenebroso affare degli “assassini di West Port”: William Hare e William Burke, due irlandesi che facevano commercio di cadaveri.
All’epoca i medici anatomisti, poiché le salme dei condannati a morte non erano sufficienti, per necessità acquistavano cadaveri, quasi sempre trafugati dai cimiteri.
Il fatto criminoso era che i due irlandesi provvedevano essi stessi a trasformare in cadaveri gli ospiti della locanda di William Hare, nel porto occidentale di Edimburgo.
La prima volta si trattò della morte di un vecchio malato, ospite della locanda, che non aveva pagato la pigione.
Il suo corpo fu ceduto a Knox per 7 sterline e mezzo.
I due, stimolati dal facile guadagno, cominciarono a invitare ospiti alla locanda, li ubriacavano e una volta ubriachi li soffocavano, in modo da non lasciare tracce sul corpo. [segue]
Compirono in questo modo 16 omicidi, tra cui 10 donne e un malato mentale. L’ultima vittima fece scoprire i delitti.
Venne a cercarla alla locanda una coppia di amici, ne trovarono il cadavere sotto un letto, avvisarono la polizia, ma il corpo non c’era più: fu trovato nel lavoratorio di Knox.
Knox resistette allo scandalo, forse non tutti i cadaveri erano stati acquistati da lui, comunque lui era un anatomista ed era all’oscuro delle trame dei due assassini, come anche Burke al processo testimoniò, ma fatalmente la sua fama ne uscì terribilmente oscurata. Era il 1828.
Burke fu condannato a morte, Hare fu rilasciato nel 1829 per aver testimoniato contro Burke, scomparve e di lui non si seppe più nulla.
Robert Knox morì a Londra nel 1862, ormai ignorato da tutti.
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