La storia della medicina
di Piero Marcialis.
43. Lo stetoscopio.
Poggiare l’orecchio sul petto del paziente per sentire i rumori all’interno del corpo, allo scopo di formulare una diagnosi, era pratica molto antica. Lo stesso Ippocrate la utilizzò e descrisse grazie ad essa i suoni della pleurite, simili allo scricchiolio del cuoio. Questa pratica durò fino al 1816. Un medico bretone, René Théophile Hyacinthe Laennec, che studiò a Parigi da Corvisart (il medico di Napoleone) e da Dupuytren, dopo aver fatto pratica da uno zio medico, fu nominato medico all’ospedale Necker. Qui si trovò ad esaminare un paziente obeso, al punto che era impossibile auscultarne il battito del cuore. [segue] Un ricordo gli dà l’ispirazione: due ragazzi che si ascoltavano a distanza poggiando l’orecchio agli estremi di una lunga pertica di legno. Laennec si fa un cilindro con dei fogli di carta e lo appoggia sul petto del paziente, mettendo l’orecchio all’altra estremità. Funziona. Da lì Laennec si costruirà un cilindro di legno, lungo 30cm e quasi 4cm di diametro, svuotato a imbuto; inoltre scriverà un trattato:”Traite’ de l’Auscultation mediate” (1819). Il trattato ha un grande successo, non solo per la proposta dello strumento, ma per l’accurata descrizione dei suoni e delle corrispondenti malattie che si potevano diagnosticare. Purtroppo Laennec si ammala, proprio di malattia di petto, tubercolosi polmonare, e muore a Douarnenez, piccola città di mare della Bretagna, dove andava a curarsi, il 13 agosto 1826, a soli 45 anni, quattro anni dopo che gli era stata affidata la cattedra di medicina al College de France. Oggi si usa ormai lo stetoscopio elettronico, ma Laennec è ancora ricordato con una statua a Quimper, la cittadina dove era nato il 17 febbraio 1781.
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