La storia della medicina
di Piero Marcialis
40. Il medico poeta.
Lo svizzero Albrecht von Haller, nato a Berna nel 1708, fu medico, poeta e botanico.
Fanciullo prodigio, a 10 anni componeva poesie in latino, e scriveva di scienze a 15 anni.
Studiò a Leida con Boerhaave, visitò Parigi e Londra.
Quando aprì il suo studio a Berna non poté neppure esercitare, perché subito fu chiamato a insegnare all’Università di Gottinga, dove rimase per 17 anni.
Qui fondò l’istituto di anatomia e l’orto botanico: in questo periodo pubblica l’opera Enumeratio methodica stirpium Helvetiae indigenarum. [segue]
Nel 1753 tornò a Berna, dove ebbe vari incarichi, tra cui la direzione delle saline. A Berna poté dedicarsi alle sue ricerche e ai suoi scritti: tra questi il poema Die Alpen, pubblicato postumo, dove esalta il paesaggio delle montagne svizzere, e vari libri di botanica.
Monumentale la sua opera Elementa Physiologiae, in otto volumi, pubblicati dal 1759 al 1766.
Egli raccolse e riordinò tutte le conoscenze in campo fisiologico, aggiungendovi le proprie scoperte.
Già nel 1752 aveva pubblicato il De partibus corporis humani sensibilibus et irritabilibus, la cui importanza consiste proprio nella dimostrazione della irritabilità dei muscoli e della sensibilità dei nervi: l’irritabilità è propria del tessuto muscolare, indipendente dall’innervazione.
Haller è considerato il fondatore della fisiologia moderna, e anche l’iniziatore della teoria miogena dell’azione del cuore. Muore a Berna il 12 dicembre 1777.
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