La storia della medicina
di Piero Marcialis
37. La scuola di Leida.
Nel 1575 Guglielmo d’Orange, in premio alla città per aver combattuto con lui contro gli spagnoli, propone ai cittadini di Leida l’esenzione dalle tasse per dieci anni oppure la creazione di una Università.
I cittadini scelgono l’Università. Leida diviene in poco tempo il centro dell’insegnamento medico.
Aperta a tutti, cattolici, protestanti o ebrei, mentre in Italia le Università per decreto papale erano riservate ai cattolici, attira studenti da tutto il mondo: Inghilterra, Scozia, Irlanda, America. Si parla latino. [segue]
Tra i suoi eccellenti maestri: Peter Paaw (1564-1617), creatore della scuola di anatomia, diede grandi prove durante un’epidemia di peste; Franz de la Boe detto Sylvius (1614-72), scopritore della scissura di Sylvius nel cervello; Nicolas Tulp (1593- 1674), che Rembrandt ritrae nella “Lezione di anatomia, il primo a descrivere il beri-beri che aveva studiato nelle Indie orientali; Govert Bidloo (1649-1713), autore di un atlante di anatomia; Regnier De Graaf (1641-73), scoprì il follicolo di Graaf nell’ovaia, compì ricerche sulla secrezione della saliva e della bile.
Hermann Boerhaave (1668-1738), medico, chimico e botanico, considerato il maggior clinico del secolo, creatore del moderno ricovero ospedaliero, che organizzò con soli dodici letti a disposizione, ancora commemorato a Leida con un elegante monumento.
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