Contus de Stampaxi. Nina de is cadidas
Le abilità di Nina, addetta alla distribuzione delle sedie per i fedeli della chiesa di Sant’Anna.
Si chiamava Nina, qualcuno raddoppiava la enne e la chiamava Ninna. Per tutti era precisamente individuata dall’attribuzione funzionale ”de is cadidas”. Esile e con le gambe esageratamente arcuate, svolgeva un lavoro prezioso: nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna distribuiva le sedie ai fedeli che non avevano trovato posto nei banchi, per la messa e per le altre sacre funzioni. Il servizio era gratuito, ma la tariffa che tutti riconoscevano senza chiedere e batter ciglio era di 10 lire, che il fedele depositava in un cestinetto di paglia con un fondo di panno rosso. Nina senza nulla dire controllava che tutti versassero il corrispettivo. Non si poteva sfuggire al suo sguardo penetrante; non si poteva pertanto far finta di versare la moneta senza farlo. Una volta però fu coglionata, forse senza malizia, da mia sorella Luisella che depositò nel cestello un bottone dello stesso diametro delle 10 lire. Nina se ne accorse un po’ in ritardo, ma, poiché la messa non era ancora finita corse a lamentarsene col parroco, che la celebrava. Il quale prima del fatidico “Ite missa est” tuonò dall’altare “per favore se non avete soldi evitate di mettere bottoni nel cestello delle offerte per le sedie: Dio vi vede, ma a volte anche la nostra Nina!”.
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Nina accatastava un gran numero di sedie, incastrandole l’una con l’altra fino a creare un alta piramide e riusciva a non farla precipitare mano a mano che estraeva ciascuna sedia richiesta, con un’abilità impareggiabile, consentitale dalla sua agilità che la rivelava molto più forte di quanto lasciasse pensare la sua esile costituzione. Certo spesso si faceva aiutare dal vice sacrista Bobboi. Nina era nubile, ma a noi ragazzi piaceva malignare che facesse copia ideale proprio con Bobboi.
Così ricordiamo Nina: Nina de is cadidas.
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Pubblicato oggi 6 agosto 2019 su Giornalia.
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