La storia della medicina

piero-di-liciadi Piero Marcialis
35. Thomas Sydenham.
thomas_sydenham_by_mary_bealeUn’interessante figura di medico, scorbutico e insofferente del sapere libresco, è certamente quella di Thomas Sydenham, che fu chiamato “l’Ippocrate inglese”, il più grande clinico inglese del ‘600, uno dei padri della medicina inglese moderna.
Come l’antico Ippocrate privilegiava l’osservazione del malato, i rimedi semplici, il decorso naturale della malattia.
Pur essendo autore di testi importanti, come “Medical observations”, dedicato alle malattie infettive, il “Trattato sulla gotta” (di cui egli stesso era afflitto), detestava a tal punto la medicina teorica che a un allievo, che gli chiedeva che libri leggere, rispose “legga il Don Chisciotte”.
Per lui l’unico posto in cui imparare qualcosa sulle malattie era il capezzale del malato.
Nato a Wynford Eagle, nel Dorset, il 10 settembre 1624, si arruolò, come il padre e quattro fratelli, nell’esercito di Cromwell, durante la guerra civile, capitano di uno squadrone di cavalleria per quattro anni.
Laureatosi a Oxford, proseguì gli studi a Montpellier.
Esercitò a Londra ed ebbe tra i suoi clienti nobili e ricchi.
Tra i suoi allievi devoti, figura quel Thomas Dover, chirurgo navale, che salvò il naufrago Alexander Selkirk (che ispirò il romanzo Robinson Crusoe).
Sydenham curò Dover dal vaiolo, tenendolo a letto poco coperto, con le finestre aperte e dodici bottiglie al giorno di birra fresca.
Sydenham usava la scorza dell’albero di china per il trattamento della malaria; unguenti mercuriali per la cura della sifilide; fu inventore del “laudano di Sydenham”, una mistura di oppio, zafferano, garofano e cannella.
Morì a Londra il 24 settembre 1689

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