In memoria di Gianni Massa
Un’affollata Sala Transatlantico del Consiglio Regionale della Sardegna ha ospitato la prima edizione del Premio regionale sulla parità di genere e media “Gianni Massa”, promosso dal CORECOM (Comitato regionale per le comunicazioni) in collaborazione con “Giulia giornaliste Sardegna” (rete di giornaliste indipendenti, unite, libere e autonome), associazione nata soprattutto per contrastare le disparità di genere legate agli stereotipi nei media e superare la cultura delle divisioni e delle disuguaglianze.
Il Premio, intitolato al giornalista Gianni Massa, è suddiviso nelle sezioni Giornalismo, dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa che ha realizzato decine di documentari e filmati su cultura e identità della Sardegna, scomparsa nel 2002, Università e Scuola. Gli interventi dei partecipanti (politici, accademici, giornalisti) sono stati tutti concordi sulla validità dell’iniziativa, utile al superamento non solo delle diversità di genere ma anche degli stereotipi e dei pregiudizi che colpiscono ingiustamente le persone.
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La figura di Gianni Massa, scomparso nel 2015, ha giganteggiato nel ricordo di tutti coloro che l’hanno potuto conoscere e apprezzare, come giornalista e come uomo: “Padre severo ma dolce” l’ha ricordato il figlio Dandy, “a volte insopportabile”. Un uomo sicuramente noto ed apprezzato per le qualità umane e professionali, un punto di riferimento autorevole nel mondo dell’informazione sarda, severo soprattutto con se stesso. Tanto da subire due volte l’arresto per essersi rifiutato, in nome del codice deontologico del giornalista, di rivelare la fonte confidenziale dell’informazione in vicende processuali. Difensore dei più deboli, maestro di tanti giornalisti sardi che hanno appreso da lui il pluralismo dell’informazione e la capacità di stare sul pezzo, come testimoniato da Susi Ronchi, coordinatrice regionale di GIULIA. Un giornalista di lunghissimo corso Gianni Massa: in Libia correttore di bozze a 17 anni e poi, a 20, direttore del “Corriere di Tripoli”. Poi, dopo alterne vicende, per tantissimi anni direttore dell’Agi, l’agenzia giornalistica dell’ENI, a Cagliari.
Da cui partivano le notizie sempre puntuali, corrette, della cronaca e della politica, che erano pane per riviste e organi di stampa, locali e nazionali. Essendomi occupato di relazioni industriali per l’Eni negli anni ’80 ho avuto modo di conoscere Gianni Massa e di apprezzarne, anche io, la grande serietà professionale. Soprattutto nella gestione delle notizie sulle vertenze riguardanti le aziende del Gruppo in Sardegna. Mai un giudizio che non rientrasse nella cronaca, mai un aggettivo superfluo che potesse influenzare il lettore. Valeva anche per lui la massima giornalistica “I fatti separati dalle opinioni”.
Giusto quindi dedicare a Gianni Massa il Premio regionale sulla parità di genere e media, giustissimo ricordarne l’esempio e l’insegnamento. Fondamentale non abbassare la guardia sulle differenze fra le persone, sugli stereotipi, sulle ingiustizie e sulle discriminazioni, non solo di genere.
Giusto anche rappresentare scenicamente questi temi, divertendosi e facendo divertire. Facendo soprattutto riflettere. A questo ha già provveduto “La conosci Giulia?” (https://www.aladinpensiero.it/?p=88326), spettacolo che verrà replicato il 26 novembre pv al teatro Massimo di Cagliari e successivamente a Sassari.
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- Il servizio fotografico di Renato d’Ascanio Ticca.
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