I sardi al voto con la peggiore legge elettorale regionale della Repubblica, frutto di un miserabile accordo CS/CD alla fine della scorsa legislatura. Lacerazioni e ritardi nei partiti. Per ora un solo candidato presidente: Andrea Murgia per AutodetermiNatzione.

3f555ee7-6c23-42b0-b6e2-6df7df3b95b0andrea-murgialampadadialadmicromicro133Si avvicina la scadenza delle elezioni regionali sarde (febbraio 2019), che saranno regolate dalla peggiore legge elettorale vigente tra tutte le Regioni italiane: una legge carognesca voluta alla fine della scorsa legislatura dal centro sinistra e dal centro destra, segnatamente da Pd-Sel e da Forza Italia, uniti in nome degli esclusivi interessi dei partiti, allora maggioritari, contro le minoranze e, soprattutto, contro gli interessi dei sardi. Come è noto questa legge, che nonostante le promesse degli stessi partiti non è stata modificata, se non per introdurre la garanzia della rappresentanza di genere (poca cosa, in quanto la modifica s’innesta in un immutato pessimo contenuto complessivo) danneggerà nella prossima scadenza elettorale proprio i partiti che l’hanno voluta, in modo particolare il Pd. A nulla sono valsi gli appelli fatti da molte organizzazioni democratiche e tra queste dal Comitato d’indirizzo costituzionale e statutario (CoStat). Si dirà: “chi è colpa dei suoi mali pianga se stesso” e va bene, ma purtroppo a pagare, a pagarla cara, saranno soprattutto i sardi, i quali presumibilmente in misura rilevante e crescente rispetto alle ultime consultazioni diserteranno le urne. Un’altra annotazione: a tutt’oggi nessuno degli schieramenti in campo, tranne uno, ha indicato il candidato presidente. Lo aveva fatto il M5S, che però ha preso atto della rinuncia alla candidatura del suo esponente Mario Puddu, in relazione alla condanna comminatagli per abuso d’ufficio. L’unico candidato per ora in campo è Andrea Murgia per AutodetermiNatzione. Vogliamo dare merito a questa organizzazione per la tempestività e per la qualità della persona scelta. Andrea Murgia si presentò alle primarie nel centro-sinistra, vinte da Francesca Barracciu, poi sostituita come candidato presidente da Francesco Pigliaru. Andrea, presentatosi come outsider, ottenne un ottimo risultato, soprattutto considerate le condizioni di partenza. La sua candidatura fu accolta con simpatia e appoggiata dalla nostra News, che per l’occasione fece eccezione alla sua terzietà rispetto ai candidati della sinistra e comunque degli schieramenti progressisti. Al riguardo ci piace riproporre un editoriale di Aladinews del 31 agosto 2013, che per certi versi, mutatis mutandis, mantiene una sua validità. Ovviamente auspicando un esito migliore, decisamente lusinghiero, come sicuramente Andrea Murgia e AutodetermiNatzione ampiamente meritano.
Murgia, Andrea Murgia. Ma chi è quello lì?
Ma cosa vuole questo Murgia, questo Andrea Murgia? [segue] E’ un tecnocrate europeo che farebbe (e forse fa) impazzire i giovani frustrati del master and back, solo master e niente back, perlomeno in terra sarda. Sì, proprio quei giovani che s’illudevano di contare qualcosa solo per essersi fatti il culo a studiare e ad acquisire competenze che valgono solo sulla carta, ma che dalle parti nostre non servono perchè c’è la crisi e comunque davanti ti trovi sempre uno che ha più conoscenze (personali) di te! No, bisogna che qualcuno glielo dica: mission impossible! Com’è che si è messo in testa di sconfiggere prima i big del suo (ora o per ora ex) partito, il PD, e poi addiritura quelli dell’altro partito alleato a Roma, il Pdl di Cappellacci (il peggior presidente della storia dell’Autonomia). Ma come può un tecnocrate uscire dal suo ruolo professionale per assurgere a quello politico, dichiarandosi di essere – udite bene – all’opposizione del governo romano delle larghe intese? Ma chi si crede di essere per affermare che lui i soldi europei li saprebbe spendere tutti e bene. E per lui bene significa creare lavoro, restituire alla Sardegna quei 54000 posti che ha perso in un solo anno. Murgia, Andrea Murgia, parla pacato ma dice cose pesanti. Per esempio che i politici devono accontentarsi di un dignitoso stipendio dirigenziale e stop, senza prebende e gettoni presenza, o ancora, che ci sono troppi sprechi nelle spese sanitarie e che in questo campo non si tratta di risparmiare ma di razionalizzare, che bisogna fare una seria politica dei trasporti esattamente opposta a quella della giunta di centro destra (regali alla Tirrenia, sprechi di milioni di euro nella fantomatica Flotta sarda, incapacità di garantire la continuità territoriale, …), che bisogna valorizzare l’agricoltura sarda, garantendo una giusta remunerazione dei prodotti e liberandola da una burocrazia che non ha saputo cogliere le opportunità dei finanziamenti europei. Punto centrale è l’investimento in cultura e istruzione e l’impegno per la lingua sarda (al riguardo ha invitato i suoi competitor a un dibattito tutto in lingua sarda). E così via nell’illustrazione di un programma che prende corpo nella valorizzazione di quanto di buono già si fa in Sardegna, ma che non trova spazio, rappresentazione e rappresentanza nelle istituzioni. Lui, Murgia, Andrea Murgia, questa rappresentanza vuole garantirla. E per questo si propone ai sardi, privilegiando come interlocutori i giovani e le donne. E’ un’impresa difficile, ma non più disperata, dimostrata dal crescente interesse alla sua proposta, di cui fanno fede le 5500 firme per la candidatura alle primarie del centro sinistra, depositate ieri nella sede del Pd di via Emilia, solo un parte delle oltre 8000 firme che si sono raccolte e si vanno ancora raccogliendo. Se pensiamo che alcuni attenti osservatori davano per problematico il raggiungimento di questo obbiettivo (5000 firme), possiamo riconoscere che l’impresa di Murgia, Andrea Murgia, comincia a convincere. Ma a convincersi della bontà della sua proposta non devono essere solo i giovani intellettuali e i giovani imprenditori che vogliono impegnarsi in terra sarda, ma tanti altri sardi che per rimarcare la sfiducia verso l’attuale classe politica preferiscono disertare le urne, anche quelle delle primarie! (f.m.)

https://www.youtube.com/watch?v=Y0P9pmWEvtQ

One Response to I sardi al voto con la peggiore legge elettorale regionale della Repubblica, frutto di un miserabile accordo CS/CD alla fine della scorsa legislatura. Lacerazioni e ritardi nei partiti. Per ora un solo candidato presidente: Andrea Murgia per AutodetermiNatzione.

  1. […] Murgia, candidato presidente della Regione Sardegna. Ad Andrea Murgia va il nostro apprezzamento, per le ragioni più volte riportate su questa News, che non celiamo anzi enfatizziamo. Nessuna indicazione di voto specifica a “balla […]

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