Che succede?
Riace
di Tonino Dessì su fb
Provvedimenti come questo liquidano ogni residua discussione problematica sull’evidenza della progressiva messa in atto di una politica interna di stampo fascista.
Nessun distinguo tra le forze politiche che lo sostengono nè fra le rispettive tipologie di proposte o di obiettivi nè alcuna indulgenza verso presunte necessità di compromesso fra loro, mi potrà convincere a scostarmi da una opposizione intransigente a questo Governo nella sua interezza.
———————————-
Lodi
di Tonino Dessì su fb
Se c’è un potere-dovere ancora rimasto in capo al Governo della Repubblica (Ministeri degli Interni e dell’Istruzione) anche nei confronti delle autonomie comunali e delle autonomie scolastiche, è quello di inibire loro l’adozione e l’esecuzione di provvedimenti discriminatori nei servizi pubblici.
Non farlo equivale a rendersi corresponsabili di una grave violazione dei fondamentali diritti costituzionali delle persone, cittadini e non cittadini.
———————————–
Torino, Bari e non solo
[foto Huffington Post]
Studenti in piazza in tutta Italia. Slogan contro il Governo, a Torino bruciati manichini di Di Maio e Salvini
Protesta contro il diritto allo studio e i tagli. Di Maio: “Non facciamoci dividere dai giornali, vediamoci”. Salvini: “Bruciare manichini è una cosa schifosa”. Da Huffington Post.
di Tonino Dessì su fb
Credo che bruciare manichini in piazza sia tutto sommato una forma tradizionale e innocua di manifestare pubblicamente la propria protesta “in effigie” e sono abbastanza certo che le due ragazze denunziate per questo saranno assolte, sempre che il procedimento non venga rapidamente archiviato.
Piazzare bombe nascoste come forma di contestazione politica no, invece: è da vigliacchi e potenzialmente da criminali.
Tutto ciò premesso direi che il Ministro Salvini non è proprio nelle condizioni di dare dello “schifoso” a nessuno.
———————-
I ragazzi difendono i loro diritti (e anche i nostri).
di Luisa Sassu su fb
Breve rassegna dei giudizi rilevati su Facebook nei confronti delle ragazze dei ragazzi che oggi hanno manifestato in molte città d’italia:
1) non hanno voglia di studiare;
2) sono “pilotati” dai professori “sinistrati”;
3) sono (tutti) violenti perché (due di loro) hanno bruciato il pupazzo di vicepres a e b;
4) non è una protesta per i loro diritti, ma contro il governo (il che confermerebbe il punto 2).
Breve rassegna delle risposte a quei giudizi:
1) le studentesse e gli studenti vorrebbero studiare in scuole pubbliche sicure, dotate di maggiori risorse, funzionanti, accessibili, inclusive…
2) vi sembrerà strano, ma quelle ragazze e quei ragazzi riescono a pensare con la loro testa, non soltanto quando fanno e dicono cose che piacciono a noi adulti.
——————————————
Lascia un Commento