Conosco GIULIA
di Raffaele Deidda
Eh si, si impara a conoscerle quelle di GIULIA (Giornaliste unite libere autonome). Magari divertendosi, magari partecipando insieme a 750 persone al Teatro Massimo di Cagliari sabato 6 ottobre allo spettacolo “La conosci Giulia?”. Pensato dall’associazione Giulia giornaliste Sardegna coordinata da Susi Ronchi, sponsorizzato dal Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni presieduto da Mario Cabasino e realizzato dalla compagnia Lucido Sottile. Pièce straordinariamente, ironicamente simpatica seppur emblematica del sussistere delle disparità di genere nelle redazioni giornalistiche. Sia in quelle televisive che in quelle della carta stampata.
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Scorrono, nel corso dello spettacolo egregiamente condotto da un team di bravissimi attori, storie di ordinaria discriminazione che sembrano (sono?) essere autobiografiche. “Mi sono infilata le scarpe basse e ho cominciato a camminare per la città” dice una “Giulia” per bocca di Cristina Maccioni che interpreta la direttrice di una fantomatica quanto sciamannata testata giornalistica locale.
Il fatto è che, testimonia l’anonima giornalista, “Il gentil sesso andava bene per la cronaca bianca, per raccontare storie strappalacrime di vecchiette abbandonate d’estate da figli ingrati, di cani altrettanto abbandonati o del primo nato dell’anno. Non certo per scrivere di politica o di cronaca nera, quella era riservata a loro, i maschi, che sì ci sapevano fare”. A meno che le giornaliste non si prestassero al gioco sperando in un posto al sole, permettendo che “gli sguardi di caposervizio o direttori discendessero fino ai loro fianchi, insistessero nella scollatura, si insinuassero tra le ginocchia accavallate”. Poi l’auspicio che le nuove aspiranti giornaliste, avvezze ai social e ai “metoo”, possano subire meno abusi sottili e mal celati, che riescano a far valere loro bravura più che la loro avvenenza e che possano andare vestite come gli pare.
Se c’è riuscita Maria Del Zompo, applauditissima testimonial dell’evento, ad essere la prima donna eletta “rettrice” dell’Università di Cagliari dopo 400 anni vincendo discriminazioni e pregiudizi, perché non dovrebbero riuscire le giornaliste a ottenere un meritato avanzamento di carriera senza dover sottostare alle spesso pesanti pigmalioniche attenzioni dei capi?
Grande nota di merito per le bravissime “Lucido Sottile” Tiziana Troja e Michela Sale Musio. Esilaranti le loro gags e il loro slang da coatte della “Chiagliari” dei quartieri più popolari. “La conosci Giulia” ha mantenuto la promessa di far divertire, mentre la pièce porta seriamente a riflettere sulle disuguaglianze di genere nelle professioni, sul “troppo amore” degli uomini che porta al femminicidio, sul maschilismo ancora imperante che pretende di assegnare alle donne ruoli riduttivi rispetto a quelli tradizionalmente svolti dai colleghi maschi.
[…] divertire. Facendo soprattutto riflettere. A questo ha già provveduto “La conosci Giulia?” (https://www.aladinpensiero.it/?p=88326), spettacolo che verrà replicato il 26 novembre pv al teatro Massimo di Cagliari e successivamente […]