14 luglio

LA PRESA DELLA BASTIGLIA
Il 14 luglio 1789 il popolo di Parigi… ma lo sapete.

par Bomeluzo
… e molto altro

ANTONIO SIMON MOSSA
Il 14 luglio 1971 muore a Sassari Antoni Simon Mossa, sardo di origine algherese, nato a Padova il 22 novembre 1916. Architetto, poeta, linguista, scrittore e politico, padre dell’indipendentismo sardo. Già da membro del Partito sardo d’azione, matura, partendo dal pensiero di Camillo Bellieni, posizioni decisamente indipendentiste. Con Giampiero Zampa Marras fonda su “Muimentu Indipendhentistigu Revolussionariu Sardu” e il gruppo “Sardigna Libera”. Le sue idee e aspirazioni sono oggi più vive che mai e ne sono portatori, pur nella loro divisione, che va superata, tanti gruppi sardi: da Sardigna Nazione a Irs, da Progres a Rossomori.
I suoi scritti, che hanno influenzato tanti intellettuali sardi contemporanei, sono editi da Edizioni Condaghes, Edizioni del Sole, Alfa Editrice, curati da Federico Francioni, Raffaele Sari, Giampiero Marras, Francesco Casula.

CUM NIMIS ABSURDUM
La prima delle “Bolle infami”. Emanata il 14 luglio 1555 da papa Paolo IV.
Riguarda gli ebrei e riprende 4 decreti del Concilio Lateranense IV di 340 anni prima (guarda quanto era moderno papa Paolo IV…), in particolare il decreto 69: “poichè è cosa assurda che chi bestemmia Cristo debba esercitare un potere sui cristiani…”. Per Paolo IV “è oltremodo assurdo”.
Quindi gli ebrei devono portare un segno distintivo giallo, non possedere edifici, non curare cristiani, vivere nel ghetto. Gli ebrei non possono avere incarichi pubblici, possono esercitare l’usura (per i cristiani è peccato) ma con moderazione coi clienti cristiani, e se si fanno cristiani non possono cambiare idea e tornare all’ebraismo. Le vessazioni contro gli ebrei, nelle quali i nazisti si specializzarono, seguiti disciplinatamente dai fascisti, sono invenzioni della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Inventate in pieno medio evo, la Chiesa le rilancia contro il popolo “deicida” nel ’500, secolo del Rinascimento e della Controriforma (Lutero era morto 9 anni prima), incurante della scoperta del Nuovo Mondo, e soprattutto incurante del perdono che Cristo invoca dalla croce per coloro che lo uccidono.
Rimasero in vigore a Roma fino al 1870. Il ’900 è la storia conseguente.
Veramente possiamo dire: è oltremodo assurdo.

UNA STORIA ITALIANA
Il 14 luglio 1902, intorno alle 10, crolla a Venezia il campanile di S.Marco.
Della sua ricostruzione, affidata alla ditta di Giovanni Antonio Porqueddu, abbiamo già parlato (vedi Gli occhiali di Piero, 26 giugno, nel blog di Aladin pensiero). Interessante è la storia di come si giugnse al crollo.
Una tipica storia italiana.
Nel 1885 un esperto segnala che quelle fondamenta potrebbero reggere se l’edificio fosse alto non più di due terzi (il campanile misura 98,6).
Dal 1892 il capomastro alla manutenzione dei monumenti del Veneto, Luigi Vendrasco, si oppone a lavori che compromettono ulteriormente la stabilità del campanile. Le autorità non solo gli danno torto, ma lo sbattono in Sardegna, trasferimento a Cagliari.
Il 7 luglio 1902 appare una crepa. Il giorno dopo si allarga.
Il 12 luglio la fenditura percorre il campanile e continua ad allargarsi.
La commissione nominata dal Prefetto dice che la “statica non è alterata”.I
Il colmo del ridicolo il giorno 13: uno degli ingegneri della Commissione dichiara che non c’è pericolo, basta fare qualche lavoro di restauro.
Il prefetto ordina la chiusura e che non suonino le campane, sospesa la musica in piazza. Da Roma arriverà una commissione con pieni poteri per affrontare l’emergenza. Alle 4 del mattino Luigi Vendrasco, che a Cagliari non c’è venuto e ha perso il posto, è nella piazza a verificare l’imminenza del disastro, un architetto prevede la catastrofe. Alle 9,30 l’allarme. Sgombero generale nei dintorni del campanile, che subito dopo diventa un mucchio di macerie alto 20 metri. E’ l’epilogo di come vanno a finire le cose quando chi governa è incapce di capire la gravità dei problemi.
Il campanile sarà ricostruito identico, raddoppiate le fondamenta.
Di recente ulteriori interventi hanno assicurato maggiore stabilità
Il ricordo di come sono andate le cose viene rimosso.
Le storie italiane possono tornare a ripetersi allo stesso modo.

—————-Aggiornamenti 14 luglio 2018———
- Francesco Casula sul 14 luglio 1789
—-
- Francesco Casula su Anton Simon Mossa.

3 Responses to 14 luglio

  1. […] ———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————————— Popolo contro democrazia? 14 Luglio 2019 Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi. Nel 2011, con la “caduta” del governo Berlusconi, era diffusa l’idea che il Paese si fosse liberato di uno stile politico, quello populista, col quale per due decenni il Cavaliere di Arcore aveva caratterizzato la vita politica italiana. Durante il ventennio berlusconiano l’opposizione non era riuscita a offrirsi all’opinione pubblica come una valida alternativa […] ————————————————————————-14 luglio 1789-2019: presa della Bastiglia: https://www.aladinpensiero.it/?p=85027. […]

  2. […] LA PRESA DELLA BASTIGLIA Il 14 luglio 1789 il popolo di Parigi… ma lo sapete. – La presa della Bastiglia di Bomeluzo… e altro. […]

  3. […] LA PRESA DELLA BASTIGLIA Il 14 luglio 1789 il popolo di Parigi… ma lo sapete. – La presa della Bastiglia di Bomeluzo… e altro. […]

Rispondi a 14 luglio | Aladin Pensiero Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>