QualEuropa? Il «Pilastro sociale» dei diritti sociali in 20 principi. Ma tra il dire e il fare…

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Il pilastro europeo dei diritti sociali mira a creare nuovi e più efficaci diritti per i cittadini e si basa su 20 principi chiave.
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Un’Unione economica e monetaria più profonda e più equa
INDICE
CAPO I: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro
Capo II: condizioni di lavoro eque
Capo III: protezione sociale e inclusione
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Il pilastro europeo dei diritti sociali mira a creare nuovi e più efficaci diritti per i cittadini. Si basa su 20 principi chiave, strutturati in tre categorie:

. pari opportunità e accesso al mercato del lavoro
. condizioni di lavoro eque
. protezione sociale e inclusione.

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CAPO I: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro
1. Istruzione, formazione e apprendimento permanente
Ogni persona ha diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro.

2. Parità di genere
La parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini deve essere garantita e rafforzata in tutti i settori, anche per quanto riguarda la partecipazione al mercato del lavoro, i termini e le condizioni di lavoro e l’avanzamento di carriera.

Donne e uomini hanno diritto alla parità di retribuzione per lavoro di pari valore.

3. Pari opportunità
A prescindere da sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, ogni persona ha diritto alla parità di trattamento e di opportunità in materia di occupazione, protezione sociale, istruzione e accesso a beni e servizi disponibili al pubblico. Sono promosse le pari opportunità dei gruppi sottorappresentati.

4. Sostegno attivo all’occupazione
Ogni persona ha diritto a un’assistenza tempestiva e su misura per migliorare le prospettive di occupazione o di attività autonoma. Ciò include il diritto a ricevere un sostegno per la ricerca di un impiego, la formazione e la riqualificazione. Ogni persona ha il diritto di trasferire i diritti in materia di protezione sociale e formazione durante le transizioni professionali.

I giovani hanno diritto al proseguimento dell’istruzione, al tirocinio o all’apprendistato oppure a un’offerta di lavoro qualitativamente valida entro quattro mesi dalla perdita del lavoro o dall’uscita dal sistema d’istruzione.

I disoccupati hanno diritto a un sostegno personalizzato, continuo e coerente. I disoccupati di lungo periodo hanno diritto a una valutazione individuale approfondita entro 18 mesi dall’inizio della disoccupazione.

Capo II: condizioni di lavoro eque
5. Occupazione flessibile e sicura
Indipendentemente dal tipo e dalla durata del rapporto di lavoro, i lavoratori hanno diritto a un trattamento equo e paritario per quanto riguarda le condizioni di lavoro e l’accesso alla protezione sociale e alla formazione. È promossa la transizione a forme di lavoro a tempo indeterminato.

Conformemente alle legislazioni e ai contratti collettivi, è garantita ai datori di lavoro la necessaria flessibilità per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del contesto economico.

Sono promosse forme innovative di lavoro che garantiscano condizioni di lavoro di qualità. L’imprenditorialità e il lavoro autonomo sono incoraggiati. È agevolata la mobilità professionale.

Vanno prevenuti i rapporti di lavoro che portano a condizioni di lavoro precarie, anche vietando l’abuso dei contratti atipici. I periodi di prova sono di durata ragionevole.

6. Retribuzioni
I lavoratori hanno diritto a una retribuzione equa che offra un tenore di vita dignitoso.

Sono garantite retribuzioni minime adeguate, che soddisfino i bisogni del lavoratore e della sua famiglia in funzione delle condizioni economiche e sociali nazionali, salvaguardando nel contempo l’accesso al lavoro e gli incentivi alla ricerca di lavoro. La povertà lavorativa va prevenuta.

Le retribuzioni sono fissate in maniera trasparente e prevedibile, conformemente alle prassi nazionali e nel rispetto dell’autonomia delle parti sociali.

7. Informazioni sulle condizioni di lavoro e sulla protezione in caso di licenziamento
I lavoratori hanno il diritto di essere informati per iscritto all’inizio del rapporto di lavoro dei diritti e degli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro e delle condizioni del periodo di prova.

Prima del licenziamento, i lavoratori hanno il diritto di essere informati delle motivazioni e di ricevere un ragionevole periodo di preavviso. Hanno il diritto di accedere a una risoluzione delle controversie efficace e imparziale e, in caso di licenziamento ingiustificato, il diritto di ricorso, compresa una compensazione adeguata.

8. Dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori
Le parti sociali sono consultate per l’elaborazione e l’attuazione delle politiche economiche, occupazionali e sociali nel rispetto delle prassi nazionali. Esse sono incoraggiate a negoziare e concludere accordi collettivi negli ambiti di loro interesse, nel rispetto delle propria autonomia e del diritto all’azione collettiva. Ove del caso, gli accordi conclusi tra le parti sociali sono attuati a livello dell’Unione e dei suoi Stati membri.

I lavoratori o i loro rappresentanti hanno il diritto di essere informati e consultati in tempo utile su questioni di loro interesse, in particolare in merito al trasferimento, alla ristrutturazione e alla fusione di imprese e ai licenziamenti collettivi.

È incoraggiato il sostegno per potenziare la capacità delle parti sociali di promuovere il dialogo sociale.

9. Equilibrio tra attività professionale e vita familiare
I genitori e le persone con responsabilità di assistenza hanno diritto a un congedo appropriato, modalità di lavoro flessibili e accesso a servizi di assistenza. Gli uomini e le donne hanno pari accesso ai congedi speciali al fine di adempiere le loro responsabilità di assistenza e sono incoraggiati a usufruirne in modo equilibrato.

10. Ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato e protezione dei dati
I lavoratori hanno diritto a un elevato livello di tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.

I lavoratori hanno diritto a un ambiente di lavoro adeguato alle loro esigenze professionali e che consenta loro di prolungare la partecipazione al mercato del lavoro.

I lavoratori hanno diritto alla protezione dei propri dati personali nell’ambito del rapporto di lavoro.

Capo III: protezione sociale e inclusione
11. Assistenza all’infanzia e sostegno ai minori
I bambini hanno diritto all’educazione e cura della prima infanzia a costi sostenibili e di buona qualità.

I minori hanno il diritto di essere protetti dalla povertà. I bambini provenienti da contesti svantaggiati hanno diritto a misure specifiche tese a promuovere le pari opportunità.

12. Protezione sociale
Indipendentemente dal tipo e dalla durata del rapporto di lavoro, i lavoratori e, a condizioni comparabili, i lavoratori autonomi hanno diritto a un’adeguata protezione sociale.

13. Prestazioni di disoccupazione
I disoccupati hanno diritto a un adeguato sostegno all’attivazione da parte dei servizi pubblici per l’impiego per (ri)entrare nel mercato del lavoro e ad adeguate prestazioni di disoccupazione di durata ragionevole, in linea con i loro contributi e le norme nazionali in materia di ammissibilità. Tali prestazioni non costituiscono un disincentivo a un rapido ritorno all’occupazione.

14. Reddito minimo
Chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l’accesso a beni e servizi. Per chi può lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere combinato con incentivi alla (re)integrazione nel mercato del lavoro.

15. Reddito e pensioni di vecchiaia
I lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi in pensione hanno diritto a una pensione commisurata ai loro contributi e che garantisca un reddito adeguato. Donne e uomini hanno pari opportunità di maturare diritti a pensione.

Ogni persona in età avanzata ha diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa.

16. Assistenza sanitaria
Ogni persona ha il diritto di accedere tempestivamente a un’assistenza sanitaria preventiva e terapeutica di buona qualità e a costi accessibili.

17. Inclusione delle persone con disabilità
Le persone con disabilità hanno diritto a un sostegno al reddito che garantisca una vita dignitosa, a servizi che consentano loro di partecipare al mercato del lavoro e alla società e a un ambiente di lavoro adeguato alle loro esigenze.

18. Assistenza a lungo termine
Ogni persona ha diritto a servizi di assistenza a lungo termine di qualità e a prezzi accessibili, in particolare ai servizi di assistenza a domicilio e ai servizi locali.

19. Alloggi e assistenza per i senzatetto
a. Le persone in stato di bisogno hanno diritto di avere accesso ad alloggi sociali o all’assistenza abitativa di qualità.

b. Le persone vulnerabili hanno diritto a un’assistenza e a una protezione adeguate contro lo sgombero forzato.

c. Ai senzatetto sono forniti alloggi e servizi adeguati al fine di promuoverne l’inclusione sociale.

20. Accesso ai servizi essenziali
Ogni persona ha il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità, compresi l’acqua, i servizi igienico-sanitari, l’energia, i trasporti, i servizi finanziari e le comunicazioni digitali. Per le persone in stato di bisogno è disponibile un sostegno per l’accesso a tali servizi.
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2 Responses to QualEuropa? Il «Pilastro sociale» dei diritti sociali in 20 principi. Ma tra il dire e il fare…

  1. […] un pilastro traballante Molta minore attenzione ha ricevuto, nello stesso periodo, un’altra notizia proveniente dalle istituzioni europee. Anche questa definita, dai protagonisti «di portata storica». Nel vertice di Goteborg del 17 novembre è stato approvato dai capi di governo il «Pilastro sociale» dell’Unione, ossia un programma in venti punti per rafforzare l’Europa sociale. I venti punti fanno riferimento a tre grandi aree, che sono «pari opportunità e accesso al mercato del lavoro» (si va dall’istruzione alla parità di genere al sostegno attivo all’occupazione), «condizioni di lavoro eque» (dove si ribadisce il binomio flessibilità più sicurezza, si parla di salario minimo, di partecipazione dei lavoratori, di ambiente di lavoro, di conciliazione tra lavoro e famiglia), di «protezione sociale e inclusione» (reddito garantito, assistenza sanitaria per tutti, alloggi, accesso ai servizi essenziali…). «Non è una poesia, ma un programma politico», ha detto il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker presentandolo. L’enfasi è tutta politica: di fronte alla crescente protesta o disaffezione per l’unificazione europea, si cerca di correre ai ripari tornando ai principi istitutivi del welfare europeo, che sono purtroppo lettera morta in molti Stati, o perché non ci sono mai arrivati – come molti Paesi del Sud –, o perché sono stati messi in discussione dalla crisi fiscale e da quella economica. Ma che credibilità ha un’Unione che ribadisce questi principi, anche adeguandoli alle novità dei tempi come l’innovazione tecnologica e la parità di genere, ma non ha né dà strumenti per attuarli? In mancanza di un bilancio e di un governo comuni, la costruzione del «pilastro sociale» è lasciata agli ingegneri dei singoli Stati, che ben poco potranno fare se la stessa Unione con una mano dà – o meglio, scrive – diritti, con l’altra li toglie per mancanza di fondi e per le politiche di austerità. Ma almeno da domani, o da dopodomani, i governi che vogliono cambiare strada avranno un principio, anche giuridico, al quale appellarsi. Roberta Carlini —————————————— —————-documentazione———————– Proposta di proclamazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali (…) testo della proclamazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali approvato dal Coreper il 20 ottobre in vista della sessione del Consiglio (EPSCO) del 23 ottobre 2017. ————————————- – L’accordo del 17 novembre 2017. – Il LIBRO BIANCO SUL FUTURO DELL’EUROPA. ————————————- ———-Per correlazione———– La governance unitaria dell’area euro pilastro della crescita inclusiva dell’Unione Europea 1 dicembre 2017 [Gianfranco Sabattini su il manifesto sardo] Dopo le celebrazioni dei sessant’anni dell’UE, celebrate a Roma nel marzo scorso, è stato rilanciato l’antico tema dell’Europa a più velocità, presentato ora nella forma di “pluralità di cooperazioni rafforzate”, o di “integrazione differenziata”. Queste formule, ancora più che nel passato, sono proposte oggi al fine di favorire la convergenza dei sistemi economici dei Paesi membri, considerata strumentale rispetto alla ripresa del processo di unificazione politica dell’Europa. (segue) […]

  2. […] integralmente in appendice. EUROPA: pilastro sociale… di Roberta Carlini, su Rocca (…) un pilastro traballante Molta minore attenzione ha ricevuto, nello stesso periodo, un’altra notizia proveniente dalle […]

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