memento
2 agosto 1980.
36 anni fa la strage alla stazione di Bologna provocò 85 morti e oltre 200 feriti.
Può darsi che ci sia chi non ricorda o non sa cosa siano stati il neofascismo e la connivenza, anche di Stato, con lo stragismo in tempi ancora recenti. Non solo la memoria, occorre coltivare, non solo occorre affermare il rifiuto di ogni violenza, ma bisogna praticare una costante vigilanza, perché i rigurgiti di fascismo, le provocazioni, le strategie della tensione, i terrorismi di quegli anni non erano fini a se’ stessi, meri gesti di delinquenti malvagi e di estremisti esaltati.
Gli attentati e le stragi si proponevano di arrestare le conquiste dei lavoratori e di cancellare la democrazia costituzionale. Un progetto che con mezzi diversi e per mano di vecchi e di nuovi soggetti istituzionali e politici si affaccia ancora oggi, ogni giorno, forse più forte di quando l’antifascismo era coscienza di massa, fondamento militante dell’etica, del vivere civile, dell’agire politico. Non celebrazioni, quindi, ma presenza, anzitutto nella cultura e nelle coscienze.
(Antonio Dessì, fb)
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