Grecia: non lasciamola sola
di Luigino Bruni
Riguardo la situazione della Grecia, mi viene sempre più in mente la parabola del Servo spietato: “Il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?” (Matteo 18).
All’Italia, alla Germania gli altri Paesi Europei perdonarono molto al termine della II guerra mondiale, quando il loro debito umanitario, etico, economico, era infinito (nazismi, fascismi, olocausto, distruzione del patrimonio artistico di centinaia di città europee, …). J.M. Keynes, non dimentichiamolo, anche per l’esperienza degli effetti dei debiti eccessivi della prima guerra mondiale (nazismo), intercedette e ottenne un enorme sconto dei debiti di guerra, e ciò ha consentito i miracoli economici tedeschi e italiani del dopoguerra. Non dimentichiamo poi che l’Europa nacque mettendo in comune quelle risorse, carbone e acciaio, che avevano alimentato le guerre mondiali, anche per dire ‘mai più la guerra’, grazie all’unità economica.
Ora siamo noi nei panni dei servo spietato che dimentica il grande debito a lui condonato, e si comporta da aguzzino verso chi gli deve una somma molto più piccola (la Grecia).
Guardo con simpatia la sottoscrizione popolare europea (come un grande telethon) per raccogliere dai cittadini quei miliardi necessari, vista la miopia e incapacità di stati e istituzioni internazionali (il FMI ha un enorme peso, controllato quasi interamente dagli US, che potrebbero fare molto di più in questa vicenda, se volessero). L’Europa dei cittadini salverà l’Europa dei non-governi.
Lascia un Commento