I magnifici retabli sardo-catalani questi sconosciuti…

Retablo san Bernardino Ca
Dalla pagina fb della PINACOTECA NAZIONALE CAGLIARI

Vivacità e completezza narrativa, preziosità delle cromie: con queste caratteristiche si presenta in Pinacoteca il Retablo di San Bernardino, opera di grande fascino e splendido esempio di pittura catalano-fiamminga. Il polittico ligneo, dipinto a tempera e olio con fondo oro, è composto da venticinque tavole dove sono rappresentate scene di vita e dei miracoli del santo. Proveniente dalla chiesa di S. Francesco di Stampace, venne realizzato nel 1455 dai maestri catalani Rafael Thomas e Joan Figuera che per l’occasione si trasferirono a Cagliari, città prospera e animata da grande fervore culturale. Nell’opera, dove si ipotizza anche il contributo di un apprendista locale rimasto anonimo, risultano evidenti le differenze qualitative e stilistiche tra le diverse mani. Particolare cura è riservata alla descrizione minuziosa delle storie di Bernardino e di alcuni elementi come stoffe e fondi, la cui ricchezza decorativa valorizza con forte impatto visivo la rappresentazione iconografica.

Joan Figuera, Rafael Thomas, Retablo di San Bernardino, 1455
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ElsPintors_d0-210x300Nell’occasione è doveroso ricordare il bel film-documentario di Marco Antonio Pani (Els pintors catalans a Sardenya), già oggetto di attenzione sulle pagine di Aladinews.

One Response to I magnifici retabli sardo-catalani questi sconosciuti…

  1. […] È questo l’appello degli studiosi alla notizia del ritrovamento del Retablo di San Pietro Martire e San Marco Evangelista. Se questa vicenda fosse un romanzo, avrebbe trama picaresca. Se fosse un giallo, il caso sarebbe risolto, non da un ispettore di polizia ma da un detective plurilaureato che ha messo in campo metodi scientifici e una fruttuosa ostinazione. Un novello Indiana Jones che ha seguito piste e indizi sino alla soluzione di un arcano che sembrava insolubile. Gira il mondo da secoli (da Roma all’Olanda, da New York alla Spagna) l’opera bellissima di Joan Figuera, pittore barcellonese che lavorò a Cagliari (tra il 1455 e il 1477) e qui morì. Sul L’Unione Sarda di domenica 19 febbraio un servizio di Alessandra Menesini che racconta lo strano tour per il mondo del capolavoro, il suo ritrovamento e ora l’appello perché lo si riporti a casa. ————————————— ——————————————— Dall’altare ai mercati antiquari internazionali. Il ritrovamento del retablo dei santi Pietro Martire e Marco evangelista di Joan Figuera (Nota stampa del Mibct a cura di Renzo De Simone) Venerdì 17 febbraio 2017 alle ore 18, presso la sala conferenze del convento domenicano di Cagliari, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provv. di Oristano, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Ogliastra, in collaborazione con il gruppo di ricerca EMAC. Romànic i Gòtic de la Universitat de Barcelona e i padri Domenicani di Cagliari, ha organizzato una conferenza tenuta dal Dr. Enrico Pusceddu sul Ritrovamento del retablo dei santi Pietro Martire e Marco evangelista di Joan Figuera, opera proveniente dallo stesso convento di San Domenico e sicuramente una delle più importanti del panorama storico-artistico della Sardegna quattrocentesca. A lungo inseguito e ricercato dagli studiosi, il retablo è composto da 12 pannelli dipinti a tempera su tavola che rappresentano scene della vita e dei miracoli di san Pietro da Verona e di san Marco evangelista. Al centro del polittico si trova la figura della Vergine col Bambino in trono, sovrastata dalla tavola con la scena del Compianto sul Cristo deposto. Gli esperti sono concordi nell’attribuire il retablo alla mano del pittore catalano Joan Figuera, già attivo a Cagliari dal 1455 al 1477 circa e autore di altre due opere, il Retablo di San Bernardino e la Predella di San Lucifero, conservate presso la Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Il retablo fu commissionato dal Gremio dei Calzolai perché fosse collocato nella cappella del chiostro del convento di San Domenico, nel quartiere cagliaritano di Villanova, dove rimase per più di quattro secoli. Nel 1893, dopo una lunga vertenza giudiziaria che vide lo Stato italiano opporsi, invano, alla vendita del retablo, l’opera venne definitivamente staccata dalla parete della cappella, venduta ed esportata da Cagliari a Venezia, per giungere poi negli anni Trenta negli Stati Uniti dopo un probabile passaggio romano. Alla fine della Seconda guerra mondiale il retablo fece perdere definitivamente le sue tracce lasciando segno di sé solo attraverso alcune foto in bianco e nero. Dopo anni di studi e ricerche condotte tra l’Europa e gli Stati Uniti, il Dr. Enrico Pusceddu, componente del gruppo di ricerca EMAC. Romànic i Gòtic de la Universitat de Barcelona, nel marzo dello scorso anno ha finalmente rintracciato il retablo in Olanda grazie alla collaborazione con un collezionista catalano che ne ha dato notizia allo studioso. Il viaggio del retablo di Joan Figuera è poi proseguito per fermarsi, per ora in Spagna, dove è custodito presso la filiale di un’importante Galleria d’Arte che lo pone in vendita integro in tutte le sue parti finora note agli studiosi. La conferenza vuole porre all’attenzione dei cittadini l’importante ritrovamento con l’auspicio che le istituzioni pubbliche e private si attivino senza esitazione per cercare di riportare a Cagliari un’opera capitale dell’arte tardogotica catalana in Sardegna, oltre che raro e prezioso reperto della storia artistica e culturale dell’antico complesso monumentale di S. Domenico di Villanova, in gran parte distrutto dai terribili bombardamenti bellici del 1943. La conferenza sarà introdotta dalla dott.ssa Maria Francesca Porcella, funzionario storico dell’Arte della Soprintendenza che segue da diversi anni le vicende relative alla tutela e alla valorizzazione del quartiere di Villanova. —————- Approfondimenti. E. Pusceddu, “Il retablo di san Pietro martire e san Marco evangelista di Joan Figuera (1456-1477): un caso emblematico di pittura catalana “desplazada”, pp. 225-256. I retabli sardo-catalani questi sconosciuti. Su Aladinews del 18 maggio 2015. […]

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