Oggi domenica, dominigu, 17 maggio, maju 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: Festival della Filosofia. – La brochure.
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- Cavalcata sarda, Sassari, 20-24 maggio 2015 Sito dedicato del Comune di Sassari -
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I primi cittadini di Sassari, Alghero, Stintino e Sennori sostengono Luciano Mura. Idee comuni e solidarietà, giusto utilizzo delle risorse: così si esce dall’isolamento.
Sindaci del territorio uniti per rilanciare lo sviluppo

di Gavino Masia, La Nuova Sardegna, 17 maggio 2015.
PORTO TORRES In un territorio mortificato dalla crisi economica e dalla dilagante disoccupazione – nonostante le tante risorse a disposizione – è necessaria ora più che mai una programmazione condivisa tra i Comuni per far ripartire lo sviluppo e intercettare con intelligenza e progettazione i finanziamenti comunitari. Per parlare di questi temi – e per condividere la candidatura a sindaco di Luciano Mura -, si sono incontrati ieri mattina i sindaci del territorio: Mario Bruno, Roberto Desini, Antonio Diana e Nicola Sanna. L’obiettivo è dare vita a una rete urbana per guardare allo sviluppo del territorio come un’unica grande e forte realtà, recuperando il tempo perso e dialogando costantemente per difendere e migliorare le risorse produttive che fanno parte dei diversi Comuni. «Serve un progetto sovra comunale che ricomprenda tutte le località del golfo dell’Asinara – ha detto Mura –, da Alghero a Castelsardo, per mettere a sistema le risorse e valorizzarle attraverso quei finanziamenti comunitari che spesso ritornano al mittente perché non si è risusciti a spenderli. E’ questa la strada da percorrere con decisione, per avere una programmazione reale di tutto il territorio». Per Desini è importante la riforma degli enti locali, che arriverà nell’aula regionale a fine giugno, in quello che è un momento cruciale per creare sinergie tra i Comuni: «Della collaborazione tra enti per sviluppare progetti sovracomunali ne avevamo parlato anche in passato con l’amministrazione Mura – ricorda il sindaco di Sennori –, ora l’occasione di unire le forze territoriali è molto più forte per impostare quella programmazione mirata verso i finanziamenti della Comunità Europea». Un discorso che trova tutti d’accordo, dunque, considerando che lo scalo marittimo è una risorsa del territorio, al pari dell’aeroporto e perché no del Parco nazionale dell’Asinara. «Partecipo a quest’incontro perché sento il dovere di dialogare con gli altri sindaci dell’area vasta – ha sottolineato il sindaco di Stintino Diana –, perché se vogliamo ottenere una crescita sostenibile della popolazione dobbiamo unire le forze e parlare.Noi abbiamo già iniziato con una convenzione con l’Istituto Europa, per combattere la dispersione scolastica, e ci sono “studenti” di tutto il territorio che hanno voluto partecipare per conseguire il diploma». Per il sindaco di Alghero bisogna creare un ufficio di programmazione del territorio che abbia un collegamento con l’Europa: «E’ necessario focalizzare gli interventi strutturali andando oltre i confini del proprio territorio – ha detto Bruno –, e la parola d’ordine che unisce le alleanze si chiama “reciprocità”: dobbiamo ripartire dal cittadino e dalle famiglie, indirizzandoli e orientandoli, e ricordare che nel percorso da affrontare assieme Porto Torres è strategica nello sviluppo della progettazione». Chi vuole il nord Sardegna compatto verso l’area metropolitana è il sindaco di Sassari, convinto che si debba lavorare in questo senso, e Nicola Sanna considera le diversità locali una vera e propria ricchezza. «Dobbiamo proporre servizi efficienti e minor costi per i cittadini – ha spiegato Sanna –, creando quella solidarietà territoriale che combatte gli egoismi di parte: il nostro impegno è quello di conoscere l’orizzonte dello sviluppo che dobbiamo offrire alle future generazioni»
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Gli indipendentisti guardano alla Scozia
Per Marta Spada (iRs) la protesta indipendentista deve diventare proposta
di Pinuccio Saba, La Nuova Sardegna on line 17 maggio 2015
SASSARI Il vento indipendentista soffia intenso in molte regioni-nazioni europee (e non solo). Un po’ meno, stando ai risultati, sulla Sardegna. E forse per carpire il segreto di tanto successo in Scozia, Catalogna, Corsica, ieri mattina la Sala Angioy della Provincia di Sassari ha ospitato un convegno organizzato da iRs sul tema “Indipendentismo e sinistra in un mondo globalizzato”. Ospiti di nazioni senza stato lo scozzese Lloyd Quinan, ex deputato dello Scottish National Party; Jaume Flores, membro del’associazione Catalunya-Sicilia e del consiglio nazionale di Esquerra Repubblicana de Catalunya (Erc, la sinistra repubblicana); Conxita Bosch, dell’esecutivo nazionale di Solidaritat Catalana per la Indipendencia e responsabile relazioni internazionali; Jean Guy Talamoni, portavoce del gruppo parlamentare Corsica Libera; Georgio Davos, giornalista e rappresentante di Syriza; Josè Raùl Garcia Linera, analista politico della Bolivia e membro del Partito per il Socialismo; Jiordi Mirò, presidente di Estat Catalana e presidente della Federaciò d’Entitats de la Mediterrànìa. Assente Adgur Kharazia, sindaco della capitale dell’Abkhazia per i soliti problemi di visti, l’ex repubblica sovietica era rappresentata da Mauro Murgia, rappresentante ufficiale dell’Abkhazia in Italia. A fare gli onori di casa il politologo orunese Carlo Pala; Marta Spada dell’esecutivo nazionale di iRs e Gavino Sale, consigliere regionale, presidente e fondatore di Indipendentzia Repubbrica de Sardigna. Il convegno è servito anche per ricordare i dieci anni di attività di iRs, ma va subito detto che l’attenzione di tutti era per le esperienze illustrate dagli ospiti stranieri. A partire da quella di Lloyd Quinan, che ha spiegato le ragioni del successo delle ultime elezioni politiche, quando lo Snp ha asfaltato tutti gli avversari aggiudicandosi 56 dei 59 seggi per il parlamento del Regno Unito. Una vittoria schiacciante, con il 52 per cento dei suffragi, mentre gli altri partiti si sono fermati al massimo al 18 per cento. «Un successo che parte dal referendum sull’indipendenza, quando la maggioranza degli scozzesi ha detto di no. Gli altri partiti avevano fatto tante promesse, non ne hanno mantenuto nessuna e gli elettori li hanno puniti», ha detto Lloyd Quinan. Lo Snp, inoltre, ha dovuto fare i conti con la stampa inglese, controllata da Londra «come da Roma, Parigi o Madrid. Il primo e unico giornale indipendentista è nato nell’agosto dello scorso anno», ha poi aggiunto per concludere con una previsione: «Nel 2017 saremo al governo». Più articolato e ostacolato il cammino dell’indipendenza catalana, che rivendica la prpria sovranità nazionale fin dal 1714, quando la Catalogna fu annessa al regno borbonico. Un movimento cresciuto rapidamente da uno striminzito 2 per cento del 1980 a oltre il 50 per cento dei nostri giorni, tanto che il parlamento catalano conta 74 indipendentisti su 135 deputati. E dopo il referendum negato, i prossimi passaggi sono nuove elezioni, la dichiarazione unilaterale dell’indipendenza e una costituzione catalana da sottoporre a referendum. E l’iRs? Il partito di Gavino Sale ribadisce che il fine ultimo è l’indipendenza e non la semplice autonomia. Un partito che ha le proprie radici negli ideali della sinistra, ambientalista e anticapitalista. Soprattutto del capitalismo finanziario, che ha saltato la produzione di beni e servizi per passare alla produzione di ulteriore finanza. Con nessuna ricaduta positiva per la società, una società che invece deve essere solidale, che deve puntare al bene collettivo e non a quello di pochi. Si deve invece puntare alla felicità dell’uomo, a quella classe operaia (ormai quasi sparita) che si è trasformata in piccola e media impresa, al lavoro che non deve arricchire poche persone ma l’intera collettività

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