in giro con la lampada di aladin… sulla comunicazione

New Deal tdlampada aladin micromicro- Mattinale anticipato, di Tonino Dessì. “Mi domando perchè le ultime due esperienze di governo regionale di centrosinistra in Sardegna abbiano sofferto e soffrano di difetti così disastrosi nella comunicazione della propria immagine… occorrerebbe pensare e comunicare in termini di New Deal, per chi ancora non voglia consegnare l’Isola a nuove scorribande”.
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Mattinale anticipato, dalla pagina fb di Antonio Dessì.
Mi domando perchè le ultime due esperienze di governo regionale di centrosinistra in Sardegna abbiano sofferto e soffrano di difetti così disastrosi nella comunicazione della propria immagine.
La prima, quella di Soru -purtroppo c’ero anch’io, ma non nella fase finale, la peggiore- naufragò’ nella più cocente sconfitta elettorale della storia sarda del centrosinistra, cacciata a furor di popolo anche per aver trasmesso un’immagine di radicale antipatia. A nulla giovò una campagna elettorale condotta indossando un vellutino a righe che però ormai sembrava orbace.
In quella in carica è singolare il compiacimento nel presentarsi come aridi risanatori dei conti, trascurando l’impressione ormai consolidata che la gente sta avendo di esser gestita (governata è una parola grossa) da ragionieri con le mezze maniche e la visierina.
Non basta, io credo, essere onesti, come indiscutibilmente sono il Presidente e tutti i suoi assessori, uomini e donne. Siamo a un passaggio epocale, nel quale, come dimostra la vicenda del dimensionamento scolastico, molti nodi trascurati da tempo stanno venendo drammaticamente al pettine. Ne’ basta alla rappresentanza politica di maggioranza recitare ruoli canonici senza un minimo di progettualità. Peggio che peggio presentarsi, come sta facendo il nuovo gruppo dirigente del PD sardo, per l’ennesima volta nella storia politica dell’Isola, come il contraltare astioso della Giunta regionale, in un deja vu non casualmente, di nuovo, antipatico.
C’è necessità di infondere anima alla politica, per trasfondere respiro a una comunità provata. Nessuno pensi di vivere di rendita. Alle prossime regionali la destra -che in termini di voti non ha perso le precedenti- si presenterà in movimento, come segnala il nuovo corso di Salvini. E in quella vasta prateria che è la “non destra”, difficilmente il M5S -che tuttora è il secondo partito a livello nazionale e nel quale la strategia della non compromissione farà premio sulla drastica e leninista pratica di selezione di un nucleo d’acciaio- regalerà nuovamente spazi a movimenti elettorali locali. Vellutino e orbace, poi, non convinceranno i Sardi più di altre volte. Ecco perchè occorrerebbe pensare e comunicare in termini di New Deal, per chi ancora non voglia consegnare l’Isola a nuove scorribande.
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A proposito di comunicazione
Zio Sam UnclesamwantyouIl manifesto originale del 1917, disegnato da James Montgomery Flagg, che ritrae lo Zio Sam. Ispirato ad un analogo manifesto inglese di tre anni addietro, in cui fu ritratto il generale Horatio Herbert Kitchener, la figura dello Zio Sam fu utilizzata per reclutare soldati sia nella prima sia nella seconda guerra mondiale (da Wikipedia).
Kitchener-BritonsY want youIl manifesto del Regno Unito del 1914.
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