Parliamo ancora di Università: focus su Uniss
Università di Sassari: inaugurato il 453° anno accademico. Il Rettore parla di “Università della Sardegna” e si appella alla Regione per la costruzione di “un’unica struttura” con i centri di ricerca…
COMMENTI VARI - segue –
Mario Carboni (SU FB). Perchè si appella alla Regione? Per mungere milioni senza che nei Consigli di amministrazione ci siano rappresentanti regionali in proporzione ai capitali versati ? Rappresentanti neppure previsti negli statuti. Mentre la competenza, cioè chi comanda e tutto decide da Roma è lo Stato? Stato cha attraverso le Università italiane nella colonia Sardegna hanno attuato e proseguono un’opera di desardizzazione e annichilamento dell’identità della Nazione sarda e del suo diritto all’autodecisione politica. Si rivolga allo Stato che tiene le università come le ultime di una lontana terra conquistata. Chieda allora allo Stato denari e strutture e non sia così ipocrita e servile. Io non darei neanche un centesimo a queste università e con i capitali regionali creerei una nuova Università veramente sarda e mediterranea, come hanno fatto in Catalogna.
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- Un richiamo pertinente nelle elaborazioni di Aladinews.
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Alghero Eco
Sassari, l’Università inaugura il 453° anno accademico.
Ospite d’eccezione la scienziata e senatrice Elena Cattaneo
Martedì a Sassari, in occasione dell’inaugurazione del 453° Anno Accademico dell’Ateneo turritano, si è tenuta una giornata dedicata alla scienza, alla presenza della senatrice vita professoressa Elena Cattaneo, nominata del 2013 dal Presidente Napolitano. È questo il senso che il Magnifico Rettore, Massimo Carpinelli, ha voluto dare in apertura del nuovo anno accademico e del suo mandato rettorale.
Elena Cattaneo è Professore Ordinario all’Università degli Studi di Milano, dove insegna “Applicazioni Biotecnologiche in Farmacologia” e “Cellule staminali in biologia e nella medicina rigenerativa” presso la Facoltà di Scienze Biologiche. Dirige il “Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative” del Dipartimento di Bioscienze, ed è cofondatore e direttore del centro di ricerche sulle cellule staminali “UniStem”. La Senatrice ha pronunciato una prolusione intitolata “Il semplice coraggio di tornare a credere nella scienza, in Italia”. Cattaneo ha fatto il punto della ricerca sulla malattia di Huntington, patologia alla quale il laboratorio da lei diretto ha dedicato vent’anni di lavoro, con l’obiettivo di contribuire alla comprensione dei meccanismi patogenici e allo sviluppo di strategie farmacologiche, geniche e cellulari contro la malattia. La Senatrice ha concluso che “il coraggio di tornare a credere nella scienza in Italia è il nostro, il coraggio di ognuno di noi”.
Il suo intervento ha inteso sottolineare non soltanto l’importanza della ricerca, ma il valore della libertà della scienza e il suo ruolo attivo, e il dovere e la responsabilità degli scienziati rispetto alla politica. Eccellenze come Rita Levi Montalcini e altri grandi scienziati più o meno lontani nel tempo, convivono infatti con politiche che non favoriscono la ricerca nel campo delle cellule staminali embrionali umane e con fenomeni come il metodo stamina (“il deragliamento deontologico più ciclopico della medicina negli ultimi 30-40 anni”), in un vortice nel quale le falsità e le incapacità non sempre lasciano spazio alle menti brillanti e alle competenze. Ma quando questo succede, bisogna essere orgogliosi di vivere e lavorare in questo Paese.
Sono intervenuti anche Riccardo Zanza, presidente del Consiglio degli studenti e Maria Giovanna Trivero in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo. Erano presenti numerose autorità, tra cui l’on. prof. Luigi Berlinguer, già Rettore dell’Università di Siena e ministro della Pubblica Istruzione, la prof.ssa Speranza Falciano, ex Vice presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, il Prof. Ettore Fiorini, professore emerito dell’Università di Milano Bicocca, fisico dell’Accademia dei Lincei, il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il Presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore regionale Donatella Spano.
Durante la cerimonia si sono esibiti l’Associazione Coro dell’Università di Sassari, diretto dal Maestro Laura Lambroni, il Gruppo etnomusicologico “ICHNVSS” ed è intervenuta l’Associazione goliardica turritana. L’evento sarà riproposto in replica domani alle 21.00 su Telesassari ed è visibile sul sito Uniss. L’inaugurazione del 453° Anno Accademico dell’Università degli Studi di Sassari è stata patrocinata dal Comune di Sassari e dal Conservatorio di Sassari “L.Canepa”. Le celebrazioni sono cominciate lunedì 19 gennaio, con il concerto dell’Orchestra d’archi del Conservatorio musicale a Palazzo di Città. Il concerto si è aperto con i saluti del Rettore Massimo Carpinelli, del Sindaco Nicola Sanna e del Vicedirettore del Conservatorio Stefano Melis, che ha ricevuto dal Rettore il sigillo storico dell’Ateneo.
21 gennaio 2015
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LA NUOVA SARDEGNA mercoledì 21 gennaio 2015
Ieri in aula magna il primo discorso ufficiale del nuovo rettore Massimo Carpinelli alla presenza di colleghi e autorità
«Il merito è la chiave per il rilancio»
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Ha preso le mosse dal diritto allo studio, quello scritto nero su bianco sulla Costituzione italiana. E poi ha proseguito descrivendo la visione strategica per riportare l’ateneo turritano a poter competere a tutti i livelli. «Perché oggi, in tempo di crisi – ha detto il rettore Massimo Carpinelli alla sua prima inaugurazione di anno accademico, la 453ª per l’università di Sassari – un titolo di studio superiore costituisce la migliore possibilità di uscire dalla palude. E chi dice che studiare è inutile senza dubbio lo dice per ignoranza o perché in malafede». E il rettore alla presenza, ieri in aula magna, di tutto il mondo accademico e dei suoi delegati e direttori di dipartimento, ha citato il programma di Barack Obama sugli studi universitari gratuiti per gli allievi in corso ma non ha risparmiato qualche frecciata ai rettori che l’hanno preceduto «che con superficialità hanno contribuito a precipitarci nella situazione presente. Non è più tempo di cullarsi su false sicurezze, non è più tempo di dar fondo a ogni risorsa economica contando su illusorie provvidenze o, peggio ancora, lasciando a chi viene dopo il compito gravoso di gestire un bilancio senza margini». Tra i temi scottanti ha toccato quello del precariato dicendo che «proprio in questi giorni assume toni drammatici sia per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo che per il rinnovo dei contratti dei ricercatori a tempo determinato. Un patrimonio di competenze accumulate, un investimento nel rinnovamento che rischia di essere perduto per la grave congiuntura finanziaria che attraversiamo. In questo momento posso solo assicurare il mio impegno e quello degli organi accademici nella ricerca delle risorse per una soluzione equa, che premi il merito e valorizzi il sacrificio di chi in questi anni recenti ha lavorato per la crescita del nostro ateneo, nonostante le politiche assurde che hanno penalizzato noi e tutta l’università italiana». L’impegno dunque è a risalire la china anche partendo dai pesanti tagli al Fondo di funzionamento ordinario, una condizione che rende difficile garantire i diritti minimi a personale e studenti. Infine il rettore si è rivolto agli studenti dicendo che gli anni dell’università sono i più importanti della vita: «Avete scelto Sassari e avete fatto bene. Dovete sentirvi a casa, una casa che ci impegneremo a rendere accogliente ogni giorno di più». Un discorso, il primo da rettore per Massimo Carpinelli, seguito con attenzione dai colleghi e dalle numerose personalità intervenute alla cerimonia. Fra gli altri erano presenti Luigi Berlinguer, ex ministro della Pubblica istruzione, Speranza Falciano, ex vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e l’assessore regionale Donatella Spano. Dopo il rettore sono intervenuti Riccardo Zanza, presidente del Consiglio degli studenti e Maria Giovanna Trivero in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo. Durante la cerimonia si sono esibiti il coro dell’Università, il gruppo etnomusicologico “Ichnoss” ed è intervenuta l’associazione goliardica turritana. L’evento sarà riproposto in replica domani alle 21 su Telesassari ed è visibile sul sito Uniss.
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Elena Cattaneo:
«Studiare significa essere liberi»
SASSARI Da vent’anni studia la malattia di Huntington, meglio conosciuta come “il ballo di San Vito”, ha fondato un laboratorio,“Unistem”, che scandaglia le possibilità di cura con le cellule staminali. Destesta i ciarlatani che negli ultimi anni hanno irresponsabilmente sparso false speranze fra gli ammalati con la complicità dei politici, dei magistrati ma anche degli stessi medici creando «il più grande deragliamento deontologico degli ultimi decenni». Sogna un’Italia – dove ama lavorare e dove insegna farmacologia all’università di Milano – «che possa tornare con coraggio a credere nella ricerca». Special guest della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico Elena Cattaneo, nominata alcuni anni fa senatrice a vita, ha puntato il suo intervento sul valore delle idee e sull’importanza di farne progetti vincenti che possano attrarre anche a livello internazionale. «Spetta agli stessi scienziati il compito di diffondere e condividere le proprie scoperte in mondo che diventino fruibili dalla cittadinanza. Soltanto in questo modo tornerà indietro il sostegno necessario perché si arrivi alla creazione di leggi avanzate in favore della ricerca. Abbiamo assistito, negli ultimi anni, al crollo di un sistema, quello degli studi, intendo dalle scuole elementari all’università, non più tollerabile. Penso che studiare sia l’essenza stessa della libertà e che la Politica abbia il dovere di garantire la libertà di studiare per costruire un Paese migliore». La Cattaneo si è anche soffermata sulla necessità di non attendere l’assistenza dello Stato ma di dare forza alle proprie idee senza rassegnarsi. «Basta con i piagnistei. Ci sono tanti giovani ricercatori con tutte le carte in regola per ridare dignità, con progetti di alto profilo, a un Paese che, non dimentichiamolo mai, ha sfornato per secoli e secoli tutte le scoperte più importanti per la storia dell’umanità». (g.g.)
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