Ratifica della Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie e nuove linee di politica linguistica in Sardegna

sardegnaeuropa-bomeluzo2-300x211Ratifica della Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie e nuove linee di politica linguistica in Sardegna, Venerdì 28 novembre 2014, ore 16.30 Salone di Palazzo Regio – CAGLIARI.
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CONVEGNO promosso dalla FONDAZIONE SARDINIA
segue

Ratifica della Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie e nuove linee di politica linguistica in Sardegna

Coordina: Salvatore Cubeddu, direttore della Fondazione Sardinia

Intervengono:

Sen. Luciano Uras

Sen. Roberto Cotti,

Gianmario Demuro, assessore agli Affari generali, personali e riforma della regione,

Claudia Firino, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione

Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori Pubblici

Franciscu Sedda, segretario nazionale Partito dei Sardi

Gesuino Muledda, Presidente Rossomori

On. Francesco Agus, presidente I comm. Consiliare

On. Luca Pizzuto

On. Gavino Sale

On. Paolo Zedda (primo firmatario della mozione sulla mancata ratifica della Carta)

On. Fabrizio Anedda

On. Anna Maria Busia

On. Pietro Cocco

On. Rossella Ibba

COMUNICATO STAMPA

Per VENERDI’ 28 novembre 2014, a partire dalle ore 16,30 – presso il SALONE DI PALAZZO VICEREGIO in CAGLIARI – l’associazione FONDAZIONE SARDINIA ha promosso un incontro tra uomini di cultura, associazioni e operatori della lingua e cultura sarda con Senatori e Deputati della repubblica, Consiglieri regionali e dirigenti di partiti politici in vista della presentazione presso il Parlamento del disegno di legge per la ratifica da parte dello Stato italiano della Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie.

La Carta – espressione del trattato europeo del 5 novembre 1992 – indica le forme di tutela che gli stati si impegnano a applicare e definisce, inoltre, una serie di misure riferite a settori cruciali della vita pubblica quali l’insegnamento, la giustizia, i servizi pubblici, i media, le attività culturali, la vita economica e sociale.

Definisce, inoltre, una serie di misure riferite a settori cruciali della vita pubblica quali l’insegnamento, la giustizia, i servizi pubblici, i media, le attività culturali, la vita economica e sociale.

Allo stato attuale, è stata ratificata da 25 paesi, tra i quali i principali partners del processo di costruzione dell’Unione Europea. L’Italia ha firmato la Carta il 27 giugno 2000, ma dopo circa 15 anni non ha ancora provveduto alla sua ratifica.

La lingua sarda rappresenta la lingua minoritaria più diffusa d’Italia e la sua sopravvivenza è di fondamentale importanza, anche a fini di conservazione dell’immenso patrimonio artistico e immateriale.

E’ dunque necessario aprire subito un tavolo di confronto e coordinamento tra i rappresentanti delle forze politiche sarde, studiare tutte le strategie utili in modo che la ratifica della Carta avvenga il prima possibile e presentare delle proposte concrete affinché venga garantito un livello di tutela adeguato.

Inoltre, è urgente fare il punto sulla nuova politica linguistica adottata dalla Regione e concordare le nuove linee d’intervento in modo partecipato.

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