Uno stato senza etica

Disperaz2

Ripubblichiamo senza cambiare una virgola l’editoriale di Aladinpensiero dell’8 giugno 2012*
di Franco Meloni

Non è serio e neppure morale che lo Stato non adempia ad obblighi fissati in una sua legge. Dopo aver atteso circa cinque mesi dalla notizia, data con grande enfasi e battage pubblicitario, alla faccia di una precisa disposizione che prevede l’emanazione del decreto interministeriale entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto legge, ancora non si hanno notizie. I giovani che si erano illusi di poter disporre di una tipologia di società che facesse risparmiare loro un po’ di denari sono tuttora in attesa, delusi e amareggiati. Il danno in qualche caso è notevole, se si considera che la nuova tipologia di società poteva agevolare l’utilizzazione di opportunità attraverso i fondi comunitari. Nonostante le pressioni di moltissimi giovani aspiranti imprenditori e l’interessamento di alcuni parlamentari (A. Schirru, F. Laratta hanno presentato apposite interrogazioni al governo) non si conosce tuttora precisamente dov’è ferma la bozza del decreto interministeriale. Sull’intera questione è calato un assurdo silenzio e chi sa fa dichiarazioni a dir poco reticenti, alla faccia dei principi di trasparenza che dovrebbero informare le pubbliche amministrazioni. Le stesse voci di miglioramento delle disposizioni che regolano le società semplificate suonano a questo punto come ulteriore beffa, considerato che potrebbero portare ad allungare i tempi, con grande nocumento per l’economia del paese e soprattutto per i giovani. Anche in questa circostanza ci chiediamo: ma questo andazzo può ancora continuare? Chiediamo troppo a volere uno Stato serio e trasparente? Aveva ragione Ennio Flaiano a sostenere che “si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa”.
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* Tra i parlamentari che hanno rivolto interrogazioni o comunque si sono interessati alla vicenda aggiungiamo Fabio Gava e Niccolò Rinaldi.

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