Settembre, andiamo è tempo di manifestare: martedì i pastori in piazza a Cagliari

Mov pastori sardiMPS – Movimento Pastori Sardi
DOCUMENTO MOVIMENTO PASTORI SARDI
In Sardegna la pastorizia ovi-caprina è costituita da oltre 16.000 aziende, con un patrimonio di capi di oltre 3.000.000 di ovini e oltre 250.000 caprini. Siamo la prima regione italiana produttrice con il 70% del latte ovino e il 50% del latte caprino.
La pastorizia è, dunque, un settore strategico intorno al quale si sviluppano decine di attività creando interesse economico e sociale. Soprattutto, la pastorizia svolge un ruolo ambientale fondamentale garantendo la manutenzione di oltre il 70% del territorio isolano.
Questa funzione di “manutenzione” del territorio è, oramai, riconosciuta a tutti i livelli, eppure nella stesura della nuova PAC nazionale questo settore è stato dimenticato dal piano zootecnico nazionale.
Anche in Sardegna, nonostante le promesse di un grande cambiamento nel governo della Regione Sardegna proviamo una marcata sensazione di abbandono e di non ascolto. L’Assessorato all’Agricoltura si è, infatti, rifiutato più volte di riceverci. Sembra ripetersi l’esperienza del 2010, quando la “politica” rispose alle nostre richieste (presentate con una piattaforma ben articolata) con la legge 15. Legge da noi rifiutata e mai sottoscritta.
Cambiano i governi della regione, cambiano gli assessori, ma l’atteggiamento di chiusura nei nostri confronti è sempre lo stesso.
Oggi a quattro anni di distanza la “politica” sta compiendo lo stesso errore di valutazione sia nei confronti del settore sia nei confronti del Movimento che lo rappresenta.
In particolare, l’Assessore all’Agricoltura continua a ignorare le nostre richieste di incontro per discutere del comparto e del nuovo PSR.
Riteniamo che come Pastori, rappresentati da un Movimento storico, che ha sempre lavorato per migliorare le condizioni degli addetti al settore, con spirito proposito e costruttivo, abbiamo il diritto di esprimere il nostro punto di vista sugli investimenti per uno sviluppo sostenibile del settore.
Abbiamo, inoltre, l’esigenza ed il dovere di acquisire le informazioni di “prima mano”, direttamente dal massimo rappresentante della Regione Sardegna: il Presidente Francesco Pigliaru, per capire quali sono le linee programmatiche e di indirizzo della Regione Sardegna per i prossimi anni e non apprendere le notizie dai media.
In particolare, ci devono spiegare perché le risorse del “primo pilastro” della nuova PAC (aiuti diretti) siano inferiori a quelli della vecchia PAC.
Vorremo sentire dalla viva voce del Presidente Pigliaru perché ciò possa avvenire nonostante la nuova PAC sia stata pensata per sostenere, in particolare, l’economia agro-pastorale cui corrisponde il nostro modello di produzione estensivo. Vorremmo capire, nonostante i proclami ed i comunicati, se c’è l’effettiva volontà politica di sconfiggere, per sempre, tutte le epizoozie che affliggono il nostro settore, individuarne i modi, i tempi ed i mezzi più efficaci.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO . Segue il documento integrale.
- Continua con rassegna stampa.
- IL PUNTO DI VISTA DI GIUSEPPE PULINA. Protestare quando le cose vanno bene? . Giuseppe Pulina By sardegnasoprattutto.


L’Unione Sarda di domenica 21 settembre 2014
Scontro con la Giunta: i pastori in piazza
- Confermata la manifestazione di martedì a Cagliari

Fallita la mediazione con la Giunta, il Movimento dei pastori sardi conferma: «La manifestazione di martedì 23 settembre a Cagliari, davanti a viale Trento, è confermata». I pastori chiedono di far luce sulle vaccinazioni contro la Lingua blu, e di riavviare il confronto «finora negato dall’assessore Falchi». Per scongiurare il corteo ieri Falchi ha offerto ai pastori la disponibilità a un incontro per sabato 27: «Data troppo lontana», è stata la risposta. Severo Pigliaru: «Servono soluzioni, non liti».
Pastori, fallisce la mediazione: confermata la protesta a Cagliari
- Floris (Mps): eravamo pronti a rinunciare. Pigliaru: servono soluzioni, non liti
Sono irremovibili: «La manifestazione di Cagliari si farà, è fallito ogni tentativo di mediazione». Se non ci sarà un ripensamento all’ultimo, martedì dalle 10,30 il Movimento dei pastori sardi (Mps) si radunerà in piazza Yenne e raggiungerà in corteo viale Trento.
CORTEO I disagi ci saranno, anche se il Movimento in un certo senso ha “graziato” i cagliaritani da un assembramento in via Roma, che avrebbe letteralmente bloccato il capoluogo. I tentativi di mediazione, andati avanti per gran parte della serata di venerdì, non hanno portato ai risultati sperati dalla Regione. Il Mps – per sospendere la manifestazione – chiedeva la convocazione in una data certa di un incontro con il governatore Francesco Pigliaru e con l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi, che a detta del Movimento, non aveva mai ricevuto i pastori. In verità un’apertura della Regione, con un messaggio di disponibilità a ricevere una delegazione, sembra ci sia pure stata. La data proposta e accettata dal leader dei pastori Felice Floris era giovedì 25 settembre, e il Movimento era disposto a congelare la manifestazione. Ma l’ok da viale Trento alla fine non è arrivato: «Prima sospendete la manifestazione e poi discutiamo», sarebbe stato questo il messaggio fatto arrivare ai pastori, che sono tornati sulle loro posizioni.
L’ULTIMA PROPOSTA Sarebbe fallito anche l’estremo tentativo di mediazione che l’assessore Falchi ha fatto ieri a Sanluri, a margine di un convegno sulla nuova Politica agricola comunitaria, annunciando di voler convocare una delegazione del Movimento per sabato 27 settembre. «Ma il 27 è una data lontana, sembra solo un tentativo per scongiurare in extremis la nostra iniziativa», ha detto Floris. «La manifestazione si farà davanti al Palazzo della Giunta e non ci muoveremo da lì finché il presidente Pigliaru non ci riceverà, come tra l’altro gli abbiamo chiesto. Siamo sicuri che non si sottrarrà all’impegno di confrontarsi una nostra delegazione al termine di un corteo democratico». In serata è intervenuto proprio Pigliaru: «Manifestare è un diritto e non saremo noi a negarlo a nessuno. Altra cosa è accusare la Giunta di fare proposte “bugiarde e inaccettabili”. Rispediamo senza esitazione tale linguaggio al mittente e ci auguriamo non sia l’anticamera di comportamenti antidemocratici, questa volta sì inaccettabili». Pigliaru ripropone ai pastori la data del 27 settembre: «Sono pronto a partecipare all’incontro, nella data fissata, compatibilmente con gli impegni e in un clima di reciproca fiducia e di rispetto. La Sardegna non ha bisogno di liti, ma di soluzioni».
LE RICHIESTE I pastori – in sintesi – chiedono una commissione d’inchiesta del Consiglio per discutere di Blu-Tongue e peste suina. Inoltre, l’annullamento del decreto 22 del 10 settembre 2014 dell’assessorato alla Sanità sulla vaccinazione obbligatoria. Secondo i pastori, occorre basare la relazione con il veterinario sulla fiducia e, dunque, ridurre le tensioni causate dall’imposizione del vaccino, che sembrerebbe essere somministrato anche ai bovini. I pastori chiedono poi di attivare in porti e aeroporti delle zone di quarantena con il compito di realizzare i controlli sanitari su tutto ciò che, potenzialmente pericoloso, arriva in Sardegna. Infine, di aprire un tavolo per discutere modifiche e integrazioni al nuovo piano di sviluppo rurale.
Lorenzo Piras
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La Nuova Sardegna, domenica 21 settembre 2014
Pigliaru ai pastori: no a comportamenti antidemocratici, vediamoci. Floris: proposte inaccettabili
Mps conferma: martedì corteo a Cagliari

CAGLIARI «Dobbiamo ripeterci: manifestare è un diritto e non saremo noi a negarlo, ma altra cosa è accusare la Giunta di fare proposte “bugiarde e inaccettabili”. Rispediamo questo linguaggio al mittente e ci auguriamo non sia l’anticamera di comportamenti antidemocratici, questa volta sì inaccettabili». Il presidente della Regione Francesco Pigliaru prende posizione rispetto alla decisione dell’Mps di confermare la manifestazione di martedì prossimo a Cagliari e il suo rifiuto dell’offerta di un incontro con l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi, proposto per sabato 27. Ma il leader del movimento dei pastori, Felice Floris, attacca: «Non ci si comporta così. Abbiamo lavorato per rinviare la manifestazione, di fronte alla prospettiva di un vertice col presidente. Poi scopriamo che, invece, non c’era alcuna garanzia d’incontro con Pigliaru, all’eventuale presenza dell’assessore all’Agricoltura. Così non solo la manifestazione è confermata al 100 per cento, ma rimettiamo in discussione l’impegno a non arrivare a Cagliari con trattori e animali». «Avevamo accettato di evitare il passaggio in via Roma, a causa dei lavori in corso, e di spostare il raduno da piazza Marco Polo a piazza Yenne, oltre ad altre prescrizioni per l’ordine pubblico», riferisce ancora Floris, «convinti che Pigliaru ci avrebbe ricevuto martedì mattina, come avevamo chiesto due giorni fa a lui stesso presidente, anche se non avevamo ricevuto risposta». Immediata la replica della giunta. «Abbiamo fatto la nostra parte e la stiamo facendo mostrando piena disponibilità al dialogo con tutte le componenti del mondo agro pastorale, incluso il Movimento pastori sardi», ha aggiunto Pigliaru. «Abbiamo chiarito la nostra consueta e doverosa disponibilità ad ascoltare tutti i portatori di interesse – ha detto – In questo come in qualunque altro caso, trattandosi di un confronto su agricoltura e pastorizia, la fase di ascolto della Giunta è ovviamente affidata all’assessore competente, che ha proposto per sabato 27 settembre la data per un incontro con il Movimento dei pastori. È stato ulteriormente chiarito in queste ore che anche il presidente, come sempre accaduto in altre vertenze, è disponibile a partecipare all’incontro, nella data fissata, compatibilmente con i suoi impegni e in un clima di reciproca fiducia e di rispetto». «Una disponibilità», ha spiegato in ultima analisi il presidente Francesco Pigliaru, «che non abbiamo difficoltà a confermare». «Anche per togliere ogni alibi a chi volesse usare strumentalmente una nostra inesistente chiusura come motivazione fittizia della protesta – ha concluso – La Sardegna non ha bisogno di liti, ma di soluzioni».
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Movimento-Pastori-Sardi FTO
IL PUNTO DI VISTA DI GIUSEPPE PULINA
Protestare quando le cose vanno bene?

di Giuseppe Pulina

By sardegnasoprattutto / 21 settembre 2014/ Economia & Lavoro/

Il Movimento Pastori manifesterà a Cagliari martedì 23 settembre contro le politiche dell’Assessore per l’Agricoltura Elisabetta Falchi e del presidente Francesco Pigliaru relative al settore agropastorale. Ho scritto per queste pagine (e per La Nuova) alcuni articoli di sostegno al Movimento di Floris e Ladu (ai Pastori le Botte Piene) e ho partecipato a diverse iniziative da loro promosse quando c’era in gioco la sopravvivenza del sistema zootecnico ovino e caprino della Sardegna. Tuttavia, in questo frangente mi sfuggono le ragioni profonde che animano la protesta.

Provo a mettere in fila un ragionamento:
1. Il nuovo Assessore al momento dell’insediamento ha trovato un ritardo pauroso nella formulazione del Piano di Sviluppo Rurale. Ha stressato la struttura assessoriale e nonostante le difficoltà è riuscita a presentare il documento (perfettibile perché ora siamo nella fase di negoziazione con Bruxelles che durerà 6 mesi) nei tempi stabiliti. Tardare anche pochi giorni avrebbe comportato un rischio enorme per alcune partite aperte nella prossima fase di programmazione, prima fra tutte il benessere animale.

2. Il precedente Assessore aveva già insediato i tavoli di partenariato e la Falchi non ha potuto fare altro che mandare avanti quanto stabilito in precedenza, pena l’azzeramento delle procedure (che in realtà erano abbastanza a zero nella pratica).

3. L’Assessore Falchi si è “fatta vedere” costantemente a Roma, al MIPAAF, al contrario dei suoi predecessori, strappando “in zona Cesarini” alcuni benefit per la Sardegna.

4. In questo momento felice per i corsi del Pecorino Romano sul mercato internazionale, si dovrebbe pensare seriamente a ricapitalizzare il sistema e a finanziarizzarlo, coinvolgendo gli attori di un mercato più aperto ai venture capital di quanto non sia accaduto finora. Due anni fa ho organizzato un convegno a Sassari nel quale abbiamo analizzato la possibilità di cartolarizzare in futures le prospettive mercantili del pecorino.

5. Otto anni di benessere animale (che hanno portato nelle casse delle imprese pastorali oltre 300 milioni di euro) non solo hanno consentito ai pastori di “passare ‘a nuttata”, ma ci hanno consegnato un sistema produttivo profondamente mutato e più competitivo: la sola riduzione del contenuto in cellule somatiche nel latte (dalle iniziali 1,6 milioni alle attuali 900 mila) ha portato un aumento produttivo medio procapite del 20% alla stalla e un deciso miglioramento dei processi di caseificazione e maturazione del formaggio. Insomma, non sta a me difendere l’operato dell’Assessore (non ne ho titolo e, come nel caso degli assessori precedenti, mi comporto in base a quanto osservo), ma credo che il Movimento Pastori, in analogia a quanto stanno facendo le grandi organizzazioni degli imprenditori (Coldiretti, CIA, Confagricoltura, Copagri), dovrebbe focalizzarsi sulle emergenze vere che ci stanno di fronte.

Ne cito tre, a titolo di esempio:
1. Stiamo per restituire a Bruxelles una barca di soldi del PSR 2007/13 (si parla di oltre 400 milioni di euro, di cui la metà assegnati ai GAL e non spesi). Ebbene, l’Assessore e il Presidente Pigliaru dovrebbero, a mio avviso, commissariare oggi e non domani tutti i GAL, formare una task force di funzionari LAORE e ARGEA per accelerare al massimo la spesa di questa montagna di denaro (che sta fuori dal patto di stabilità, come è noto) che, considerati i circuiti che sarebbe in grado di attivare, vale dal 5 al 7% del PIL della Sardegna.

2. Mettere subito e definitivamente mano al problema dell’acqua, viste le attuali vicende dei Consorzi di Bonifica, compresi quelli considerati virtuosi quali quello della Nurra.

3. Convocare una conferenza urgente per varare il piano di riordino degli enti agricoli regionali (compresa la risoluzione dell’annoso problema dell’ARAS la cui funzione nel sistema agropastorale è essenziale e insostituibile) varando, entro l’anno, l’Ente per l’Agricoltura, l’Alimentazione e lo Sviluppo Rurale (in contemporanea Pigliaru dovrà accelerare la riforma della legge 31 sul personale regionale ormai anacronistica rispetto agli stravolgimenti che si stanno abbattendo sulla pubblica amministrazione da parte del governo nazionale). Questo non è il tempo delle divisioni e delle contrapposizioni: di annate buone come questa non ne capitano molte per cui andiamo tutti in campo per raccogliere e conservare. A bisticciare c’è sempre tempo.

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