Le Università di Unimed soggetti necessari di una nuova politica di collaborazione nel Mediterraneo. Lo spazio per una comune Università telematica…

sponda sud del Mediterraneoape-innovativa2di Aladin
Alcuni giorni fa abbiamo garbatamente criticato il giudizio di Pietrino Soddu, pronunciato nel Seminario sullo Statuto sardo, tenutosi il 9 giugno u.s., sull’assenza di interesse della Sardegna verso il Mediterraneo del Sud e verso i paesi rivieraschi del Nord Africa. Nella circostanza, riconoscendo un affievolimento dell’impegno soprattutto di carattere politico, che rivela l’attuale mancanza di una “politica estera” della Sardegna, nonostante l’attenzione nel passato per tali problematiche (al riguardo abbiamo citato un illuminante articolo di Federico Francioni sulle politiche mediterranee del Psdaz del dopoguerra), abbiamo dato conto, sommariamente, di alcune iniziative di approfondimento delle relazioni con quei paesi, specie in capo all’Università di Sassari. Il recente accordo tra l’Unione delle Università del Mediterraneo e le Università Sarde, sostenuto dalla Fondazione Banco di Sardegna, costituisce un importante tassello della ripresa delle iniziative di collaborazione tra la Sardegna, le altre regioni italiane ed europee e i paesi extraeuropei della sponda sud del Mediterraneo. Per i particolari rinviamo a un articolo sull’iniziativa di Alfredo Franchini su La Nuova Sardegna. Aggiungiamo solo alcune considerazioni: 1) allo stato non risulta che all’Associazione delle Università del Mediterraneo (Unimed) aderisca l’Università di Cagliari (forse lo era stata in passato per merito di qualche rettore o docente lungimirante), mentre invece risulta regolarmente associata l’Università di Sassari. Abbiamo saputo che Unica aderirà presto. A questo punto ci chiediamo se non sia opportuno ottenere di essere iscritti come Università della Sardegna. E non è un fatto di risparmio! 2) il prof. Franco Rizzi, segretario di Unimed e studioso del mondo arabo, ha proposto di realizzare una “università senza mura” per unire le 90 università di tutti i paesi mediterranei in un comune progetto di formazione per via telematica. Al riguardo ha richiesto il coinvolgimento e l’impegno di Renato Soru, nella sua veste di imprenditore e manager di Tiscali.
Unitelsardegnalogo_unisofiaNoi così commentiamo: bene la proposta, bene il coinvolgimento di Tiscali, come di altre imprese competenti nel settore delle telecomunicazioni e dell’editoria digitale, ma il soggetto più appropriato per dare gambe alla proposta di Rizzi è l’esistente Consorzio “Università telematica della Sardegna” attualmente formato dalle due Università sarde, che andrebbe rafforzato nella compagine sociale, aprendolo quindi ad altre Università e a imprese del settore dell’info-telematica, nonchè dell’editoria elettronica. Ovviamente il Consorzio andrebbe ricapitalizzato e rafforzato nell’organico e nell’organizzazione, perchè la proposta di Rizzi non è certo un’operazione di piccolo cabotaggio, che talvolta caratterizza l’operato degli Atenei sardi.

Tratto per sintesi da La Nuova Sardegna on line del 26 giugno 2014
CAGLIARI 26 giugno 2014 (Fonte La Nuova Sardegna on line “L’isola e l’Africa unite sulla via del sapere. La Fondazione Banco di Sardegna presenta un progetto destinato a 90 atenei del Mediterraneo” di Alfredo Franchini). Il progetto, che si propone l’ambizioso obbiettivo di fare della Sardegna il luogo in cui discutere e rilanciare la questione del Mediterraneo, è stato presentato ieri dalla Fondazione Banco di Sardegna e dalle Università mediterranee, riunite nell’associazione Unimed che raggruppa novanta atenei dei Paesi che si affacciano sul mare nostrum. Nella partita, voluta da Antonello Cabras, presidente della Fondazione banco di Sardegna, e da Franco Rizzi, docente dell’Università Roma Tre, fondatore e segretario generale dell’Unione delle università del Mediterraneo, fanno parte anche le due università sarde. rappresentate nella riunione dai rispettivi rettori.
Sostiene Cabras: «Dobbiamo immaginare tutta la Sardegna come il luogo d’incontro tra la sponda Sud e quella Nord del Mediterraneo». Il primo problema che emerge è quello delle migrazioni: «La sponda Nord s’impoverisce dal punto di vista demografico e quella Sud esplode. Un po’ l’inverso di quanto accade in campo economico se pensiamo ai problemi finanziari».
Nel Mediterraneo, dopo le primavere arabe, molte cose sono cambiate, come ben emerge dalle testimonianze del rettore dell’università di Tunisi, Ben Aziza e della vice rettore dell’università di Rabat, Rajaa Cherkaoui Moursli, la quale ha sottolineato, con favore, come sia stata una donna la fondatrice della stessa università.
Il prof. Rizzi ha lanciato una proposta a Renato Soru. «Novanta università assieme significa unire il sapere. Si può immaginare un’università senza le mura, come una piazza. Come nella tradizione dei clerici vagantes, quegli studenti che si spostavano in Europa per seguire le lezioni ritenute più opportune». Ecco, allora la proposta di Franco Rizzi per questa università senza mura: «All’università senza le mura potremmo dare forma grazie al web, grazie all’azienda Tiscali».
Il rettore dell’università di Sassari ha anche parlato in veste di professore di Storia romana, che dirige gli scavi archeologici di UchiMaius in Tunisia. Ha in programma un’indagine topografica per ritrovare l’accampamento di Annibale a Zama. Mastino cita Cicerone che attribuiva ai sardi le loro origini africane e sosteneva la tesi che la progenitrice della Sardegna fosse proprio l’Africa.
Erasmus arabo: Uniss ha approvato un programma di scambi per gli studenti con il riconoscimento degli esami sostenuti a Tunisi, a Rabat come a Sassari. Insomma una sorta di Erasmus a tutti gli effetti, stavolta in chiave araba.
Cooperazione. Unimed ha sottoscritto un accordo con la Banca europea degli investimenti perché, oltre ai problemi sociali, è indispensabile realizzare la cooperazione sull’economia dei diversi Paesi. Tra le priorità c’è la cooperazione, lo sviluppo sostenibile, il rafforzamento del patrimonio culturale euro-mediterraneo, le politiche mirate sulla sanità pubblica e sul problema dei problemi: la disoccupazione giovanile.

One Response to Le Università di Unimed soggetti necessari di una nuova politica di collaborazione nel Mediterraneo. Lo spazio per una comune Università telematica…

  1. […] per i diritti dell’uomo e l’Ordine nazionale degli avvocati di Tunisia. [PER CORRELAZIONE: una riflessione del primo luglio 2014 su Aladinews] – segue – All’iniziativa organizzata il 29 gennaio dalla Fondazione Banco di Sardegna con la […]

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