Bene la Giunta regionale sui punti franchi, ma per Cagliari manca ancora il coinvolgimento del Comune e della Camera di Commercio. Quasi assente un vero dibattito politico. Un deficit di democrazia alla base delle difficoltà comunicative?

figari-mare11di Franco Meloni
Una prima osservazione da giornalisti, o semplicemente da cittadini. La comunicazione istituzionale della Regione (a partire da quella veicolata dal sito web) è decisamente carente, su tutte le questioni. Ci saranno senza dubbio problemi di carattere professionale (in sostanza risulta che la Regione non disponga di adeguati comunicatori) ma, cosa ancor più grave, sembra che la ragione prima sia da individuare in un consapevole “stile comunicativo” da parte del presidente e degli assessori (e quindi di tutta la struttura amministrativa) caratterizzato da estrema prudenza, fino alla reticenza, atteggiamento che in fondo comporta poco rispetto nei confronti dei cittadini, i quali hanno diritto a un’informazione aperta, completa, veritiera. Oggi questo diritto non è pienamente riconosciuto! La debole reazione e il totale immobilismo da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione, alla brutta facenda dei licenziamenti dei lavoratori di Sardegna 1 lasciano intravedere una pericolosa deriva antidemocratica dei nostri amministratori, nel momento in cui, tutto sommato, cercano di evitare l’obbligo del rendiconto, il confronto, e quindi la disponibilità ad adeguare le politiche (spesso costruite a tavolino) alla volontà dei cittadini (singoli e associati) che si esprimono (e hanno diritto di esprimersi) anche al di fuori delle scadenze elettorali. Vigiliamo, ma i tempi non sono buoni, perchè troppi ritengono, anche quando non lo dicono, che la democrazia sia un peso eccessivo e non sopportabile per una società dinamica! Noi pensiamo invece che la partecipazione democratica, quanta più vasta e libera, sia condizione anche in termini di efficienza e non solo di efficacia per una società giusta e adeguata ai nostri tempi. Al riguardo non ci stancheremo di indicare negli studi di autorevoli esperti sulla democrazia partecipativa, a partire dal nostro concittadino prof. Umberto Allegretti, un sicuro riferimento scientifico a sostegno di quanto crediamo e sosteniamo a livello politico. Detto questo e promesso che torneremo su queste importanti questioni (come impegnarci per colmare il deficit di democrazia?), su zona r paci foto piccfranca e dintorni sulla base delle poche notizie che ci arrivano dalla riunione con il prefetto di Cagliari (non sappiano neppure chi precisamente vi abbia partecipato e come ciascun partecipante si sia espresso) riscontriamo con soddisfazione la volontà della Giunta regionale di andare avanti con decisione nella realizzazione dei punti franchi a partire da quello di Cagliari, che sembrerebbe in stato di avanzata definizione e quindi di ravvicinata attuazione. Bene l’impegno a rivedere l’assurda legge regionale 20/2013, auspicabilmente nella linea di evitare ogni comportamento ulteriormente defatigatorio (risultato di un’impostazione di distribuzione clientelare di presunte opportunità territoriali) e, speriamo, perchè venga tolto al prefetto di Cagliari e ai prefetti delle altre province un ruolo che non spetta loro. E’ esattamente quanto abbiamo auspicato nel nostro precedente editoriale. Registriamo invece con preoccupazione, al di la di dichiarazioni generiche del sindaco di Cagliari, la sostanziale assenza nel dibattito e nelle decisioni da assumere in materia da parte, appunto, del Comune e, ancora, della Camera di Commercio di Cagliari. Ci sbagliamo? Se sì, battano un colpo! Segnaliamo, infine, una preoccupante carenza di dibattito di carattere generale e specifico su questa e altre importanti tematiche, tuttavia riconoscendo che positivamente e contro corrente si muovano soprattutto alcune importanti realtà associative (il convegno sullo Statuto sardo ne è una prova) e, finalmente, un buon numero di intellettuali sardi e… la rete, di cui anche noi siamo parte attiva. Bene, ma non basta!
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Figari armatori(dal sito web della RAS) La Giunta: subito la “Zona Franca” di Cagliari. La Giunta regionale, nell’incontro istituzionale convocato e presieduto stamani dal Prefetto Alessio Giuffrida sull’attuazione e il funzionamento delle zone franche in Sardegna, ha ribadito le scelte politiche indicate nel proprio programma.
CAGLIARI, 10 GIUGNO 2014 – La Giunta regionale, nell’incontro istituzionale convocato e presieduto stamani dal Prefetto Alessio Giuffrida sull’attuazione e il funzionamento delle zone franche in Sardegna, ha ribadito le scelte politiche indicate nel proprio programma. Al primo posto la necessità, come più volte affermato e come ribadito nella riunione odierna, di puntare a un sistema di semplificazione e vantaggi fiscali per le imprese dell’isola o per quelle da attrarre nel nostro territorio. In questo senso la Giunta ha ribadito il proprio interesse a accelerare l’introduzione di zone franche doganali come previsto dal decreto legislativo 75/98, la cui attuazione è stata rinviata troppo a lungo. E’ intenzione della Giunta ridurre in particolare i tempi per l’avvio delle attività della zona franca di Cagliari e procedere, con il coinvolgimento delle comunità locali, alla valutazione degli interventi e alla perimetrazione delle altre cinque zone franche previste dal decreto legislativo. Per la prima esiste già un progetto esecutivo e la Giunta ha convenuto con le autorità presenti alla riunione di convocare un tavolo per dare il via definitivo alla sua attivazione. Per quanto concerne la legge n. 20 del 2013, condivisi i forti profili di criticità normativa e di contenuto, la Giunta proporrà un disegno di legge che operi per una sua profonda modifica e delinei in maniera articolata gli interventi organici per il decollo delle zone franche in Sardegna.
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Nella foto piccola l’assessore regionale al bilancio e programmazione Raffaele Paci

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