La società semplificata a responsabilità limitata al fermo di stato. Nuovo appello, questa volta ai magistrati del Consiglio di Stato. Messaggio dell’on. Antonio Di Pietro

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Tutto sembra essere fermo al Consiglio di Stato – Sezione consultiva per gli atti normativi.

Ultime novità:

oltre all’invio di email alle relative segreterie dei ministri interessati (giustizia, sviluppo, economia) senza nessuna risposta ovviamente.

Ho chiamato alla segreteria del ministro della giustizia: tel 06 68852303 che mi ha dato il numero del capo di gabinetto tel. 06 68897521 che a sua volta mi ha dato il numero del capo ufficio legislativo che mi ha detto che non poteva rilasciare informazioni, l’unica informazione che mi ha dato è che se ne occupa un magistrato (non dandomi il nome). Mi ha detto di inviare un fax al num 0668897531 unico modo per avere una risposta dal magistrato (neanche il nome del magistrato sono riuscito ad ottenere) prego voi della redazione di aladinpensiero di inviare questo fax di richiesta informazioni dato che io non ho la possibilità. Grazie

ps sollecito un po tutti ad effettuare questo tipo di chiamate per mettere pressioni.

 

Signori magistrati del Consiglio di Stato

 

Crediamo che lo schema di decreto interministeriale per la costituzione della Società semplificata a responsabilità limitata ex lege 27/2012 sia alla Vostra attenzione per il rilascio del prescritto parere. Se così è Vi preghiamo: fate presto. Sono moltissimi i giovani che attendono tale provvedimento per poter varare la loro nuova impresa.

 

Grazie

 

 

Franco Meloni, direttore aladinpensiero news
———-
La risposta pervenutaci oggi dall’on. Antonio Di Pietro (IdV)
Antonio Di Pietro dipietro@antoniodipietro.it
09:21 (5 minuti fa)

 Gentile amico,

rispondo alla sua mail del 30 maggio scusandomi del ritardo. Comprendo le ragioni del suo sfogo e delle sue preoccupazioni. Monti ha finora preso dei provvedimenti atti a tutelare le banche e le lobbies. Ha chiaramente dimostrato di non avere nessun interesse a promuovere l’occupazione, non ha cuore il futuro dei giovani, né quello delle imprenditori, giovani o meno giovani che siano. Abbiamo da subito denunciato l’iniquità delle sue scelte e la totale mancanza di coerenza di una squadra di professori che per salvare l’Italia decide di uccidere l’economia delle famiglie italiane spremendole fino all’osso.  Non credo occorra essere degli esperti in economia per capire quanto siano sbagliate queste scelte. Su una cosa soprattutto, credo non ci debbano essere dubbi: tornare a prendere decisioni importanti per promuovere l’occupazione  e l’imprenditoria giovanile e tutelare i lavoratori di ogni categoria, cosa che L’Idv ha più volte proposto con insistenza. Noi non molliamo perché abbiamo a cuore il futuro del nostro Paese e dei nostri giovani. Se questo governo tecnico non vorrà tornare indietro sui suoi passi, allora sarà meglio che vada subito a casa. Per maggiori approfondimenti la invito a contattare il nostro responsabile nazionale del dipartimento Lavoro e Welfare, Maurizio Zipponi ( mauriziozipponi@yahoo.it).

Cordialmente,
                              
Antonio Di Pietro 

 

4 Responses to La società semplificata a responsabilità limitata al fermo di stato. Nuovo appello, questa volta ai magistrati del Consiglio di Stato. Messaggio dell’on. Antonio Di Pietro

  1. alexander scrive:

    Risposta un po’evasiva dell’on.Di Pietro, speravo prendesse più a cuore la vicenda supportandola con azioni concrete (come un’interrogazione parlamentare)

  2. anonimo scrive:

    è un buffone, che risposta è??invece di criticare che intervenga…

  3. anonimo scrive:

    inviata e-mail all’ On. Di Pietro

    Gentile On. Antonio Di Pietro,

    Ho letto la risposta data al direttore di https://www.aladinpensiero.it, siamo tutti rimasti molto delusi dalla risposta da Lei data, a noi giovani aspiranti imprenditori in questo momento non ci servono critiche sulle scelte del governo, ma speravamo tutti che Lei prendesse a cuore questa GRAVE inadempienza degli organi competenti alla stesura del decreto interministeriale, provvedimento che doveva già essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale giorno 25 maggio 2012. Tutti noi ci chiediamo come è possibile che non vengano rispettati i 60 giorni dati da un decreto legge (urgente) e nessuno interviene e tutto tace quasi come se fosse normale e nessuno paga per questi ritardi… ovvero c’è qualcuno che paga e siamo noi giovani come sempre…

    Distinti Saluti

  4. federico scrive:

    Mi stupisco anche che siano pochissimi gli organi di stampa che trattano la vicenda; è come se il governo Monti, promulgata la legge e resa teoricamente possibile la ssrl, si sia preso gli onori di tale novità ma si sia poi scordato di renderla sostanziale. Il decreto “Sviluppo” è in cavalleria; ora si pensa al decreto “Cresci Italia”: MA NON BASTA FARE NORME E DECRETI E SPERARE CHE SI REALIZZINO SOLO COL NOME POSITIVO DEL DECRETO, BISOGNA ATTUARLI. I giovani sono umiliati da tale atteggiamento in un contesto così difficile. Sono molto deluso.

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