Gli inamissibili ritardi del governo. Aspettando Godot!

disperaz
di Franco Meloni
La vicenda è nota, almeno per i lettori del nostro sito: il decreto legge del 24 gennaio 2012  n.1, precisamente all’art. 3, ha introdotto nel Codice Civile l’articolo 2463 bis, che consente la costituzione della “società semplificata a responsabilità limitata” da parte di persone fisiche che non abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della costituzione della medesima. L’articolo (nella sua versione definitiva) prevede che l’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico in conformità al modello standard tipizzato con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico  e che il suddetto provvedimento interministeriale deve essere adottato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione. Il decreto-legge n.1, adottato ovviamente con modalità di necessità ed urgenza, è stato convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012 n.27, entrata in vigore il 25 marzo 2012, giorno successivo alla sua pubblicazione. Dunque entro i 60 giorni e quindi entro il 25 maggio 2012 si sarebbe dovuto adottare il citato decreto interministeriale, al fine di consentire l’effettiva costituzione delle nuove società. Ma a tutt’oggi, nonostante le sollecitazioni al Governo e ai Ministeri competenti, non si hanno notizie di tale adempimento obbligatorio. Considerato il battage propagandistico del Governo su questa iniziativa (ricordo le dichiarazioni in televisione fornite al riguardo dal presidente Mario Monti e da altri ministri, ma anche l’evidenza datane nei siti ministeriali a partire dal sito del governo) avevo personalmente scommesso che il governo Monti e i suoi ministri competenti per materia (Giustizia, Economia, Sviluppo Economico) anticipassero addiritura l’adozione del decreto interministeriale, dando così prova di credibilità delle loro parole sull’urgenza di dare risposte convincenti ai problemi dell’occupazione giovanile. Tanto ci credevo da scommettere (1 €) appunto sulla questione con mio figlio, il quale rappresenta, emblematicamente, i moltissimi giovani interessati alla nuova tipologia di società. Nella circostanza mio figlio non solo mi aveva dato del “povero illuso” rispetto alla fiducia per l’auspicata anticipazione della scadenza, ma aveva perfino presagito il mancato rispetto del termine dei 60 giorni. “Vedrai babbo!”. Come purtroppo è accaduto. Ed io che ce l’avevo messa tutta per vincere la scommessa, inviando perfino un appello a due dei ministri competenti in materia (Giustizia e Sviluppo) perchè diligentemente anticipassero il loro compito rispetto alla scadenza di legge! Sono rimasto scornato! Infatti, non solo non lo hanno fatto, ma a tutt’oggi (29 maggio) risultano inadempienti, avendo già accumulato un ritardo di cinque giorni rispetto alla scadenza di legge (ma, a ben vedere, il ritardo complessivo è di quattro mesi). Comunque ho perso la scommessa. Pazienza per me. Di certo non ne esce bene il governo “che si fa carico dei problemi dei giovani”  e che peraltro non si preoccuperà più di tanto delle nostre critiche. Ma non possiamo permettere che ancora una volta ne escano male i giovani, tanto evocati, commiserati e tanto ulteriormente bistrattati.
Diversi giovani sono intervenuti nel nostro sito per lamentare questa situazione di inefficienza governativa. Per tutti riportiamo l’intervento indignato di Federico, al quale va tutta la nostra solidarietà: “è una vergogna; questi signori non capiscono che con questo comportamento non solo non fanno sviluppo, ma lo bloccano; conosco personalmente almeno 5 persone in procinto di aprire una srl; si sono fermate per attendendere di valutare se era possibile costituirla come ssrl; ora non stanno quindi aprendo nè l’una (che senza creazione di ssrl avrebbero già aperto) nè la seconda (in attesa famoso statuto); risultato: tutto si blocca, altro che sviluppo. A casa chi non è capace di rispettare gli impegni; rilevo altresi che gli aumenti delle tasse, imu in testa, sono invece subito operativi. Ma si può che in questo paese dopo 5 mesi non si può fare ancora quello che si era previsto e doveva aiutare a far ripartire l’economia? Qualcuno ne deve rispondere”.
Un’ultima considerazione. E’ noto che il governo ha preannunciato di voler eliminare il vincolo dell’età per la costituzione delle società semplificate a r.l. E’ una scelta che abbiamo pubblicamente apprezzato. Ma siccome richiede ulteriori tempi di attuazione (emanazione decreto-legge e sua conversione) non vorremmo che tale decisione costituisse una scusa per accumulare ulteriori ritardi, che sarebbero sicuramente di grande nocumento per l’economia e per i giovani, come ha ben spiegato Federico.
In conclusione ci aspettiamo che il Governo si sbrighi e non perda ulteriore tempo. Noi vigileremo. Intanto segnaliamo i siti a cui indirizzare messaggi di sollecito e di sacrosanta protesta.
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4 Responses to Gli inamissibili ritardi del governo. Aspettando Godot!

  1. Alessio scrive:

    Anche io sono nel limbo dell’attesa. Sono pronto da due mesi per aprire una srl semplificata… Sto seramente valutando se è il caso di attendere ancora (ma per poco) o aprire una ditta individuale.

    Muovetevi!!!

  2. ruben scrive:

    Buongiorno,

    Vi giro la risposta di oggi del Ministero Giustizia:

    “in riferimento alla legge nr. 27/2012 e al relativo D.M. interministeriale Regolamentare, purtroppo non ci sono novità. Il Decreto è ora al Consiglio di Stato e i tempi sono più lunghi del previsto”.

    Ho 27 anni, laureato alla Bocconi, “cervello in fuga” a Parigi da 5 anni e volevo tornare in Puglia per fare la mia impresa. E da 5 mesi aspetto come voi tutti… Io a differenza del Governo ho delle scadenze da rispettare, ormai sono con l’acqua alla gola… Monti mi dà una delusione dietro l’altra…

  3. [...] della parola fine a questa vicenda, augurandoci che venga emanato il famigerato decreto interministeriale senza ulteriori ritardi [...]

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