Sulla base degli indirizzi dell’Unione Europea la Regione Sarda investe sulla nuova impresa, specie giovanile

Unione_Europea
L’Unione Europea attribuisce molta importanza alla creazione di nuova impresa, specie con riferimento a quella giovanile (grosso modo si considerano giovani le persone di non più di 35 anni). Vede questa scelta come una credibile alternativa alla crisi delle imprese esistenti, al ridimensionamento degli organici delle Pubbliche Amministrazioni e alla connessa crisi del mondo del lavoro subordinato e quindi come possibilità di creare nuove occasioni di lavoro che si esprimano dentro nuovi modelli di sviluppo dell’economia. A questi indirizzi l’UE fa corrispondere significative incentivazioni economiche, per lo più allocate dentro i fondi strutturali (FSE, FESR, Fondi agricoltura e pesca). Le politiche dei singoli Stati e delle Regioni devono recepire gli indirizzi comunitari e tradurli in concrete misure finanziate con detti fondi. Non approfondiamo in questa sede i numerosi risvolti di queste politiche, limitandoci ad auspicare che aumentino le riflessioni e il dibattito intorno ad esse. Tali riflessioni devono situarsi nel più ampio dibattito sulle vie d’uscita dalla crisi planetaria ed epocale che vive il sistema capitalistico. Basti qui ricordare le implicazioni sul modello di welfare: come garantire ai “nuovi imprenditori” le protezioni previdenziali e assistenziali? Come garantir loro un “ombrello di protezione sociale” nel caso di fallimenti, accompagnandoli fino alla possibile ripresa con diversi progetti? E, connesso al tutto, il problema dei problemi: come recuperare le risorse necessarie? Tenuta presente questa complessità, tuttavia occorre evitare comportamenti attendisti e quindi sperimentare una molteplicità di soluzioni, tra le quali quella dell’autoimprenditorialità. Occorre certo molto presidio della situazione e del suo evolversi, perchè non si creino facili aspettative e, al contrario, perchè si lavori con serietà. Insomma la strada va percorsa con convinzione, con tutte le disponibilità ad effettuare correzioni di rotta sulla base del monitoraggio e della valutazione delle cose che si vanno facendo e che si sono fatte. Parlando di casa nostra, sostanzialmente di quanto fa la Regione Sarda (ma, come avremo modo di dire in successivi interventi di approfondimento  verificheremo quali sono gli altri attori in gioco, cosa fanno e cosa dovrebbero fare), dobbiamo riconoscere che qualcosa di buono si sta effettivamente facendo. Ci riferiamo in modo particolare al progetto Promuovidea (sul sito web della RAS http://www.regione.sardegna.it/j/v/1725?s=1&v=9&c=389&c1=1386&id=25617&b=), finanziato con 9 milioni di euro e al progetto Impresadonna (sul sito web della RAS http://www.regione.sardegna.it/j/v/1725?s=1&v=9&c=389&c1=1386&id=26236&b=), finanziato con 6 milioni di euro. Dopo un avvio lento i due progetti sembrerebbero giunti alla fase di individuazione dei vincitori e quindi di riconoscimento del finanziamento alle proposte ritenute ammissibili. Il successo delle iniziative (i due Progetti Promuovidea e Impresadonna) in termini di elevatissimo consenso numerico di proposte e in conseguenza purtroppo anche di un elevato numero di aspiranti rimasti a bocca asciutta, suggerirebbe di incrementare per il futuro la dotazione finanziaria dei progetti medesimi. Ne riparleremo. Al momento è necessario lavorare seriamente perchè abbiano successo le proposte finanziate.
Ma, come detto, sull’argomento Aladin conta di tornare quanto prima (f.m.)

One Response to Sulla base degli indirizzi dell’Unione Europea la Regione Sarda investe sulla nuova impresa, specie giovanile

  1. [...] Abbiamo dato notizia della probabile approvazione della legge sulla semplificazione (conversione del decreto legge n.1/2012), che, tra l’altro, contiene l’articolo sulla possibilità di costituzione delle “società a responsabilità limitata semplificate”, con capitale da 1  a 9.999 euro (cfr. https://www.aladinpensiero.it/?p=3929). A parte la persistente  incertezza sull’effettiva approvazione della legge, stante il fatto che il decreto deve essere convertito, pena decadenza, entro il 24 marzo p.v. – tanto è che il testo riportato è quello approvato dal Senato e ora all’attenzione della Camera dei deputati – devono successivamente avviarsi tutte le procedure che davvero consentano la costituzione delle società da parte dei giovani interessati. Ci auguriamo che le Istituzioni competenti, prime tra tutte le Camere di Commercio (ma anche i Comuni e le Province) , attivino fin d’ora i servizi di consulenza e di efficiente organizzazione degli adempimenti previsti in modo abbastanza dettagliato dalla citata normativa. Chiediamo cioè che si agisca subito, portandosi le Istituzioni competenti avanti nel lavoro, considerato che troppo tempo si è finora perso (riconosciuto che la maggiore responsabilità è della politica). Ricordiamo che la costituzione delle società a r.l. semplificate potrebbe essere propedeutica rispetto a procedure previste da altri provvedimenti di incentivazione, come Promuovidea o Impresadonna. [...]

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